Pieve di Cento: nove cose da vedere più una

la Casa degli Anziani è uno degli edifici simbolo di Pieve di Cento

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Tra i luoghi più sorprendenti visitati negli ultimi mesi, una menzione speciale spetta al piccolo borgo di Pieve di Cento.

Si trova nella valle del fiume Reno, confine naturale tra le provincie di Bologna e Ferrara e dista solo 3 chilometri dalla più nota cittadina di Cento.

Se non fosse stato per una coincidenza fortuita, forse non lo avrei mai visitato e questo sarebbe stato davvero un gran peccato.

Pensate che, quando stavo cercando un tour guidato a due passi da casa, il trekking urbano organizzato da Le guide d’arte a Pieve di Cento, non lo avevo neanche preso in considerazione.

È stato praticamente il borgo ad aver scelto me.

Tra le visite proposte dall’associazione bolognese infatti, quella che mi avrebbe portato tra le vie di Pieve di Cento, era l’unica ad avere ancora posti disponibili.

Grazie alla professionalità di Franca Larese Moro, la mia guida in questa esplorazione urbana, mi è stato possibile scoprire come, dietro le facciate colorate delle case di Pieve di Cento, si nascondono dei veri e propri tesori.

Siete pronti a scoprirli insieme a me?

Pieve di Cento: cosa vedere in uno dei borghi più piccoli della provincia di Bologna

Il borgo di Pieve di Cento è stato insignito nel 2019 della bandiera arancione del Touring Club Italiano, un riconoscimento senza dubbio molto importante per la comunità locale.

È un luogo che va esplorato lentamente, procedendo a piedi sotto il lungo porticato che attraversa il centro, confondendosi tra i suoi abitanti.

Pensate che l’intera cittadina ha subito pesanti danni nell’ambito del violento sisma che sconvolse l’Emilia nel 2012.

Nonostante ciò, grazie all’impegno di tutti, è stato possibile mettere in sicurezza molti dei principali luoghi di interesse, che oggi sono agibili ed aperti al pubblico.

Cominciamo la nostra visita!

Le Porte di Pieve di Cento

Il centro urbano di Pieve di Cento è delimitato da 4 Porte, costruite nel XIII secolo con finalità difensiva.

  • Porta Bologna. Dal 2015 è una delle sedi del Museo delle Storie di Pieve, contenente un archivio fotografico digitale intitolato a Giovanni Melloni e uno spazio utilizzato per ospitare mostre o esposizioni temporanee.
  • Porta Ferrara. È la sede della Scuola di Liuteria, dedicata alla costruzione di strumenti a corda e ad arco e all’insegnamento dell’antica arte dei maestri liutai.
  • Porta Asìa. Qui si trova il Museo della Canapa di Pieve di Cento, dedicato a una delle coltivazioni più diffuse nel territorio, quella della canapa. Il visitatore può ripercorrere tutte le fasi di produzione, attraverso cimeli e testimonianze.
  • Porta Cento. Rispetto alle altre, Porta Cento subì un destino diverso. Dapprima venne semidistrutta da un incendio nel Settecento e poi, durante il terremoto del 2012, fu dichiarata completamente inagibile e venne riaperta solo nel 2017.

In origine le quattro porte di Pieve di Cento erano tutte in legno, solo successivamente furono sostituite da costruzioni in mattoni e muratura.

L’intero perimetro inoltre, era circondate da un fossato, smantellato completamente solo alla fine del Novecento.

Porta Bologna che segna l'ingresso da Bologna al borgo di Pieve di Cento

La Rocca di Pieve di Cento

La Rocca di Pieve di Cento si trova a pochi metri da Porta Bologna e oggi ospita il Museo delle Storie di Pieve.

L’impianto costruttivo originario risale al 1387 ed è opera di Antonio di Vincenzo, l’architetto che progettò la Basilica di San Petronio a Bologna.

