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Riscoprire Giorgio Morandi a Bologna

alcuni oggetti adoperati da Giorgio Morandi per le sue nature morte

Indice dei Contenuti

Giorgio Morandi è uno dei pittori italiani più apprezzati all’estero, eppure non si è quasi mai spostato dalla sua città natale, Bologna.

Nacque il 20 Luglio 1890 in Via Lame, ma visse gran parte della sua vita in Via Fondazza, 36, dove la famiglia si trasferì nel 1909, in seguito alla morte del padre.

È tra queste quattro mura che Giorgio trascorse l’intera esistenza, trasformando gradualmente la sua camera in un vero e proprio laboratorio.

Se ne allontanava soltanto quando doveva raggiungere, con la madre e le sorelle Maria Teresa, Anna e Dina, il piccolo borgo collinare di Grizzana, per dei brevi periodi di villeggiatura.

Bologna: itinerario nell’arte di Giorgio Morandi

Incuriosite da questa figura altamente introspettiva e decisamente poco avvezza alla vita mondana, io e Michela di Bologna in un click, abbiamo pensato di delineare un vero e proprio itinerario nell’arte di Giorgio Morandi.

Riteniamo infatti che il suo nome, decisamente più noto al di fuori dei confini del nostro Paese, costituisca in realtà un’enorme motivo di vanto per tutti i bolognesi e gli amanti di Bologna.

Con questo percorso dunque, ci proponiamo di offrire a chiunque voglia seguire le nostre orme, l’opportunità di uscire dalle solite rotte turistiche, per guardare la città da un punto di vista inedito e decisamente privilegiato, quello di Giorgio Morandi.

Ringraziamo pertanto il MAMbo – Museo d’arte moderna di Bologna, che ci ha concesso di visitare sia il Museo Morandi che Casa Morandi, in compagnia di una guida d’eccezione: Alessia Masi, responsabile del Museo Morandi.

Casa Morandi: lo sguardo del pittore sulla città di Bologna

Acquistata dal Comune di Bologna nel 1999 e divenuta sede museale nel 2009, Casa Morandi occupa il primo piano di una palazzina dalla facciata giallognola, incastonata all’interno di quello che appare come un’unico, enorme blocco abitativo.

Se non fosse per la presenza di una lapide di marmo che campeggia dinanzi al pesante portone di legno di Via Fondazza, 36, persino il visitatore più attento e curioso, passerebbe inevitabilmente oltre.

Per certi versi l’edificio, sembra dunque rispecchiare l’indole pacata di Giorgio, uomo riservato e poco avvezzo agli eccessi.

Il percorso di visita realizzato all’interno di quello che una volta era l’appartamento della famiglia Morandi, è caratterizzato dalla presenza di vetrine, nelle quali sono disposti dei veri e propri cimeli, legati alla vita dell’artista bolognese e suddivisi in ordine temporale.

Dopo uno sguardo agli schizzi giovanili ed alle foto di famiglia, si passa al periodo della formazione artistica.

Pensate: inizialmente Morandi si ispirò, per la sua arte, alle immagini in bianco e nero che scorgeva su tomi, cataloghi e pubblicazioni. Solo in seguito ebbe la possibilità di ammirare dal vivo le opere dei suoi grandi maestri, come Pual Cézanne e Henri Rousseau.

Nonostante uscisse pochissimo di casa, non si può certo dire che Giorgio fosse un eremita.

Al contrario, riceveva moltissime visite ed intratteneva una fitta corrispondenza epistolare con alcuni degli intellettuali del Novecento italiano.

Registi, attori e critici tra i più acclamati, avevano l’abitudine di frequentare l’abitazione di Via Fondazza, 36 (tra gli altri, voglio ricordare: Federico Fellini, Michelangelo Antonioni e Monica Vitti).

La finestra sul cortile di Giorgio Morandi

Eccezionalmente, ci è stato concesso di entrare nella camera da letto di Giorgio Morandi, che fungeva anche da studio.

la camera studio di Giorgio Morandi a Bologna

Non vi nascondo che, mentre la nostra guida spalancava gli scuri, lasciando che la luce del giorno invadesse gradualmente la stanza, io continuavo a chiedermi se quel momento fosse davvero reale o se al contrario, si trattasse di un sogno.

