Tour delle isole Egadi in una settimana

le isole Egadi sono ancora selvagge e incontaminate, da scoprire

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Se siete ancora indecisi su dove trascorrere le vostre prossime vacanze estive, un tour delle isole Egadi in una settimana può essere la soluzione a tutte le vostre incertezze.

Sono sicura che questo arcipelago, situato a meno di dieci chilometri dalle coste siciliane della provincia di Trapani, saprà stupirvi già dal vostro arrivo.

Questo perchè, pur essendo molto vicino all’Italia, conserva un profondo e radicato carattere indomito, selvaggio e incontaminato, al punto tale che vi darà l’idea, in alcuni momenti, di trovarvi presso una meta esotica distante migliaia di chilometri da casa vostra.

E invece delle volte non c’è bisogno di andare così lontano per vivere l’emozione della scoperta, per assaporare il brivido dell’avventura: basta prenotare un biglietto aereo per Trapani e poi proseguire con il traghetto fino a Favignana, la maggiore delle isole Egadi, e lasciarsi stupire.

Tour delle isole Egadi in una settimana:
La mia esperienza

Ciò che mi ha colpito maggiormente durante la mia permanenza presso le isole Egadi è che, al di là di quanto comunemente si potrebbe pensare, le isole di Favignana, Levanzo e Marettimo, vanno assaporate con calma perchè oltre a splendide baie, calette e spiagge seminascoste dalle rocce, nascondono una storia intrisa di avvenimenti importanti per la società e l’economia locale, oltre a panoramici sentieri di trekking, piccoli borghi marinari che profumano d’antico e una cucina locale dai piatti gustosi e mediterranei.

Ma c’è anche un altro motivo per il quale secondo me è fondamentale concedersi almeno una settimana per visitare le isole Egadi.

Dal momento in cui sono arrivata a Trapani e ho dato un’occhiata alla possibilità di effettuare escursioni per scoprire le bellezze di questo angolo di Sicilia, mi sono accorta che sono davvero numerose le bellezze che qui sono custodite.

Le saline di Marsala, la spiaggia dorata di San Vito Lo Capo e la Riserva dello Zingaro, per citarne solo alcune.

Il calore di questa terra, la sua innata capacità di accoglierti, coccolarti e farti sentire immediatamente a casa hanno poi fatto il resto.

Mi sono quindi subito adoperata affinché nel mio itinerario, una intera giornata fosse dedicata ad una delle tante bellezze del trapanese e la mia scelta è ricaduta su uno dei luoghi più affascinanti di questa terra: l’antico borgo di Erice.

Il mio consiglio quindi, è di alloggiare a Favignana, che è l’isola maggiore dell’arcipelago e da lì, pianificare attraverso delle escursioni in giornata, le visite a: Levanzo e Marettimo e perchè no, anche ad Erice.

Ora vediamo nel dettaglio come strutturare l’itinerario. Davanti a una tale bellezza, non è mica così semplice sapere da dove cominciare, giusto?

Tour delle isole Egadi in una settimana
Giorno 1: Favignana e le sue baie più famose

Preparate le vostre fotocamere e non dimenticate scarpe adatte per camminare sugli scogli, pinne, maschera e boccaglio perché durante la vostra prima giornata a Favignana non potete che lanciarvi alla scoperta delle sue spiagge più famose.

Innanzitutto va specificato che parlare di spiagge in questo caso non è propriamente corretto poiché sia Cala Rossa che Bue Marino, prime tappe del nostro tour, non dispongono di un arenile ma sono situate nei pressi di due antiche cave di tufo.

Cala Rossa, incoronata da Skyscanner come la più bella d’Italia solo alcuni anni fa, vi lascerà senza fiato. Ma se pensate di aver visto già il meglio di Favignana vi sbagliate perchè Bue Marino, con le sue limpide acque che in alcuni punti creano delle vere e proprie chiazze di blu profondo, vi conquisterà.

Se dopo aver fatto il bagno, sentite il bisogno di rilassarvi su un’arenile di sabbia e passeggiare lungo il bagnasciuga, allora Cala Azzurra è quello che fa per voi.

Situata più a sud, la spiaggia è dotata anche di punti di ristoro, in modo da permettervi di rifocillarvi senza perdere neanche un minuto della vostra tintarella.

le spiagge di Favignana sono tra le più belle d'Italia

Giorno 2: le spiagge attrezzate di Favignana

È vero che ci troviamo su un’isola selvaggia e ancora abbastanza incontaminata ma anche a Favignana, accanto a baie e calette rocciose, è possibile trovare delle lunghe spiagge di sabbia dove affittare un ombrellone e dei lettini, in modo da godersi una giornata di sano relax.

