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Come organizzare il Cammino del Norte: l’esperienza di Sabrina

di Libera
Come organizzare il Cammino del Norte ascoltando il racconto di chi lo ha intrapreso

Ne avrete sentito sicuramente parlare ma, se ancora non sapete come organizzare il Cammino del Norte, l’esperienza di Sabrina, aspirante travel blogger con la passione per il turismo sostenibile e l’avventura, vi tornerà davvero molto utile.

Per quanto mi riguarda, ammetto che il Cammino di Santiago costituisce da sempre il viaggio dei sogni. Lo tengo lì, chiuso a chiave in un cassetto, in attesa del momento giusto per aprirlo.

Già, perché pare che questo antichissimo percorso, che si snoda lungo sentieri diversi tra loro per difficoltà e numero di chilometri, abbia la capacità di cambiare radicalmente coloro che lo compiono. Non a caso, tutti quelli che decidono di lanciarsi in questa esperienza sono sempre molto motivati e raramente, al rientro in Italia, raccontano di essere rimasti delusi o di aver dovuto rivedere le loro aspettative iniziali. Anzi.

Tra i numerosi itinerari esistenti, il Cammino del Norte è sicuramente il percorso più stimolante. Questo perché è da sempre considerato il più difficile (ogni tappa è caratterizzata da forti dislivelli) ma anche il più bello dal punto di vista paesaggistico (attraversa i Paesi Baschi, la Cantabria, le Asturie e la Galizia).

Se non si vuole rinunciare ancor prima di partire (o peggio, a metà percorso) allora è bene pianificare in modo accurato ogni aspetto organizzativo.

E cosa c’è di meglio che ascoltare la testimonianza di chi il Cammino del Norte lo ha già intrapreso, per riuscire a darsi un pò di coraggio e provare a realizzare la medesima impresa?

Come organizzare il Cammino del Norte: l’esperienza di Sabrina
L’intervista

Di Sabrina Battistella, nata a Padova nel 1989, non si può dire che non sia una viaggiatrice fin dalla nascita. Quando era ancora piccolissima infatti, si trasferì a Malta con la sua famiglia. Qui, oltre ad imparare l’arabo, studiò in una scuola bilingue di italiano e inglese. Tornò in Italia all’età di 7 anni dove si diplomò come Perito Turistico con il massimo dei voti. A 16 anni cominciò ad assaporare il piacere di quello che lei stessa definisce viaggio indipendente:

  • ha studiato a Barcellona e ad Antibes,
  • ha intrapreso il Cammino del Norte e il Cammino Portoghese per arrivare a Santiago di Compostela,
  • è andata a caccia di aurore boreali (cliccate sul link se volete saperne di più),
  • ha affrontato numerosi viaggi in solitaria che l’hanno portata a scoprire la Norvegia, l’Irlanda, la Scozia e l’Inghilterra.

Attualmente Sabrina è impegnata a promuovere il turismo nel nostro Paese che ritiene essere il più bello del mondo. Ha deciso di trascorrere le sue vacanze in Italia in un anno complesso come il 2020 e ha raccontato sul suo profilo Instagram la sua impresa: attraversare lo stivale in 12 giorni.

Socia dell’Associazione Veneto Segreto, racconta e condivide quotidianamente con più di 36.000 followers su Instagram, le tradizioni e le curiosità dei borghi più belli d’Italia.

Come organizzare il Cammino del Norte ce lo racconta Sabrina aspirante travel blogger

Come mai hai pensato di intraprendere il Cammino di Santiago e perché hai scelto quello del Norte?

Quando mi sono interessata alla possibilità di compiere il Cammino di Santiago, ero spinta essenzialmente dalla voglia di superare i miei limiti.

Ho scelto il Cammino del Norte per la bellezza dei paesaggi e, nonostante fossi consapevole della difficoltà del percorso, mi sono voluta mettere in gioco.

Ho pensato che l’ideale sarebbe stato partire da Gijòn , a nord di Oviedo. Avevo solo due settimane di ferie e non potevo far altro che partire da quella località, anche se il Cammino inizierebbe da Irùn. Partendo da metà percorso, ho affrontato giorni di Cammino molto faticosi, di circa 8 ore al giorno.

Cosa bisogna assolutamente mettere in valigia e cosa no?

Ammetto che dover stabilire cosa fosse necessario portare con sé durante il viaggio, è stato forse il momento più difficile dell’intera organizzazione.

