Cosa vedere a Comacchio: itinerario a piedi in un giorno

uno dei borghi più caratteristici dell'Emilia Romagna, Comacchio, saprà sorprendervi durante il vostro itinerario a piedi della durata di un giorno

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Se vi state chiedendo cosa vedere a Comacchio nell’arco di una giornata, un itinerario a piedi attraverso le coloratissime vie della cittadina emiliano – romagnola è esattamente quello che fa per voi.

Dimenticate il traffico, i rumori ed il caldo afoso dei centri città.

Rispolverate la voglia di una passeggiata lenta, scandita dal fluire silenzioso dei canali e lasciatevi condurre da quella fresca brezza che, un pò timidamente, vi accompagnerà alla scoperta di uno dei maggiori centri del delta del Po.

Non chiamatela la piccola Venezia!

Così esordisce Giada, guida d’eccezione del mio tour cittadino, specificando come non basti la presenza di un fitto reticolo di canali per poter stabilire l’esistenza di una tale affinità tra Comacchio ed il capoluogo veneto. Così facendo infatti, si correrebbe un rischio pericolosissimo.

L’ignaro visitatore potrebbe crearsi false aspettative ed invece di godersi la visita, lasciandosi conquistare dalle peculiarità della cittadina del ferrarese, resterebbe inevitabilmente deluso nel non trovare alcunché di assimilabile con la più nota Repubblica Marinara.

Cosa vedere a Comacchio

Usci senza porta

Dovendo scegliere tra tutto quello che mi è stato mostrato durante la visita guidata, non ho alcun dubbio: la prima cosa da vedere a Comacchio sono gli usci senza porta.

Ma di cosa si tratta e perchè sono così interessanti?

Durante la nostra passeggiata, Giada mi ha fatto notare che, di tanto in tanto, i portoni delle case basse e colorate del centro, sono intervallati da piccole arcate, in alcuni casi modeste ed in altri più appariscenti.

Da osservatrice curiosa quale sono, non me lo sono fatta ripetere due volte e mi sono lanciata in una vera e propria caccia al tesoro, finalizzata non solo a scovare questi misteriosi usci senza porta ma anche a varcarne la soglia.

Quello che ho scoperto è una vera e propria città nella città dove si alternano, su due file parallele, altre casette a schiera, in un vero tripudio di colori e di suoni.

A differenza delle abitazioni collocate sulle strade principali infatti, queste piccole corti, oltre a essere popolate dai cittadini comacchiesi, sono il luogo prediletto dalle rondini, che tra un volo e l’altro, hanno scelto questi androni ancora poco conosciuti, come nido.

Una curiosità: non potrete non notare, lungo svariati angoli delle strade, la presenza di alcune cappelle recanti immagini votive che ritraggono la Madonna. A queste sacre effigi il popolo marinaro comacchiese si affidava nei momenti bui, chiedendo protezione e implorando salvezza.

Loggiato dei Cappuccini

Non posso negare la grande emozione che ho provato quando, presa dalle pareti color glicine di quella che ho ribattezzato come la facciata più glamour di tutte le abitazioni comacchiesi intraviste durante il mio tour, non mi sono accorta di essere giunta nei pressi di un lungo porticato.

Per un attimo infatti, mi sono sentita nella mia Bologna, patria del portico coperto più lungo al mondo.

Il Loggiato dei Cappuccini, fatto edificare dal cardinale Donghi nel 1647, è costituito da ben 143 archi sostenuti da colonne di marmo.

Pensate che era stato costruito per collegare l’isolata Chiesa di S. Maria in Aula Regia al Convento dei Cappuccini (da cui prende il nome il portico), che all’epoca delimitava la parte occidentale della città.

In questo modo il popolo comacchiese avrebbe potuto far visita alla Madonna, tanto cara alla città, attraverso un percorso più sicuro e protetto, che ne preservasse il pellegrinaggio dal caldo afoso dell’estate e dal freddo umido dell’inverno.

Una curiosità: il Loggiato dei Cappuccini con i suoi 400 metri ricorda il più celebre portico di Bologna.

Entrambi sono stati edificati per proteggere i fedeli durante i pellegrinaggi verso luoghi di culto mariano.

A Comacchio, il loggiato serviva a rendere più agevole il percorso dei cittadini verso la Chiesa di S. Maria in Aula Regia, mentre a Bologna il portico doveva accompagnare la popolazione fino al Santuario della Madonna di S. Luca.

