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Napoli sotterranea: ingresso, orari e quanto costa

inizia la discesa verso Napoli sotterranea

Indice dei Contenuti

Esiste una Napoli sotterranea che è suggestiva tanto quanto quella che emerge in superficie, se non di più, e che merita assolutamente di essere esplorata.

Per questo motivo, vi consiglio di inserire nel vostro itinerario alla scoperta del capoluogo campano, almeno una visita del sottosuolo.

Napoli sotterranea: storia e avvenimenti principali

Sappiamo dell’esistenza di una Napoli sotterranea fin dai tempi dei Greci i quali, attorno al 470 a.C. cominciarono a realizzare cisterne con il fine di raccogliere l’acqua piovana.

Contestualmente, grazie all’ingente disponibilità di roccia tufacea, edificarono in superficie quella che sarebbe diventa ben presto la città di Neapolis.

Nei secoli successivi, in seguito all’espansione dei confini urbani, si avvertì l’esigenza di creare un vero e proprio acquedotto.

Grazie alla presenza di cisterne e di un fitto reticolo di gallerie sotterranee, si riuscì così a rifornire di acqua potabile le abitazioni .

Man mano che la città si espandeva, prima con i Romani e poi con gli Angioini, la richiesta di tufo da impiegare nell’edilizia urbana diventava sempre più consistente.

Pensate che ad un certo punto, sul finire del 1500, si decise di vietare l’importazione di materiale da costruzione.

La speranza era quella di riuscire così a bloccare l’attività edilizia.

I napoletani, dal canto loro, decisero di sfruttare il tufo presente nel sottosuolo per costruire nuovi livelli abitativi in superficie.

Adoperarono una modalità estrattiva che si svolgeva dall’alto verso il basso e che portò ad un notevole ampliamento delle cisterne.

cunicoli di Napoli sotterranea gestita da LAES

Ad un certo punto, nel 1885, parte del sistema fognario smise improvvisamente di funzionare, contaminando l’intero sistema idrico cittadino.

Si dovette necessariamente procedere alla chiusura delle cisterne per adottare un nuovo acquedotto, corrispondente a quello in funzione ancora oggi.

L’attività di salvaguardia dell’associazione LAES

LAES (Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo) è stata istituita nel 1988 da Michele Quaranta, anche se la sua attività cominciò almeno un decennio prima.

Era il 1979 quando detriti e rifiuti presenti in una delle cavità tufacee situate nel sottosuolo lungo Via Chiaia presero fuoco.

Michele Quaranta in quei momenti così concitati, pensò ad una scalinata che si trovava proprio da quelle parti e che era servita a lui e alla sua famiglia per sfuggire agli attacchi aerei del 1943.

Fu così che, dopo aver domato completamente l’incendio, i volontari riuscirono a portare alla luce un intero rifugio del periodo bellico, che aveva dato riparo a circa 4.000 napoletani.

Dovete sapere infatti che, quando le truppe alleate giunsero a Napoli, non sapendo come disfarsi dei cumuli di macerie stipati ai lati delle strade semi distrutte, li riversarono proprio nel sottosuolo.

Per alcuni decenni Napoli sotterranea si ritrovò a sua volta sepolta sotto i detriti e la polvere.

Se ne tornò a parlare soltanto nel 1968, a seguito di alcuni dissesti che interessarono l’acquedotto.

Oggi, grazie all’attività di LAES, questo rifugio, opportunamente messo in sicurezza, è stato reso visitabile.

Napoli sotterranea: il sottosuolo ospita i rifugi durante i bombardamenti

Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la città di Napoli era sotto i bombardamenti, i cunicoli sotterranei accolsero migliaia di cittadini in cerca di un rifugio.

Non solo si realizzarono alcune centinaia di ricoveri sotterranei ma, per renderli più funzionali, gli ambienti preesistenti vennero necessariamente modificati.

È stato rinvenuto un vano delimitato da un cancello, con il quale qualcuno ha pensato bene di ricreare una sorta di abitazione privata, sotto terra.

In un altro angolo invece, alcuni graffiti attestano la presenza di due sposi che presumibilmente, hanno trascorso proprio quaggiù la loro prima notte di nozze.

