Se dovessi indicare la tappa più curiosa del mio recente viaggio a Budapest, non avrei alcun dubbio: è il museo dei flipper (o Flippermúzeum).
Pensate che, nelle mia pianificazione generale, questa attrazione non era prevista poiché non ne sapevo nemmeno dell’esistenza.
È nato tutto per caso, come spesso accade.
Mancavano diversi minuti all’imbarco e ne stavo approfittando per ripassare l’itinerario che avevo delineato quando, all’improvviso, l’occhio mi cade sulla parola Flippermúzeum.
Sulla mia guida di viaggio non gli era stato dedicato che un breve paragrafo ma tanto era bastato per farmi immediatamente convincere di una cosa: una volta arrivata a Budapest, non avrei assolutamente potuto non visitare il museo dei flipper.
Il museo dei flipper: il simbolo di intere generazioni in mostra a Budapest
Il termine flipper si è diffuso in Europa al posto dello statunitense pinball e indica propriamente le due alette azionate dai pulsanti laterali, che consentono ai giocatori di spedire la sfera su e giù per un piano inclinato e coperto da una lastra di vetro, per il maggior tempo possibile.
La sfera, colpendo durante il suo tragitto una serie di elementi presenti sul piano, permette al giocatore di accumulare punti e bonus.
È fondamentale evitare che questa cada tra le due alette poiché questo decreterebbe inesorabilmente la fine della partita.
La nascita del flipper moderno e il suo legame con la tradizione
Pensate che il flipper moderno, quello con le due alette per l’appunto, è stato inventato dall’americano Steve Kordek.
Ma facciamo un passo indietro. Tutto cominciò nel 1700 quando si diffuse un gioco tra l’aristocrazia francese, detto Le Bagatelle.
Consisteva in un piano inclinato lungo il quale venivano fatte scivolare con dei bastoncini, alcune biglie.
Rapidamente si diffuse in tutto il mondo e almeno per un secolo, rimase quasi immutato.
Le prime importanti modifiche infatti, vennero apportate solo nel 1871 quando Redgrave inserì un meccanismo a molla in grado di spingere le sfere lungo il piano di gioco.
L’evoluzione del flipper: dall’inserimento delle monete alle alette laterali
Successivamente, nel 1889 Pessers introdusse una novità che avrebbe segnato la storia non solo dei flipper, ma dei videogiochi in generale: l’inserimento delle monete per cominciare una partita.
Negli anni Trenta infine, Gottlieb ebbe l’idea di lanciare nelle sale gioco americane la Pinball Machine, elettronica, moderna e ricca di effetti speciali.
Ed è qui che entra in gioco Steve Kordek.
Fu lui infatti ad introdurre le due alette laterali, in grado di lanciare la sfera lungo il piano di gioco più e più volte, rendendo ogni partita sempre più avvincente.
Nella sua lunga carriera realizzò più di cento Pinball Machine tutte diverse, collaborando con molte case produttrici sparse per tutto il globo.
Pensate che morì nel 2012, quando era ormai centenario, così da riuscire ad assistere di persona alla diffusione della sua grande invenzione, simbolo di intere generazioni.
Il museo dei flipper di Budapest: il più grande d’Europa
Chissà cosa avrebbe detto il buon Kordek se avesse saputo che nel cuore di Budapest un giorno sarebbe nato un museo che custodisce ben 130 flipper.
Tutto ha origine dalla passione sfrenata di Balázs Pálfi per queste macchine dalle due alette laterali.
Pensate che nel 2013 riuscì ad aprire un ambiente espositivo dove mettere a disposizione di tutti gli appassionati, le macchine collezionate nel corso degli anni.
Tra le più moderne, non mancano veri e propri pezzi da collezione come quello che viene considerato il primo flipper del mondo: Humpty Dumpty, risalente al 1947.
Cosa sapere prima di accedere al museo dei flipper di Budapest
So che non vedete l’ora di sfidare i vostri compagni di viaggio ma, prima di cominciare, è bene tenere presenti alcune raccomandazioni.
Il museo dei flipper occupa un locale completamente seminterrato, collocato all’interno di un ampio palazzo al civico 18 di Radnóti Miklós utca.
È possibile accedervi acquistando un biglietto giornaliero direttamente in loco. Da quel momento vi verrà consegnato un braccialetto da tenere al polso durante la vostra intera permanenza.
Avrete così accesso a tutti i flipper e i video game presenti in ciascun ambiente espositivo, senza dover introdurre alcun gettone per metterli in funzione.
Questo aspetto, lo ammetto, è uno dei più gratificanti ma allo stesso tempo pericolosi poiché rischierebbe di farvi perdere la cognizione del tempo.
Non è possibile introdurre animali all’interno del museo, né cibo o bevande. È però concesso prenotare l’intera esposizione per festeggiare un compleanno o altre ricorrenze e portare così da bere e da mangiare.
All’interno del museo dei flipper è disponibile la connessione wi fi per tutti i visitatori e ci sono anche i bagni.
Per i bambini, che possono entrare solo se accompagnati dai genitori, sono presenti sedie o sgabelli, in modo da poter giocare più agevolmente e sotto la supervisione di un adulto.
