Cosa vedere a Castelvetro di Modena in una giornata è quello che cercherò di illustrarvi, portandovi con me per le vie di questo piccolo centro, così colorato che sembra uscito da una tavolozza.
Il borgo, proclamato Città del Vino nel 1994 e Bandiera Arancione secondo il Touring Club Italiano dal 2003, è attraversato da diversi torrenti, quali il Tiepido, il Guerro e il Nizzola.
Castelvetro di Modena: storia del borgo che sembra uscito da una tavolozza
Il nome Castelvetro deriva dal latino Castrum (accampamento) e Vetus (vecchio), e può essere associato al periodo attorno al 150 a.C., quando le legioni romane stabilirono proprio qui un presidio militare.
In età medievale passò a Castrovetere, e nel 1500 divenne Castelvetro.
Attorno all’anno 1000 il feudo finì nei possedimenti della contessa Matilde di Canossa, che lo ereditò dal marchese Bonifacio di Toscana.
Alla morte di Matilde fu annesso al Comune di Modena.
Uno degli episodi più significativi della storia di Castelvetro è il terremoto che nel 1501 colpì duramente la città.
La famiglia Rangoni che all’epoca era a capo del feudo, si adoperò immediatamente per la ricostruzione.
Con l’invasione francese del 1796 quindi, Castelvetro divenne Municipalità.
Oggi il Comune di Castelvetro, costituisce senza dubbio uno dei centri abitati più suggestivi della provincia di Modena.
Il Borgo di Castelvetro di Modena: cosa vedere in una giornata
Il profilo del centro storico di Castelvetro di Modena è ben delineato da uno skyline che ne rivela fin da subito i principali punti di interesse.
Si trova nella parte alta della cittadina ed è raggiungibile a piedi percorrendo Via Borgo di Sopra.
Piazza Roma e la sua scacchiera
Il punto più panoramico è sicuramente Piazza Roma: una vera e propria terrazza sui tetti di Castelvetro di Modena e le sue colline.
Ma l’aspetto più curioso è la sua pavimentazione, ricoperta da una grande scacchiera, utilizzata durante la Dama Vivente che si svolge negli anni pari.
La Torre dell’Orologio
Elemento architettonico che domina la piazza è la Torre dell’Orologio, risalente al XI-XII secolo, che rappresenta quello che resta oggi delle antiche cinta murarie.
Interessante è la presenza di una meridiana su tutte e quattro le facciate della Torre che ancora oggi, assieme alla campana collocata all’epoca rinascimentale e al grande orologio, segna lo scorrere del tempo per gli abitanti del borgo.
Osservandola bene, vi siete accorti anche voi che ha una leggera pendenza?
Per l’esattezza si tratta di circa 16 gradi rispetto al proprio baricentro.
Il Palazzo Comunale
A delimitare Piazza Roma dal lato sud c’è l’imponente Palazzo Comunale, anticamente noto come Palazzo del Secondogenito.
È stato abitato da un membro della famiglia Rangoni fin all’età napoleonica.
La Torre delle Prigioni
La Torre delle Prigioni, costruita alla fine del XVI secolo, ha una base quadrangolare ed è alta 22 metri.
Anticamente utilizzata come carcere, oggi ospita il Punto Informazioni della città di Castelvetro e conserva ancora il cunicolo sotterraneo che, anticamente, conduceva fuori dal Castello.
La Chiesa Parrocchiale
In Via Tasso, a due passi da Piazza Roma, non vi sfuggirà l’imponente facciata della Chiesa Parrocchiale intitolata ai Santi Martiri Senesio e Teopompo.
È stata realizzata nel 1897 e consacrata nel 1907, per sostituire una Chiesa più antica.
Di stile neogotico, gli interni sono suddivisi in tre navate e l’altare maggiore è stato realizzato in marmo di Carrara.
Uno degli elementi di maggior splendore resta per me il Campanile: è alto ben 48,5 metri ed è stato realizzato negli anni compresi tra il 1929 e il 1930.
Palazzo Rangoni
Pare che Torquato Tasso, all’epoca giovane studente in fuga da Bologna, fu ospitato nel 1564 presso Palazzo Rangoni, situato proprio di fronte alla Chiesa Parrocchiale.
Oggi, qui è ancora possibile ammirare gli affreschi di alcune delle sale del Palazzo, residenza della famiglia Rangoni.
Da non perdere:
- la Sala dei Delfini al piano terra,
- quindi la Sala degli Orsi al primo piano,
- poi la Sala dei Putti, anch’essa al primo piano,
- infine la Sala Grande, detta Sala del Tasso, uno degli ambienti principali del Palazzo
L’Acetaia Comunale
L’Acetaia Comunale di Castelvetro di Modena si trova nei locali del Municipio dal 2002, anno in cui è stata realizzata dai Maestri Assaggiatori della comunità locale della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.
Dovete sapere che l’aceto balsamico tradizionale di Modena è una vera e propria eccellenza nel panorama enogastronomico italiano, tant’è che è stato insignito del marchio DOP.
È possibile visitare l’Acetaia con un piccolo contributo di 2 o 4 Euro, a seconda che si preferisca unire o meno l’esperienza di una degustazione al semplice ingresso.
L’entrata si trova nei pressi del cortile della Biblioteca Municipale.
Dove mangiare a Castelvetro di Modena
Se la passeggiata tra le vie del borgo antico di Castelvetro di Modena vi ha messo appetito, concedetevi una sosta presso l’Hostaria del Rio, in Via Guglielmo Marconi.
Il locale, molto curato negli interni, propone piatti del territorio e un’ampia scelta di torte e crostate fatte in casa.
Io ho scelto: caramelle di Castelvetro al ragù, straccetti di manzo al rosmarino e poi una fetta di torta di pere e cioccolato.
Unica nota dolente: l’attesa al tavolo prima di poter ordinare.
Penso sia stata un pò troppo lunga considerando che il locale non era di certo pieno.
Inoltre ho trovato il personale un pò freddo, poco sorridente.
Quando andare a Castelvetro di Modena
Questa terra, adagiata su morbidi colli, è un paradiso per gli amanti della natura in tutte le stagioni.
Eppure è in autunno che Castelvetro raggiunge, secondo me, il culmine della sua magnificenza, diventando uno dei luoghi preferiti dai fotografi e dagli amanti del foliage.
L’unicità del suo paesaggio vi colpirà in pieno viso, fin da subito.
E suonerà per voi come un colpo totalmente inaspettato, ma allo stesso tempo indimenticabile.
Non potrete fare a meno di chiedervi quale artista abbia dipinto, con tale maestria, quelle tonalità di colore che vanno dal rosso al giallo, con assoluta continuità e geometrica precisione.
Vigne e lunghi filari di vite ricoprono quasi totalmente le colline di Castelvetro, da cui si producono il Lambrusco Grasparossa ed il Trebbiano, quest’ultimo adoperato anche per ricavare l’aceto balsamico tradizionale.
Come raggiungere Castelvetro di Modena e dove parcheggiare
Castelvetro di Modena dista circa 30 minuti da Modena e 40 minuti da Bologna.
Il modo più comodo per raggiungerla è indubbiamente l’automobile.
Una volta arrivati, potete lasciare l’auto in via Destra Guerro e poi incamminarvi a piedi lungo la sponda del torrente che dà il nome a questo lungo percorso pedonale e ciclabile.
In un paio di chilometri, riuscirete ad assaporare tutta la pace e la serenità che solo la natura sa dare.
In alternativa, potete parcheggiare nell’area di sosta situata pressi di via Cialdini, nelle immediate vicinanze del Cimitero.
Se preferite raggiungere la cittadina con i mezzi pubblici, potete prendere il bus 740 in partenza dall’autostazione di Modena, situata in via Molza.
Cosa vedere nei dintorni di Castelvetro di Modena
Sono diversi i borghi che potreste visitare nei dintorni di Castelvetro di Modena.
Ve ne voglio consigliare un paio, entrambi in territorio bolognese:
- Castello di Serravalle, un vero e proprio borgo da cartolina adagiato sui colli emiliani;
- Monteveglio, che con la sua celebre Abbazia costituisce uno dei centri di maggior interesse della zona.
Sono luoghi senza tempo, che sanno regalare emozioni uniche a chi ha voglia di lasciarsi affascinare.
Attendete il tramonto: vi sembrerà quasi che, prima di andare a dormire oltre le colline, il sole scelga di donarvi un ultimo omaggio, facendo risplendere ogni cosa sotto il suo passaggio.
Ora che sapete cosa vedere a Castelvetro di Modena e dintorni, non dimenticate a casa la macchina fotografica, mi raccomando!
14 risposte
Amo la natura e rimango a bocca aperta quando ci regala scenari così meravigliosi
E qui devo dire che Madre Natura ha fatto davvero un ottimo lavoro.
Bellissimo, come sempre viaggiare tra le tue righe sono momenti di grande piacere. Foto stupende!
Mi fa molto piacere. Grazie di cuore
Non sono mai stata a Castelvetro e mi piacerebbe visitarla così come il modenese! É una zona dell’Emilia che purtroppo non conosco ma che spero di vedere magari la prossima primavera!
In realtà per te che ami fotografare , la stagione perfetta sarebbe l’autunno che rende Castelvetro la capitale del foliage Emiliano .
Non conoscevo questo posto ma lo segno subito vista la vicinanza a Bologna. Dovrei salire in città per un week end in primavera e potrei approfittare per visitare questo splendido borgo.
Sono contenta di averti dato uno spunto interessante .
Sto scoprendo che le ‘torri di Pisa’ in Italia sono molto più di quelle che credessi! Non ho mai visitato un’acetaia, anche se devo dire che sarebbe un’esperienza molto interessante.
Facci un pensierino.
sono stata spesso a Castelvetro che trovo davvero delizioso, con i miei amici si andava a mangiare in un agriturismo fuori dal paese che si chiama ‘Andam a vag’ , un luogo particolare se ritorni in zona provalo, che bellezza la foto della vigna!
Me lo segno, grazie.
Sono una golosa degustatrice di aceto balsamico… quindi abbinerei volentieri la visita all’acetaia alla passeggiata nel borgo, davvero bello. Da tenere in considerazione!
Mi sembra un’ottima idea.