Lo ammetto: quando ho stretto tra le mani l’invito al mio primo vero matrimonio greco ortodosso, sono stata immediatamente pervasa da una serie indefinita e contrastante di emozioni.
Se da un lato ero felicissima di avere un’occasione per tornare in Grecia, terra che amo, e allo stesso tempo di assistere ad una celebrazione solenne come quella del matrimonio secondo un rituale diverso da quello a me più noto, dall’altro avevo paura.
Ho iniziato a chiedermi se anche gli invitati alla cerimonia avessero dovuto osservare alcune procedure particolari, imparare a memoria delle formule solenni in lingua greca, o addirittura convertirsi al culto greco ortodosso.
Ben presto però ho capito che mi sarei dovuta solo rilassare.
Vivere questa esperienza, in modo da assaporarne ogni istante senza remora alcuna, sarebbe stata la strada da seguire.
Culto greco ortodosso
Le origini
Con lo scisma del 1054 le Chiese cattoliche ortodosse si separarono da quella di Roma.
Per questo motivo, tutti i dogmi stabiliti dopo questa data non sono riconosciuti dagli ortodossi (un esempio su tutti è l’Immacolata Concezione).
Tra le differenze principali tra i due culti, se ne possono annoverare almeno altre due:
- il celibato dei sacerdoti. Secondo la Chiesa ortodossa i sacerdoti possono sposarsi prima di essere ordinati oppure qualora siano vedovi.
- L’utilizzo del calice durante la comunione. Se per la Chiesa di Roma questo avviene solo nell’ambito di alcune cerimonie, come quelle matrimoniali, per la Chiesa ortodossa è invece usuale adoperare il calice anche durante le normali funzioni.
Non è corretto parlare di Chiesa ortodossa ma di Chiese ortodosse poiché ciascuna è indipendente a livello amministrativo.
La Chiesa greco ortodossa si è proclamata autonoma nel 1833, è stata riconosciuta indipendente da quella di Costantinopoli nel 1850 ed è diventata Chiesa di Stato nel 1864.
A capo della Chiesa greco ortodossa c’è l’Arcivescovo di Atene (le isole del Dodecaneso rientrano ancora nel patriarcato di Costantinopoli), punto di riferimento di quasi 20 milioni di fedeli.
Matrimonio greco ortodosso
Perché viene riconosciuto dalla Chiesa Cattolica di Roma
Nel corso della storia, gli ortodossi hanno mantenuto la successione apostolica della loro gerarchia.
Ciò significa che le loro ordinazioni sacerdotali ed episcopali sono valide e il loro clero, validamente ordinato, ha continuato ad amministrare i sacramenti.
Visti dall’esterno, i loro rituali sembrano essere radicalmente diversi da quelli dei cattolici di Roma, ma la comprensione teologica ortodossa dei sacramenti è sostanzialmente la stessa.
La Messa greco ortodossa (che chiamano Divina Liturgia) è paragonabile alla nostra.
Per questo, la Chiesa Cattolica riconosce che anche il clero ortodosso possa officiare i matrimoni.
Al contrario, questo principio è in contrasto con i ministri delle fedi protestanti, che non sono ordinati validamente agli occhi della Chiesa cattolica.
Dal momento che la Chiesa non li considera clero nel senso cattolico del termine, ne consegue che non hanno più autorità per officiare il matrimonio di un cattolico, di qualsiasi laico.
Questo è, in breve, il motivo per cui la Chiesa riconosce il matrimonio di un cattolico in una cerimonia nuziale ortodossa, ma non il matrimonio di un cattolico in una funzione presbiteriana o episcopale.
Lo svolgimento di un matrimonio ortodosso è consentito infine, purché almeno un membro della coppia sia ortodosso e la coppia fornisca la documentazione obbligatoria.
I documenti necessari per sposarsi in Grecia
Questi sono i documenti necessari per sposarsi secondo il rito greco ortodosso:
- Passaporto o copia della carta d’identità.
- Certificati di nascita completi. La coppia è obbligata a ottenere i certificati di nascita in versione integrale contenenti i dati dei genitori.
- Certificato di battesimo fornito dalla Chiesa dove si è stati battezzati.