Dopo essere stata adoperata a lungo come fortezza a scopo difensivo, cadde in totale abbandono finché nel 1994 non venne riaperta al pubblico come Museo.

La Casa degli Anziani e Piazzetta delle Catene

Durante la vostra passeggiata, non vi sarà difficile non notare questa costruzione dalle pesanti colonne in legno.

Pensate che si tratta di un’antica locanda, risalente al 1272, destinata a dare ricovero ai tanti pellegrini in cerca di un luogo dove rifocillarsi e passare la notte, sulla strada verso Roma.

Ancora oggi, la piazza su cui si affaccia la Casa degli Anziani, è una delle più frequentate di Pieve di Cento.

Qui spicca la presenza di una colonna di marmo, sormontata da un capitello di ordine corinzio, copia di un originale conservato nella Pinacoteca Civica.

È definita piazzetta del Pozzo delle Catene poiché qui anticamente vi era un pozzo, da cui si poteva attingere l’acqua solo con dei secchi collegati a catene e non a corde.

La Casa della Musica di Pieve di Cento

È stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in persona, ad inaugurare il 29 Maggio del 2017 (esattamente 5 anni dopo il sisma che interessò questo territorio) la Casa della Musica di Pieve di Cento, oggi ritrovo per gli studenti delle scuole del borgo e per il circolo locale di Musica Moderna.

Una curiosità: la struttura esterna della Casa della Musica ricorda quella di una batteria ed il materiale adoperato sia per la costruzione degli esterni che per quella degli interni, è legno di rovere, in grado di amplificare le sonorità.

La Chiesa Collegiata Santa Maria Maggiore

L’edificio religioso più antico del territorio di Pieve di Cento è la Chiesa Collegiata Santa Maria Maggiore, attestata già dal 1207.

Mentre la costruzione attuale è il frutto di alcuni rifacimenti risalenti al 1700, opera dei Campiotti di Modena, l’abside risale al 1300.

Pensate che, dopo il sisma del 2012, la Chiesa ha riportato danni talmente gravi da richiedere ben 6 anni di lavori, prima di riaprirla al pubblico il 25 novembre 2018.

In quell’occasione, si riuscirono a portare in salvo diverse tra le ore qui custodite, trasferendole presso il Museo MAGI ‘900, tra cui:

  • L’Assunzione della Vergine di Guido Reni. Risalente al 1600, oggi è collocata sopra l’altare. Sono ben evidenti due piani contrapposti. Quello divino, rappresentato dalla Vergine con espressione estatica e dagli Angeli dalle vesti leggere, appare separato da quello terreno, dove i protagonisti sono gli apostoli, caratterizzati da vesti pesanti
  • L’Annunciazione del Guercino, che si trova nella prima cappella a sinistra dall’entrata. Risalente al 1646, quest’opera raffigura una scena alquanto insolita. L’arcangelo Gabriele riceve disposizioni da Dio e la Madonna, del tutto inconsapevole di quanto sarebbe accaduto, è intenta a leggere.
  • Il Crocifisso, oggetto di una devozione antichissima che lo lega alla Confraternita di Santa Maria dei Battuti. Solo in seguito venne collocato all’interno della Colleggiata, dove attualmente occupa una delle cappelle. Il capo di Cristo presenta delle peculiarità che lo collocano nel XII secolo e ne sottolineano la sofferenza, mentre le altre parti del corpo non risultano tra di loro proporzionate. Un’ulteriore particolarità è che i chiodi che trafiggono la croce sono tre e non quattro come era in uso fino al XII secolo, poiché i piedi sono sovrapposti.
la Chiesa Colleggiata di Santa Maria maggiore è uno degli edifici simbolo di Pieve di Cento

Il campanile è un’aggiunta del 1487, in sostituzione di una precedente torre, distrutta dopo un crollo. È alto 48 metri e perfettamente funzionante.