Oltre alla spiaggia Praia, che si trova nei pressi del piccolo centro abitato di Favignana (la soluzione perfetta per chi vuole spostarsi a piedi), vi consiglio di dirigervi a Lido Burrone, a sud dell’isola.

Se viaggiate con i bambini, non potrete farli più contenti: qui il fondale è basso e l’arenile, di sabbia chiara e soffice, permetterà loro di dedicarsi alla costruzione di fantastici castelli.

Poco distante da qui, anche la spiaggia di Marasolo merita una sosta che farà felici grandi e piccini.

Qui infatti, si trova uno dei localini più caratteristici di Favignana, il Kiosko. Non potete non assaggiare il loro splendido pane cunzato, farcito con tantissimi ingredienti diversi: sarà impossibile non riuscire a trovare il vostro preferito!

Giorno 3: Cala Faraglioni e il tramonto più bello di Favignana

Per me si tratta di una delle più belle scoperte fatte durante l’intera permanenza presso le isole Egadi.

Ero davvero molto curiosa di vedere di persona ciò che l’alto Monte Caterina, che divide in due parti l’isola di Favignana, celava dietro i suoi 310 metri di altezza.

E devo dire che Cala Faraglioni mi ha letteralmente conquistato.

Per raggiungere questo piccolo angolo di paradiso fatto di calette quasi totalmente sconosciute e acqua limpida e freschissima, dovete superare la galleria che attraversa il Monte.

Mi raccomando, fate molta attenzione perchè la strada, dapprima asfaltata, cederà il posto a un lungo sterrato ma fidatevi: ne vale la pena.

Se vi state chiedendo cosa rende il tramonto di Cala Faraglioni così speciale, sappiate che la motivazione è da ricercare nel fatto che da qui, si vede nitidamente il sole calare oltre l’isoletta di Levanzo.

Vi consiglio di non dimenticare la vostra videocamera, filmare questo momento sarà per voi la garanzia di poterlo rivivere centinaia di volte.

Giorno 4: Marettimo e i suoi sentieri di trekking

Tutto mi sarei aspettato di vedere alle isole Egadi, fuorché un’isoletta dotata di ben 6 differenti itinerari di trekking.

Sto parlando di Marettimo, l’isola più occidentale dell’intera Sicilia.

Oltre a numerose e splendide spiagge infatti, una delle modalità per riscoprire le bellezze naturali e paesaggistiche di Marettimo è intraprendere uno degli itinerari che si diramano al di là del piccolo grappolo di case che vi darà il benvenuto, una volta arrivati al porticciolo.

Io, nello specifico, ho intrapreso il cammino che conduce al Castello di Punta Troia, collocato oltre lo scenografico scoglio del Cammello.

Questa fortezza si trova su una piccola penisola collegata alla terraferma da una sottilissima striscia di terra, tagliata in due da un sentiero sterrato.

Una volta arrivata, mi è stato possibile visitarla e assaporare, grazie alla presenza di un custode che mi ha fatto da guida, alcuni aspetti del suo antico ruolo di torre di avvistamento, prima che di prigione.

Giorno 5: Levanzo tra mare e archeologia

Pensate che sull’isoletta di Levanzo, la più piccola delle Egadi, nel 1949 una turista in arrivo da Firenze, scoprì per caso quella che verrà poi definita la Grotta del Genovese, oggi visitabile con dei tour in barca in partenza dal porto.

Si tratta di un’antica grotta all’interno della quale sono stati rinvenuti graffiti che ritraggono uomini e animali in quelle che sono state identificate come scene di pesca, caccia e allevamento.

Se avete deciso di visitarla via mare, allora avrete già avuto modo di vedere da vicino un assaggio delle splendide baie e calette che l’isola di Levanzo nasconde.

Tuttavia sappiate che alcune delle spiagge più belle dell’isola sono raggiungibili anche a piedi e non distano molto dal piccolo centro cittadino.

