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Passeggiare nel Giardino Botanico di Porto Caleri

di Libera
la laguna di porto caleri, all'interno del giardino botanico

Il Giardino Botanico di Porto Caleri è indubbiamente uno degli ambienti più incontaminati del Parco Regionale del Delta del Po.

Situato a due passi dalla turistica Rosolina Mare, in provincia di Rovigo, il Giardino Botanico è l’espressione più chiara ed evidente della grande biodiversità che popola questo lembo di terra.

Giardino Botanico di Porto Caleri
il regno incontrastato della natura

È stato istituito nel 1991 dal Servizio Forestale Regionale con l’obiettivo di proteggere un ambiente naturale unico nel suo genere, che si estende su una superficie di ben 44 ettari e presenta circa dodici diversi ecosistemi e 220 specie vegetali diverse.

A differenza di quanto accade in un orto botanico, la creazione di questo giardino ha l’obiettivo di conservare l’ambiente naturale riducendo al minimo qualsiasi intervento umano.

Pensate infatti che, al di là di piccole manutenzioni, qui la natura viene lasciata totalmente libera di manifestarsi secondo i suoi ritmi vitali, senza alcuna interferenza esterna.

Le piante possono così alimentarsi grazie alla semplice decomposizione naturale, che produce tutto l’humus che è loro necessario e gli animali possono avere a disposizione un ambiente nel quale muoversi quasi indisturbati.

La serie di ambienti che si susseguono dal mare all’entroterra secondo la cosiddetta successione catenale, sono:

  • la battigia
  • la spiaggia
  • la fascia di piante pioniere
  • la duna bianca
  • la depressione interdunale
  • la duna grigia
  • la duna consolidata
  • la duna fossile
  • la pozza

Di ampiezza variabile, ciascuno di essi esprime una connotazione ben precisa, che trova espressione nelle specie vegetali e animali che li popolano.

I diversi ambienti del Giardino Botanico di Porto Caleri

Per agevolare le visite all’interno del Giardino Botanico, senza interferire con i diversi ecosistemi qui presenti, sono stati creati tre diversi percorsi pedonali, segnalati da cartelli e passerelle di legno.

Il mio consiglio è di procedere con una lenta e attenta passeggiata, in modo da poter individuare le splendide diversità che si manifestano all’interno del giardino botanico.

Inoltre, se anche voi con me non siete propriamente dei naturalisti esperti, scegliete di affidarvi ad una guida.

Nel mio caso, lo ammetto, la presenza di Giada Rubinato, guida locale esperta ed attenta alle bellezze del suo territorio, mi è stata estremamente d’aiuto.

Grazie alle sue competenze e al suo amore per la natura, sono riuscita a cogliere le mille sfaccettature di questo giardino, non solo a livello visivo ma anche olfattivo.

Che Giada fosse amante del paesaggio lagunare, lo avevo capito già nella nostra precedente visita guidata, della quale potete trovare una dettagliata narrazione nel mio articolo dedicato a:

Con il suo aiuto ho potuto comprendere, nell’ambito della nostra passeggiata all’interno del Giardino Botanico di Porto Caleri, quanto possa essere stupefacente la natura se le viene lasciata la totale libertà di espressione.

Attraversare i sentieri tracciati per i visitatori all’interno del giardino, vuol dire entrare in un regno naturale nel quale è ben chiaro, fin da subito, di esserne ospiti e non i proprietari.

Scopriamone di più.

La pineta

Il nostro itinerario comincia qui, in un luogo rimasto quasi immutato per secoli.

Nei due decenni a ridosso della fine della Seconda Guerra Mondiale, furono operate delle ingenti opere di rimboschimento nell’area di Porto Caleri, finalizzate a contenere i danni sulle coltivazioni dai forti venti provenienti dal mare.

Per questo motivo, qui proliferano esemplari di pino marittimo (Pinus pinaster) e pino domestico (Pinus pinea), ritenuti molto resistenti e quindi adatti a proteggere il territorio dalla potenza dei venti.