Il Teatro Comunale di Pieve di Cento

Uno dei luoghi più emblematici di Pieve di Cento è il Teatro Comunale, intitolato ad Alice Zeppilli ed inaugurato nel 1856 con il Trovatore di Verdi.

Si trova all’interno del palazzo del Comune e ha ospitato nomi celebri nel mondo della lirica, proprio come il soprano a cui oggi è dedicato.

Dopo anni di disuso, nel 1954 il Teatro Comunale riaprì grazie all’interesse mostrato da un’associazione locale, Il Circolo del Voltone.

Nonostante gli sforzi per metterne in sicurezza gli ambienti però, dovette chiudere nuovamente per essere riaperto nel 2003.

In questa occasione fu completamente restaurato il fondale del sipario originale, realizzato da Adeodato Malatesta e raffigurante Esopo che parla ai pastori.

Il Museo della Musica e la Collezione Alice Zeppilli

Nei pressi del Teatro Comunale è attualmente ospitato il Museo della Musica di Pieve di Cento.

Qui sono esposti tutti gli strumenti più rappresentativi dell’antica tradizione musicale locale, nonché una collezione totalmente dedicata ad Alice Zeppilli, situata al piano superiore.

In questo ambiente è stato ricostruito quello che doveva essere il camerino in cui l’artista si rifugiava, prima o dopo gli spettacoli.

È caratterizzato dalla presenza di diversi cimeli, realmente appartenuti alla cantante, quali: un pianoforte americano Benedict, abiti di scena, una valigia ed alcune foto accompagnate da dediche, firmate da Gabriele D’Annunzio e dal tenore Enrico Caruso.

Chi era Alice Zeppilli e cosa la lega a Pieve di Cento

La cantante soprano Alice Zeppilli nacque a Mentone nel 1885 e visse a lungo a Montecarlo con la sua famiglia.

A soli diciassette anni esordì al Teatro La Fenice di Venezia, dando inizio ad una carriera che la portò in giro per il mondo.

Nel 1913 sposò a New York Giuseppe Alberghini, violoncellista originario di Pieve di Cento, poi chiamato alle armi durante il Primo conflitto mondiale (ambito nel quale conobbe il poeta D’Annunzio, che intrattenne una fitta corrispondenza epistolare con i due coniugi).

Alla morte del marito, avvenuta nel 1956, Alice Zeppilli si trasferì definitivamente a Pieve di Cento, dove si spense nel 1969.

Nel 2000 la sua erede testamentaria, Giuseppina Melloni, donò al comune tutti i reperti oggi esposti nella Collezione del Museo della Musica, gesto che commosse il Consiglio Comunale a tal punto da decidere di intitolare alla cantante scomparsa, l’intero Teatro Comunale.

L’Archivio storico notarile

Oltre al Teatro Comunale e al Museo della Musica, il Palazzo di città ospita anche un importantissimo archivio notarile, dove sono conservati tutti gli atti redatti a Pieve di Cento dal 1458 al 1795.

L’Archivio risale al 1600 e si trova in una saletta quasi isolata, dallo splendido soffitto a volta completamente affrescato.

Le pareti invece sono occupate da dei piccoli armadi, disposti in fila e destinati alle famiglie notarili locali.

Per facilitarne l’individuazione, ciascun notaio poteva apporre sul proprio archivio un’indicazione grafica, che ne specificasse la proprietà.

l'archivio storico notarile di Pieve di Cento è un luogo antichissimo

Al centro della stanza spicca uno scrittoio con due panche mentre accanto alla porta d’ingresso vi è una cassetta su cui campeggia la scritta Testamenta Secreta.

Qui venivano inseriti gli atti testamentari che dovevano rimanere segreti, come da volontà del donatore.

La Pinacoteca

La nuova Biblioteca-Pinacoteca di Pieve di Cento, denominata Le scuole, è stata inaugurata il 4 settembre 2021.

Si tratta di uno spazio espositivo che si estende per ben 4000 metri quadrati e che, oltre a diverse sale espositive, include laboratori e numerosi altri ambienti e luoghi di incontro per la cittadinanza.