Una tela scura era appoggiata alla parete, forse dall’ultima volta in cui Giorgio l’aveva adoperata come filtro per la luce esterna. Il cavalletto, altissimo, era invece stato messo in un angolo, proprio accanto ad un mucchietto di pezzi di carta pieni di appunti.

Vicino al letto ad una piazza invece, spiccava una comunissima sedia di legno, occupata dal cappello e dalle giacche dell’artista, sporche di colore.

Tutt’intorno decine e decine di bottiglie, contenitori, scatole, vasi e altri utensili di uso comune, che Morandi aveva acquistato presso i mercatini dell’antiquariato locale e che sembrava avessero letteralmente invaso la stanza.

Le poche superfici rimaste vuote mostravano in modo evidente, i segni a matita che il pittore tracciava per memorizzare posizioni e combinazioni di ciascuno degli elementi delle sue Nature morte.

Poteva impiegare intere settimane per scegliere la corretta collocazione degli oggetti e spesso dipingeva (sia internamente che esternamente) le bottiglie, così da renderle opache.

Dalla collezione di conchiglie alle monografie

Accanto allo studio, Morandi disponeva di un minuscolo ripostiglio, nel quale aveva messo in fila alcuni tra gli oggetti utilizzati nelle sue opere più celebri.

Non solo le conchiglie dipinte negli anni della guerra, ma anche alcune terracotte, dono dell’amico Mino Maccari.

Non poteva certo mancare un ambiente dedicato all’incisione, disciplina artistica di cui Morandi fu anche docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dal 1930 al 1956.

Delle 130 lastre a cui si dedicò finché la vista non cominciò a calare spingendolo verso l’acquerello, la maggior parte è oggi custodita presso l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma.

La lastra per l’acquaforte Alberi fra due case a Grizzana (1933) è infatti l’unica ad essere esposta all’interno di Casa Morandi, poiché fu donata da Maria Teresa al Comune di Bologna nel 1992.

Quella che una volta era la sala da pranzo, oggi è un’enorme biblioteca, che raccoglie i circa 600 libri che Morandi collezionò durante tutta la sua esistenza.

Sono soprattutto monografie o cataloghi di mostre, frutto di acquisti dello stesso artista o di doni da parte di conoscenti ed estimatori.

Prima di guadagnare l’uscita, ha attirato la nostra attenzione un documento, datato 30 Novembre 1901. Si tratta di una lettera che Giorgio all’età di undici anni, indirizzò a suo padre.

Queste le sue parole:

Cento di questi giorni, mio carissimo babbo, ecco l’augurio che ti faccio con tutto il cuore. Non guardare se ho scritto male perché t’ho scritto tutto da me. Il Signore ti conceda sempre serenità e pace, ti dia la salute e ti faccia vivere lungamente. Lo sai, è vero, che ti voglio bene? Appunto per questo sarà buono per formare la tua consolazione e quella della mamma. Vedrai, babbo, come prenderò amore allo studio e al lavoro e così quando sarò grande lavorerò io per tutti e penserò alla famiglia, mentre tu ti riposerai insieme con la mia cara mamma. Come primogenito ti presento gli auguri della nostra Dina che non sa esprimerli e ti prego a benedirmi.

                                                                                                                      Tuo Giorgio

Se la famiglia ebbe un ruolo fondamentale nella vita Morandi, le sue sorelle ne furono certamente il pilastro. Lo sostennero costantemente, restandogli accanto fino al 18 Giugno del 1964, quando Giorgio morì in seguito ad una malattia.

Dove si trova Casa Morandi a Bologna e come arrivare

Casa Morandi si trova in Via Fondazza, 36, non lontano dai viali di circonvallazione che delimitano il centro di Bologna.

Il modo migliore per arrivarci è sicuramente a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici.

Via Fondazza dista infatti solo una decina di minuti di cammino dalla Torre degli Asinelli ed è facilmente raggiungibile sia dalla Stazione Centrale, grazie all’autobus delle linee: 25 (dovete scendere alla fermata Porta San Vitale) e 33 (fino alla fermata Carducci), che dall’Autostazione con i bus: 11 e 27 (la fermata di riferimento è Porta Maggiore).

