Cosa vedere a Siviglia: itinerario di 3 giorni

plaza de espana è indubbiamente tra i simboli di siviglia

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Siviglia è una delle città più belle di tutta la Spagna e non è affatto semplice delineare cosa vedere in un itinerario di 3 giorni.

A renderla così appetibile ai visitatori stranieri sono indubbiamente un clima mite, del buon cibo e spettacoli di musica dal vivo, oltre a svariati secoli di dominazione araba, ben visibili nell’architettura dei suoi monumenti più significativi.

Il percorso di visita che ho definito è finalizzato ad individuare cosa è assolutamente da vedere in città prima di ripartire.

A tal proposito, se volete estendere la vostra permanenza in Spagna e visitare anche le altre principali città andaluse, potete consultare il mio itinerario:

Abbandonate l’ansia e la frenesia sulle poltrone dell’aereo che vi ha condotto fin qui e lasciatevi trascinare dall’atmosfera vivace e colorata propria di questa terra.

Cosa vedere a Siviglia:
un pò di storia della città

Prima di scoprire cosa vedere a Siviglia, ripercorriamo insieme alcune delle date più significative della sua storia.

Ercole mi edificò, Cesare mi cinse di mura e il re santo mi conquistò

Questa è l’iscrizione che campeggia su una delle porte d’ingresso di Siviglia, capoluogo della Regione Autonoma dell’Andalusia.

Se la mitologia chiama in causa persino Ercole come fondatore della città, la storia ci riporta ai Tartesi e ai Romani, dai quali veniva chiamata Hispalis.

Sarà però con la conquista da parte degli Arabi avvenuta nel 712, che Siviglia conobbe il suo periodo di maggior splendore.

Nel 1248, dopo due anni di assedio, Ferdinando III di Castiglia conquistò la città annettendola al mondo cristiano e costringendo i musulmani ad abbandonarla.

Le diverse moschee che fino a quel momento erano state edificate sull’intero territorio, vennero convertite in chiese cattoliche.

La scoperta dell’America fornì a Siviglia l’occasione per diventare uno dei più importanti porti della Spagna. Qui infatti venne stabilita la Casa de Contratación , che deteneva il monopolio delle merci delle colonie americane.

Quello che ancora oggi viene ricordato come il secolo d’oro della storia sivigliana verrà interrotto bruscamente nel 1649, da una terribile ondata di peste, che dimezzò la popolazione.

Nel XX secolo, dopo l’Esposizione iberoamericana, Siviglia visse anni bui sotto il regime franchista, prima di tornare a splendere nuovamente di luce viva grazie all’EXPO, che si tenne nel 1992.

Per l’occasione alcune aree della città vennero rimodernate e contribuirono a rendere Siviglia un centro moderno, rivolto verso il futuro.

Siviglia: cosa vedere
Giorno 1

Plaza de España

A mio parere si tratta di una delle piazze più belle del mondo e sono certa che sarà indubbiamente la prima cosa che vorrete vedere a Siviglia!

I colori degli azulejos che ne decorano il portico e i ponti, il canale che la attraversa e la fontana che anima il centro di questa ampia piazza semicircolare, sembrano catapultarci in un’altra dimensione ed in un tempo lontano.

Invece si tratta di una costruzione che venne inaugurata soltanto in occasione dell’Esposizione iberoamericana del 1929.

Fu Anibal González l’architetto che ne cominciò i lavori nel 1914, mentre il collega Vicente Traver li terminò nel 1928.

Con l’avvento del regime franchista questa piazza divenne la sede della Capitaneria Generale e Museo Militare.

Occupa ben 50.000 metri quadrati con un diametro che raggiunge i 170 metri.

L’idea della forma semicircolare doveva simboleggiare per González, l’abbraccio con cui la città andalusa avrebbe stretto, durante l’Esposizione del 1929, le colonie americane (tant’è che il lato aperto rivolto al fiume Guadalquivir è come se fosse rivolto idealmente all’America).

L’ampio spazio attorno alla fontana centrale (quest’ultima voluta da Traver) è racchiuso da un porticato alle cui estremità spiccano due torri: Torre Norte e Torre Sur.

La piazza è interamente attraversata da un canale navigabile, a sua volta sormontato da 4 piccoli ponti, che hanno contribuito a creare un’atmosfera quasi onirica, che rende inevitabilmente omaggio alla bella Venezia.

L’architettura della piazza è ricca di elementi tipici dello stile barocco, con i coloratissimi azulejos che impreziosiscono i pesanti marmi grazie ai loro colori vivaci.

