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Visita alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali di Palazzo d’Accursio

di Libera

Nel momento in cui prenotai la mia visita alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali di Palazzo d’Accursio, faticai a trattenermi dall’emozione e non è difficile capirne il perché.

Finalmente due degli elementi costitutivi del Palazzo più importante di tutta la città, sarebbero stati aperti alle visite dei cittadini e di tutti gli amanti di Bologna.

Purtroppo però dovetti ben presto frenare l’entusiasmo perchè solo dopo pochi giorni, un decreto ministeriale chiuse nuovamente l’edificio così come tutti i musei sul territorio nazionale.

Tuttavia, avendo già acquistato il biglietto, confidai in una prossima riapertura, che mi avrebbe dato finalmente accesso all’antico monumento.

Mi toccò aspettare il 2021 per poter finalmente varcare la soglia di Palazzo d’Accursio e concedermi una visita alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali d’arte, aperte alle visite sia nei giorni feriali che nei giorni festivi.

Preferii prenotare durante l’ultimo turno serale, poichè mi avrebbe dato la possibilità di ammirare Piazza Maggiore al tramonto e vederla così indossare il suo splendido abito da sera.

Scoprii soltanto durante l’attesa prima di entrare, che la mia sarebbe stata l’ultima visita in vista di una nuova chiusura.

Fortunatamente, da adesso in poi la Torre dell’Orologio e le Collezioni Comunali d’arte di Palazzo d’Accursio sono nuovamente aperte e attendono solo una vostra visita.

Spero che il mio racconto riesca a trasportarvi all’interno della Torre, a incuriosirvi davanti ai complessi ingranaggi dell’orologio e a emozionarvi davanti alle splendide Collezioni Comunali.

Anche la luna, quella sera, si era fatta ancora più bella per rendere omaggio a Bologna e donarle, con uno spicchio che sembrava quasi un sorriso, una dolce buonanotte.

torre dell'orologio di bologna

Visita alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali
Palazzo d’Accursio

La Torre dell’Orologio costituisce il nucleo iniziale di Palazzo d’Accursio, sede storica del municipio di Bologna, affacciato sulla centralissima Piazza Maggiore a Bologna.

Pensate che originariamente si trattava di un complesso con più edifici, unificati solo successivamente.

Il Comune di Bologna lo acquistò da Accursio, noto docente di Diritto allo Studio bolognese.

Nel 1336 divenne la sede del governo cittadino.

Sulla facciata del Palazzo è ben visibile la Madonna di Piazza con Bambino di Niccolò dell’Arca del 1478 ed un portale con la statua in bronzo del pontefice bolognese Gregorio XIII, opera di Alessandro Menganti.

Per lungo tempo, Palazzo d’Accursio fu la sede del Tribunale del Torrone (il cui nome fa riferimento proprio all’imponente Torre che svettava sulla facciata dell’edificio) e delle carceri cittadine.

L’ingresso del Palazzo è delimitato da un enorme portone situato proprio sotto la statua di Papa Gregorio XIII, che dall’alto sembra quasi accompagnare con lo sguardo il visitatore, indicandogli la strada.

Il primo piano dell’edificio è occupato da tre ambienti:

  • Sala d’Ercole, il cui nome deriva da una statua in terracotta raffigurante Ercole vittorioso sull’Idra di Lerna;
  • Sala del Consiglio Comunale, che contiene la Galleria dei Senatori;
  • Sala Rossa, che prende il nome dal colore della tappezzeria con cui è rivestita e che oggi è la sede in cui vengono celebrati i matrimoni civili.

Il secondo piano è occupato da sei ambienti:

  • Sala Farnese; da cui si accede alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali;
  • Cappella Farnese, dove nel 1530 Carlo V venne incoronato re d’Italia;
  • Sala Urbana;
  • Sala dei Cavalleggeri, così chiamata perchè destinata alla sosta della scorta al legato papale;
  • Galleria Vidoniana;
  • Sala Boschereccia.

Non si può non citare la Biblioteca Sala Borsa, che si trova al piano terra del Palazzo, all’angolo tra Piazza del Nettuno e Via Ugo Bassi.

Si tratta di uno dei luoghi più popolati del centro città, frequentato soprattutto da studenti universitari alla ricerca dei loro libri di testo.

È possibile scorgere, attraverso un pavimento interamente in vetro, gli antichi resti romani portati alla luce proprio sotto le fondamenta della Biblioteca.

La Torre dell’Orologio

La Torre dell’Orologio di Palazzo d’Accursio è detta anche Torre Accursi dal nome dell’antico proprietario dell’intero Palazzo, il quale la collocò all’angolo tra Piazza Maggiore e Via IV Novembre.

