L’antico borgo di Castello di Serravalle è uno dei luoghi più suggestivi della provincia di Bologna.
Collocato nella pittoresca cornice dei colli bolognesi, può offrire al visitatore scenari unici in ogni stagione.
Se in primavera e in estate le sue verdi colline possono donare un pò di refrigerio dalla calura cittadina, in autunno le calde tonalità dei filari sapranno scaldare anche le giornate più fredde.
Nemmeno il rigido inverno può scalfire la bellezza di questo borgo che, durante il periodo natalizio, si trasforma in un luogo incantato, dove il tempo pare essersi fermato.
Castello di Serravalle: storia di un borgo conteso tra Modena e Bologna
Il borgo di Castello di Serravalle si trovò al centro di innumerevoli contese, fin da tempi antichissimi.
In epoca romano-bizantina infatti, era noto come Verabulum e costituiva uno dei punti chiave delle fortificazioni, atte a proteggere i confini dell’Impero.
Proprio per questa sua importantissima funzione difensiva, nell’VIII secolo i Longobardi lo rasero al suolo e il borgo scomparve finché, in epoca medievale, non venne interamente ricostruito.
La storia di alcuni grandi personaggi dell’epoca si intreccia con quella di Castello di Serravalle.
Sappiamo ad esempio che nell’800 Carlo Magno restò qui per una notte, per poi riprendere il suo viaggio verso Roma e che Matilde di Canossa governò su queste terre fino al 1109.
Nella continua lotta per la definizione dei confini territoriali, Castello di Serravalle fu inevitabilmente al centro di una dura lotta tra le città di Modena e Bologna finché nel 1200, furono i bolognesi ad impossessarsene e a costruire la rocca, le mura e il fossato.

Attorno alle nuove fortificazioni sorsero quindi i primi edifici quali la chiesa ed il palazzo comunale.
Dalle battaglie più cruente che coinvolsero il borgo fino ai giorni nostri
Nel 1249 il borgo prese parte alla battaglia di Fossalta, che si concluse con la vittorie delle truppe bolognesi e la cattura di re Enzo, figlio dell’imperatore Federico II.
Nel corso del 1300 venne edificata una nuova cinta muraria, che al suo interno vide sorgere nuovi edifici tra cui torri ed abitazioni.
In questo periodo è ambientata una delle vicende storiche centrali nella storia del borgo: la battaglia di Zappolino risalente al 1325.
È considerata ancora oggi una delle più grandi battaglie dell’età medievale per via dell’elevato numero di soldati che vi furono impiegati: più di 40.000.
Questa volta furono i modenesi a vincere anche se, solo dopo pochi mesi dallo scontro, firmarono una pace che sancì la restituzione delle terre e dei castelli conquistati, alla città di Bologna.
Come accadde ad altre fortezze medievali dell’epoca, anche Castello di Serravalle cambiò radicalmente aspetto diventando nel 1450, una residenza signorile, secondo i gusti dell’epoca.
Dal 2009 il borgo è stato incluso nell’Unione Comuni Valle di Samoggia finché nel 2012, assieme ad altri quattro comuni, Castello di Serravalle è stato inserito nel neo-costituito comune di Valsamoggia.
Cosa vedere nel borgo di Castello di Serravalle
Castello di Serravalle si presenta al visitatore come un prezioso scrigno da scoprire lentamente, con cautela e delicatezza.
Quassù, a ben 325 metri dal livello del mare, regna un silenzio tale da conferire quasi sacralità a questo borgo, che sembra essersi addormentato per sempre.
Vi sembrerà di essere catapultati in un’epoca antica dove, quasi a seguito di un sortilegio, tutto sembra immobile e perfetto allo stesso tempo.
Il Cassero
Si accede al borgo di Castello di Serravalle attraversando ben due arcate, risalenti al 1304 e facenti parte del Cassero.
Questa costruzione è stata realizzata dai bolognesi per potenziare la capacità difensiva della cosiddetta Porta bolognese, di fondamentale importanza nella lunga disputa per i confini territoriali tra Modena e Bologna.
Il Cassero completava così l’ampia cinta muraria, lunga ben 500 metri ed ultimata nel 1325, delimitata da un fossato con un ponte levatoio e pesanti portoni (in seguito smantellati).
La Rocca
Di pianta trapezoidale, la Rocca fu ricostruita sui resti dell’antico castello nel 1523 da Pirro Bottiglieri, che era il vicario del Comune di Bologna a Serravalle.
Pensate che si elevava per ben quattro piani finché non venne abbattuta, come molte altre strutture medievali a scopo difensivo dell’epoca.