Cosa sapere prima della visita a Casa Morandi

L’esposizione museale di Casa Morandi è visitabile gratuitamente secondo i seguenti giorni e orari di apertura:

  • sabato, dalle 14:00 alle 17:00;
  • domenica, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00

Il museo occupa un ex appartamento all’interno di una palazzina tuttora abitata, quindi è probabile che al vostro arrivo il portone sia chiuso.

In tal caso, suonate il campanello: Casa Museo Morandi e, una volta nell’androne, imboccate la prima scalinata che trovate alla vostra sinistra.

Le visite solitamente si svolgono in autonomia, ma è comunque possibile prenotare un tour guidato, scrivendo a: mamboedu@comune.bologna.it.

cappello e giacche di Giorgo Morandi

Art City Bologna e Giorgio Morandi

Durante l’undicesima edizione di Art City Bologna (27 Gennaio-5 Febbraio 2023), il capoluogo emiliano-romagnolo è stato letteralmente invaso (pacificamente) da turisti, curiosi e appassionati d’arte e di design.

Il centro cittadino è infatti diventato per l’occasione, una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto.

Spazi solitamente adibiti ad altre funzioni, hanno accolto quadri, sculture e curiose installazioni.

Nell’ambito di questa manifestazione, Giorgio Morandi è stato omaggiato con ben due eventi eccezionali, uno dei quali ha avuto luogo proprio all’interno dell’abitazione di Bologna.

Mostra di una notte: Giorgio Morandi al Grand Hotel Majestic

Il 20 Marzo 1914 Filippo Tommaso Marinetti diede l’avvio al Futurismo bolognese, con una esposizione notturna presso il Grand Hotel Majestic “già Baglioni”.

Oltre ai già affermati Pozzati, Licini, Bacchelli, Vespignani, i cinquecento spettatori accorsi, poterono ammirare anche le opere di un giovane Giorgio Morandi, alla sua primissima mostra.

Va detto che il pittore bolognese non aderì mai ad alcuna delle correnti artistiche del Novecento, incluso il Futurismo, mantenendo sempre una certa autonomia rispetto alle mode del suo tempo.

Dopo più di cent’anni, Il 4 Febbraio 2023 Morandi è tornato però una seconda volta, presso il prestigioso albergo di Via Indipendenza.

Per circa dodici ore, due Nature morte (risalenti rispettivamente al 1948 e al 1956) della collezione Cecilia e Giampiero Matteucci, sono state infatti esposte presso la Gallery sotterranea dell’hotel, ricavata nel punto in cui è stato rinvenuto un tratto della Flaminia Militare (strada secondaria romana del 187 a.C.).

I resti di pavimentazione, su cui sono ancora ben visibili i segni del passaggio dei carri ed i bordi del marciapiede, hanno dunque fatto da cornice alle opere morandiane, in un contesto già di per sé fortemente evocativo.

L’Epoca di Mario De Biasi a Casa Morandi

Con la mostra temporanea dal titolo: L’epoca di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo, il visitatore ha avuto l’opportunità di ammirare, all’interno dell’abitazione di Via Fondazza, 36, una decina di ritratti fotografici, realizzati nel 1959.

All’epoca Mario De Biasi, autore delle foto, era inviato de L’Epoca, giornale diretto da Enzo Biagi.

Se da un lato il pittore bolognese gli vietò di inquadrare con l’obiettivo lo studio ed i suoi attrezzi da lavoro, dall’altro accettò di buon grado l’idea di farsi fotografare, rigorosamente in giacca e cravatta.

A scatti in posa, si preferirono fotografie decisamente più spontanee e naturali, che mostravano Giorgio Morandi nella sua quotidianità, tra le mura della casa di Bologna.

Solo alcuni tra questi, vennero poi effettivamente pubblicati sul settimanale, prima nel Maggio del 1959 e poi nel Giugno del 1964.