Quando nel 1287 l’edificio fu venduto al Comune di Bologna, la Torre fu l’unico elemento a essere conservato integralmente.

Per far sì che in cima alla Torre fosse aggiunto un orologio, questa venne alzata di altri 10 metri, arrivando ad un’altezza complessiva di 46,20 metri.

Il Comune commissionò persino la realizzazione di un gruppo di automi in legno (alti circa un metro), ovvero quattro statue raffiguranti un angelo e i tre Re Magi, che avrebbero dovuto attraversare su un corridoio esterno, il quadrante dell’orologio da un lato all’altro entrando ed uscendo da una piccola porta in legno.

Ma non solo. Per rendere ancora più scenografica questa installazione, attorno al quadrante dell’orologio vennero dipinti due angeli e i quattro evangelisti, mentre a uno dei lati fu posta l’immagine della Madonna col Bambino.

Quando gli automi si avvicinavano alla Madonna, si inchinavano prima di proseguire il loro cammino per poi uscire dalla scena.

E solo a quel punto l’orologio batteva il suo rintocco.

Questa installazione si mantenne in vita per ben tre secoli, fino a quando nel 1796, i francesi decisero di cambiare il meccanismo dell’orologio ed eliminarono le statue.

Degli automi non se ne seppe più nulla finché non vennero ritrovati da Alfonso Rubbiani, almeno in parte.

Oggi si trovano nel Palazzo ma non sull’orologio.

Sono conservati nelle Collezioni Comunali d’Arte, al secondo piano dell’edificio.

Le Collezioni Comunali

Le Collezioni Comunali d’arte occupano le stanze che una volta erano adibite a residenza dei Cardinali Legati e furono istituite nel 1936, con l’obiettivo di restituire alla città gli importanti ambienti monumentali di Palazzo d’Accursio.

L’accesso agli ambienti delle Collezioni è in Sala Farnese (la stessa da cui si accede alla Torre dell’Orologio).

La prima cosa che vi stupirà, una volta entrati, saranno le pareti ed i soffitti riccamente affrescati.

Si tratta di opere risalenti nei secoli racchiusi tra il Cinquecento e il Settecento e restaurati a partire dal 1934, sotto la guida esperta di Guido Zucchini.

Il patrimonio qui custodito deriva in parte da donazioni giunte al Comune di Bologna (che sono andate ad aggiungersi ad un già ricco numero di elementi di arredo, dipinti e sculture).

Nella barocca Galleria Vidoniana si colloca una delle raccolte più importanti del museo: ben diciotto opere eseguite da Donato Creti tra il 1712 e il 1723 e donate dal committente, Marcantonio Collina Sbaraglia nel 1744.

La vicina Sala Urbana, realizzata nel 1630 in onore di Papa Innocenzo VIII, ha una particolarità: le pareti sono completamente coperte di affreschi raffiguranti gli Stemmi di tutti i Governatori e i Legati di Bologna.

Il soffitto è invece ornato da un affresco di Angelo Michele Colonna che, attraverso un effetto ottico, crea un finto colonnato che sembra reggere un ulteriore soffitto aperto in tre punti sul cielo.

A Pelagio Palagi è dedicata una sezione delle Sale Rusconi.

Si tratta di uno dei più poliedrici artisti italiani vissuti a cavallo tra il 1700 e il 1800.

A Bologna, città che gli diede i natali, è ricordato però anche come collezionista ed in queste sale, sono esposte alcune delle sue donazioni al museo di Palazzo d’Accursio.

Le ultime due sale sono dedicate all’Ottocento e ai primi del Novecento.

Non solo dipinti o sculture, ma anche merletti e ricami propri di quell’epoca.

La visita alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali

Le mie visite alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali di Palazzo d’Accursio si sono svolte nel pieno rispetto delle normative previste per il contenimento della diffusione del Covid19. Gli ingressi erano contingentati per evitare assembramenti.

Ho trovato davvero ingegnosa l’idea di mettere a disposizione di chi aveva già acquistato il biglietto (al costo di 8 euro) ma non ha potuto effettuare la visita a seguito dell’improvvisa chiusura, un voucher spendibile al momento della nuova riapertura e per i sei mesi successivi.

Vi consiglio di visitare prima le Collezioni Comunali ed in seguito dirigervi verso la Torre dell’Orologio.

Una volta terminata la visita alle antiche dimore dei Cardinali Legati, tramite il riconoscimento del QR code del vostro biglietto vi sarà possibile accedere alla Torre.