La Rocca conservò un utilizzo di tipo militare almeno fino al 1796, quando conteneva un’armeria e delle spingarde.
Una curiosità: al piano terra dell’edificio sono ancora visibili i segni della costruzione duecentesca come una porta a pietre squadrate ed alcuni fregi a bassorilievo.
Il Palazzo di Boccadiferro
Una volta superato l’arco che costituisce la porta d’ingresso del borgo, vi troverete letteralmente ad un bivio.
Se deciderete di seguire la strada posta a sinistra della Rocca (chiamata per l’appunto via della Rocca), non potrete non notare una costruzione severa e imponente.
Si tratta di Palazzo di Boccadiferro, dal nome della famiglia che lo possedette per ben 500 anni a partire dal 1360.
Pensate che in questo palazzo il celebre compositore Gioachino Rossini convolò nelle sue seconde nozze, che lo unirono nel 1846 con la modella francese Olympe Pellissier.
La Chiesa di San Pietro
Non lontano dal Palazzo di Boccadiferro, non potrete non notare la Chiesa di San Pietro Apostolo, costruita in cima ad una lunga scalinata, in una posizione alquanto insolita per l’epoca.
Pensate che l’edificio originario fu completamente ricostruito nel 1689 perché era diventato troppo piccolo per contenere l’intera comunità di fedeli.
La splendida facciata in stile romanico risale invece al 1923 e può essere ammirata con calma ed attenzione grazie alla presenza di un ampio cortile, da cui è possibile scattare delle splendide foto anche agli edifici circostanti.

Se avete la possibilità di visitarla internamente, sappiate che l’organo della Chiesa di Castello di Serravalle è davvero pregevole: fu realizzato nel 1870 da Raffaele Franchini e conserva la cassa di legno dipinto originale.
La Casa del Capitano
Accanto alla Chiesa di San Pietro si erge l’antico palazzo comunale, che oggi è la sede dell’Ecomuseo della Collina e del Vino e fu costruito nel 1325 da Iacopino da San Lorenzo in collina, Capitano di Serravalle.
Oltre a essere la residenza del Capitano e il luogo da cui costui amministrava la giustizia, questo edificio diventava il punto di raccolta di tutti i cittadini, in caso di pericolo.
La Torre Campanaria
Le quattro campane di bronzo tuttora presenti nella Torre Campanaria, servivano proprio ad assolvere la funzione di richiamo della popolazione a raccolta.
Oggi, grazie alla presenza di un orologio in ceramica su uno dei lati della Torre (risalente al secondo dopoguerra), le campane suonano allo scoccare di ogni ora.
L’Ecomuseo della Collina e del Vino
L’obiettivo di questo ecomuseo è la valorizzazione del territorio e del suo patrimonio non solo storico e culturale ma anche naturale e paesaggistico.
Al fine di mostrare la stretta connessione che unisce l’uomo e il territorio, all’interno dell’Ecomuseo della Collina e del Vino sono stati inseriti dei pannelli informativi e degli oggetti risalenti a epoche diverse.
In questo modo si cerca di facilitare la comprensione di come, nei secoli, la continua interazione tra le popolazioni locali e l’ambiente circostante, abbia contribuito a creare il grande patrimonio storico, culturale e architettonico di Castello di Serravalle.
L’ingresso all’Ecomuseo è totalmente gratuito ed è garantito nei seguenti orari:
- da aprile a ottobre sarà possibile effettuare una visita dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00;
- da novembre a marzo sarà invece accessibile dalle 10:00 alle 17:00.

Fanno eccezione le domeniche ed i giorni festivi, quando l’Ecomuseo resta chiuso.
L’orto medievale
Una volta arrivati a Piazza Lupporini, potrete proseguire lungo la strada che, parallela rispetto a via della Rocca, vi condurrà fino al Cassero, il luogo da dove siete partiti.
Accanto alle abitazioni dei cittadini del borgo, mi ha incuriosito molto la presenza di un orticello, che mi è sembrato quasi abbandonato.
Invece ho appurato, tramite un pannello informativo, che si tratta della riproduzione di un antico orto medievale coltivato esclusivamente con piante tipiche dell’epoca.
Dove mangiare a Castello di Serravalle
L’unico ristorante presente all’interno del borgo di Castello di Serravalle è la Taverna del Borgo.
Si trova nelle vicinanze della Casa del Capitano, in un edificio del 1200 e conserva, negli interni, l’aspetto di una dimora dal gusto medievale.
La trattoria propone i piatti della tradizione locale tra i quali diversi primi piatti realizzati con pasta fresca.