Spuntano caricature e graffiti nei cunicoli

Sono ancora ben visibili i bagni, che erano alla turca e chiusi da porte di legno.

profilo di donna somigliante a Marilyn Monroe nelle cavità sotterranee di Napoli

Oltre ad alcune iscrizioni, spiccano caricature di alcuni personaggi della politica di quegli anni e omaggi alle grandi dive del cinema, come Marylin Monroe.

Su una parete è stato persino raffigurato un campo di calcio, con la riproposizione di alcuni momenti della partita che portò la Nazionale Italiana alla vittoria dei Mondiali del 1938.

D’altronde, il percorso sotterraneo corre sotto Via Chiaia, oggi nota strada dello shopping cittadino e un tempo, area adibita ad ospitare botteghe e piccole attività artigianali.

Potrebbe essere questo il motivo per il quale le raffigurazioni incise nelle cavità tufacee sono davvero ben fatte e facilmente riconoscibili.

La figura del pozzaro e la leggenda del monaciello

Uno dei momenti più affascinanti della mia visita a Napoli sotterranea è coinciso con la narrazione, da parte del volontario che accompagnava me, Laura e il resto del gruppo, relativa alla figura dei pozzari.

Costoro erano i manutentori dei cunicoli sotterranei di Napoli e furono affiancati alla figura del monaciello, una delle più caratteristiche della tradizione napoletana.

Di bassa statura, col capo coperto da un cappuccio e il corpo avvolto in un mantello, questi fontanieri dovevano essere agili e scaltri poiché si spostavano da una parte all’altra delle cisterne, reggendosi mani e piedi grazie ad alcuni fori realizzati lungo le pareti.

Spesso dal sottosuolo, riuscivano ad intrufolarsi all’interno delle case, vagando alla ricerca di denaro, cibo o della compagnia femminile.

Per via della loro fisionomia, vennero così accostati a dei piccoli monaci (da cui l’espressione: monacielli nel dialetto napoletano).

La loro presenza, che non doveva essere rivelata pubblicamente, diventava sintomo di buona o cattiva sorte, a seconda delle situazioni.

Cosa sapere prima della visita a Napoli sotterranea

Le visite di Napoli sotterranea effettuate dai volontari di LAES sono aperte a tutti, adulti e bambini.

Tuttavia, è bene secondo me, tenere a mente alcune indicazioni, in modo da trascorrere piacevolmente la vostra permanenza nel sottosuolo di Napoli.

Come prenotare i biglietti e quanto costa la visita

È possibile prenotare il tour di Napoli sotterranea, al momento disponibile in lingua italiana e in lingua inglese, direttamente sul sito internet di LAES, al costo di 10 Euro.

Sono tuttavia previste delle riduzioni per i bambini da 7 a 12 anni, per i quali il costo del biglietto scende a 5 Euro, mentre i più piccoli (da 0 a 6 anni) entrano gratis.

Dove sono l’ingresso e l’uscita del percorso di Napoli sotterranea

Il punto d’incontro per tutti gli iscritti alla visita di Napoli sotterranea è in Piazza Trieste e Trento, proprio davanti al celebre Gran Caffè Gambrinus.

Qui troverete un incaricato, riconoscibile da un cartello con i riferimenti dell’associazione, che vi spiegherà come raggiungere la sede di LAES, situata presso Vico S.Anna di Palazzo, 52.

Vi basterà procedere per soli 300 metri a piedi lungo Via Chiaia, voltare per la Salita S. Anna di Palazzo e poi per Vico S. Anna di Palazzo.

Qui, dopo l’arrivo della guida all’orario stabilito, comincerà finalmente la visita.

Dovete considerare che:

  • l’accesso alle cavità tufacee sotterranee avviene attraverso una scalinata che, dalla superficie, conduce fino a 40 metri in profondità;
  • l’uscita non coincide con l’ingresso ma, una volta superata una scalinata di circa 15 metri (questa volta in salita), vi ritroverete nel cortile di un edificio di Via Chiaia, 216;
uscita della visita di Napoli sotterranea
  • il percorso dura circa 1 ora e 40 minuti e include il passaggio attraverso alcuni cunicoli piuttosto stretti, oltre che in ambienti più ampi e facilmente accessibili;
  • si consiglia di indossare scarpe comode e di evitare borse o zaini troppo ingombranti perché, durante il passaggio nei cunicoli, potrebbero ostacolarvi;
  • gli ambienti sono in massima parte ben illuminati, fatta eccezione di alcuni cunicoli;
  • il volontario di LAES che vi accompagna resterà sempre con voi e, munito di una torcia, vi aiuterà a superare le gallerie più strette e buie.

