Il caratteristico borgo di Grazzano Visconti si trova a soli 15 km da Piacenza, nel Comune di Vigolzone. La mia visita comincia in una tipica domenica mattina d’autunno, umida e nebbiosa.
Qualche negozio d’antiquariato comincia timidamente ad aprire, ma nessun rumore, se non le automobili che attraversano la vicina strada provinciale, si ode tra queste vie che appaiono deserte, inesorabilmente vuote.
Dovete sapere fu Giuseppe Visconti di Mondrone, sognatore e grande visionario, ad avere l’intuizione di far costruire, ai primi del Novecento, questo borgo così pittoresco.
La storia di Grazzano Visconti in provincia di Piacenza
Andiamo per ordine. La storia di Grazzano comincia nel 1400 quando, Gian Galeazzo Visconti concesse a sua figlia Beatrice e al suo sposo Giovanni Anguissola, di edificare qui quello che sarebbe stato il loro castello.
L’idea di Giuseppe (proclamato Duca di Grazzano Visconti da re Vittorio Emanuele III nel 1937) fu poi quella di far nascere attorno a quell’antica fortezza, molti secoli dopo, abitazioni, botteghe e scuole di mestieri dando ampio spazio, nella loro progettazione e realizzazione, ai giovani artigiani della zona.
Pensate che si mise lui stesso a capo dei lavori, contribuendo soprattutto alla progettazione, con l’aiuto dell’architetto Alfredo Campanini.
La famiglia Visconti, che negli ultimi anni ha eseguito vari lavori di restauro, è riuscita a mantenere intatte le caratteristiche tipicamente medievali di questa piccola località da sogno.
Nel 1986 il borgo di Grazzano Visconti, creato sulla base del progetto di Giuseppe, è stato nominato città d’arte dalla Regione Emilia-Romagna.
Cosa vedere nel borgo di Grazzano Visconti vicino Piacenza
Uno degli edifici più antichi di Grazzano Visconti in provincia di Piacenza, è l’Albergo del Biscione.
Albergo del Biscione
Fondato nel 1906, è situato nei pressi di una deliziosa piazzetta intitolata a Giangaleazzo Visconti, creata qualche anno dopo.
Tra i principali elementi di interesse, non posso non segnalarvi: la fontana, la torre merlata con l’orologio, il Palazzo Podestarile ed un pozzo rosa con lo stemma visconteo.
Pensate che sull’Albergo campeggia ancora l’insegna originaria in ferro battuto, apposta al momento della sua inaugurazione.
Tanti sono inoltre gli affreschi del progetto originario del Visconti, ancora ben visibili, come quello dell’Annunciazione.
La fontana è una copia fedele di quella fatta realizzare da Luca Beltrami in occasione di uno dei restauri del Castello Sforzesco di Milano. Il drago che ingoia un bambino infatti, è il simbolo per eccellenza del capoluogo lombardo.
Una curiosità: su uno dei palazzi che si affacciano sulla piazza, è ben visibile una fonte battesimale con la raffigurazione della Vergine con il bambino.
Si tratta di un ex voto posto nel punto esatto in cui, durante la Seconda Guerra Mondiale, cadde il serbatoio di un aereo in volo, evento che provocò tanta paura, ma nessun danno a cose o persone.
Cortevecchia
Da qui ci spostiamo a Cortevecchia, anticamente destinata ad accogliere una stalla per l’allevamento dei bovini e due silos per la raccolta dei cereali.
Oggi, su questo ampio cortile si svolgono numerosi raduni di auto d’epoca.
Il suo antico utilizzo è ancora ben visibile nel museo permanente degli attrezzi agricoli, installato in un fienile e visitabile liberamente.
Gli elementi originari del borgo, ovvero quelli che risalgono al suo antico passato medievale, sono la Chiesetta gotica ed il Castello.
Castello di Grazzano Visconti
Il Castello ha una pianta quadrata, è protetto da un fossato ed è circondato da quattro torri merlate. Si trova all’interno di un parco, che si estende per ben 120.000 metri quadrati.
Qui, a piante sempreverdi si affiancano: un belvedere, ampi spazi dedicati al riposo o al gioco dei più piccoli, un labirinto e una casetta fatta costruire per le figlie di Giuseppe Visconti, Uberta e Ida Pace detta Nane.
In questo antico maniero, che purtroppo non ho potuto visitare perché chiuso al pubblico, così come il Museo delle Cere e il Museo delle Torture, è ambientata una storia dalle tinte noir.
D’altronde non esiste castello senza un fantasma, giusto?!
Aloisa il fantasma del castello
Il protagonista di questo racconto è lo spettro di Aloisa, definita bassina e rotondetta da una medium, nel corso di una seduta spiritica.
Pare che sia avvezza a disturbare chiunque incontri, con schiaffi e altre marachelle e che la smetta solo dietro il gentile dono di una collanina o un braccialetto.
Aloisa negli anni è stata affiancata alla festa degli innamorati, giorno in cui la sua statua viene avvolta da ghirlande e omaggi floreali, da parte delle coppie che le fanno visita.
Grazzano Visconti e la magia di Harry Potter
Non sembra anche a voi che ogni cosa in questo luogo sia avvolta da una patina di magia?
Per l’intera durata del mio itinerario mi è sembrato di attraversare il set di un film e più mi sentivo la protagonista di una pellicola cinematografica d’altri tempi (d’altronde il figlio del Duca è il famosissimo regista Luchino Visconti), più cercavo di capire quale storia avrebbero potuto ambientare qui.
Ma pare che a questo ci abbiano già pensato gli abitanti del borgo, che organizzano spesso eventi dedicati a tutti gli amanti di Harry Potter, il maghetto più famoso della storia del cinema.
