Museo della Resa a Reims: la fine della Seconda Guerra Mondiale

Sala delle Mappe al Museo della Resa di Reims

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Il tavolo attorno al quale il 7 Maggio 1945 alle ore 02:41 la Germania firmò la sua resa incondizionata, decretando così la fine della Seconda Guerra Mondiale, è custodito all’interno del Museo della Resa di Reims.

La città dei re, situata nel cuore della regione francese dello Champagne, durante il conflitto celava il segretissimo quartier generale degli alleati.

È proprio qui che si prendevano le decisioni e si coordinavano le manovre di guerra.

Museo della Resa di Reims: dove è stata firmata la fine della Seconda Guerra Mondiale

Nel Febbraio del 1945, il generale statunitense Dwight Eisenhower decise di stabilire la base operativa delle forze di spedizione alleate (SHAEFF) in Europa, in un luogo assolutamente insospettabile.

Reims, strategicamente vicina alla linea del fronte, possedeva tutte le infrastrutture necessarie ed un aeroporto.

L’istituto di Rue Jolicoer (oggi Scuola Comprensiva Franklin Roosevelt), oltre ad essere molto vicino alla stazione ferroviaria, riusciva a fornire spazio necessario all’esercito americano e a garantire al contempo il corretto svolgimento delle lezioni.

Gli studenti infatti, ignoravano che a pochi metri dalle aule vi fosse la Stanza delle Mappe (anche detta War Room), la sala operativa più segreta d’Europa.

Tre mesi dopo, il 7 Maggio del 1945, una delegazione capeggiata dal generale Alfred Jodl venne accolta proprio qui, per firmare la resa incondizionata della Germania.

La stanza, che non era stata progettata per durare nel tempo, cominciò a richiamare classi di studenti, cittadini curiosi, generali alleati e persino star del cinema internazionale.

Così il 7 Luglio 1945, quando il sindaco di Reims Michel Sicre ricevette ufficialmente le chiavi, si decise di rendere accessibile la sala ai visitatori.

È questo infatti, il primo luogo della memoria della Seconda Guerra Mondiale aperto al pubblico.

Reims e la fine della Seconda Guerra Mondiale: la resa incondizionata della Germania

Lo sbarco in Normandia (6 Giugno 1944), ricordato ancora oggi come lo sbarco più imponente mai messo in atto nella storia, aveva in qualche modo preannunciato la sconfitta della Germania nella Seconda Guerra Mondiale.

Ai primi mesi del 1945 del resto, il Paese era accerchiato ad ovest dalle truppe alleate e ad est dall’avanzata sovietica.

Il 30 aprile Adolf Hitler si suicidò nel suo bunker, mentre l’Armata Rossa si faceva largo nel centro di Berlino.

La capitale tedesca capitolò definitivamente il 2 Maggio e cinque giorni dopo, il negoziatore designato dal nuovo governo di Karl Gönitz, Alfred Jodl, giunse a Reims.

Il generale aveva ricevuto l’ordine di rifiutare categoricamente una resa senza condizioni.

I tedeschi speravano che in questo modo, se fosse scoppiato un nuovo conflitto, statunitensi, francesi e inglesi avrebbero chiesto loro di allearsi contro i sovietici.

Eisenhower tuttavia, non si accontentò di una resa parziale.

Se la Germania non avesse accettato le condizioni imposte, gli alleati avrebbero ripreso le ostilità.

Könitz dunque, avvisato da Jodl, finì per cambiare idea.

la storica Sala delle Mappe dove si firmò la fine della Seconda Guerra Mondiale

In una delle stanze del quartier generale furono collocati un tavolo e le sedie sufficienti ad accogliere gli ufficiali presenti.

Per essere ancora più persuasivo, Eisenhower fece tappezzare le pareti di mappe, che riportavano l’esatta disposizione delle truppe militari.

Alfred Jodl era accompagnato dall’ammiraglio Hans-Georg von Friedeburg e da un interprete.

Quest’ultimo lesse e tradusse il documento della resa senza condizioni.

Dopo aver affermato di aver compreso quanto appena ascoltato, Jodl firmò il documento.

Appresa la notizia, l’Alto Comando Sovietico invalidò l’atto.

Si stabilì quindi che un secondo documento di capitolazione si firmasse l’8 Maggio a Berlino, nel quartier generale di Karlshorst.

Visita al Museo della Resa di Reims: il percorso di visita

La visita al Museo della Resa di Reims si svolge in autonomia e può durare dai 30 minuti all’ora e mezza.

Il percorso espositivo si articola su due piani, collegati tra loro da una scalinata (la struttura dispone anche di ascensore).

Al piano terra, accanto alla biglietteria, vi è una piccola sala proiezioni.

Grazie ad utilissimo filmato d’archivio della durata di quindici minuti (in lingua francese, inglese e spagnola), il visitatore può ripercorrere le vicende storiche che hanno caratterizzato la fase finale della Seconda Guerra Mondiale.

Raggiungendo il livello superiore, si ha quindi modo di osservare da vicino divise militari, oggetti, documenti e altri cimeli bellici.

Si può inoltre varcare la soglia della War Room, dove tutto sembra fermo a quella notte di Maggio di ottant’anni fa.

Enormi mappe che indicano i luoghi delle principali operazioni militari condotte in Europa, ricoprono quasi interamente le pareti.

Sono protette da teche trasparenti, proprio come il lungo tavolo di legno e le sedie, dove si leggono i nomi degli ufficiali statunitensi, britannici, sovietici e tedeschi, presenti alla firma.