Come raggiungere Napoli sotterranea da Piazza Garibaldi

Se arrivate a Napoli in treno, potete prendere la metropolitana della linea 1 presso la Stazione Garibaldi e scendere alla fermata Toledo.

Da qui, potete proseguire a piedi lungo l’omonima via per poi voltare in Via Carlo de Cesare, fino a giungere in Vico S. Anna di Palazzo.

Sotterranei di Napoli: visita al sottosuolo della Basilica di Pietrasanta

Se siete dei veri appassionati delle città sotterranee, sappiate che Napoli saprà soddisfare appieno la vostra curiosità con una proposta di itinerari variegati e decisamente interessanti.

Vi consiglio in particolare, la visita al sottosuolo della Basilica di Pietrasanta, situata nel cuore del centro storico di Napoli e oggi sede del Museo Lapis.

A seguito di ingenti lavori di restauro, è possibile attraversarne i cunicoli e le gallerie sotterranee vivendo una vera e propria esperienza multisensoriale.

Grazie a giochi di luci, getti d’acqua e piccole cascate, sarete infatti proiettati in una dimensione quasi onirica.

Venite a scoprirne di più nel mio articolo su:

Sono certa che non vedete l’ora di cominciare la vostra avventura.

Pronti a scoprire questa città nella città?

I miei ultimi itinerari di viaggio:

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20 risposte

  1. adoro questi tuoi articoli su Napoli, una città che conosco veramente poco e che mi prometto di visitare con la dovuta cura al più presto. Mi attira molto la scoperta di questa realtà sotterranea con le sue testimonianze e le sue storie come quella – bellissima – del monaciello.

  2. Napoli è di mille colori, come diceva bene in una sua canzone Pino Daniele, e va vissuta così come stai facendo tu, visitandone i sotterranei! Fra storie e leggende, questa parte di Napoli va apprezzata e visitata! Spero di tornarci presto anche io perchè è da tantissimo tempo che ci manco!

  3. Sono stata a Napoli diverse volte, una città incredibile sotto tutti i punti di vista, ma non sono mai stata nella sotterranea, che peccato averla persa, dovrò tornare a Napoli e rimediare

  4. Napoli è splendida in tutte le sue sfaccettature: sapevo che c’era il percorso sotterraneo ma purtroppo non sono riuscita a percorrerlo quando ci sono stata. La prossima volta che andrò a Napoli non mancherò di visitarlo!

    1. È una vera e propria città sotto la città, non si può non visitare il sottosuolo di Napoli. Ottimo motivo per tornare

  5. Avevo letto di questa visita quando ero stata a Napoli ma per ragioni di tempo non ero riuscita a includerla nel mio itinerario. Che bello sapere che questa parte di Napoli è stata in qualche modo recuperata e preservata, è sicuramente una parte importante della storia della città!

  6. Ho visitato in lungo e in largo la Napoli sotterranea, comprese le Gallerie Borboniche. A parte alcuni rari momenti di claustrofobia in alcuni stretti cunicoli, le visite sono state molto interessanti e coinvolgenti. È un aspetto di Napoli che conoscono in pochi.

  7. Visitare Napoli sotterranea è un’esperienza che mi sono preclusa per paura della claustrofobia. E leggendo quanto dura, non so se sarei riuscita a resistere così tanto tra cunicoli, anche se sicuramente è molto interessante poterla vivere con una guida esperta.

    1. Se rischi di star male, meglio concederti altre esperienze. Napoli è fantastica anche in superficie. Io però ho superato proprio qui la mia paura per i luoghi stretti e bui. Tentar non nuoce, come si dice in questi casi.

  8. Adoro questo tipo di esperienze, anche se sono un po’ claustrofobica! A Parigi ero riuscita a visitare le catacombe, perché i cunicoli erano piccoli ma non troppo. Dici che anche Napoli sotterranea è fattibile?

    1. Assolutamente sì. C’erano persone di ogni età e corporatura. Mal che vada, puoi sempre tornare indietro. L’importante è provare a superare la paura, il posto merita decisamente.

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