Questi alcuni consigli pratici per la vostra visita:

  • la piazza si trova all’ingresso del Parque Maria Luisa.
  • è sempre aperta e l’ingresso è libero;
  • è possibile noleggiare una barca a remi (al costo di 5 euro) o a motore (al costo di 11 euro) per attraversare il canale.
la sfavillante Plaza de España a siviglia

Plaza de Toros de la Real Maestranza

Non lontano dalla Cattedrale e dalla torre della Giralda si trova uno dei luoghi più emblematici non solo della storia andalusa, ma di quella di tutta la Spagna: la plaza de toros.

Pensate che ogni anno, durante la Feria de Abril, migliaia di turisti affollano gli spalti (che possono ospitare fino a 12.000 spettatori) per ammirare le corride.

Originariamente la Real Maestranza era un’associazione costituita da alcune delle famiglie più potenti della città.

Saranno proprio questi ultimi a finanziare nel 1760 la costruzione di una plaza de toros a Siviglia, originariamente di forma rettangolare, ma ben presto trasformata in un’arena dalla forma rotonda.

La facciata interna, ovvero il Palco del Príncipe, costruita nel 1765, è costituita dalla porta di accesso riservata ai toreros vincitori e dal palco riservato alla famiglia reale spagnola. Quest’ultimo è sormontato da 4 archi abbelliti da opere scultoree, opera del portoghese Cayetano de Acosta.

I lavori però subirono una forte battuta d’arresto nel 1786, quando Carlos III proibì le corride. Pensate che fino a quel momento era stata portata a termine solo un terzo della piazza.

Soltanto a metà del 1800, grazie al contributo di numerose maestranze, tra cui l’italiano Augusto Franchi, ripresero i lavori per poi terminare definitivamente nel 1881.

Plaza de Toros de la Real Maestranza: Museo Taurino

Il luogo perfetto per respirare la storia scritta dai grandi toreros del passato è il Museo Taurino, il cui ingresso è custodito dalla statua in bronzo del più famoso picador di tutti i tempi, Pepe Luis Lopez Vazquez.

Oltre a ripercorrere i passi compiuti dai toreros prima e dopo la corrida (vi segnalo la vista alla suggestiva capilla, una cappella in cui sono soliti raccogliersi in preghiera prima di scendere nell’arena), si possono vedere alcuni cimeli legati agli spettacoli del passato e ammirare alcune stampe, ispirate ai più celebri incontri di sempre.

È possibile assistere come spettatori ad una corrida oppure visitare la Real Maestranza e il Museo Taurino. Per informazioni su biglietti e orari consultate il sito ufficiale di Plaza de Toros.

Siviglia: cosa vedere
Giorno 2

La Cattedrale e la Giralda

La Catedral de Santa María de la Sede de Sevilla è la chiesa più grande di Spagna e la terza più grande al mondo (è lunga 126 metri e larga ben 83 metri).

È stata dichiarata patrimonio UNESCO nel 1987.

Di stile gotico, è stata edificata sull’antica moschea di Almohadi.

La Giralda, che oggi ne è il campanile, anticamente fungeva da minareto.

La facciata principale della Cattedrale si compone di tre portali:

  • Puerta de la Asunción
  • Puerta del Nacimiento
  • Puerta del Bautismo

L’interno è costituito da cinque navate, decorate interamente in stile gotico.

Nel transetto è posta la tomba di Cristoforo Colombo, retta da quattro araldi a rappresentare le quattro corone di Spagna (LeónCastigliaNavarraAragona).

Si tratta di uno dei motivi per i quali la Cattedrale di Siviglia richiama qui migliaia di curiosi da tutto il mondo.

La Giralda manifesta ancora oggi i segni del passaggio dal periodo arabo a quello cristiano.

Se si osserva la base della torre campanaria, sono evidenti i decori tipici dell’arte moresca, mentre la parte superiore è ispirata al Rinascimento.

È alta ben 104 metri e visitabile fino ad un’altezza di 70 metri.

Al suo interno vi sono 34 rampe circolari, che dovevano permettere ai muezzin di salire in cima in sella ai loro cavalli.

Il nome di questo campanile, deriva dalla statua che nella metà del 1500 fu posta sulla sua sommità, il Giraldillo, in rappresentazione della vittoria della cristianità.

Una copia è stata collocata all’ingresso della Cattedrale in modo da essere ben visibile a tutti i fedeli.