Per conoscere le prossime manifestazioni a tema in programma, consultate il sito internet di Grazzano Visconti.
Dove mangiare a Grazzano Visconti: la mia esperienza
Per il pranzo ho deciso di prenotare un tavolo presso il ristorante La Taverna del Castello di Grazzano Visconti. Sono stata immediatamente colpita dall’arredamento, perfettamente coerente con lo stile del borgo.
Il menu proponeva piatti tipici del territorio piacentino e presentava un’ampia scelta di taglieri con affettati e formaggi della zona, oltre che primi e secondi piatti.
Purtroppo però, ho riscontrato uno spiacevole disservizio. Non era stato infatti specificato che tutti i primi piatti venissero portati in tavola già conditi con abbondante formaggio grattugiato.
Dal momento che io non lo mangio, ho fatto presente (menu alla mano) che, se lo avessi letto, avrei ordinato altro.
A me la questione sembrava già risolta ma, dal vociare proveniente dalla cucina, ho intuito che la cuoca paresse non tollerare l’idea che uno dei suoi piatti potesse tornare indietro, senza essere stato neanche assaggiato.
È quindi venuta lei stessa al mio tavolo, dicendo semplicemente che da quelle parti si cucina in quel modo. Dal canto mio, le ho risposto che tuttavia, il menu deve contenere tutti gli ingredienti di ciascuna pietanza.
Messa davanti al fatto compiuto, mi ha quindi domandato malvolentieri cosa potesse prepararmi e a quel punto, ho optato per un secondo (auspicando che anche lì non le fosse caduta una spolveratina di formaggio!).
Credetemi: da quel giorno, ogni volta che vado al ristorante ed ordino un primo, specifico che lo voglio senza aggiunta di formaggio perché temo di incontrare un altro chef come la cuoca di Grazzano Visconti.
Fortunatamente, non è mai più successo di trovarmi in una situazione come quella vissuta alla Taverna del Castello, che ho trovato alquanto imbarazzante.
Come arrivare e dove parcheggiare a Grazzano Visconti
Per raggiungere Grazzano Visconti il mezzo più comodo è sicuramente l’automobile. L’autostrada di riferimento è la A21. Bisogna uscire a Piacenza sud e proseguire lungo la SP654, seguendo le indicazioni per il borgo.
Vi ricordo che Grazzano Visconti è totalmente pedonale. Dovete pertanto lasciare la vostra auto presso il parcheggio, antistante l’ingresso del centro abitato (prevede una tariffa giornaliera pari a 4 euro).
In alternativa, il borgo è collegato alla stazione ferroviaria di Piacenza grazie ad un servizio di autobus extraurbani diretti a Bettola o Selva, che effettuano una regolare fermata a Grazzano Visconti.
Cosa vedere nei dintorni di Grazzano Visconti: Bobbio
La provincia di Piacenza custodisce alcuni tra i borghi più belli dell’Emilia Romagna e tra questi, non posso non citare l’antichissima cittadina di Bobbio.
Pensate che la storia di questo grappolo di case, adagiato nella Val di Trebbia, si intreccia con la figura di San Colombano, un monaco irlandese.
È a lui che si lega la leggendaria costruzione del Ponte del Diavolo, con le sue arcate irregolari.
Vi racconto la mia visita nell’articolo:
Dal momento che dista solo 35 chilometri da Grazzano Visconti, potreste valutare l’idea di visitare entrambi i borghi, nell’arco della stessa giornata.
E voi, avete già avuto modo di esplorare i dintorni di Piacenza?
13 risposte
Senza dubbio mi piacerebbe possedere il potere del teletrasporto…cosi viaggerei velocemente
Ottima idea . Non sarebbe male .
Da sempre, uno dei miei borghi preferiti. A dirla tutta ci torno anche spesso perchè lo trovo sempre interessante e magico, appunto. Sono un’amante di Harry Potter e del fantasy, quindi lo sento come una casa. A coronare il tutto: gnocchi fritti con salumi a volonta!
Cosa volere di più ?!
Quando facevo le elementari la gita a Grazzano Visconti era un must! Ci sono tornata anche recentemente e mi piace sempre vagabondare tra le corti; la cosa che non mi convince del tutto è che si tratta di una pura ricostruzione (del 1900) di un borgo medioevale e quindi non riesco ad assaporare fino in fondo la storia
Il borgo va accettato per ciò che è. È inutile paragonarlo ad una città medievale, dato che si tratta di qualcosa di unico nel suo genere. Meglio apprezzarlo per le sue peculiarità .
Che posto meraviglioso, sempre essere uscito fuori da una fiaba! Nel contesto autunnale poi credo che sprigioni ancora di più la sua bellezza!
Da vedere. Facci un pensierino!
è la bacchetta a scegliere il mago! così come lo fai tu raccondandoci questi luoghi, sul fatto del disservizio al ristorante hai davvero ragione.
Ciao! Non mi è mai più successo di trovarmi in una situazione tanto spiacevole. Spero che abbiano corretto il menu o almeno cambiato la modalità di servire i piatti in tavola.
Grazzano Visconti o si ama o si odia, e purtroppo molti la odiano perché non considerata un vero borgo storico come ad esempio Vigoleno, anche se secondo me si sbaglia dato che, nella sua unicità, è di sicuro storico anche se non medioevale.
Io penso che non abbia proprio senso paragonarla a borghi dalla storia antica. D’altronde non se ne sono mai nascoste le origini, quindi va celebrata proprio per la sua unicità.
Sono stata a Grazzano Visconti diverse volte da ragazzina con la mia famiglia. Mi è sempre piaciuto moltissimo per la sua atmosfera medievale e per i negozietti .