In linea di massima, vi consiglio di non mettere nel vostro zaino:

  •  scarpe comode; devono essere calzature specifiche per le lunghe camminate.
  • ciabatte (preferibilmente infradito); fondamentali soprattutto quando si deve fare la doccia (dovendo condividere l’alloggio con altre persone, quando è meglio non camminare scalzi) e vi daranno un pò di sollievo dopo una giornata trascorsa a macinare chilometri a piedi.
  • zaino ergonomico. Per la donna è consigliato uno zaino di massimo 60 litri, mentre l’uomo può arrivare anche ad averne uno di 80. Cercate di bilanciare bene il peso all’interno dello zaino, anche in base al vostro peso.

Per quanto riguarda l’abbigliamento, cercherò di essere molto schietta. Vi consiglio di limitarvi a:

  • 3 paia di calzini,
  • 3 paia di slip,
  • 3 t-shirt,
  • 2 paia di pantaloncini,
  • 1 paio di pantaloni lunghi felpati,
  • 1 felpa,
  • 1 k-way che una volta indossato, copra anche il collo,
  • 1 fascia per i capelli (per contrastare il vento forte, tipico del Cammino del Norte)
  • 1 cappello (quando il sole picchia, diventa fondamentale coprire la testa)
  • 1 paio di occhiali da sole

Focalizzatevi sul fatto che più numerosi saranno i vestiti e gli accessori che porterete con voi, maggiore sarà il peso che dovrete sostenere durante il percorso.

Ma torniamo agli elementi indispensabili:

  • sapone di marsiglia solido. Ricordate che portare meno abbigliamento possibile, vuol dire che ogni giorno dovrete lavare quello che avete addosso.
  • Spille da balia; ricordatevi di portarne molte perché le perderete facilmente durante il tragitto a piedi. Grazie alle spille da balia potrete appendere al vostro zaino gli abiti ancora umidi in modo che asciughino lungo la strada.
  • Bottiglia in acciaio portatile con un gancio da appendere allo zaino; in modo che l’acqua rimanga fresca più a lungo.
  • Kit del pronto soccorso; non devono mancare: cerotti, penicillina per ferite e vesciche, crema solare e crema doposole, un antidolorifico e altri eventuali medicinali indispensabili per chi soffre di patologie specifiche.
  • Credenziale del Pellegrino e documenti di identità e di viaggio.

Occorre una particolare preparazione atletica per compiere il Cammino?

Una delle prime cose che tendo a puntualizzare sempre a chi mi pone questa domanda è che per fare il Cammino di Santiago non è necessario essere atleti professionisti.
In base ai propri limiti si camminerà più o meno ore al giorno.

Organizzare il Cammino del Norte vuol dire attraversare numerosi chilometri ogni giorno. Bisogna essere allenati nelle lunghe camminate

Cos’è la Credenziale del Pellegrino?

Si tratta di una specie di passaporto che vi permetterà di alloggiare negli Albergues a prezzi veramente stracciati (10-15€ max a notte) e di avere notevoli sconti per le bevande e i pasti.

Lungo il Cammino, la Credenziale si riempirà di timbri, uno ogni struttura ricettiva e di ristoro incontrata. Alla fine, questo passaporto vi permetterà di ricevere il Testimonium, una vera e propria certificazione di avvenuto Cammino.

Bisogna inviare una richiesta alla Confraternita di San Jacopo di Compostella.

Mi raccomando, si tratta di un documento fondamentale per intraprendere il viaggio e va richiesto almeno un mese prima della partenza.

Come fai a sapere se stai seguendo il percorso giusto?

I percorsi da seguire sono contraddistinti da frecce e conchiglie gialle che vi indicheranno, ad ogni bivio, quale direzione prendere.

Cercate di aiutarvi con Google Maps e controllate, prima di proseguire, che la vostra posizione coincida con il percorso indicato. Non solo durante il cammino, ma anche al momento di cercare un Albergue disponibile, è fondamentale verificare il percorso, in modo da non allontanarvi troppo.

Per non dover affrontare la stessa situazione, vi consiglio quindi di evitare di uscire dall’itinerario stabilito.

Organizzare nel modo giusto il Cammino del Norte vuol dire anche conoscere le indicazioni per evitare di perdersi

Come si fa a ottenere il Certificato di avvenuto Cammino?

Grazie alla Credenziale del Pellegrino, potrete ricevere il vostro Testimonium, una vera e propria certificazione di avvenuto Cammino.