- Certificato di assenza di matrimonio o certificato di celibato (ovvero un certificato fornito dalla chiesa che fornisce il consenso e la libertà di sposarsi).
- Certificato di non impedimento al matrimonio rilasciato dal registro locale. Questo documento conferma che non si era sposati e che si è liberi di sposarsi. Solitamente non dovrebbe essere rilasciato più di tre mesi prima del giorno del matrimonio.
- Passaporto o copia della carta d’identità dei testimoni, seguito dal certificato di battesimo fornito dalla Chiesa in cui sono stati battezzati e dal certificato di non matrimonio o di matrimonio (non possono essere sposati con il rito civile).
Le modalità di invio dei documenti per sposarsi in Grecia
Tutti i documenti dovrebbero avere un timbro apostille come prova della loro autenticità e non dovrebbero essere emessi più di 6 mesi prima della data del matrimonio.
L’apostille è il dispositivo documentario con cui un dipartimento governativo autentica un documento, legalizzandolo così per l’uso in un altro Paese secondo i termini stabiliti dalla Convenzione dell’Aia del 1961.
Una volta che un documento è stato apostillato, si considera automaticamente legalizzato per l’uso in un altro Paese.
L’apostille deve essere rilasciata dal Paese da cui è stato redatto il documento.
Le autorità in Grecia hanno bisogno di prove che i documenti o le firme dei funzionari sui documenti siano autentici prima di accettarli.
Tutti i documenti devono essere inviati via fax o e-mail per la revisione 4 settimane prima del matrimonio.
Se ne dovranno comunque custodire gli originali, che andranno consegnati al momento delle nozze.
Matrimonio greco ortodosso:
il rito
La festa che precede la cerimonia: canti e balli di buon auspicio
Scandita da gesti, movenze e formule ben precise, che da secoli si ripetono sempre uguali, la cerimonia del matrimonio greco ortodosso ha un significato profondo.
Essa conferisce alle nozze un carattere di indissolubilità, di unione eterna, che va ben oltre quanto avviene durante una cerimonia di rito cristiano.
Che fosse un evento carico di significato, me ne sono accorta fin dal mio arrivo in Grecia.
Le nozze si sarebbero svolte nella Chiesa di San Nicola a Leptokarya, popolare località turistica della regione della Pieria, a due passi dal Monte Olimpo.
Tuttavia, la sposa risiedeva nella casa paterna, presso il piccolo borgo di Katachas, a circa 40 minuti da Salonicco.
L’abitazione, decorata con nastri e merletti, nei giorni precedenti alle nozze era costantemente popolata da amici e conoscenti della famiglia.
Canti e balli tradizionali, oltre a buon cibo e ottimo vino, rallegravano quei momenti di condivisione, accompagnati dal fatidico momento di rottura di piatti e bicchieri, simbolo di buon auspicio e di abbondanza.
Erano le donne a ballare attorno alla sposa, coinvolgendola con i loro canti accorati e sinceri.
Per augurare alla giovane un futuro ricco di amore e felicità, hanno eseguito alcuni passi di danza tenendo tra le mani proprio l’abito nuziale.
Soltanto dopo che ognuna delle donne presenti lo aveva fatto ondeggiare tra le mani, questo poteva essere donato a colei che lo avrebbe indossato nel giorno più importante della sua vita.
L’arrivo in Chiesa degli sposi
Il giorno del matrimonio, assieme a tutti gli invitati, ho atteso l’arrivo degli sposi fuori dalla Chiesa.
La sposa, aiutata dalle donne della famiglia e dalle amiche a prepararsi, è arrivata accompagnata da suo padre mentre lo sposo la attendeva scalpitante sul sagrato.
Qui, dopo un tenero bacio, la coppia si è avviata all’interno dell’edificio sacro, percorrendolo interamente in compagnia dei testimoni, seguita dal corteo di amici e parenti.
Lo scambio degli anelli
Mi ha molto emozionato la procedura che il sacerdote ha seguito prima dello scambio degli anelli.
Ciascun anello è stato per tre volte poggiato sulla fronte degli sposi, accompagnato da una formula di benedizione.