Il loggiato dei cappuccini è sicuramente tra le cose da vedere a Comacchio, collega la città alla Chiesa di S. Maria in Aula Regia

Ponti di Comacchio

Tra le location più ricercate da fotografi e coppie di giovani innamorati, i ponti di Comacchio possono essere annoverati a pieno diritto come l’elemento architettonico più rappresentativo della città e sono certa che sarà indubbiamente la prima cosa che vorrete vedere.

Se cercate lo scatto perfetto, vi consiglio di attraversarli al tramonto, quando la luce del sole colora di tinte vivide e accese l’acqua dei canali.

Ponte dei Trepponti

Detto anche Pallotta dal nome del cardinale che lo fece costruire nel 1638, il Ponte dei Trepponti è il monumento più iconico di Comacchio.

È attraverso le sue ampie arcate (così alte da permettere ai pescatori di restare in piedi sulle loro imbarcazioni) che il canale Pallotta fa il suo ingresso nel centro città.

Il Ponte dei Trepponti è costituito da ben cinque rampe di scale (tre anteriori e due posteriori) in laterizio che culminano in un rialzo di pietra d’Istria.

Le due imponenti torrette edificate sulle arcate posteriori, che dovevano fungere da centro di avvistamento, sono arricchite da due distinte citazioni letterarie, care alla città di Comacchio.

Il Ponte dei Trepponti è il monumento più iconico della città di Comacchio: da vedere assolutamente

L’una riporta un passo dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, che così apostrofa Comacchio:

E la città ch’in mezzo alle piscose /

Paludi, del Po teme ambe le foci, /

Dove abitan le genti disïose /

Che ‘l mar si turbi e sieno i venti atroci.»

Orlando Furioso, III, 41

L’altra, tratta dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, recita:

Come il pesce colà dove impaluda / ne i seni di Comacchio il nostro mare, / fugge da l’onda impetuosa e cruda / cercando in placide acque ove ripare, / e vien che da se stesso ei si rinchiuda / in palustre prigion né può tornare, / che quel serraglio è con mirabil uso / sempre a l’entrare aperto, a l’uscir chiuso

Gerusalemme Liberata, IV, 46

Una curiosità: a ridosso del Ponte dei Trepponti si trova il Museo Delta Antico, originariamente sede dell’ospedale cittadino (oggi trasferito fuori dal centro abitato di Comacchio). Qui, tra numerosi reperti archeologici risalenti al glorioso passato del borgo marinaro, è custodita una nave romana di età augustea ( I a.C.) rinvenuta poco lontana dalla città nel 1981.

Un elemento che conferisce a questo prezioso ritrovamento antico un alone di mistero, è il fatto che nessun visitatore sia mai riuscito a vedere questa imbarcazione dal vivo.

Gli altri ponti di Comacchio

Tra le cosa da vedere a Comacchio, ci sono anche gli altri ponti cittadini:

  • Ponte degli Sbirri; il nome di questa struttura in laterizio, anticipa il contesto in cui è stata edificata: le antiche prigioni cittadine. Si incastra su un incrocio tra due dei canali di maggior traffico della città e mette in comunicazione i punti principali di Comacchio: la Loggia del Grano, la Piazza Centrale, il Ponte dei Trepponti. Qui vicino si colloca uno degli edifici più importanti di Comacchio: palazzo Bellini. Il piano terra di questo edificio signorile è occupato da una galleria che ospita mostre d’arte contemporanea, al primo piano ha sede la biblioteca civica intitolata a L.A. Muratori e all’ultimo invece si trova l’Archivio Storico di Comacchio.
  • Ponte San Pietro; tra i meglio conservati, costruito interamente in laterizio, sancisce l’ingresso nel quartiere più antico della cittadina: San Pietro.
  • Ponte dei Sisti; ad una sola arcata, si colloca tra il canale di via Buonafede e il canale di San Pietro.
  • Ponte del Carmine e Ponte Pozzetti; sono tra i maggiori ponti della città anche se hanno una struttura abbastanza semplice, ad una sola arcata e si trovano nei pressi della Chiesa del Carmine.
Gli antichi ponti di Comacchio sono davvero molto belli anche se semplici nella costruzione, fatti con laterizio.

Manifattura dei Marinati

Non si può comprendere pienamente la storia di Comacchio se non si visita questo edificio, situato nei pressi del Loggiato dei Cappuccini.