Negli anni però, i pini impiantati hanno finito per occupare gran parte degli habitat del giardino botanico, aumentando così il rischio di incendi.

Così, si è ritenuto opportuno effettuare degli interventi mirati ad aumentare la biodiversità, ripristinando la vegetazione di tipo arbustivo e garantendo la proliferazione di piante come il leccio (Quercus ilex).

la pineta nel giardino botanico di porto caleri

Numerosi sono gli uccelli che trovano riparo tra le fronde ombrose della pineta quali, il picchio rosso, che batte i tronchi degli alberi alla ricerca di larve, il cuculo, l’usignolo, la capinera, l’upupa.

Sono stati infine avvistati alcuni esemplari di daino, probabilmente provenienti dall’isola di Albarella, territorio a due passi dal giardino botanico di Porto Caleri, dove è noto che vivano in stato di semilibertà.

La macchia

Ci si accorge di essere prossimi al punto in cui la fitta pineta lascia il posto a un ambiente dominato da arbusti, grazie alle intense profumazioni che, alcuni di questi, propagano nell’aria.

Qui a farla da padrone è il ginepro (Juniperus communis) al quale si alternano l’olivello spinoso (Hippophae rhamnoides) e la fillirea (Phyllirea angustifolia).

In primavera sono i fiori del caprifoglio (Lonicera etrusca) a caratterizzare l’aria di Maggio con il loro intenso profumo.

Tra gli animali che popolano la macchia, vi sono alcuni rettili quali, lucertole, ramarri e il blacco (di colore nero con alcune macchie gialle, è noto per essere alquanto aggressivo).

Non mancano varie specie di uccelli come: lo zigolo nero, l’occhiocotto, il succiacapre (che vola soprattutto di notte, preferendo trascorrere le giornate appollaiato su un ramo, con il quale riesce bene a confondersi visto il suo piumaggio mimetico) e il gruccione (celebre per il lungo becco ricurvo con cui caccia in volo gli insetti).

Le dune

Le dune cosiddette consolidate, ovvero quelle più lontane dalla spiaggia, sono quasi totalmente ricoperte da muschi e licheni, fondamentali per mantenere il terreno umido durante l’inverno e permettere ai semi di germogliare.

Per questo motivo sono dette grigie, in contrapposizione con le dune bianche, quasi del tutto prive di vegetazione poiché più prossime al mare.

Accanto a esemplari di vedovina delle spiagge (Scabiosa argentata) si possono individuare arbusti di elianterno (Helianthermum nummularium) e diverse piante aromatiche, che creano un vero e proprio tripudio di odori e profumi.

Tra tutti, spicca l’elicriso (Helychrysum italicum), il cui profumo ricorda quello della liquirizia.

Per quanto concerne la fauna, le dune sono il regno di rettili e insetti.

Oltre a lucertole e ramarri, è possibile individuare anche qualche chioccola.

La spiaggia

Il litorale del Giardino Botanico, sabbioso ed esposto ai venti, rende quasi proibitivo il proliferare di specie vegetali ed animali.

Tuttavia, in alcune aree è possibile individuare esemplari di ravastrello (Cakile maritima), calcatreppola (Xanthium italicum) e salsola (Salsola kali).

Dove la spiaggia cede il posto alle dune, è invece possibile assistere ad una maggiore presenza di specie vegetali.

Dapprima sono riconoscibili lo zigolo (Cyperus kalli) e il vilucchio marittimo (Calystegia soldanella).

Quindi, si intravedono esemplari di sparto pungente (Ammophila littoralis, una vera e propria barriera naturale per il vento) eringio marittimo (Eryngium maritimum), finocchio marittimo (Echinophora spinosa) e apocino veneto (Trachomitum venetum).