Nello specifico, la Pinacoteca occupa 2460 metri quadrati della superficie totale e conta ben 1000 opere, dal 1300 fino ai giorni nostri.

Tra gli altri, qui sono custoditi affreschi del Guercino e degli artisti che si sono formati alla sua scuola.

Il Museo MAGI ‘900

Alla fine degli anni Novanta, l’industriale Giulio Bargellini pensò di realizzare un museo contenente le sue collezioni private. Decise così di comprare un vecchio silo e di restaurarlo completamente.

Il Museo MAGI ‘900 venne inaugurato nel 2000 ed ampliato prima nel 2005 e poi nel 2015.

Al suo interno, vi sono diverse collezioni, suddivise a seconda della corrente artistica novecentesca e dell’artista di riferimento.

All’esterno invece, spiccano il Giardino delle sculture ed un’opera musiva, intitolata Costellazioni dell’arte, che già lasciano presagire il carattere poliedrico delle opere d’arte esposte all’interno del Museo.

Come arrivare a Pieve di Cento e dove parcheggiare

Pieve di Cento si trova a circa 30 chilometri da Bologna ed il mezzo più comodo per arrivarci è indubbiamente l’automobile.

Bisogna prendere l’uscita 6 della tangenziale di Bologna e da qui, la Strada Provinciale 6 in direzione Castel Maggiore. Quindi basta seguire le indicazioni per Cento e, dopo aver attraversato i comuni di Argelato e Castello d’Argile, si arriva a Pieve di Cento.

In Via Circonvallazione Levante, a pochi metri da Porta Bologna, vi è un parcheggio pubblico, dove potrete lasciare l’auto e proseguire a piedi la visita del borgo.

È possibile raggiungere Pieve di Cento anche con l’autobus della linea 97, messo a disposizione da Tper, che effettua la tratta Bologna – San Giorgio di Piano – Cento.

Se volete arrivarci in treno infine, dovete scendere a San Pietro in Casale e da qui proseguire con l’autobus 455 in direzione Pieve di Cento.

Cosa vedere nelle vicinanze di Pieve di Cento

A soli 17 chilometri da Pieve di Cento si trova uno dei luoghi più colorati della provincia di Bologna: San Giovanni in Persiceto.

Vi consiglio di non dimenticare a casa la macchina fotografica perché tutte le abitazioni affacciate su piazzetta Betlemme, uno dei luoghi simbolo di questo borgo, sono interamente ricoperte da murales coloratissimi.

Per avere accesso a tutte le informazioni necessarie a preparare la vostra visita al meglio, potete consultare il mio articolo:

E ora ditemi: qual è il borgo più sorprendente che avete scoperto quest’anno?

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14 risposte

  1. L’ho sentito spesso nominare ma non ci sono mai stata: eppure si trova in una delle mie zone dell’Emilia preferite! La prossima volta che andrò a Bologna farò una deviazione qui, promesso!

    1. Eliana, pensa che io vivo a Bologna da vent’anni e non lo avevo mai preso in considerazione per una visita, preferendo la vicina Cento. Ti consiglio la visita guidata, è utilissima!

  2. Io mi perderei nella pinacoteca penso! Comunque un borgo che ho scoperto con sorpresa direi che è stato Porto Maurizio (Imperia). Non avevo assolutamente pretese, ma mi ha davvero colpita!

  3. Conosco molto bene la zona ma non sono mai stata a vedere pieve di cento, ancora una volta i luoghi più vicini risultano essere quelli che non vediamo, meno male che ci sono le travel blogger come te per farceli conoscere

  4. Come ben sai sono inesperta di zona e prima di leggere il tuo articolo non avevo mai sentito nominare Pieve di Cento.
    Comunque anche a me questi borghi piccoli affascinano e ho sentito la stessa sensazione quando ho visitato Roccatederighi in provincia di Grossseto….bellissimo

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