Del mio viaggio on the road nel sud della Spagna, tre sono le città dell’Andalusia di cui ho ancora ricordi splendidi, nonostante sia passato ormai qualche anno.
Sto parlando di Jerez de la Frontera, Cadice e Ronda.
Se chiudo gli occhi, rivedo quelle atmosfere esotiche e avvolgenti, ripenso a quei luoghi mozzafiato, dai sapori e dai colori a dir poco indimenticabili.
Andalusia on the road: quali sono le 3 città da visitare assolutamente
Dell’Andalusia conservo un ricordo vivido e una voglia infinita di tornare prima o poi su quelle strade.
Delle varie tappe che ho toccato nel mio itinerario, ricordo un’incursione verso la costa.
Ho attraversato prima le zone rurali in cui si produce lo sherry e poi mi sono diretta verso quell’arido entroterra punteggiato dai caratteristici paesini dalle casette bianche.
Oggi vi racconto perché visitare Jerez de la Frontera, Cadice e Ronda e cosa assolutamente non perdere in queste tre cittadine.
Jerez de la Frontera, una delle città più sorprendenti dell’Andalusia
È la tappa perfetta per trascorrere una piacevole giornata sulla via tra Siviglia e Cadice, motivo per il quale la considero una delle 3 città da inserire assolutamente in un viaggio in Andalusia.
Celebre per via della pista motociclistica, Jerez è in realtà nota come sinonimo di sherry (termine che è proprio un’anglicizzazione dello spagnolo jerez).
Questo vino liquoroso di appellazione DOP spagnola viene prodotto con uve di diverso tipo, principalmente varietà palomino.
In base alla regolamentazione nazionale, la produzione deve necessariamente avvenire nell’area della provincia di Cadice, nota come il triangolo dello sherry, di cui Jerez de la Frontera è uno degli apici.
Le campagne intorno alla città presentano molte tenute e terreni coperti da filari di vite.
Grazie al caldo vento proveniente dalla costa e a un terreno dalle qualità idrofile, qui si producono uve perfette per la realizzazione di questo vino.
Esperienze da fare a Jerez in Andalusia
Il centro della Jerez è molto piacevole e abbastanza raccolto, può essere comodamente girato a piedi, dopo aver lasciato l’auto in uno dei diversi parcheggi custoditi.
L’Alcazar e la vicina Cattedrale sono senz’altro tra le principali attrazioni turistiche.
A queste si aggiungono le aziende vinicole, che accolgono i visitatori per un tour delle loro proprietà e una degustazione.
Io ad esempio, ho visitato una delle cantine storiche, la Gonzales-Byass, produttrice del famoso Tio Pepe (dall’inconfondibile la mascotte della bottiglia con cappellino rosso).
Il tour si svolge in parte a piedi e in parte su un trenino elettrico per un rapido giro panoramico, della durata di un’ora e mezza.
Si raggiungono le celle di produzione e quelle in cui sono custodite le botti predisposte all’invecchiamento, si apprende il metodo di lavorazione, si scoprono curiosità e anche qualche simpatico aneddoto.
La produzione di sherry a Jerez: cosa sapere
Così come per i normali passiti, le uve destinate alla produzione di sherry vengono raccolte molto tardi, a stagione della vendemmia quasi ultimata, così che gli acini inizino ad assorbire parte degli zuccheri e delle proprietà presenti nelle bucce.
La varietà palomino e le altre utilizzate per questo vino hanno la particolarità di contenere un alto tasso di lieviti naturali.
Durante il riposo in botte vanno a creare una sorta di pellicola, che influisce anche sul grado di ossidazione del vino e quindi sul sapore finale.
Lo sherry non è un vino per tutti.
Ho apprezzato solo alcune delle varianti più dolci che ho provato a fine tour (l’Oloroso versione Cream o il dulce prodotto con uve Pedro Ximénez).
Tuttavia, il sapore forte dovuto alla lavorazione, lo rende un prodotto che fatica a mettere d’accordo anche gli appassionati.