È possibile effettuare una visita che include:

  • l’ingresso agli interni della Cattedrale e la Giralda (entrambe al costo di 10 euro),
  • l’accesso ai tetti della Cattedrale (al costo di 16 euro, con una guida esperta e un’assicurazione in caso di infortunio riservata agli under 70)

Tutte le informazioni su orari e biglietti sono disponibili al sito ufficiale della Cattedrale di Siviglia.

Alcazar

L’Alcazar è uno degli edifici più rappresentavi di Siviglia e della sua antica dominazione araba.

Pietro I di Castiglia, soprannominato il Crudele, arruolò i migliori artigiani per donare a questa regale residenza la magnificenza che possiede ancora oggi.

Tra gli ambienti più suggestivi, voglio annoverare:

  • Salon de Embajadores. La sua cupola rivestita di stalattiti dorate, rende questo ambiente aperto su tre lati con altrettanti archi moreschi, uno dei più belli del palazzo. Su una delle pareti è ben visibile un’iscrizione in lingua araba a specificare che si tratta di un’opera degli artigiani di Toledo.
  • Salon del Almirant. La sala in cui venivano prese le decisioni relative alle navi in viaggio verso l’America (Almirante è l’appellativo riferito a Cristoforo Colombo)
  • Patio de las Doncellas. Il nome di questa corte fa riferimento alla tradizione secondo la quale era stato stabilito che i re cristiani dovessero inviare ogni anno cento vergini ai sovrani arabi, come tributo. I soffitti e le arcate sono finemente decorati e nell’ampio spazio aperto sono stati piantati dei profumatissimi alberi di arance.
  • Giardini. Una vera esplosione di colori e geometrie! Sono indubbiamente gli ambienti che ho preferito durante la mia visita all’Alcazar. Lanciatevi alla scoperta di un sentiero che appare quasi labirintico. È un tripudio di palme e alberi di arance, fiori e azulejos colorati.
gli interni dell'Alcazar sono davvero dalle mille e una notte

Per informazioni su orari e biglietti, consultate il sito internet dell’Alcazar.

Siviglia: cosa vedere
Giorno 3

Museo del Baile Flamenco

Quando il flamenco è nato, alla fine del Settecento, non era neanche una forma di spettacolo ma rappresentava una modalità per esprimere, unendo la voce ai soli movimenti del corpo senza alcun accompagnamento musicale, sia le manifestazioni di gioia che quelle di dolore.

Il flamenco non è solo il genere musicale tipico dell’Andalusia ma rappresenta la massima espressione culturale dell’intero popolo di questa terra.

È il grido dei gitani i quali, grazie a queste melodie, si sentivano finalmente liberi di esprimere la propria identità.

Per questo motivo, se volete stabilire una connessione profonda con questa terra, vi consiglio di inserire nella lista delle cose da vedere a Siviglia, lo splendido Museo del Baile Flamenco.

Venne fondato dalla ballerina e coreografa Cristina Hoyos, una delle più note esponenti di questa danza a livello mondiale.

Lei stessa lo ha fortemente voluto definendolo la sua eredità al mondo.

L’unicità di questo museo risiede nel fatto che, accanto agli spazi espositivi dedicati alla storia di questa danza tipica andalusa, è possibile assistere ad uno spettacolo dal vivo eseguito dagli studenti della scuola di danza della mastra Hoyos.

I ballerini danzano nella suggestiva corte del palazzo del XVII secolo.

Il primo piano ospita il museo interattivo sulla storia, gli stili, le contaminazioni e i costumi tipici del flamenco, mentre il secondo piano dedica spazio a mostre d’arte che espongono opere provenienti da tutto il mondo e ispirate alla celebre danza andalusa.

Per informazioni sui biglietti e gli orari consultate il sito ufficiale del Museo del Baile Flamenco.

Una curiosità: nel 2010 il flamenco è stato proclamato Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.

Pensate che tutto è partito da una petizione lanciata sul web, firmata da 30.000 persone di 60 Paesi del mondo.

Torre del Oro sulle rive del Guadalquivir

Anche la Torre del Oro, come la Girlanda, fu costruita dagli arabi con la funzione originaria di minareto.

Successivamente però, per la sua posizione strategica nei pressi del fiume Guadalquivir, divenne un importante torre di avvistamento militare.

È alta 36 metri ed è possibile ammirarla passeggiando sulla darsena , il Paseo Cristóbal Colón.

A Siviglia si contavano ben 166 torri e alla Torre del Oro spettava il compito di permettere ai cittadini di avvistare il prima possibile l’arrivo di navi nemiche, in modo da impedire che arrivassero nei pressi del palazzo dell’Alcazar.