Assicuratevi però di aver fatto più di 100km di Cammino a piedi e di aver ottenuto numerosi timbri nella Credenziale, perché altrimenti il Certificato non vi verrà consegnato.

Vorresti raccontare una disavventura di cui sei stata protagonista durante il viaggio?

La mia peggiore disavventura è stata causata da un piccolo errore di valutazione del tempo.

Io e il mio compagno avevamo deciso che avremmo fatto ancora un’ora e mezza di cammino e poi ci saremmo fermati. Cominciavamo ad essere stanchi, ma eravamo finiti fuori dal percorso e non riuscivamo più a trovare i segnali del Cammino. Abbiamo perso molto tempo e camminato nel nulla.

Abbiamo ritrovato il percorso quando ormai era sera e, dal momento che è altamente sconsigliato addentrarsi in alcune aree dopo il tramonto, abbiamo deciso di rinunciare e ci siamo incamminati verso il paese più vicino in cerca di una sistemazione.

Ci abbiamo messo delle ore per trovare un paese che disponesse di un Albergue e siamo stati davvero fortunati a trovare due letti disponibili. Eravamo davvero stremati dalla stanchezza e dalla fame. Era ormai calato il buio e i nostri telefoni cellulari erano praticamente scarichi! Pensate che sono crollata senza neanche mangiare e mi sono svegliata soltanto dopo molte ore.

Perché chi sta leggendo questa intervista dovrebbe fare il Cammino?

Io consiglio di intraprendere il Cammino perché è come mettersi davanti ad uno specchio immaginario mentre si cerca di superare quotidianamente i propri limiti fisici e psicologici. Fare il Cammino ti porta a pensare molto, sia durante il giorno, sia la sera prima di andare a dormire.

Ti ritrovi a fare i conti con i dolori, ma anche con i momenti positivi della giornata appena trascorsa, ripensi alle persone che hai incontrato e ti senti felice, nonostante la stanchezza fisica.

Io consiglio di annotare su un diario il susseguirsi dei diversi stati d’animo che hanno caratterizzato ciascuna giornata. È uno strumento che se usato nel modo giusto, può portare ad una forte crescita personale.

Si tratta di un’occasione straordinaria per conoscere persone di culture diverse ma unite dallo stesso obiettivo: compiere il Cammino.

Ci sono limiti o restrizioni che chi decide di intraprendere il Cammino oggi deve conoscere, prima di organizzare il viaggio?

Per tutti gli aggiornamenti sulla mobilità internazionale e sulle restrizioni previste per coloro che vogliono raggiungere la Spagna dall’Italia, potete consultare il sito internet Viaggiare Sicuri.

Se poi volete approfondire le vostre conoscenze delle bellezze iberiche, date un’occhiata al mio itinerario on the road dell’Andalusia.

Sono certa che dopo aver scoperto le meraviglie di questa terra, non vedrete l’ora di mettervi in viaggio per raggiungerla!

Organizzare al meglio il Cammino del Norte permette di raggiungere con successo la meta e gioirne dopo tanta fatica

Ringrazio Sabrina per averci fatto rivivere, attraverso le sue parole, l’incredibile esperienza del Cammino di Santiago.

Non mi resta che salutarvi augurando a tutti Buen Camino!

I miei ultimi itinerari di viaggio:


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4 commenti

Patrizia Ferlini 03/08/2021 - 11:11

Dicono sia il Cammino più impegnativo a livello di sforzi fisici. Personalmente, avendo fatto solamente quello Inglese, credo sia molto suggestivo anche questo da fare, nonostante le varie difficoltà!

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Libera Salcuni del blog Liberamentetraveller
Libera 03/08/2021 - 21:09

Ti diró, il racconto di Sabrina mi ha ispirato parecchio. Non vedo l’ora di percorrerlo!

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Rossella 05/06/2021 - 19:07

Complimenti per il percorso affrontato da Sabrina. Noi abbiamo fatto il cammino di Santiago…in auto! Lo so è vergognoso, ma non siamo grandi camminatori! Avrei poi serie difficoltà a mettere così poche cose in valigia, per questo ammiro i veri pellegrini come l’autrice dell’articolo!

Rispondi
Libera Salcuni del blog Liberamentetraveller
Libera 06/06/2021 - 12:47

L’autrice dell’articolo sono sempre io. Sabrina invece è la protagonista del racconto di viaggio e ha accettato molto volentieri di essere intervistata da me, condividendo la sua esperienza . Sono contenta che vi abbia colpito

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