A prescindere dai gusti enologici personali comunque, credo che approfittare di una sosta a Jerez per scoprire questo sapore locale e la sua storia intrinsecamente legata a questo territorio, sia un’esperienza da non perdere.
Cadice, la città dell’Andalusia ritenuta la più antica del mondo occidentale
L’unica città che ho visitato lungo la costa andalusa è stata Cadice, capoluogo dell’omonima provincia, nota come la città più antica dell’Europa occidentale ad essere stata costantemente abitata per millenni.
Le sue origini sono infatti fenicie e risalgono a oltre 3.000 anni fa.
Qui ho trascorso due notti e ho avuto modo di immergermi nella sua atmosfera, tutta da vivere.
Mi sono concessa passeggiate sul lungomare, mi sono persa tra gli intricati vicoletti del centro e ho visitato alcune delle sue principali attrazioni.
È evidente a Cadice l’avvicendamento dei popoli che hanno occupato questo territorio nei secoli e raccontano i periodi più bui, così come quelli più rosei della città.
Ne è un simbolo la maestosa Cattedrale Nuova, così chiamata perché eretta nel Settecento in sostituzione della precedente, proprio negli anni in cui il commercio con le Americhe aveva restituito prestigio a questo centro portuale.
Di Cadice ho trovato molto affascinante l’alternanza di eleganti facciate e maestosi edifici, con scorci più legati alla sua vocazione di città di mare.
Ci sono angoli che mi hanno rimandata con la mente a luoghi che presentano una simile peculiarità, come ad esempio Napoli.
Rispetto alla città partenopea tuttavia, Cadice è decisamente più raccolta e si gira comodamente a piedi, motivi per i quali la considero una delle città assolutamente da non sottovalutare durante un viaggio alla volta dell’Andalusia.
Cosa vedere a Cadice in Andalusia
Si arriva da nord attraversando il moderno Puente de la Constituciòn del 1812 e ci si immerge presto nel dedalo di quartieri dove si avvicendano abitazioni, piccole chiesette, botteghe e una miriade di bar e ristorantini.
Nel quartiere La Viña ho trovato ad esempio una vietta che credo rappresenti perfettamente l’anima di questa città in un unico scorcio.
Si tratta di Calle Virgen de la Palma, popolata di locali di diverso tipo e punteggiata di piccole palme che accompagnano dal lungomare de La Caleta fino alla piccola chiesa che dà il nome alla via.
La Caleta è una delle spiagge più famose della città, dove non ho avuto modo di fare il bagno perché l’acqua dell’Atlantico era piuttosto fredda per i miei gusti, ma dove perfino io che non amo molto il mare ho apprezzato passare del tempo a rilassarmi.
Qui c’era infatti una splendida vista sulle due antiche fortezze posizionate ai suoi estremi: il Castillo de Santa Catalina sulla destra e la sottile lingua di terra che culmina con il Castillo de San Sebastian sulla sinistra.
Passeggiando per il centro, ci si ritrova di tanto in tanto in un punto in cui il reticolato di stradine si apre su una piazza monumentale.
Ne è un esempio Plaza de San Juan de Dios, dominata da un lato dal Palazzo del Municipio e dall’altro affacciata sul mare, nella zona del terminal dei traghetti.
Quindi Plaza de España, circondata da giardinetti e con il Monumento alla Costituzione spagnola del 1812, oppure più piccole ma vivaci aree come Plaza de las Flores, proprio accanto alla zona del Mercato coperto.
Vale la pena fare un giretto tra le bancarelle o anche solo sorseggiare un drink all’aperto.
Qual è il punto panoramico più bello di Cadice
Infine, se non siete stanchi di aver percorso l’intero perimetro dei bastioni difensivi, splendidamente intervallati da parchi come i Jardines de Alameda Apodaca e il Parque Genovés, vale la pena tornare nella zona della Cattedrale.
Qui potrete completare la visita scendendo prima nelle Cripte e poi risalendo le decine di gradini che portano alla cima della torre campanaria.