Purtroppo nei fine settimana, a causa dell’elevato numero di prenotazioni, i tempi di attesa si allungano (io ho dovuto aspettare circa 20 minuti prima di ordinare) ma sono ricompensati da una cucina davvero squisita.
Vi consiglio di provare uno dei bis di primi presenti sul menù: è un’ottima occasione per assaggiare pietanze diverse, senza spendere troppo.
Io ho ordinato i maccheroncini al torchio con ragù di cinghiale e le trenette ai funghi al costo di soli 12 euro.

L’ambiente familiare ed accogliente penso sia il valore aggiunto di questo locale, che riesce quasi a farti sentire come a casa tua.
Come arrivare a Castello di Serravalle e dove parcheggiare
Castello di Serravalle dista circa 36 chilometri da Bologna ed è raggiungibile in circa 40 minuti.
Bisogna dirigersi verso Casalecchio di Reno e da qui prendere la Strada Provinciale SP569.
Dopo aver superato il Comune di Savignano sul Panaro, bisogna imboccare la SP70 e proseguire fino a Castello di Serravalle.
Potrete lasciare l’auto nel parcheggio che si trova nei pressi del Cassero, davanti all’ingresso del borgo oppure nell’area di sosta realizzata dalla parte opposta delle antiche cinta murarie, non lontano dalla Taverna del Borgo.
Non avrete alcuna difficoltà nel visitare il borgo a piedi scoprendone l’antica storia, grazie alla presenza di mappe e cartelli informativi nei pressi di tutti gli edifici di interesse.
Cosa vedere nelle vicinanze di Castello di Serravalle
Terminata la passeggiata per le vie del borgo di Castello di Serravalle, vi consiglio di raggiungere l’Abbazia di Monteveglio, che si trova a meno di 10 chilometri da qui e si raggiunge in appena dieci minuti.
Si tratta di una delle pievi più antiche dell’intera provincia di Bologna, alla quale si arriva oltrepassando un’alta e imponente arcata, che delimita l’ingresso al borgo di Monteveglio Alto.
Potete trovare qualche spunto nel mio itinerario dedicato alla scoperta del:
È sorprendente come sia Monteveglio che Castello di Serravalle siano riusciti a trasportarmi immediatamente indietro nel tempo, fino ad epoche lontane.
Queste terre di confine, riescono ad appassionare non sono gli amanti della storia e dell’architettura ma anche i cultori del trekking e delle passeggiate outdoor.
È infatti possibile avventurarsi seguendo diversi sentieri che si diramano lungo le colline circostanti, svelando paesaggi che sembrano usciti da un dipinto impressionista.
Vi ho già convinti a farci un salto?
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18 commenti
Non conoscevo proprio questo borgo, è davvero una meraviglia! E l’assaggio di pasta poi…. Merita davvero di fare una visita!
Non so cosa intendi per assaggio ma ti assicuro che era un primo piatto a tutti gli effetti.
Mi illumino ogni qualvolta scopro un borgo o un castello mai visto! Questo borgo mi era completamente sconosciuto quindi non posso far altro che aggiungerlo alla mia bucket list
Sono contenta di averti incuriosito .
Amo visitare i borghi come questo: sono degli autentici gioielli delle nostre province! Grazie dello spunto
Grazie a te.
Amo lo stile romanico e tutto ciò che è in mattoni e pietra a vista. In questo borgo mi sentirei proprio a mio agio. Quel bis di primi poi sembra davvero qualcosa di spettacolare!
In Emilia si mangia davvero bene.
Ci sono passata vicino tantissime molte ma non mi sono mai fermata, incredibile quanto a volte si dia poco valore alle meraviglie di casa nostra
un nuovo luogo che visiterò al mio rientro
grazie
Te lo consiglio. Grazie a te
Ecco un posto da esplorare in modalità lenta, come piace a me. Amo queste piccole e preziose realtà. Segno subito nella bucket list.
Mi fa piacere, merita davvero.
I Borghi italiani non smettono mai di stupirmi, sia per la loro storia sia per la loro bellezza!
Questo borgo merita davvero !
Sembra veramente molto bello questo borgo! Deve essere molto suggestivo da visitare…farò tappa quando verrò in Emilia Romagna. Grazie.
Non solo è molto bello il borgo ma anche il paesaggio circostante , i colli bolognesi .
Che dire: un Borgo più bello dell’altro! Questo non lo conoscevo proprio e, a parte tutte le cose da vedere che ci sono, mi interess molto l’Ecomuseo della Collina e del Vino!
Ci farò sicuramente un pensierino
Mimì
Mi fa piacere di averti incuriosito.