Gli abitanti di Siviglia sono da sempre molto affezionati a questa torre dalla particolare forma dodecagonale, che nel 1931 fu proclamata monumento nazionale e che oggi ospita il Museo Naval che celebra le grandi conquiste degli esploratori spagnoli.

Consultate il sito ufficiale per tutte le informazioni su orari e biglietti.

Esibizione di flamenco a Casa de Pilatos

Durante la mia permanenza a Siviglia ho avuto la possibilità di assistere ad uno spettacolo di flamenco nella suggestiva cornice di Casa de Pilatos, un palazzo del 1400, divenuto monumento nazionale nel 1931.

Il suo stile arabeggiante e le decorazioni ricche di azulejos, lo affiancano allo splendido palazzo dell’Alcazar, di cui ne ricorda indubbiamente le geometrie.

Il nome di questo elegante edificio viene fatto risalire a un aneddoto curioso che riguarda il suo proprietario, Fadrique Enrique de Ribera.

Pare che la distanza tra Casa de Pilatos e la chiesa Cruz Campo fosse uguale alla distanza tra la casa di Ponzio Pilato e il monte del Calvario.

La cornice dello spettacolo di danza non poteva che essere lo splendido patio.

Fadrique ne cambiò la forma da rettangolare a quadrata (come previsto nei canoni dell’arte rinascimentale), inserì una fontana di marmo fatta arrivare direttamente da Genova ed eliminò i mattoni dalle arcate per fare posto al marmo.

La bailaora (la ballerina di flamenco) indossava una gonna lunga e ampia che sollevava spesso durante l’esibizione per mostrare il movimento dei piedi.

Faceva ondeggiare i suoi capelli lunghi e scuri, sbattendo i tacchi delle scarpe da ballo, che solitamente sono chiodate, e muovendo le mani a ritmo di musica.

Il musicista che accompagnava l’esecuzione di ballo spesso picchiettava con le dita sulla chitarra, contribuendo a rafforzare, semmai ce ne fosse bisogno, la già profonda espressività della danzatrice, protagonista assoluta della scena.

Se state pensando di organizzare un viaggio alla volta dell’Andalusia, oltre a sapere cosa vedere a Siviglia, avrete bisogno di conoscere quali sono i mezzi di trasporto più adatti a spostarvi nelle altre cittadine.

Per questo motivo, vi consiglio di consultare il mio articolo:

Nel mio racconto scoprirete anche perché ho deciso di partire alla volta dell’Andalusia in un viaggio in solitaria e come, questa terra, ha ricambiato il mio amore incondizionato per la sua bellezza pura e autentica.

Buona lettura e buon viaggio!

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Sono Libera Salcuni, consulente di comunicazione turistica e travel designer. Insieme possiamo valorizzare musei, destinazioni e itinerari culturali con strategie di comunicazione mirate, pensate su misura per far emergere la tua unicità e attrarre il pubblico giusto. 

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12 risposte

  1. Siviglia è una città magnifica ma che ho visto solo di passaggio. quando ci tornerò terrò a mene i tuoi consigli e soprattutto l’itinerario che mi sembra davvero completo ed interessante.

  2. Non sono mai stata a Siviglia, ma so per certo la città mi conquisterebbe. Interessante il tuo itinerario, ricco di spunti per conoscere la città e le sue tradizioni.

    1. Ti ringrazio molto . Le mezze stagioni , come questa, sono perfette per visitarla e anche solo per un week end ne vale assolutamente la pena .

  3. Un itinerario davvero ricco, hai saputo organizzare bene il tuo tour di 3 gironi per per visitare al meglio la città. Lo spettacolo di flamenco visto di persona deve essere stato davvero bello!

    1. Grazie Elena . Lo spettacolo di flamenco è la quinta essenza dell’anima andalusa . Sarebbe un viaggio incompleto non assistervi .

  4. A Siviglia vive una mia carissima amica e ci sono stata spesso. Ogni volta mi accompagna in giro per la città, come una vera guida locale preparata e piena di entusiasmo. Ho sempre avuto quindi la fortuna di scoprire luoghi lontano dalle traiettorie turistiche e con prospettive diverse. Siviglia è meravigliosa e non stanca mai. Non vedo l’ora di tornarci.

  5. Sono stata in Spagna questa estate per la prima volta, abbiamo gironzolato per 22 giorni nel nord di questa splendida nazione. Non vedo l’ora di ritornarci, e questa volta mi piacerebbe vedere l’Andalusia. Penso che il tuo articolo mi sarà molto utile!

    1. Siviglia è una città che mi è rimasta nel cuore. Direi che dopo aver visitato il nord della Spagna, l’Andalusia vi aspetta!

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