Vi assicuro che da qui, la vista sarà impagabile.
Se non riuscite a resistere al fascino del sud della Spagna, vi consiglio di consultare il mio articolo dedicato a: Cosa vedere 6 giorni in Andalusia. Qui troverete molti spunti su cosa visitare assolutamente nelle 4 città principali della Regione: Siviglia, Cordoba, Malaga e Granada.
Ronda, la città dell’Andalusia sull’orlo del baratro
Dire che Ronda sia la città più grande tra i cosiddetti pueblos blancos dell’Andalusia (i paesini bianchi dell’entroterra) fa quasi sorridere, perché l’impressione che se ne ha una volta arrivati rimane quella di un placido borgo fermo nel tempo.
Qui il tipico colore bianco delle abitazioni si affianca alla dorata arenaria dell’altura su cui sorge il borgo.
Questa posizione sull’orlo del baratro conferisce a Ronda un’aura a dir poco suggestiva, resa ancora più unica dalla profonda gola che separa le due metà della cittadina, una spaccatura colmata scenicamente dalla costruzione dell’iconico Puente Nuevo.
Sfido chiunque veda almeno una foto di questo scorcio simbolico a non provare un fortissimo desiderio di trovarsi di persona al cospetto di un’opera ingegneristica talmente ambiziosa e maestosa.
Mostra un aspetto antico e quasi mistico: vi sembrerà di essere di fronte a un’immagine uscita da un romanzo di Tolkien.
Ma questo è soltanto l’inizio di una catena di sorprese, di scorci caratteristici e di tesori nascosti che si rivelano piano piano.
Alloggiavo nella zona della città nuova, in una stradina a metà tra Plaza de la Merced e Plaza del Socorro, non lontano da Plaza de Toros.
Quali sono le cose da vedere assolutamente a Ronda
L’arena di Ronda è una delle più antiche di tutta la nazione.
Pensate che ha visto gli esordi di uno dei toreri più famosi della storia spagnola: Pedro Romero, nativo proprio di qui.
Attraversando il Puente Nuevo ci si immerge nella parte più suggestiva della cittadina.
Qui si trovano il Puente Viejo (risalente al Cinquecento) e il Puente de San Miguel, utilizzati anticamente per attraversare il fiume Guadalevìn. Da non perdere, a poca distanza dalle mura cittadine, i Baños Arabes, splendidamente conservati.
La Mina del Rey Morto: la visita più interessante da fare a Ronda
Per me la visita più interessante, sebbene fisicamente impegnativa, è stata quella alla Mina del Rey Moro.
È una profonda cisterna ricavata accanto a un palazzo di epoca nasrida. Di quest’ultimo oggi gli interni non sono accessibili per motivi strutturali, ma si possono visitare i giardini e la cosiddetta Mina Secreta, che credo valga da sola il biglietto d’ingresso.
È inoltre possibile scaricare un’app gratuita con un’audioguida che accompagna la visita.
Oltre duecento gradini scavati all’interno di questa suggestiva costruzione quattrocentesca, hanno permesso per decenni il rifornimento idrico della città anche in epoche di assedi.
Pare che sia stato un intervento delle truppe dei Re Cristiani su questa Mina a far infine capitolare la popolazione di Ronda durante le guerre per la riconquista dell’Andalusia.
Quando questo approvvigionamento è stato interrotto, la città non ha potuto fare altro che arrendersi.
La visita, come detto, richiede un po’ di resistenza fisica, ma credo valga pienamente la pena.
2 luoghi imperdibili da raggiungere prima di lasciare Ronda
Prima di andare via, è impossibile non recarsi in uno dei caratteristici mirador ai piedi del Tajo, da cui godere della vista dal basso del Puente Nuevo in tutta la sua magnificenza.
Imperdibile infine, è il tramonto dall’Alameda del Tajo, un parco pubblico a due passi dalla zona dell’Arena.
L’arenaria del dirupo sotto la città sembrava avvampare di un arancione intenso, è stato meraviglioso!