Si tratta quindi di lavori quasi totalmente inediti e allo stesso tempo preziosissimi, poiché Morandi era un uomo decisamente poco avvezzo a farsi immortalare.

Museo Morandi a Bologna

Il Museo Morandi di Bologna ospita la più estesa collezione al mondo dedicata all’artista vissuto in Via Fondazza, 36.

Attualmente comprende 62 dipinti, 18 acquerelli, 92 disegni e 78 acqueforti, provenienti in gran parte da una donazione di Maria Teresa.

Fu inaugurato il 4 Ottobre 1993 presso Palazzo D’Accursio, per poi essere trasferito all’interno del MAMbo, sul finire del 2012.

Qui il percorso espositivo dedicato a Giorgio Morandi è stato articolato secondo le tematiche e le rispettive stagioni, che hanno contraddistinto la vita dell’artista.

I paesaggi: Bologna e Grizzana

La prima sala è infatti dedicata ai paesaggi che Morandi amava dipingere, prediligendo due ambientazioni: Bologna e Grizzana.

Dall’unica finestra presente nella sua camera, osservava il cortile, delimitato dalle pareti delle altre palazzine e arricchito dalla presenza di un’aiuola con un albero di ulivo.

A partire dal 1959 però, un edificio fu costruito proprio dinanzi alla sua finestra, ostruendo inevitabilmente la visuale sull’esterno.

È questo il periodo nel quale la famiglia Morandi decide di acquistare una villetta a Grizzana dove, per la prima volta, Giorgio può disporre di uno studio separato dalla camera da letto.

Da qui, oltre ai verdi colli dell’Appennino, riusciva a scorgere i Fienili del Campiaro, appollaiati sul ciglio di una strada bianca e polverosa.

Una curiosità: con mia grande sorpresa, ho potuto constatare durante la visita, che la produzione artistica morandiana include anche diversi ritratti.

Si tratta di disegni che Giorgio realizzò durante gli anni in cui era studente all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Le Nature morte

È incredibile come, quelli che per noi sono oggetti di poca importanza come fiori finti, bottiglie o comuni recipienti, per Giorgio Morandi sembra quasi che possiedano un’anima, che prendano vita.

Gli elementi sono sempre gli stessi eppure le composizioni non risultano mai uguali.

Morandi metteva una cura quasi maniacale nella scelta delle disposizioni e cominciava a dipingere soltanto quando la luce era, a suo parere, quella giusta.

oggetti delle Nature morte di Giorgio Morandi

Anche l’ombra infatti, raffigurata quasi sempre piatta, diviene parte integrante del dipinto, al pari di qualsiasi altro oggetto.

E che dire della polvere? Morandi spesso attendeva che bottiglie, tazze e scatolette ne fossero ricoperte. Solo in questo modo, avrebbe potuto raffigurare lo scorrere del tempo.

I colori, che il pittore produceva da sé, non sono mai accesi o esagerati, ma sempre discreti. Oltre al beige, una tonalità molto utilizzata è il giallo, che ricorda il colore delle pareti delle palazzine di Via Fondazza.

Giorgio Morandi: uno dei più grandi incisori al mondo

Lo ammetto: l’ambiente espositivo dedicato all’arte dell’incisione morandiana mi ha regalato uno dei momenti più sorprendenti della visita.

Giorgio si dedicò allo studio dell’acquaforte da giovanissimo come autodidatta, osservando con attenzione le opere di Rembrandt.

Aveva una mano fermissima e riusciva ad eseguire i suoi lavori anche standosene comodamente seduto sul letto.

Oltre ad una serie di acqueforti, in un angolo spicca il torchio a stella che Morandi donò nel 1956 all’amico Francesco Bagnaresi.

Alcune teche di vetro inoltre, custodiscono le punte utilizzate per le incisioni, realizzate in casa con canne di bambù e punte di metallo affilate, ma anche raschietti e altri utensili.

Opere della collezione Antonio e Matilde Catanese

Fino al 26 Febbraio 2023 il Museo Morandi ha esposto alcune opere provenienti dalla collezione privata Antonio e Matilde Catanese.