Il numero tre, che nel matrimonio greco ortodosso simboleggia la Trinità (il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo), è l’elemento che più ha caratterizzato l’intera cerimonia, scandendone i tempi in ognuna delle sue fasi.
A questo punto, dopo che il sacerdote ha posto all’anulare della mano destra degli sposi gli anelli, è toccato al testimone dello sposo scambiarli (azione che è stata ripetuta, anche in questo caso, per tre volte).
Pensate: da questo momento in poi, le mani dei due sposi, unite dal sacerdote, non si sono mai lasciate fino al termine della celebrazione.
Un gesto, quest’ultimo, che non ha fatto che ribadire la sacralità della cerimonia.
Ogni movimento è stato eseguito con sicurezza ed evidenza, per rendere l’unione dei due sposi eterna e rafforzare la presenza, nella loro vita coniugale, di Dio e della sua benedizione.
L’incoronazione
Soltanto al momento dell’incoronazione ho capito perché la sposa, durante il rito del matrimonio greco ortodosso, non indossava il velo, né aveva alcuna elaborata acconciatura.
Sul suo capo, come su quello dello sposo, sarebbe stata posta una coroncina.
Le due corone nuziali unite da un nastrino, rafforzano la simbologia dell’unione delle due anime, che ora sono pronte a condividere le loro vite e creare una famiglia.
Proprio come avvenuto al momento dello scambio degli anelli, anche in questo caso le corone hanno sfiorato prima la fronte dello sposo e poi quella della sposa.
Sono state quindi poggiate, per tre volte, sulle loro spalle, prima la destra e poi la sinistra.
Dopo che gli sposi hanno baciato ciascuna corona benedetta dal sacerdote, questa è stata posta sulla loro testa, mentre il nastrino si è adagiato delicatamente sulle spalle.
La testimone della sposa ha infine scambiato per ben tre volte le coroncine sulla testa degli sposi, sottolineando l’inizio di una nuova vita di unione e condivisione della coppia.
Il calice di vino e la processione degli sposi
Dopo l’incoronazione, il sacerdote ha preso un calice di vino e lo ha avvicinato prima allo sposo e poi alla sposa, in modo che ne bevessero.
A questo punto, poste le sue mani su quelle degli sposi, che finora non si sono mai staccate, ha dato inizio a una sorta di processione, che ha coinvolto anche i due testimoni.
Mentre il testimone dello sposo sorreggeva il nastrino che univa le due coroncine sui capi degli sposi e la testimone della sposa sosteneva l’abito di quest’ultima, il sacerdote guidava il corteo che, per ben tre volte, ha eseguito un percorso circolare attorno all’altare.
Questo rituale tipico del matrimonio greco ortodosso si chiama Danza di Isaia.
Al termine di ognuno dei tre giri, il corteo si è fermato per baciare la croce retta dal sacerdote, intento a formulare inni antichissimi, affinché la benedizione divina scendesse sulla coppia.
L’atto di tracciare cerchi attorno all’altare ha un valore molto importante nell’ambito della cerimonia poiché si tratta di un itinerario che ricorda il simbolo dell’infinito e dell’eternità.
La firma del certificato di matrimonio e l’uscita dalla Chiesa
Dopo che il sacerdote ha suggellato l’unione, ha rimosso delicatamente le corone dalla testa degli sposi, diventati ufficialmente marito e moglie.
I due neo sposi hanno quindi firmato il certificato matrimoniale e lasciato la Chiesa, mentre gli invitati, riunitisi nuovamente sul sagrato, hanno lanciato loro del riso, simbolo di salute e abbondanza.
Il ricevimento di matrimonio
La location del ricevimento
Al temine della cerimonia nuziale, gli sposi si sono allontanati per le foto di rito, mentre tutti gli invitati si sono recati presso il Poseidon Palace Hotel, complesso alberghiero a 4 stelle, situato sulla costa di Leptokarya, sull’Egeo settentrionale.
Devo ammettere che si presentava come una struttura davvero imponente, somigliante più ad un piccolo villaggio che ad un semplice albergo.