Potrete anche attivare un’audio guida direttamente sul vostro smartphone e riscoprire così la storia di Palazzo d’Accursio.

Dopo aver superato numerose rampe di scale, arriverete alla stanza in cui è custodito, all’interno di una teca trasparente, l’ingranaggio dell’orologio.

gli ingranaggi dell'orologio di palazzo d'accursio

(Per le informazioni sui biglietti, le eventuali riduzioni e le visite alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali di Bologna, visitate il sito web di Bologna Welcome)

L’elemento centrale della visita alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali di Palazzo d’Accursio resta però la terrazza, almeno per due motivi distinti.

Innanzitutto permette al visitatore di vedere da vicino quell’imponente quadrante e le sue pesanti lancette muoversi dettando le regole del tempo, in secondo luogo offre il grande privilegio di ammirare Piazza Maggiore da una prospettiva davvero senza precedenti.

Dal 1 Novembre 2021 è stata aperta al pubblico una nuova terrazza panoramica, che si aggiunge a quella già messa a disposizione dei visitatori. È stato incluso nel biglietto d’ingresso alle Collezioni Comunali di Palazzo d’Accursio e alla Torre dell’Orologio, anche l’accesso alla terrazza sommitale, collocata in cima all’iconica torre. Da qui si può godere di una vista a 360° sul centro città!

Nonostante fossimo in alto, i rumori della piazza si percepivano distintamente.

Le risate dei bambini, i segreti sussurrati all’orecchio degli innamorati, le confidenze registrate in lunghi messaggi vocali dalle giovani donne.

Guardare Bologna dall’alto sapendo di non essere visti in effetti, potrebbe essere un superpotere desiderato da molti.

A me, quella piazza che prendeva vita, illuminata da uno spicchio di luna, appariva come un grande spettacolo teatrale.

Come raggiungere la Torre dell’Orologio e le Collezioni Comunali di Palazzo d’Accursio

Con l’automobile: potete lasciare l’auto nel parcheggio a pagamento di Piazza VIII Agosto e poi proseguire a piedi con una passeggiata di dieci minuti lungo Via Indipendenza.

In alternativa, potete prendere gli autobus delle linee: 11 (bisogna scendere alla fermata Indipendenza per poi proseguire a piedi), 20 (bisogna scendere alla fermata San Pietro che dista solo pochi metri da Piazza Maggiore).

Con il treno: dalla Stazione Centrale di Bologna potete raggiungere Palazzo d’Accursio a piedi con una passeggiata di circa 20 minuti lungo Via Indipendenza.

In alternativa, potete prendere l’autobus: 30 (si deve scendere alla fermata Ugo Bassi e proseguire a piedi per pochi metri), 25 (bisogna scendere alla fermata Rizzoli e camminare per qualche minuto verso Piazza Maggiore).

Cosa vedere nelle vicinanze della Torre dell’Orologio e le Collezioni Comunali di Palazzo d’Accursio

I quattro punti panoramici di Bologna e il Santuario di San Luca

Se dopo la visita alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali di Palazzo d’Accursio vi è venuta voglia di approfondire la vostra conoscenza della città di Bologna, vi consiglio almeno quattro punti panoramici che vi faranno innamorare immediatamente del capoluogo emiliano – romagnolo.

Il primo non può che essere la rinomata Torre degli Asinelli, uno dei simboli più rappresentativi della città di Bologna, che dista solo pochi metri da Palazzo d’Accursio.

Pensate che dai suoi 97 metri d’altezza potrete avere una visuale a 360 gradi sulla città!

Il secondo è la terrazza panoramica della Basilica di San Petronio, alta ben 54 metri.

Da qui, oltre ad ammirare il centro storico di Bologna, è ben visibile il colle della Guardia con il rappresentativo Santuario di San Luca.

Conoscete la storia di questo importantissimo Santuario, del suo lungo portico e dell’effigie, giunta da Oriente, oggi custodita tra le sue mura?

Rivivete il racconto della mia visita a questo simbolo di Bologna: il Santuario di Luca.

Quindi, fuori dalle mura che delimitano il centro di Bologna, vi consiglio di raggiungere il parco cittadino Villa Ghigi (che si trova sui primi colli bolognesi) e Piazzale di San Michele in Bosco (quest’ultimo è una vera e propria terrazza sulla città di Bologna).

Per rendere la vostra visita indimenticabile, potete consultare il mio itinerario dei quattro punti panoramici che vi faranno innamorare di Bologna.

I miei ultimi itinerari di viaggio:

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