Perché visitare Jerez, Cadice e Ronda: 3 città imperdibili dell’Andalusia
Mi sono rimasti tantissimi ricordi legati a queste 3 città dell’Andalusia, così suggestive e ricche di storia e tradizioni.
Ciascuna di esse mi ha donato forti emozioni e sensazioni che non credevo di poter provare.
Pensavo infatti erroneamente, che un luogo così vicino all’Italia non sarebbe mai riuscito ad affascinarmi tanto .
Ma mi sbagliavo. Ed è ancora forte in me il desiderio di riempire gli spazi rimasti ancora inesplorati.
Spero di tornare presto a percorrere le vie di queste 3 città dell’Andalusia e di completare il tour dei pueblos blancos.
Mi auguro e vi auguro, di percorrere ancora più chilometri di quelli che ho già macinato e di assaporare le tante prelibatezze di questa magnifica.
Ringrazio Alessandra del blog All Roads Lead from Home, per averci fatto rivivere alcune tappe del suo ultimo viaggio in Andalusia.
Seguite il suo consiglio, lasciatevi ammaliare dallo splendore di Jerez de la Frontera, Cadice e Ronda!
A proposito, quale delle 3 vi incuriosisce di più?
16 risposte
Tre meraviglie, Ronda per prima, che rivedrei anche subito cosi’ come tutta L”Andalusia, pensa che mi ogni tanto ci faccio un pensierino per andarci a vivere
Anche io adoro l’Andalusia!
Sono stata a Ronda e me ne sono innamorata all’istante. Era da tempo che in seguivo questa città nelle foto di Ig e nei vari blog e finalmente ho coronato il mio sogno qualche anno fa. Non ho fatto tappa nelle altre due città invece, ed ho puntato dritto su Siviglia.
Adoro l’Andalusia, la trovo una delle regioni più belle del mondo.
Sempre bello leggere post sull’Andalusia, un viaggio fatto molto tempo fa ma pur sempre nel cuore, Ronda è veramente una chicca, in generale però mi piace proprio tutta la zona.
L’Andalusia è una delle regioni più suggestive che esistano al mondo, ci tornerei ogni anno.
L’Andalusia resta uno dei miei viaggi europei preferiti.
Ricordo una bellissima e ventosa Cadice e una (purtroppo) piovosa Jerez.
Tutto fantastico..peccato per Ronda che non ero riuscita a vedere! Un buon motivo per tornare, no? 🙂
Bravissima, mi piace molto il tuo punto di vista.
Ho adorato Ronda, ho visitato velocemente Jerez – perdendomi la visita alle cantine – e per mancanza di tempo ho proprio saltato Cadice. Leggendo l’articolo mi sono persa molto… urge tornare presto in Andalusia, una zona della Spagna che esercita su di me un fascino incredibile
Concordo , non mi stancherei mai di visitare l’Andalusia.
Sono stata in Andalusia questo autunno e me ne sono innamorata. Ho visitato Jerez, e ci siamo inebriati di cherry, siamo stati a Cadice e ci siamo sfondati di pesce fritto e abbiamo visto anche Ronda con il suo ponte scenografico (anche se c’era un po’ troppa gente per noi!). Una regione meravigliosa!
Un luogo davvero meraviglioso, sono d’accordo .
Non ho ancora visitato questa parte della Spagna, ma è nei miei programmi per il futuro; sono sicura che il tuo articolo e i tuoi consigli mi saranno molto utili quando programmerò il mio itinerario!
Giro i tuoi complimenti ad Alessandra, che è l’autrice dell’articolo . Grazie
Ronda è uno dei luoghi del cuore in Spagna! Durante il mio on the road in Andalusia in solitaria, tra le mete, non poteva mancare Ronda! Sembra un luogo incantato soprattutto di notte, quando la maggioranza dei turisti non c’è
Ci sono stata nel 2021 quando ho fatto il tour dell’Andalusia in auto! Jerez poi ha un posto speciale nel mio cuore perché proprio mentre ero in visita in questa città ho scoperto di aver passato il concorso per docenti!