Dotato di una spiaggia privata di sassi scuri, con ombrelloni e lettini, il Poseidon Palace Hotel ha ben:
- due piscine scoperte;
- una Spa con un centro massaggi;
- un’area giochi interna;
- un ristorante di cucina internazionale;
- una taverna di cucina locale.
Le camere, dotate di connessione WI-FI, accontentano davvero tutte le esigenze:
- 28 stanze singole;
- 56 camere doppie;
- 140 triple, dotate di balcone o terrazzo vista mare o giardino;
- 24 triple Superior, più ampie delle normali triple, dotate anch’esse di balcone con vista;
- 31 camere familiari;
- 2 suite.
Il pranzo di nozze
A differenza di quanto saremmo portati a pensare, il pranzo di un matrimonio greco ortodosso è molto lontano dai lunghi e mangerecci ricevimenti italiani.
Su ciascuno dei tavoli, collocati all’esterno del ristorante dell’albergo, è stata posta una bottiglia di raki.
Si tratta di un’acquavite servita in moltissime occasioni sul suolo ellenico.
Può essere un segno di benvenuto verso gli ospiti oppure il simbolo per suggellare un momento di festa, di celebrazione, come può essere per l’appunto un matrimonio.
Soltanto tre sono le portate principali del pranzo, costituite prettamente da carne, verdure e riso.
Accompagnati dall’immancabile pita, un vero e proprio sostituto del pane sulle tavole greche, i piatti sono stati serviti in concomitanza dell’entrata degli sposi, al ritmo della musica scelta dal dj.
A concludere il pasto, non poteva mancare la torta, tagliata simbolicamente dai due sposi al loro arrivo e poi portata in tavola alla fine del pranzo.
Una curiosità: i due sposi hanno omaggiato i loro invitati con dell’italianissima mozzarella di bufala, servita con sommo piacere di tutti i commensali.
Non male, vero?
Le danze
Il ballo in Grecia non conosce età: bambini, adulti, anziani, tutti indistintamente hanno ballato seguendo i passi delle antiche danze tradizionali.
Hanno cominciato stringendosi tutti formando un semicerchio.
Tenendosi per mano o poggiando un braccio sulla spalla del vicino, da un lato intonavano la melodia di ogni canzone e dall’altro, con una certa maestria, si mostravano rapidi a cambiare i passi, a seconda della velocità del ritmo.
Quello che mi ha più colpito di questi intensi momenti di condivisione è proprio la trasversalità: la musica greca unisce tutti, è quasi impossibile non farsi contagiare.
Io stessa mi sono cimentata in alcune danze, cercando di divertirmi senza pensare troppo all’esecuzione della performance.
I regali e il lancio del bouquet
La consegna dei regali di nozze agli sposi è stato forse il momento più familiare per un invitato italiano al ricevimento, accanto al lancio del bouquet, eseguito ormai a sera inoltrata.
Come siamo abituati a vedere nei matrimoni di casa nostra, anche qui è arrivato il celeberrimo momento della busta.
Ogni famiglia invitata alle nozze, dopo aver salutato gli sposi e augurato loro ogni bene, ha consegnato il proprio dono, chiuso in un biglietto di auguri.
Una curiosità: ciascun familiare degli sposi (madre, padre, fratello o sorella) può invitare alcuni amici, anche se sconosciuti agli sposi stessi, al ricevimento.
In questo modo è facile che i matrimoni in Grecia diventino delle vere e proprie riunioni di paese, soprattutto nei centri abitati più piccoli.
D’altronde è pur sempre una festa, o no?
Ringrazio la sposa, Eleni, per avermi fornito alcune delle informazioni legate agli aspetti burocratici del matrimonio greco ortodosso, evento che l’ha vista protagonista con Francesco, lo sposo.
È stata un’emozione unica per me prendere parte alle loro nozze, momento di forte aggregazione sociale oltre che familiare.
A loro il mio auguro di una vita fatta di amore, serenità e condivisione.
Se anche voi avete voglia di celebrare le vostre nozze in Grecia, ma non sapete ancora dove, consultate la mia guida alle principali isole greche, potreste trovare qualche spunto interessante.
E ora non mi resta che dire: evviva gli sposi!