Il pezzo forte di questa mostra temporanea è un rarissimo autoritratto dell’artista, risalente al 1914, ma non mancano le Nature morte, i paesaggi e i fiori, realizzati tra il 1918 ed il 1959.

Numerose infine sono le acqueforti, di cui i coniugi Catanese possiedono quasi l’intera produzione.

Dove si trova il Museo Morandi e come arrivare

Dal 18 Novembre 2012 il Museo Morandi occupa il primo piano del MAMbo – Museo d’arte moderna di Bologna, situato in Via Don Giovanni Minzoni, 14.

Pensate: originariamente questo edificio ospitava il Forno del Pane, fatto costruire dal sindaco bolognese Francesco Zanardi nel 1915, al fine di soddisfare l’enorme richiesta di cibo da parte della cittadinanza, durante la Prima Guerra Mondiale.

Dopo un intenso processo di riqualificazione, cominciato a metà degli anni Novanta, finalmente nel 2007 fu inaugurato il nuovo Museo d’arte moderna della città, detto appunto MAMbo.

Chi arriva a Bologna in treno, può raggiungerlo con una passeggiata di 10 minuti dalla Stazione Centrale oppure preferire l’autobus delle linee: 33 e 35 (la fermata di riferimento è Don Minzoni-Mambo).

Nonostante in prossimità dell’ingresso principale dell’ex forno, siano presenti alcune aree di parcheggio a pagamento, trovare un posto libero si rivela il più delle volte un’impresa impossibile.

Se avete prenotato una visita guidata pertanto, vi consiglio di muovervi con un certo anticipo.

Museo Morandi: orari e biglietti

Il Museo Morandi effettua i seguenti orari di apertura settimanale:

  • martedì e mercoledì, dalle ore 14:00 alle ore 19:00;
  • giovedì, dalle ore 14:00 alle ore 20:00;
  • venerdì, sabato, domenica e festivi, dalle ore 10:00 alle ore 19:00;
  • chiuso: lunedì non festivi.

È possibile acquistare anticipatamente i biglietti on line, così da consultare eventuali riduzioni e prendere visione delle mostre temporanee disponibili.

io in compagnia di Michela e Alessia a Casa Morandi

Perché visitare Casa Museo Morandi a Grizzana

Se c’è un luogo che Giorgio Morandi amava quanto la sua casa di Via Fondazza a Bologna, quello è Grizzana.

Il borgo, che dista circa 40 chilometri dal capoluogo, ha deciso di sigillare questo fortissimo legame con il pittore, modificando il proprio nome in: Grizzana Morandi.

La famiglia amava rifugiarsi in una modesta e poco appariscente villetta gialla, dove concedersi lunghi periodi di riposo.

Maria Teresa stabilì che alla sua morte, quell’abitazione estiva sarebbe dovuta diventare una Casa Museo, aperta alle visite.

Tutto al suo interno, è stato lasciato al suo posto.

Il cavalletto, collocato dinanzi alla finestra dello studio, è ancora rivolto verso i Fienili del Campiaro, raffigurati nella celebre opera La strada bianca.

Gli abiti, i libri, i pennelli e gli altri oggetti personali di Giorgio e delle sue sorelle, sono ancora riposti all’interno dei cassetti e degli armadi, come se dovessero essere utilizzati da un momento all’altro.

Se volete saperne di più, in modo da pianificare al meglio la visita, consultare il mio approfondimento: Grizzana e il pittore bolognese Giorgio Morandi.

Sono certa che non vedrete l’ora di mettervi in viaggio!

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9 risposte

  1. Mi piace molto l’arte di Morandi, quindi la prossima volta che andrò a Bologna sarà d’obbligo (e una grande emozione) visitare la sua casa e il museo!

  2. Ammetto di non conoscere questo artista, e il miglior modo di interessarmi alle sue opere e alla storia sarebbe sicuramente partendo dalla casa museo di Bologna. Mi hai dato un altro grande motivo per organizzare una visita in città. completa di ogni esperienza.

  3. Articolo interessante, non conoscevo questo artista, ne tanto meno le sue opere. Sarebbe bello poter visitare la mostra, sarebbe un’altra tappa da aggiungere alle tante cose da visitare a Bologna.

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