Vi consiglio di fare una sosta a Cala Minnola dove, oltre a ritrovare alcune delle tonalità di blu già viste a Bue Marino di Favignana, potrete rigenerarvi nei pressi di una verde e ombrosa pineta, collocata proprio alle spalle della baia.

uno degli spettacoli da non perdere durante un tour alle isole Egadi è il tramonto di Levanzo

Giorno 6: alla scoperta di Erice tra storia e leggenda

Non so se capita anche a voi ma io, pur avendo pianificato nei minimi dettagli un itinerario e ferma nell’intenzione di rispettarne le tappe e gli orari, sento spesso il bisogno di inserire un’ulteriore tappa, soprattutto se la terra che mi ospita è la Sicilia dove non basterebbero le settimane, per riuscire a scoprirne tutte le bellezze.

Fatto sta che, confrontandomi con i titolari del b&b che mi ospitava a Favignana e grazie ai loro consigli sulla fattibilità di un’escursione in giornata che tenesse conto anche degli spostamenti dall’isola, la mia scelta cadde su Erice.

Uno dei borghi più belli d’Italia e senza dubbio, il più alto dell’intera provincia di Trapani, Erice è un borgo sospeso tra il mito e la realtà.

Già nel nome, chiaro riferimento a Erix, il mitologico argonauta figlio di Afrodite, la cittadina di Erice rivela molto del suo essere una località che sembra essersi fermata in un tempo glorioso e lontano: qui ogni angolo cela un panorama da fotografare, un castello da scoprire o un’antica torre da visitare.

Tra le sue strette vie, una sola è la regola: non bisogna avere fretta.

Erice è un luogo che va assaporato lentamente, proprio come si gustano i suoi dolci più tipici: le morbide genovesi.

Giorno 7: la visita al Museo – ex Stabilimento Florio a Favignana

L’ultimo giorno del tour di una settimana alle isole Egadi non potete che dedicarlo alla visita a uno dei luoghi più simbolici di Favignana: la tonnara o ex Stabilimento Florio, oggi trasformato in un museo.

L’edificio, collocato nei pressi della spiaggia Praia, pare una cattedrale del mare.

Attraverso quelle pareti, sembra quasi di respirare la fatica e il sacrificio con cui le famiglie non solo favignanesi, ma anche provenienti delle altre isole Egadi, hanno trascorso intere giornate svolgendo l’unica attività di sopravvivenza dell’economia dell’arcipelago: la pesca e la lavorazione e conservazione del tonno.

Si tratta di uno dei luoghi più suggestivi che io abbia mai visitato e questo anche grazie alla presenza di uno degli ex dipendenti dello stabilimento che, ormai in pensione, si dedica ad accompagnare i visitatori durante il tour incuriosendoli con aneddoti legati alla difficile vita in mare e alle attività che si svolgevano tra le mura della tonnara.

Assolutamente da non perdere!

la tonnara di Favignana è uno dei simboli delle isole Egadi

Ora che il vostro itinerario è delineato, non vi resta che partire per un tour di una settimana alle isole Egadi e a me, non resta che augurarvi: buon viaggio e buone vacanze!

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Sono Libera Salcuni, consulente di comunicazione turistica e travel designer. Insieme possiamo valorizzare musei, destinazioni e itinerari culturali con strategie di comunicazione mirate, pensate su misura per far emergere la tua unicità e attrarre il pubblico giusto. 

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14 risposte

  1. Abbiamo già programmato le nostre vacanze estive; però non è detto che a settembre riusciamo a ritagliarci una settimana di ferie. Nel qual caso, le isole Egadi potrebbero essere la destinazione ideale!

  2. Che posti stupendi. Conosco molte zone della Sicilia ma non ho ancora fatto un tour di queste isole e devo dire che mi piacerebbe molto. In estate penso che faccia troppo caldo. Quale periodo mi consigli?

  3. Mi piacerebbe moltissimo scoprire le isole della Sicilia, in modo particolare Favignana, ma mi sa che anche per quest’anno dovrò rinunciare. Temo di trovarle troppo affollate e ora come ora preferirei evitare la folla. Casomai mi organizzerò per tempo per l’anno prossimo, programmando un soggiorno o a maggio o a settembre 8se potrò andare in ferie). Dei due mesi quale credi che sia il migliore? Forse a inizio settembre l’acqua è più calda, mentre a maggio è ancora un po’ fredda?!

  4. Sembra la destinazione ideale, mare da sogno ma anche trekking, storia e ovviamente cucina speciale. Erice l’avevo vista anni fa e mi è rimasta nel cuore, spero proprio di tornarci.

  5. Non sono ancora riuscita a dedicarmi alla mia Sicilia come si deve: mio padre è siciliano e l’ultima volta che siamo scesi insieme risale al 2016. Devo proprio organizzare un bel viaggio qui!

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