Da questo luogo infatti, dipendeva l’intera economia e quindi la sopravvivenza della popolazione locale ed è per questo che, se penso a cosa vedere a Comacchio, non posso non annoverare la Manifattura dei Marinati.

Qui venivano condotte e poi marinate le anguille pescate nei pressi delle Valli di Comacchio.

È possibile visitare la cosiddetta Calata, ovvero il punto in cui approdavano le barche ricolme dei frutti della pesca.

Le anguille, impossibili da catturare a mani nude, venivano inserite all’interno di grosse ceste di vimini.

Qui restavano vive anche per alcuni giorni, ovvero finché ciascuna bolaga (questo il termine adoperato per indicare questi enormi contenitori) non era stata riempita totalmente.

Tra gli ambienti più suggestivi di questo museo però, devo annoverare la Sala dei fuochi.

Il racconto di Giada, arricchito dalla citazione del film La donna del fiume (1955) nel quale Sophia Loren interpreta una giovane donna comacchiese addetta alla cottura dell’anguilla, ha suscitato in me emozioni dalle tinte forti e dai colori contrastanti.

Ritrovarmi in un salone dove tutto sembra quasi rimasto intatto mi ha suggestionato non poco.

Gli spiedi adoperati per la cottura delle anguille sono ancora ben visibili, così come le grandi cappe dei camini, elementi che rendono davvero vivo il ricordo di quelle interminabili giornate di lavoro dedicate alla lunga e lenta cottura delle anguille, fondamentale per la sopravvivenza di questo popolo.

A rendere tutto ancora più vivido ci pensa lo stesso museo della Manifattura che ha allestito, al piano superiore, una piccola sala video.

Qui il visitatore può immergersi nel passato glorioso della pesca dell’anguilla comacchiese, attraverso filmati di repertorio che ne mostrano l’intero ciclo produttivo, dalla pesca nei pressi dei casoni (le abitazioni tipiche delle valli comacchiesi), fino alla conservazione del prodotto finito nelle scatolette di latta.

La Manifattura dei Marinati è uno dei luoghi più suggestivi di Comacchio dedicato all'attività principale dell'antica economia cittadina, la poesia dell'anguilla

Presepi sull’acqua: visitare Comacchio a Natale

C’è più di un buon motivo per visitare Comacchio nel periodo natalizio.

Per rallegrare le festività di comacchiesi e turisti infatti, presso i caratteristici ponti del centro storico sono stati installati dei presepi.

Posti su piccole imbarcazioni adagiate sull’acqua, i personaggi che compongono i presepi di Comacchio sono stati realizzati con materiali, forme e colori originali, anche se non mancano raffigurazioni più canoniche della Natività.

Grazie alla presenza di mappe, sparse in alcuni angoli del centro, la vostra passeggiata si trasformerà in una vera e propria caccia al presepe.

È proprio il caso di dirlo: divertitevi a scovarli tutti!

uno dei presepi che si possono vedere a Natale a Comacchio

Per conoscere le date e i programmi degli eventi previsti dal Comune, consultate il sito internet dello IAT di Comacchio.

Dove mangiare a Comacchio

Se oltre a cosa vedere, volete ancora sapere dove assaggiare il prodotto tipico di Comacchio, ovvero l’anguilla marinata, ascoltate il consiglio di Giada: fate una sosta alla Bottega di Comacchio.

È in via della Pescheria, non lontano dal Ponte dei Trepponti. Il piatto forte qui è il panino all’anguilla, così buono da leccarsi i baffi.

Volete fare colpo sulla persona amata oppure avete semplicemente voglia di concedervi una sosta dal sapore più sofisticato?

Dirigetevi al ristorante Al Cantinon. Giada mi ha parlato di un risotto all’anguilla davvero delizioso.

Infine, se avete voglia di assaporare dell’ottimo pesce senza spendere una fortuna, vi consiglio di accomodarvi alla Friggitoria Cavalieri Anna Rosa.

Si trova a Porto Garibaldi (a poco più di 5 chilometri da Comacchio) e mette a disposizione dei clienti una grande varietà di pesce e molluschi (crudo, fritto, grigliato) a prezzi abbordabili.