Dal punto di vista faunistico, gli animali più legati alla spiaggia sono alcune specie di uccelli quali, la pittima minore, la pettegola ed il chiurlo, che sono arrivati a modificare le loro caratteristiche (becco e zampe ad esempio) per potersi procacciare il cibo sul litorale.

Le zone umide

Accanto all’area lagunare, caratterizzata dalla presenza di acqua salmastra, sono visibili alcune depressioni tra le dune.

Stagni di acqua dolce

Qui la falda acquifera è riaffiorata sulla superficie, creando dei piccoli stagni di acqua dolce.

La presenza costante di umidità permette ad alcune specie viventi di proliferare indisturbata.

Se tra le piante possiamo annoverare esemplari di spincervino (Rhamnus catharticus) e di frangola (Frangula alnus), tra gli animali non mancano di certo gli anfibi, come il rospo smeraldino e quello comune.

Una curiosità: recentemente nel Giardino Botanico di Porto Caleri è stata scoperta una rara specie di pelobate fosco italiano, ritenuto uno degli anfibi in via di estinzione sul nostro territorio nazionale.

Laguna di acqua salmastra

Le aree in prossimità della laguna sono salmastre e permettono solo ad alcune specie viventi di sopravvivere, dopo essersi adattate a un ambiente con tali caratteristiche.

L’elevata salinità è causata alla concentrazione di sali nel substrato, a seguito dell’evaporazione dell’acqua.

Sono essenzialmente due gli ambienti che vengono a delinearsi: le barene, terre in prossimità della laguna sommerse dall’acqua solo saltuariamente e le velme, sommerse ogni qualvolta si verifica il fenomeno dell’alta marea.

Qui, a fine agosto è possibile assistere alla fioritura dello statice (Limonium serotinum) e ammirare la salicornia (Salicornia veneta).

lo splendore della barena ricoperta di limonium

In prossimità della terraferma, con una minor concentrazione di salinità, è possibile intavedere dei giunchi (Juncus acutus) e dell’enula (Inula garzetta).

L’area lagunare è inoltre il luogo ideale per il birdwaching.

Anatre, aironi, gabbiani, falchi di palude sono i volatili che popolano queste acque e che spingono appassionati e curiosi a fermarsi anche per delle intere giornate, nel tentativo di riuscire ad avvistarli.

I tre percorsi per visitare il Giardino Botanico

Grazie alla presenza di rampe e passerelle di legno, il Giardino Botanico di Porto Caleri è accessibile proprio a tutti.

I materiali adoperati per sostituire le scale e creare dei camminamenti che impediscano di sprofondare nella sabbia, sono totalmente naturali.

Soltanto nel tratto sulla spiaggia ci potrebbero essere delle difficoltà per chi dispone di sedie a rotelle o passeggini.

Tuttavia, il Servizio Forestale si sta adoperando per eliminare queste ultime barriere e creare un ulteriore percorso dedicato ai non vedenti.

Percorso A di colore giallo:
itinerario nella pineta

Si tratta di un itinerario di circa 600 metri, localizzato all’interno della pineta, nella parte del giardino più lontana dal mare.

Durante il cammino, una passerella vi condurrà presso uno stagno, dove se sarete fortunati potrete scorgere alcune testuggini.

Quindi raggiungerete il sottobosco di leccio, destinato a sostituire negli anni a venire l’attuale pineta, innestata artificialmente dall’uomo.

Percorso B di colore rosso:
dalla pineta alle dune

Questo camminamento della lunghezza di circa 1650 metri, si estende lungo le dune, da quelle più vicine alla spiaggia fino alle consolidate.

Anche in questo caso, partirete dalla pineta per ritrovarvi nella macchia dove sarete inebriati dai profumi di piane e arbusti.

Da qui, il sentiero si avvicina al mare e poi rientra, percorrendo la strada già fatta a ritroso, in modo da concedervi qualche altra sosta nei punti di congiunzione tra i diversi ambienti attraversati.

Percorso C di colore blu:
dalla pineta alla laguna

L’itinerario di colore blu è il più esteso ed anche il più suggestivo.

