Il parco storico di Ayutthaya, patrimonio UNESCO dal 1991, è una tappa obbligata per chi desidera approfondire l’antichissima storia thailandese.
È proprio grazie a questo imponente sito archeologico che oggi gli occhi del mondo possono ammirare ciò che resta della gloriosa capitale del Siam.
Dopo più di quattro secoli di prosperità (dal 1350 al 1767), la città fu quasi totalmente rasa al suolo dai Birmani, rischiando così di scomparire per sempre non solo dalle carte geografiche ma anche dalla memoria collettiva.
Ayutthaya: l’antica capitale della Thailandia
È per questo che ho deciso di inserire questa tappa nel mio itinerario di viaggio.
Del resto, trovandosi a poco più di 80 chilometri a nord di Bangkok, Ayutthaya è la meta perfetta per un’escursione di una giornata dalla Città degli Angeli.
Avete intenzione di visitare la capitale della Thailandia? Consultate il mio itinerario e scoprite cosa vedere in 4 giorni a Bangkok!
Ero certa che passeggiando tra quelle rovine ed ammirando la maestosità di templi, stupa e raffigurazioni sacre, sarei riuscita a tornare indietro nel tempo.
Sarà andata davvero così? Scopriamolo insieme!
Ayutthaya: cosa vedere in 1 giorno nel patrimonio UNESCO della Thailandia
Si dice che al culmine della sua magnificenza, l’antica città di Ayutthaya vantasse più di 400 templi.
Nonostante al momento solo alcuni tra questi, siano stati restaurati, vi assicuro che la visita (soprattutto se condotta con l’ausilio di una guida locale) saprà regalarvi momenti di grande emozione, oltre a scatti fotografici incredibili.
Wat Yai Chai Mongkhon
Il mio tour è cominciato al cospetto del Wat Yai Chai Mongkhon, costituito da un chedi principale e quattro più piccoli (posti in corrispondenza dei punti cardinali).
Qui, figurano anche due Mondop con altrettante statue di Buddha in posizione Bhumisparsha Musa (ovvero, al raggiungimento dell’illuminazione).
Essendosi conservata perfettamente la scalinata del grande chedi a campana, alto ben 60 metri, mi è stato possibile visitarlo internamente.
Alle sue spalle, si trova un’ampia Viharn, arricchita dalla presenza di una statua di Buddha, anch’essa in posizione Bhumisparsha Musa e di alcuni suoi discepoli.
Il nome di questo luogo sacro letteralmente vuol dire: il grande tempio della vittoria del buon auspicio, in riferimento alla battaglia di Nang Sarai, durante la quale il popolo del Siam riportò una grande vittoria ai danni della popolazione birmana.
Purtroppo però, durante l’occupazione del 1767, anche questo tempio fu gravemente danneggiato.
Oggi, gran parte di quello che si può ammirare durante i tour, è il frutto del restauro realizzato dal Dipartimento delle Belle Arti thailandese.
Wat Mahathat
Il Wat Mahatat, o per lo meno ciò che ne resta, è uno dei luoghi più fotografati dell’intero parco storico di Ayutthaya!
Dovete sapere che in origine qui si ergeva uno dei templi più importanti del regno, fatto costruire nel 1374 con un chedi alto ben 43 metri.
A differenza di quanto si potrebbe pensare tuttavia, la sua scomparsa non è da attribuire all’occupazione nemica, ma ad un crollo accidentale.
Ma allora cos’è che lo rende così interessante agli occhi dei visitatori?
Quello che richiama folle di curiosi dinanzi a questo luogo ormai in rovina, è una testa di Buddha in arenaria, incastonata (non si sa come) tra le strette radici di un albero di bodhi.
Una curiosità: spesso coloro che si accalcano dinanzi al Wat Mahathat sono talmente indisciplinati da richiedere l’intervento delle guardie di sicurezza del parco.
È infatti assolutamente vietato toccare la statua, alzare eccessivamente la voce e sostare per troppo tempo dinanzi all’albero che la custodisce.
Vi potrà capitare quindi, di sentire il suono di un fischietto, adoperato per richiamare i presenti ad un atteggiamento più rispettoso.
Pertanto, dopo aver scattato la vostra foto ricordo nel rispetto delle regole previste, è meglio proseguire il tour, senza indugiare oltre.
Wat Phra Si Sanphet
Del Wat Phra Si Sanphet oggi restano tre splendidi chedi, di forma a campana. Vennero costruiti per custodire le ceneri di alcuni componenti della famiglia reale.
In origine inoltre, qui era collocata una statua di Buddha alta ben 16 metri e ricoperta d’oro.
Per sottolineare l’importanza riconosciuta all’epoca a questa area sacra, vi basti sapere che fu proprio ad essa che si ispirarono gli antichi, per la realizzazione dei celebri Wat Phra Kaew ed Wat Pho di Bangkok.
Wihan Phra Mongkhon Bophit
Il Wihan Phra Mongkhon Bophit si trova a poca distanza dal Wat Phra Si Sanphet e custodisce un vero e proprio tesoro.
Si tratta di una delle statue di Buddha più grandi dell’intera Thailandia!
Realizzata in bronzo, è alta più di 12 metri (con una base di ben 17 metri) ed è completamente rivestita d’oro.
Attorno al 1700 fu quasi distrutta da un incendio, che si scatenò dopo che un fulmine aveva colpito una delle guglie della Mandapa in cui si trovava.
Il sovrano ordinò immediatamente la costruzione di un edificio più grande nel quale collocarla, ma questo non bastò a preservarla dall’imminente attacco birmano, che la danneggiò nuovamente.
Oggi tuttavia, dopo un lungo restauro, la monumentale raffigurazione di Buddha può essere ammirata nuovamente in tutto il suo splendore.
È una delle tappe imperdibili del parco storico di Ayutthaya!
Wat Lokayasutharam
Dopo il Wat Mahathat, spetta indubbiamente al Wat Lokayasutharam il titolo di complesso monumentale più fotografato di Ayutthaya.
Il motivo di un tale interesse è la presenza di un’imponente statua di Buddha sdraiato che, con i suoi 42 metri di lunghezza, è seconda soltanto a quella dorata del Wat Pho di Bangkok.
Anche in questo caso, come per la testa di Buddha in arenaria, le misure di controllo sono abbastanza rigide.
Quello che si cerca di disincentivare è la creazione di assembramenti di persone che parlottano a voce alta nei pressi della statua e, nel caso peggiore, che cerchino di toccarla.
Come andare da Bangkok ad Ayutthaya
Personalmente ho scelto di raggiungere Ayutthaya con un tour guidato da Bangkok che, oltre ad un pick up da condividere con altri viaggiatori, includeva una guida locale ed un pranzo tipico.
Tuttavia, chi preferisce organizzarsi in autonomia, può prendere uno dei treni in partenza dalla stazione Hua Lampong.
In questo caso, ad un prezzo decisamente contenuto, riuscirete ad essere ad Ayutthaya in due ore o al massimo due ore e mezza.
Come spostarsi ad Ayutthaya
Il parco storico di Ayutthaya è davvero molto esteso, pertanto se avete deciso di esplorarlo autonomamente, vi consiglio caldamente di noleggiare una bicicletta (o una moto), così da raggiungere tutti i principali punti d’interesse con facilità.
La stazione ferroviaria si trova lungo il fiume, sulla sponda opposta rispetto all’isola che ospita la maggior parte dei templi e che da qui, è raggiungibile con un traghetto.
Un consiglio: qualora preferiate noleggiare la bicicletta nei pressi della stazione, ricordate che dovrete acquistare un secondo biglietto, valido per il suo trasporto sull’imbarcazione.
Anche ad Ayutthaya come a Bangkok, non mancano i classici tuk-tuk, piccoli mezzi a motore con conducente, solitamente presenti in grande numero nelle vicinanze della stazione ferroviaria e dei principali complessi monumentali.
Mi raccomando, se decidete di prenderne uno perché non ve la sentite di pedalare, accertatevi di concordare prima il prezzo.
