Ospedale delle Bambole a Napoli: cos’è, dov’è, quanto costa

L'Ospedale delle Bambole in Via San Biagio dei Librai a Napoli

Indice dei Contenuti

Avete mai sentito parlare dell’Ospedale delle Bambole di Napoli? Io stessa, prima di varcare la soglia di questa clinica per pupazzi e peluche, stentavo a credere nella sua reale esistenza.

E invece si tratta di un’istituzione antichissima, nata e cresciuta nel cuore pulsante del capoluogo campano, prima come semplice bottega e poi anche come museo, attualmente aperto alle visite.

Ospedale delle Bambole a Napoli: da bottega a clinica per giocattoli

Tutto ebbe inizio nella seconda metà dell’Ottocento quando Luigi Grassi, scenografo partenopeo, aprì a Spaccanapoli un laboratorio per la riparazione dei pupi, protagonisti dei suoi spettacoli teatrali.

Un bel giorno, una signora si presentò alla porta del dottore (così veniva chiamato Grassi, che indossava sempre un camice bianco per non sporcarsi di vernice).

Riconoscendo in lui una certa capacità nel ridare vita a pupazzi e marionette, gli chiese di aggiustare la bambola di sua figlia.

L’artigiano accettò di buon grado l’incarico e restituì alla donna il giocattolo come nuovo.

La voce si diffuse in fretta tra i vicoli e una lunga colonna di pazienti, ansiosi di sottoporre alle cure di Grassi bambolotti e animali di pezza, si formò davanti al laboratorio.

In men che non si dica la bottega si riempì di gambe, braccia e teste mozzate.

Davanti ad una tale visione, degna di un film horror, qualcuno esclamò:

Mamma mia, che impressione, me pare proprio ‘o spitale de’ bambule!

È da questo momento dunque, che nell’immaginario comune il laboratorio divenne l’ospedale delle bambole, un centro di ricovero destinato ai giocattoli e non alle persone.

l'insegna all'interno del Bambolatorio dell'Ospedale delle Bambole di Napoli

Durante la Seconda Guerra Mondiale la struttura passò nelle mani di Michele Grassi, figlio di Luigi, a cui subentrò un terzo dottore, con lo stesso nome del nonno.

Oggi la clinica è gestita dalla pronipote di Luigi, Tiziana Grassi che, pur avendo inaugurato una nuova sede, non ha mai lasciato Spaccanapoli.

Visita all’Ospedale delle Bambole di Napoli: come si svolge, costi e orari

Quando la porta a vetri dell’Ospedale delle Bambole di Napoli si è spalancata, mi ha subito riportato alla mente un ricordo dolcissimo, legato all’infanzia trascorsa a casa dei nonni.

Amavo accudire le bambole ordinatamente disposte su letti e divani, come una mammina premurosa.

Spazzolavo con cura i boccoli dorati, sistemavo le scarpine e cambiavo frequentemente gli abiti, creando per loro incredibili avventure.

Avevo anche l’abitudine di inventare nomi improbabili, prendendo spunto dai personaggi delle favole e dei cartoni animati.

Ero sul punto di ricordarne alcuni, quando le luci si sono abbassate improvvisamente, interrompendo così ogni mio sforzo sul nascere.

I visitatori presenti, fino a quel momento intenti a scrutare le parti anatomiche di plastica che penzolavano dalle mensole, hanno subito preso posto davanti ad un piccolo palcoscenico di legno.

Attraverso un video della durata di circa 5 minuti, sono state le stesse bambole a raccontare la storia dell’ospedale e dei suoi dottori.

Dal Bambolatorio alla banca degli organi: come ridare nuova vita ai giocattoli

Su invito dello staff medico, il gruppo di curiosi è entrato nel Bambolatorio, l’ambulatorio riservato ai piccoli pazienti giocattolo.

È stato spiegato che ancora oggi, sono molti a spedire qui le loro bambole da riparare.

Ad ogni giocattolo viene assegnato un codice, riconoscibile da un colore (rosso è il più urgente, poiché si tratta della richiesta presentata da un bambino, prioritaria sul resto).

Dopo aver predisposto la cartella clinica, che riporta lo stato del paziente, viene formalizzato il ricovero, la cui durata dipende dall’intervento da effettuare.

pupazzo sottoposto a controllo medico nell'Ospedale delle Bambole di Napoli

È stata messa a punto persino una banca degli organi, che si alimenta attraverso donazioni di giocattoli rotti o dismessi.

In questo modo, l’ospedale riesce a sostituire le parti più danneggiate delle bambole, ritenute ormai irrecuperabili.

E non è tutto.

La clinica effettua anche servizi di lavaggio e spazzolatura, perfetti per chi desidera una messa in piega davvero invidiabile, anche per i propri giocattoli.

Quanto costa il biglietto e quali sono gli orari di apertura

L’Ospedale delle Bambole di Napoli è aperto alle visite esclusivamente durante il fine settimana, secondo i seguenti orari:

  • venerdì, sabato e domenica, dalle ore 10:30 alle ore 13:30 e dalle ore 14:30 alle ore 17:30.

Il laboratorio per le riparazioni ed i restauri invece, è operativo tutti i giorni, dalle ore 10:30 alle ore 17:30.

La visita nel complesso richiede circa 30 minuti, oltre i quali potete comunque intrattenervi nella sala principale del museo, tra gli scaffali stracolmi di pupazzi, abiti e accessori.

Il biglietto d’ingresso ha un costo di 3 Euro, a cui si aggiunge una piccola commissione prevista solo in caso di acquisto on line.