In un percorso lungo ben 2850 metri, riuscirete ad apprezzare tutti gli ambienti che caratterizzano il Giardino Botanico di Porto Caleri.

Dopo aver attraversato la pineta ed essere giunti fino alla battigia, proseguite parallelamente alla spiaggia fino ad arrivare alla barena.

Qui, grazie ad una passerella di legno, vi sarà possibile fermarvi ad osservare gli splendidi colori della vegetazione che, durante le basse maree, ricopre questa porzione di territorio.

Nell’ambito della mia visita, ad esempio, la barena era ricoperta di statice, dalle sfumature tra il viola e il fucsia: uno spettacolo per gli occhi!

A questo punto, sarete pronti a raggiungere il punto panoramico più suggestivo dell’intero giardino: la laguna.

Grazie ad un ponte sospeso, potrete scattare delle splendide foto e concedervi qualche minuto di pace e tranquillità, ammirando il volo degli uccelli che popolano queste basse acque salmastre.

gli splendidi colori della laguna di porto caleri

Come accedere al Giardino Botanico di Porto Caleri e quali sono i comportamenti vietati

All’ingresso del Giardino Botanico di Porto Caleri troverete il Centro Visite, dove acquistare il biglietto che vi permetterà di seguire uno dei sentieri (oppure tutti e tre) e presso il quale vi verrà consegnata una mappa, valido aiuto per orientarsi all’interno dei diversi ambienti del giardino.

L’apertura è garantita da aprile al 17 ottobre, secondo due periodi ben distinti.

  • Periodo A, che include i mesi di: aprile, maggio, settembre, ottobre. Qui il giardino è aperto nei giorni di: martedì, giovedì, sabato, domenica e festivi (dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00).
  • Periodo B, relativo ai mesi di: giugno, luglio e agosto. Qui il giardino è aperto: martedì, giovedì, sabato, domenica e festivi (dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00).

Se il percorso C è sempre aperto e visitabile gratuitamente, il costo del biglietto per i percorsi A e B è di 2,50 Euro.

Prima di cominciare la vostra passeggiata, dovete tenere bene a mente quali sono i comportamenti assolutamente vietati, al fine di proteggere gli ambienti naturali del giardino botanico.

È severamente vietato:

  • raccogliere, calpestare la vegetazione;
  • disturbare la fauna;
  • fumare e accendere fuochi;
  • gettare rifiuti al di fuori degli appositi contenitori;
  • introdurre animali e cani senza guinzaglio;
  • uscire dai percorsi segnalati;
  • danneggiare la segnaletica;
  • accedere ai percorsi con la bicicletta e con i cavalli.

Vi consiglio di indossare scarpe comode (evitate scarpe con il tacco o sandali perché la sabbia potrebbe dare fastidio, oltre a farvi sprofondare miseramente nelle dune) e di controllare le previsioni meteorologiche prima di programmare la vostra visita perché all’interno del giardino non ci sono pensiline o altri mezzi di copertura.

Come raggiungere il Giardino Botanico di Porto Caleri

Il veicolo più comodo per raggiungere il Giardino Botanico di Porto Caleri è indubbiamente l’automobile.

Partendo da Bologna, ho preso l’autostrada per Padova e sono uscita a Boara.

Da qui, sono entrata nella strada Romea e ho imboccato l’uscita per Rosolina Mare. Una volta superato il paese, ho seguito le indicazioni per Porto Caleri, distante circa 4,5 chilometri dal centro abitato.

È possibile parcheggiare nell’area di sosta gratuita poco distante dall’ingresso del giardino, segnalata da cartelli.

io e la mia guida di fronte alla laguna di porto caleri

Colgo l’occasione per ringraziare l’associazione Cose del Po Guide per avermi permesso di visitare questo splendido regno della natura, un ambiente dalle mille suggestioni.