Quanto costa visitare Ayutthaya e quanto dura la visita
Gran parte dei luoghi sacri del parco storico di Ayutthaya sono visitabili gratuitamente, anche se i siti di maggior interesse solitamente prevedono l’acquisto di un biglietto di 50 THB, pari a circa 1 Euro.
Se lo ritenete opportuno, potete comprare il pass giornaliero, che include sei templi e prevede un costo di 220 THB (poco meno di 6 Euro).
Il sito apre alle ore 08:00 e chiude alle 18:00.
Il tour non ha una durata predefinita ma, se decidete di fermarvi per un solo giorno e di effettuare la visita autonomamente, è preferibile selezionare anticipatamente i luoghi di vostro interesse.
Una pianificazione accurata vi sarà utile per ottimizzare i tempi e gli spostamenti all’interno del parco.
Come vestirsi durante la visita ad Ayutthaya
In merito al codice di abbigliamento, sappiate che ad Ayutthaya valgono le medesime regole previste per la visita ai templi di Bangkok.
Se avete acquistato un sarong, direi che questa è l’occasione perfetta per indossarlo. Quindi ricordate di evitare trasparenze e scollature, non dimenticate di mettere la protezione solare e tenete sempre a portata di mano, un cappellino.
A questo punto direi che non resta che partire: io sono pronta e voi?
14 risposte
Non ho mai preso in considerazione le Thailandia come meta di viaggio. Forse perchè per un periodo sembrava “essere di moda”. Sicuramente i posti meno battuti dai turisti hanno un’atmosfera diversa. Segno questo posto, chissà…
Mi spiace deluderti, Annalisa ma Ayutthaya è una tappa molto battuta dai turisti. Tuttavia, per me è stato uno dei luoghi più belli che io abbia mai visto, in tutti i miei viaggi.
Questo luogo è pieno di fascino, quelle statue sono veramente belle. La Thailandia non la conosciamo, è una meta che abbiamo nella nostra lista dei desideri. Conserveremo i tuoi utilissimi consigli per quando organizzeremo il nostro viaggio. Grazie Libera.
Se non ci siete ancora stati, vi consiglio di prendere in considerazione la Thailandia perché secondo me potrebbe davvero piacervi, Cristina.
La Tailandia una terra che mi affascina moltissimo e devo dire che mi piacerebbe visitarla. Leggano il tuo articolo poi mi ha molto incuriosita Ayutthaya per offre davvero molto. Spero di poterci andare presto e di mettere a frutto i tuoi preziosi consigli.
Non avevo mai fatto un viaggi intercontinentale, e soprattutto non avevo mai pensato ad una meta come la Thailandia! Devo ammettere che questo tuo itinerario mi affascina molto
Quanto ho amato Ayutthaya! Una tra le giornate più belle che avevo passato in Thailandia, nonostante quel giorno facesse caldissimo! Noi ci eravamo arrivati in treno e da lì, proprio per il caldo, abbiamo virato su una guida improvvisata con il suo tuk-tuk, anche se nei nostri progetti dovevamo visitarla in bici!
Tappa imperdibile, grazie di aver condiviso il tuo ricordo.
Che bella Ayutthaya, anch’io la visitai in un giorno e ne ho dei bellissimi ricordi!
Avevamo noleggiato due bici e l’abbiamo girata tutta sui pedali. Alla fine eravamo abbastanza cotti, un po’ per il caldo, un po’ perché non è affatto piccola, ma merita decisamente una visita approfondita!
Un luogo magico, non può mancare in un viaggio in Thailandia.
La Thailandia mi affascina moltissimo, soprattutto le parti meno inflazionate proprio come Ayutthaya. Non mi aspettavo che ci fosse la sicurezza per la statua in mezzo ai rami ma capisco che la gente non ha spesso buon senso…
Ayutthaya è davvero una tappa obbligata se si vuole conoscere l’antica storia thailandese.
Molto interessante la storia di questo sito e dell’intera Tahilandia. Le statue di Buddha sono veramente imponenti e si respira un’atmosfera di sacralità
Per chi vuole riscoprire l’anima della Thailandia, è una tappa obbligata.