36 risposte
Partecipare a funzioni e prendere parte a tradizioni diverse dalle nostre non può che arricchire una persona! Di sicuro è una cerimonia particolare e a tratti anche diversa da quella Cristiano Cattolica ma sicuramente non meno sentita o interessante!
Io l’ho trovata molto emozionante , forse anche più della cerimonia della Chiesa cattolica di Roma . Tutto ruota attorno agli sposi e il fatto che abbiano le mani unite fino alla fine del rito, non fa che sottolinearne l’unione . Un’esperienza da vivere .
Quanto mi piacerebbe assistere ad un matrimonio greco ortodosso! Ho letto con molto interesse il tuo articolo perchè non avevo proprio idea di come potesse essere un matrimonio ortodosso. Leggo che anche in Grecia c’è la tradizione del lancio del bouquet…quello che sicuramente, invece, rende unico e interessante un matrimonio ortodosso immagino siano le danze tipiche!
Ti ringrazio Valentina ! Le danze tipiche greche sono davvero coinvolgenti così come i balli a casa della sposa , due giorni prima della cerimonia . Un’esperienza tutta da vivere!
Wow fantastica esperienza scoprire le usanze e i riti diversi o simili alla nostra cultura.
Devo ammettere che il rito greco ortodosso mi è piaciuto molto . L’ho trovato davvero coinvolgente .
Bellissima la cerimonia dell’incoronazione. Credo sia un a delle cerimonie nuziali più emozionanti e cariche di riti tradizionali. Ho assistito una volta ad un matrimonio ortodosso ma ero piccola e ne ho vaghi ricordi.
Devo ammetterlo , l’incoronazione è stato uno dei momenti più emozionanti . Mi piace anche il fatto che gli sposi tengano le mani unite per tutto il tempo della cerimonia .
Che bella cerimonia! Avevo visto le foto di un’amica con la coroncina ma non conoscevo tutto il rituale e anche il fatto che le mani degli sposi restino unite è un segno bellissimo. Per il pranzo mi sarei aspettata una cosa tipo il mio grosso grasso matrimonio greco invece mi è sembrato molto sobrio ed elegante. meno male e… tantissimi auguri agli sposi!
Riferirò gli auguri ! Per quanto riguarda il pranzo ci avevano avvisato (proprio perché sanno che noi italiani siamo abituati a ben altro ). Non amando le abbuffate fino a tarda notte , ho gradito questa particolarità .
Sai che con il tuo racconto mi hai fatto venire voglia di partecipare a un matrimonio greco ortodosso,deve essere proprio una gran bella festa e anche tanto buonissimo cibo
Mi fa piacere . Il cibo non è così “tanto” ma è ottimo, fidati.
Avendo visto il film, ed essendo completamente ignorante sull’argomento, mi aspettavo anche io pasti infiniti.. Questo é l’ennesima prova che noi italiani, siamo un po’ esagerati (a volte). Mi é venuta voglia di partecipare un matrimonio greco solo lanciarmi in pista a ballare!
I balli tradizionali greci sono irresistibili, impossibile non cimentarsi in qualche passo.
Che meraviglia! Mi sono appena sposata con rito celtico, ma adoro conoscere altri rituali e celebrazioni. Come dici tu, anche io avrei avuto un po’ paura per la lingua, ma mi sembra sia andato tutto liscio alla fine, grazie anche alla mozzarella di bufala! Curiosa la parte degli invitati sconosciuti agli sposi!
Deve essere suggestivo anche il rito celtico , sarei curiosa di sapere di più su questa tua scelta . Per quanto riguarda la cerimonia greca , ammetto che mi è piaciuta in ogni suo aspetto .
Immagino che sia stata un’esperienza molto emozionante che ti ha permesso di apprendere molto – grazie per aver raccontato qui sul blog di come si svolge un matrimonio ortodosso greco, di cui non sapevo nulla. Curioso il rito delle fedi e delle coroncine poste sul capo degli sposi.
