Rubrica editoriale: come un contenuto genera valore nel tempo

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Durante uno degli ultimi appuntamenti di Reel on the Road, la rubrica editoriale che curo per il magazine Travel Blogger Italiane, un articolo pubblicato anni prima, è tornato a vivere e a lavorare.

Un vecchio articolo torna a vivere grazie ad una rubrica editoriale

Alessandra Baldoni, una delle storiche blogger della community fondata da Paola Bertoni, ha ripreso in mano un blog post pubblicato circa quattro anni prima, dedicato ad una destinazione e ad un servizio che oggi rappresenta una parte centrale del suo lavoro.

Lo ha rielaborato per i social, seguendo la chiave narrativa proposta dalla rubrica, adattandolo al periodo natalizio e alla sua identità professionale attuale.

Nei giorni successivi Alessandra ha ricevuto, tramite il form del suo blog, una richiesta di contatto perfettamente coerente con il suo ruolo.

Il dato interessante riguarda il momento in cui questo è accaduto.

L’articolo infatti, era online da alcuni anni, ma il contatto è arrivato dopo la pubblicazione del post social, ed è passato dal blog, con un riferimento esplicito all’esperienza raccontata.

Quando blog e social iniziano a dialogare

Un contenuto lavora quando trova una collocazione precisa.

Nel caso specifico, l’articolo ha ripreso valore perché è stato inserito in una traiettoria riconoscibile, che la rubrica ha costruito nel tempo.

Reel on the Road è uno spazio editoriale stabile, con due appuntamenti periodici fissi: un blog post al mese sul magazine e un contenuto social sul profilo Instagram collegato.

Puntata dopo puntata, si è creata quella continuità che ha permesso di rendere perfettamente leggibili delle competenze ormai consolidate, senza che ci fosse bisogno di produrre continuamente materiale nuovo.

La rubrica funziona come una cornice, dove i singoli contenuti non devono sorreggere tutto da soli, ma possono sostenersi l’uno con l’altro.

Nel tempo, questo aiuta i lettori ad orientarsi e le blogger della community a ottenere riscontri coerenti.

Come nasce davvero la rubrica Reel on the Road: l’ascolto attivo della community prima dei contenuti

Progetto ogni appuntamento della rubrica partendo sempre dallo stesso punto: l’ascolto.

prendere appunti prima di progettare la rubrica Reel the Road

Dialogo con le blogger della community attraverso domande aperte, leggo i commenti che lasciano sui social, analizzo i loro comportamenti on line.

C’è chi mi ha raccontato di avere poco tempo, ma molte incertezze, chi alterna periodi di entusiasmo a lunghi periodi di silenzio, chi percepisce i social come uno spazio instabile, difficile da abitare con continuità e ancora chi vorrebbe comunicare le proprie competenze senza rinunciare ad un linguaggio accessibile.

Individuo le tematiche che tornano più spesso e le utilizzo come criterio guida della progettazione.

È da questo lavoro che nasce la rubrica: come risposta concreta e puntuale a esigenze precise e ricorrenti, opportunamente trasformate in criteri editoriali.

La challenge come strumento di riattivazione

La challenge di fine anno ha seguito esattamente questa logica.

Le blogger della community sono state invitate a riprendere in mano un articolo già pubblicato e a trasformarlo in un post social coerente con il periodo natalizio.

Non si trattava di creare un contenuto completamente nuovo, ma di riattivare qualcosa di esistente, utilizzando una frase come gancio, alcuni punti chiave dell’articolo come struttura e un aneddoto personale in grado di chiarire il contesto.

Così facendo, il blog resta il centro, ma i social sono il ponte che consente al pubblico di raggiungerlo.

Il valore di una rubrica editoriale: cosa rende un contenuto davvero utile

L’articolo era online da anni e non aveva perso valore, c’era solo bisogno di renderlo nuovamente visibile.

Reel o the Road ha dato ad Alessandra una traccia precisa da seguire e così quel contenuto è tornato rilevante senza che vi fosse bisogno di riscriverlo da capo.

Quanto accaduto non è tanto da attribuire al caso, quanto ad una rubrica che è stata pensata per funzionare nel tempo.

E quando i presupposti sono questi, i risultati arrivano.

Non solo i contenuti tornano attivi anche a distanza di anni, ma i collegamenti tra le piattaforme appaiono più chiari e le richieste di contatto allineate.

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Sono Libera Salcuni, consulente e formatrice in comunicazione, progettazione turistica e culturale e strategia digitale. Insieme possiamo valorizzare destinazioni, imprese, musei e itinerari con strategie di comunicazione mirate, pensate su misura per far emergere la tua unicità agli occhi del tuo pubblico.

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