Grazie alla guida di Giada inoltre, mi è stato possibile non solo approfondire nel dettaglio ciascuno degli habitat che qui trovano la loro migliore espressione, ma anche identificare le specie vegetali e animali che, di ciascuno di essi, ne hanno fatto la propria casa.

Se volete prenotare anche voi la vostra visita guidata, potete contattare Giada tramite:

I miei ultimi itinerari di viaggio:

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12 commenti

Teresa 19/10/2021 - 16:09

I fiumi mi hanno sempre attirata molto, e i loro delta anche di più. Offrono sempre dei panorami e una atmosfera molto particolare. Questo purtroppo non l’ho ancora visitato, anche se ne ho sentito parlare molto, devo decidermi a farlo perchè a giudicare dalle tue foto è fantastico!

Rispondi
Libera Salcuni del blog Liberamentetraveller
Libera 20/10/2021 - 08:01

Ti consiglio di visitarlo con la guida perché altrimenti si rischierebbe di non cogliere le centinaia di specie che si vedono lungo i diversi ambienti del giardino .sarà un’esperienza incredibile sia dal punto di vista visivo che olfattivo.

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Annalisa+Trevaligie-Travelblog 19/10/2021 - 13:25

Non conosco per nulla queste zone e credo sia il caso di organizzare una bella visita con tutta la famiglia. Siamo sempre alla ricerca di posti come questo per passare giornate all’insegna della natura e della scoperta.

Rispondi
Libera Salcuni del blog Liberamentetraveller
Libera 19/10/2021 - 13:51

Te lo consiglio , ottima idea .

Rispondi
ANTONELLA 19/10/2021 - 11:46

le zone umide sono diventate il mio pallino ultimamente però non conoscevo questo giardino che non mancherò certamente di visitare ormai la prossima primavera. Mi ha incuriosito molto il fatto che ci sia la salicornia che è una pianta tipica della camargue!

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Libera Salcuni del blog Liberamentetraveller
Libera 19/10/2021 - 13:51

Ci sono molte specie rare . Visitarlo con una guida ti permette non perdere neanche un dettaglio .

Rispondi
Selena 19/10/2021 - 11:29

Sono follemente innamorata dei Giardini Botanici e ovunque vada nel mondo, li cerco e rientrano sempre nella lista di cose da vedere del luogo. Questo giardino mi sembra molto affascinante e ho già scelto il mio percorso da fare per quando ci andrò: il terzo, anche se è il più faticoso! 🙂

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Libera Salcuni del blog Liberamentetraveller
Libera 19/10/2021 - 13:50

Hai scelto bene ! Bisogna assolutamente arrivare fino alla barene e proseguire sulla laguna … al tramonto poi, è il massimo.

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Bru 19/10/2021 - 11:24

Mi rammarico sempre di aver vissuto tanti anni in Emilia Romagna, e aver visto ben poco dei bellissimi luoghi del telta, il l Giardino di Porto Caleri non lo conoscevo affatto.

Rispondi
Libera Salcuni del blog Liberamentetraveller
Libera 19/10/2021 - 13:49

Te lo consiglio . È un luogo da vedere e dove fare splendide foto .

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Teresa 16/10/2021 - 18:40

Bellissimo il Giardino di Porto Caleri, ma hanno risolto il problema del parcheggio? Quando sono andata, era a pagamento, ma non c’era la macchinetta!

Rispondi
Libera Salcuni del blog Liberamentetraveller
Libera 16/10/2021 - 20:49

Ciao Teresa, ti riporto la risposta di Giada, la mia guida: “ mi permetto di indicare come parcheggiare senza rischio di multa… in stagione estiva il viale di accesso al giardino è a pagamento. Il ticket si acquista presso alcuni punti vendita a Rosolina Mare (ad esempio al centro informazioni turistiche), oppure esistono i parchimetri in loco, al momento funzionanti. L’area in cui abbiano parcheggiato io e Libera sarebbe riservata ai pescatori e solo pochi stalli sono liberi e gratuiti. Un caro saluto!”

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