Museo della Resa di Reims: dove si trova, biglietti e orari

L’ingresso del Museo della Resa è in Rue Franklin Roosevelt, 12 a Reims.

Dista circa 8 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria ed una ventina di minuti dalla Cattedrale di Notre Dame, il monumento più visitato della città.

Se preferite spostarvi con i mezzi pubblici, potete arrivare fin qui con l’autobus della linea 4 (fermata Roosvelt) o il tram della linea A (fermata Schneiter).

Il museo è aperto al pubblico tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 18:00 , ad eccezione del martedì e dei festivi (1 Gennaio, 1 Maggio, 1 Novembre e 25 Dicembre).

Il biglietto standard prevede un costo di 5,50 Euro (consultate il sito internet Musées de Reims per sapere se avete accesso a scontistiche).

Tutti i visitatori entrano gratis in occasione della prima domenica del mese, durante la Notte dei Musei e per l’anniversario della Resa (7 e 8 Maggio).

veduta esterna del Museo della Resa di Reims

Il museo infine, è incluso sia nel Pass Intermusées, una soluzione cumulativa che consente di accedere a cinque musei comunali al costo di 21 Euro (10,50 Euro per gli insegnanti) che nel Reims City Pass.

Non solo Museo della Resa: la Cappella Foujita e un angolo di Giappone a Reims

Il pittore giapponese Tsuguharu Foujita (1886-1968) giunse in Fracia nel 1913 e realizzò a Reims il suo testamento artistico.

Dopo essersi convertito al Cattolicesimo e aver assunto il nome di Leonard, progettò la costruzione della Cappella di Notre Dame de la Paix (anche detta semplicemente Cappella Foujita), consacrata nel 1966.

Ispirandosi alla tradizione rinascimentale europea, ma con uno stile che richiama direttamente l’arte nipponica, ne decorò personalmente gli interni, raffigurando episodi della vita di Cristo e altre vicende bibliche.

dettaglio delle decorazioni della Cappella Fiujita di Reims

Vi assicuro che nel complesso, il colpo d’occhio è davvero notevole!

Il piccolo edificio in stile romanico ospita le spoglie dell’artista e di sua moglie Marie Kimiyo, scomparsa nel 2009.

Si trova in Rue du Champ de Mars, 33 e dista circa 15 minuti a piedi dal Museo della Resa (in alternativa, potete prendere l’autobus della linea 7 o il tram della linea A, B).

La visita è inclusa nel Pass Intermusées (il biglietto standard ha un costo di 5,50 Euro, per informazioni sulle scontistiche date un’occhiata al sito internet Musées de Reims).

L’ingresso è consentito dal 2 Maggio al 30 Settembre, tutti i giorni (tranne il martedì) dalle ore 10:00 alle ore 18:00.

Sapevate già che oltre al luogo in cui è stata firmata la fine della Seconda Guerra Mondiale, oggi a Reims si può visitare anche questo sorprendente museo?

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12 risposte

  1. Non sapevo assolutamente che la resa della Germania si fosse firmata in prima istanza a Reims, né conoscevo la storia di questo luogo così emblematico e super segreto. Stupenda la stanza con le mappe anche se testimone di un periodo terribile della nostra storia. Non mi suonava la data del 7 Maggio, sono abituata ai festeggiamenti per la fine della guerra il giorno successivo, l’8 Maggio e adesso conosco il motivo. Come sempre i tuoi articoli svelano retroscena interessantissimi

  2. Sono appassionata di storia contemporanea, soprattutto del ventennio fascista e, appunto, della Seconda Guerra Mondiale con annessa ripresa economica. Ho visitato la Normandia proprio per poter approfondire le mie letture ma non sono riuscita ad andare a Reims. Conoscevo questo museo ed era nella lista del mio itinerario, ma ho preferito sostare qualche giorno in più presso Arromanches, per approfondire il famoso sbarco.

    1. Non conoscevo i dettagli di questa data e l’esistenza della stanza segreta.
      Ogni volta che ho modo di approfondire il periodo storico vivo emozioni ambivalenti: da una parte il bisogno di sapere e approfondire, dall’altro il gelo e lo smarrimento che mi rimane addosso per giorni.

  3. Come un tavolo all’apparenza insignificante può raccontare pagine incredibili di storia moderna: che visita interessante e istruttiva per toccare con mano un periodo tragico della nostra esistenza

  4. Conoscevo questo museo perché ho sposato un appassionato di storia contemporanea, soprattutto tutto ciò che riguarda i 2 conflitti mondiali. Avevamo in programma di includere Reims nel tour tra Belgio e Francia dell’anno scorso, ma poi è comparso il drago di Calais e abbiamo preso un altra strada. Ma dovremo sicuramente recuperare.

    1. Mi fa molto piacere leggere le tue parole. Lo vedi che questa destinazione non è stata “banale”, come mi avevi scritto quando hai scoperto che sarei venuta nella Champagne francese?! 🙂 Lo dico sempre io che non bisogna avere pregiudizi.

  5. Un museo che assolutamente visiterei dato che io amo la storia e sono molto appassionata della storia della seconda guerra mondiale. Un luogo di memoria unico, da non perdere, hai fatto proprio bene a non fartelo sfuggire!

  6. Questo è uno di quei musei che piacerebbero tantissimo al mio compagno che è appassionato delle due guerre mondiali. Me lo appunto perché personalmente non ne avevo mai sentito parlare!

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