Dove ammirare i fenicotteri rosa a Comacchio

Pur essendo un itinerario a piedi, Giada ha voluto che ci incontrassimo nei pressi delle Valli del Po, che con le loro centinaia di specie di volatili, costituiscono uno dei paesaggi più caratteristici dell’intera Emilia Romagna e sicuramente tra i più adatti al birdwatching.

Se siete appassionati del paesaggio lagunare, non lasciatevi scappare la possibilità di visitare con Giada, uno dei luoghi naturali più incontaminati del Delta del Po:

Pensate che da alcuni decenni i fenicotteri rosa hanno ripopolato l’area delle saline di Comacchio.

Se volete vederli da vicino e allo stesso tempo, ammirare ciò che resta dell’antica arte della pesca dell’anguilla, ovvero i casoni o i lavorieri, adoperati dai pescatori per catturare l’animale tanto caro all’economia di queste terre, potete prenotare una visita guidata in barca.

Una curiosità: l’acqua è l’elemento che connota anche una delle manifestazioni più celebri di Comacchio, le sfilate di Carnevale.

Come arrivare a Comacchio

L’automobile è senza dubbio il mezzo più comodo per raggiungere Comacchio.

Da Bologna vi basterà seguire l’autostrada A13, uscire a Ferrara Sud e quindi procedere seguendo le indicazioni per Comacchio con un tempo di percorrenza stimato pari a poco più di un’ora.

Purtroppo la città non è così facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Bisognerebbe prendere un treno per Ferrara e poi proseguire con gli autobus di linea locale per un percorso che complessivamente supera le tre ore.

Passeggiare tra le vie di Comacchio vuol dire ammirare una delle cose più belle da vedere in città: le facciate colorate delle case

Ringrazio Giada per la sua professionalità, preparazione e attaccamento al territorio.

Attraverso le sue parole non solo mi è stato possibile individuare cosa vedere a Comacchio, ma è stato come fare un viaggio indietro nel tempo.

Mi è sembrato di poter entrare nella memoria viva del popolo comacchiese, cogliendo gli aspetti più importanti dell’antica tradizione di questo borgo marinaro, unico in Emilia Romagna.

Se volete prenotare la vostra visita guidata della città di Comacchio, ecco come contattare Giada Rubinato, veneta di nascita ma emiliana di adozione:

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19 risposte

  1. Bellissimo articolo, come sempre!
    Mi hai fatto rivivere la volta che sono stata a Comacchio, di ritorno da una gita in Romagna. Non c’ero mai stata, abbiamo deciso sul momento di fermarci e ci è piaciuta subito moltissimo! E ovviamente non ci siamo fatti mancare nemmeno un’ottima cena a base di anguilla, così come un giro alla ricerca dei fenicotteri!

    1. Hai fatto benissimo. Sono contenta di aver risvegliato in te questo piacevole ricordo. Mi raccomando, la prossima volta che passi di qua, chiama Giada per un tour guidato: è bravissima.

  2. Concordo con la tua guida, anche a me dà fastidio quando sento definire un luogo la “piccola Venezia” o, soprattutto per alcune città olandesi, la “Venezia del nord”. Ciascuna di esse ha le sue peculiarità ed è scorretto fare paragoni del genere. La lettura di questo tuo post mi ha letteralmente rapita, sono già stata nei dintorni ma mai a Comacchio. Lo trovo un luogo a misura d’uomo e fascinoso da scoprire lentamente, l’ho inserito nella lista dei luoghi da vedere
    Ciao

  3. Non ho mai considerato Comacchio come una possibile meta per una visita; però il tuo articolo mi ha incuriosita tantissimo, soprattutto i suoi ponti e i suoi canali!

  4. Bella Comacchio anche io l’ho visitata che non è molto e l’ho trovata davvero carina. Se capita l’occasione, vale la pena partecipare al carnevale, dove i carri sfilano sull’acqua. Anche le Valli di Comacchio sono molto belle, peccato che per vedere bene i fenicotteri rosa, serva un bel binocolo!

    1. Te lo consiglio anche se, come diceva la mia guida, se ti aspetti di trovare Venezia rimarrai delusa. È un borgo che ha una sua unicità

  5. Sono stata a Comacchio due giorni fa e, indovina? Ho utilizzato il tuo articolo come guida! Non conoscevo la zona, almeno non personalmente dato che mio marito è originario delle vicinanze. Concordo con te nel dire che mi è sembrato un viaggio indietro nel tempo. Un’atmosfera davvero unica e del cibo veramente buono, vado matta per le anguille!

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