Per quanto riguarda la curiosità che hai scritto in fondo al post, ho sorriso. Sai che anche in Italia, più di una volta ho sentito di sposi “lamentarsi” perché avevano tra gli invitati persone che a malapena conoscevo! Generalmente erano amici e conoscenti dei genitori…
In questo caso gli sposi però non si sono lamentati . Semplicemente si tratta di un’ usanza e , come tale, viene portata avanti . Inoltre ti assicuro che tutti hanno partecipato alla gioia degli sposi . Essendo un piccolo paese, è come se fossero tutti parenti .
Una cerimonia del genere l’ho vista solo nei film, e forse anche per questo quando penso a un matrimonio greco immagino che tutto abbia un’atmosfera molto magica. La presenza dei riti è molto curiosa, come la ripetizione del numero 3, che non credo abbia una corrispondenza in Italia (ma magari sbaglio).
Grazie per aver condiviso questa esperienza perché è la prima volta che leggo di una partecipazione in prima persona!
Grazie a te, sono contenta di averti trasmesso le emozioni che ho vissuto in quei momenti .
Deve essere stata una bellissima esperienza. Condividere con la gente del luogo questo tipo di tradizioni ci fa crescere enormemente dal punto di vista culturale. Sai che ti dico? Che un pò ti invidio, anche a me piacerebbe molto!
È stato splendido, confermo !
Adoro scoprire le usanze e tradizioni di altre culture o religioni. Non ho mai partecipato a un matrimonio greco ortodosso ma li ho spesso visti in tv ed è una cerimonia molto interessante!
Non so come sia vederli in tv ma parteciparvi in prima persona è estremamente emozionante .
I matrimoni in Grecia assomigliano molto a quelli del nostro sud, con un gran numero di persone e tanta allegria. Ho assistito a matrimoni con il cerimoniale greco ortodosso ed è di grande effetto con i suoi gesti e canti antichi. Devo riconoscere che è particolarmente romantico e toccante, tanto quanto la mozzarella di bufala italiana al banchetto!
É stato davvero emozionante assistervi , confermo .
Solitamente non amo molto andare ai matrimoni, ma a un matrimonio greco ortodosso penso proprio che andrei molto volentieri, più che altro per la curiosità di scoprire le usanze e le tradizioni di un popolo e di una religione diversa dalla mia. Il tuo post è, come sempre, super esaustivo e sembrava davvero di essere lì in mezzo alle danze degli sposi. Sono certa che sia stata un’esperienza davvero bella e interessante!
Ti ringrazio molto , in effetti è stata una splendida esperienza.
Aspettavo questo post da quando avevi annunciato l’invito al matrimonio su Instagram. Trovo davvero interessante scoprire tradizioni di altre religioni e culture. Il rito dell’anello sulla fronte degli sposi, così come il tenersi per mano per quasi tutta la cerimonia lo trovo davvero sacro e romantico.
Confermo , è stato un rito davvero emozionante e decisamente romantico.
Incuriosita dal tuo post FB, sono venuta a trovarti per scoprire qualcosa di più sul “grosso grasso matrimonio greco” (a proposito… il film mi era piaciuto tantissimo!). Mi aspettavo pasti luculliani e mi ha piacevolmente sorpreso la loro morigeratezza (non amo gli eccessi e gli sprechi). Le danze devono essere state davvero coinvolgenti!
La cerimonia è stata davvero emozionante ed il pranzo gustoso seppur non eccessivo (anche io non amo ingozzarmi a tavola)
Ho letto con molta curiosità questo articolo perché l’unico matrimonio greco che ho visto è quello del film. Non pensavo fosse una cerimonia così solenne, certo che uno deve essere proprio convinto, solo per tutti i documenti che deve presentare
I documenti non sono che 4 -5. Secondo il rito ortodosso il matrimonio è davvero solenne . Infatti le seconde nozze , quelle dopo il divorzio , vengono celebrate con un tono decisamente più basso.
Quest’estate, in Grecia, mi è capitato di assistere, per caso, a ben 3 matrimoni . Tutti matrimoni misti con doppia cerimonia liturgica fatta in doppia lingua. Tanti gesti di cui mi era rimasta la curiorisà. Grazie per la spiegazione dettagliata. Sempre interessante conoscere le tradizioni di altre nazioni
Grazie a te di aver condiviso la tua esperienza.