All’ingresso è presente un guardaroba gratuito, dove poter lasciare sciarpe e cappotti ed un punto vendita, dove acquistare t shirt e altri gadget dedicati al museo dei flipper di Budapest.
Quando andare al museo dei flipper di Budapest
Prima di raggiungere il museo dei flipper, controllate bene gli orari e i giorni di apertura.
Il museo infatti resta chiuso il lunedì e il martedì, mentre è aperto:
- dal mercoledì al venerdì dalle ore 16.00 alle ore 23:00;
- il sabato dalle ore 14:00 alle ore 23:00;
- la domenica dalle ore 10:00 alle ore 22:00.
Tutti i visitatori devono uscire dieci minuti prima della chiusura e garantire, durante la permanenza all’interno dei locali, di non disturbare né arrecare danni a cose o persone.
Il mio consiglio è di arrivare all’orario di apertura così da non trovare molta gente. La mia visita ad esempio, si è svolta di sabato e vi assicuro che dalle 14:00 fino alle 16:00 all’interno del museo c’erano pochissime persone.
In questo modo sono riuscita a provare quasi tutti i flipper disponibili!
Come raggiungere il museo dei flipper di Budapest
Per arrivare al museo dei flipper potete utilizzare i mezzi pubblici.
Prendete il tram 2 o 2M e scendete alla fermata Jászai Mari tér oppure la metropolitana M3 e scendete alla fermata Nyugati pályaudvar.
In entrambi i casi, vi toccherà proseguire a piedi per poco meno di un chilometro prima di raggiungere l’edificio che ospita l’esposizione.
Questo non è il solo museo non convenzionale di Budapest.
Ce ne sono moltissimi altri e hanno tutti una cosa in comune: sono totalmente insoliti e fuori dagli schemi.
Vi racconto quali secondo me, vale la pena visitare, nel mio articolo dedicato a:
Sono certa che vi conquisteranno e che non riuscite a resistere dall’inserirne almeno un paio nel vostro prossimo itinerario di viaggio a Budapest!
18 risposte
Non pensavo che il flipper potesse essere un gioco così amato in Ungheria tanto da farci un museo! Mi piacerebbe visitarlo, da grande appassionata di videogiochi una tappa è d’obbligo!
Te lo consiglio , è il luogo che mi ha divertito di più in assoluto nel mio viaggio a Budapest
:O Oh mamma!! Quando ho visto la fila dei flipper nella tua homepage mi ci sono fiondata subito!!! Li adoro, ma non sapevo che ci fosse un museo. Budapest è già da un po’ nella lista e non sapendo l’esistenza di questo luogo non lo avevo preso in considerazione. Grazie per averlo condiviso, lo aggiungerò al mio itinerario. Sono molto contenta che gli organizzatori lasciano anche la libertà di provarli, io sono sicura ci passerei le ore 😀
Che bell’entusiasmo, Elena. Sono contenta che il museo del flipper ti abbia entusiasmato e confermo che qui dentro si perde totalmente la cognizione del tempo.
Fantastici flipper… sì, ci ho giocato da ragazzina, lo ammetto (e questo la dice lunga sulla mia età, perché non credo ce ne siano ancora nelle sale giochi odierne, se ancora esistono!)
Quindi con grande interesse mi sono divorata il tuo articolo, e sono certa che questa debba essere una tappa imperdibile in un tour a Budapest!
Te lo consiglio . Anche per me è stato davvero divertente .
Ma non ci credo, non sapevo che esistesse un museo dei flipper, pensavo ormai fossero in estinzione. Eppure ci sono pure stata a Budapest! Che chicca che hai tirato fuori, brava!
Grazie, Lara. Merita indubbiamente una visita.
No vabbè…adoro.
Sono una grande appassionata di Flipper e non sapevo dell’esistenza di questo museo. Non vedo l’ora di poterci andare quanto prima.
Te lo consiglio.
Da piccola ci passavo ore quando ne trovavo qualcuno dei rari esemplari ancora in funzione. Purtroppo ora si fatica a trovarli, quindi questa è un’ottima soluzione alle crisi d’astinenza!
Per noi nostalgici è un luogo da cui è quasi impossibile uscire .
Anche se sono di una generazione che ha giocato poco al flipper, mi sarebbe piaciuto visitare questo museo quando sono stata a Budapest…peccato che non ne sapevo nulla!
Motivo per tornare 😉
Peccato che musei di questo tipo non vengano presi nella giusta considerazione. Giocavo a flipper da bambina con mio fratello, nel bar sotto casa, ma ignoravo i dettagli della creazione di questo gioco. Farebbe la gioia del mio compagno, che sicuramente mi farebbe trascorrere una giornata intera qui dentro!
Vi consiglio di farci un pensierino.
Cioè, il museo del flipper è in realtá una sala giochi d’altri tempi!!! 😀 Ma è meravigliosa! Adoro i flipper! C’è mica un abbonamento annuale?
Hahahaha! Ti assicuro che, una volta entrati, si perde letteralmente la cognizione del tempo. Potresti informarti circa un abbonamento annuale, perché no?!