Dove si trova la clinica dei giocattoli di Napoli e come arrivare

Se non vedete l’ora di raggiungere l’Ospedale delle Bambole di Napoli, segnate subito questo indirizzo: Via San Biagio dei Librai, 39.

Si accede alla clinica attraverso l’elegante corte interna del cinquecentesco Palazzo Marigliano.

Chi arriva in città in treno, può prendere la metropolitana della linea L1 (di colore giallo), scendere alla fermata Duomo e proseguire qualche minuto a piedi, lungo Via Duomo e Via San Biagio dei Librai.

Quello che vi apprestate ad esplorare è il centro storico più grande d’Italia, proclamato patrimonio UNESCO nel 1995.

Tra i vicoli stretti, le botteghe artigianali e i rivenditori di street food locale, si celano diversi luoghi d’interesse storico.

Nell’articolo dedicato a 10 cose gratis da vedere a Napoli troverete alcuni spunti utili per dare inizio ad un piacevole itinerario a piedi.

Ora però non posso che chiedervi: sapevate dell’esistenza di questo ospedale per le bambole?

Articoli consigliati

L’Acropoli non è solo il luogo più rappresentativo di Atene, ma è anche il motivo che spinge milioni di persone ogni anno a scegliere di

Stabilire cosa vedere a Ravenna in un giorno non è affatto semplice poiché la cittadina romagnola custodisce numerosissimi luoghi di interesse, musei e monumenti assolutamente

Il volo in mongolfiera nei cieli della Cappadocia è indubbiamente una delle cose da fare, almeno una volta nella vita. E vi assicuro che questa,

Esplorare le stanze di Palazzo Tozzoni, elegante casa museo che svetta nel centro di Imola, è come ritrovarsi a passeggiare tra le pagine di uno

Recentemente ho preso parte ad una delle tante escursioni di trekking organizzate da River Tribe nel Parco Nazionale del Pollino. Devo ammettere che, nonostante a

C’è tempo fino al 7 Gennaio 2024 per raggiungere Bologna e visitare l’incredibile mostra interamente dedicata alla Brick Art, l’arte dei mattoncini. Dovete sapere infatti

Indice dei Contenuti

Mi presento

Sono Libera Salcuni, consulente di comunicazione turistica e travel designer. Insieme possiamo valorizzare musei, destinazioni e itinerari culturali con strategie di comunicazione mirate, pensate su misura per far emergere la tua unicità e attrarre il pubblico giusto. 

Scopri come possiamo dare voce alla tua realtà e rendere la cultura più accessibile e coinvolgente

Condividi l'articolo
Facebook
X Twitter
LinkedIn
WhatsApp

27 risposte

  1. Ma dai, non sapevo ci fosse anche a Napoli! Noi abbiamo visto l’ospedale della bambole di Lisbona. Che bello che esistono questi “ospedali” che fanno rivivere le bambole compagne della nostra infanzia.

    1. A Napoli questo ospedale ha una tradizione molto antica, è parte integrante del patrimonio culturale della città al pari di molti altri monumenti e luoghi storici.

  2. Ne avevo sentito parlare di questo posto ma non mi sono mai informata sulla visita. Mi è piaciuto sapere queste notizie, perchè se dovessi andare a Napoli sicuramente farei un giro qui. Adoro questi luoghi un pò angelici un pò misteriosi, sicuramente affascinanti.

  3. Sì lo conoscevo perché ho visto un documentario su Napoli che ne parlava! É qualcosa di straordinario e secondo me ogni grande città dovrebbe averne uno, dà speranza a bimbi e non solo e svolge un ruolo sociale di inclusione fortissimo!

  4. Quando sono stata a Napoli ci sono passata, ma essendoci andata durante la settimana era chiuso e non ho potuto visitarlo, mi dispiace molto perchè io adoro questi luoghi, sarà per la prossima gita!

    1. Delle volte organizzarsi con un pò di anticipo, così da prendere visione di date di apertura e orari, è davvero fondamentale per scoprire delle chicche come questa.

  5. Credo di averlo sentito nominare in passato ma non avevo mai approfondito, al punto che se mi avessero detto che si trattava solo della fantasia di qualche bambina, ci avrei creduto. Invece esiste davvero! Trovo che sia un’iniziativa bellissima, che avrei molto apprezzato da bambina: ogni volta che uno dei miei peluche subiva “un trauma” di qualche tipo, era sempre un problema aggiustare il tutto senza cicatrici visibili!

  6. Conoscevo la storia di com’era nato l’ospedale delle bambole di Napoli e l’avevo anche visto da fuori ma non sapevo che si potesse anche visitare all’interno. Una scusa in più per tornare a Napoli per un weekend così da essere sicura di poter visitare questo luogo storico.

  7. Ma lo sai che non conoscevo affatto l’esistenza di questo posto? La storia è davvero fantastica, molto dolce. Segno assolutamente questo posto!

  8. E’ meraviglioso! l’idea di curare le bambole è dolcissima e mi riporta davvero all’infanzia. Bellissimo anche il concetto della cartella clinica e delle urgenze, davvero un luogo speciale che mi dispiace non aver avuto il tempo di visitare

  9. Sono stata l’anno scorso e mi è piaciuto tantissimo. Sono quei luoghi insoliti che mi piace esplorare quando sono in viaggio. Assolutamente un ” must” da vedere a Napoli.

  10. Ne avevo sentito parlare, ma immaginavo fosse solo una semplice bottega di riparazioni giocattoli. E invece è bellissima questa cosa che funzioni come un vero ospedale, con i codici, i trapianti ecc. Che idea bellissima!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *