Napoli centro storico: 10 cose da vedere gratis

angolo di San Gregorio Armeno nel centro storico di Napoli

Indice dei Contenuti

Per introdurre la città di Napoli ed il suo centro storico, mi basterebbe dire che quest’ultimo nel 1995 è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO.

D’altronde vi sarà sufficiente fare una passeggiata tra i suoi stretti e colorati vicoli per capirne il perché e restarne così irrimediabilmente affascinati.

Pensate: il centro storico di Napoli, con i suoi 17 chilometri quadrati di estensione, è il più grande centro storico d’Italia ed uno dei più vasti d’Europa!

Nonostante questo però, è assolutamente visitabile a piedi, ammirando, a titolo totalmente gratuito, alcuni tra i suoi maggiori punti d’interesse.

Napoli centro storico: due itinerari a piedi per una gita di un giorno

Se avete deciso di trascorrere anche un solo giorno in città e non sapete da che parte cominciare, non temete: siete nel posto giusto.

Quello che sto per delineare, non è un semplice itinerario turistico ma sono ben due proposte che vi condurranno alla scoperta del centro storico di Napoli attraverso dieci attrazioni a costo zero.

Il punto di partenza è il medesimo: la stazione della metropolitana Toledo, che occupa una posizione strategica per visitare il centro storico cittadino, essendo collocata tra Via Toledo e Via Diaz.

Da qui, si possono infatti seguire due direzioni opposte:

  • nel primo caso, si attraversano i Quartieri Spagnoli fino a raggiungere Piazza del Plebiscito e, dopo una sosta alla Galleria Umberto I, si arriva fino a Castel dell’Ovo;
  • nel secondo invece, si fa tappa in Piazza del Gesù Nuovo, ci si inoltra nella suggestiva Spaccanapoli, si attraversa Via San Gregorio Armeno, si visita il Duomo, fino ad arrivare alla nuova stazione metropolitana progettata da Fuksas.

Si tratta di soluzioni meramente indicative, che hanno lo scopo di fornire qualche spunto utile a chi, pur restando per poco tempo in città, ha voglia di vedere il più possibile.

Ciascuno di voi, in base alle sue esigenze, potrà fare riadattamenti o modifiche, preferendo alcune tappe ad altre.

Pronti a mettervi in cammino? Cominciamo.

Stazione della metropolitana Toledo: punto di partenza perfetto per esplorare Napoli e il centro storico

Quale punto di partenza migliore per esplorare Napoli ed il suo centro storico, se non quella che è universalmente riconosciuta come la stazione metropolitana più bella del mondo?!

La stazione Toledo della linea 1 della metro di Napoli è infatti una vera e propria galleria d’arte sotterranea.

La sua realizzazione rientra in un progetto più ampio, chiamato Stazioni dell’arte, che comprende altre 14 fermate della metro cittadina, tutte arricchite da oggetti e opere d’arte.

Con l’obiettivo di rendere queste zone di transito delle vere e proprie sale espositive gratuite, capaci di colorare le giornate dei napoletani e dei turisti, sono stati interpellati alcuni tra i più grandi artisti e designer del nostro tempo.

Nel suo complesso, il progetto è stato elaborato dallo spagnolo Óscar Tusquets ed annovera, tra le sue installazioni assolutamente imperdibili:

  • Il primo livello della stazione, dove il colore dominante è il nero (in rappresentanza dell’asfalto che ricopre la città di Napoli). Qui spiccano alcuni mosaici realizzati da William Kentridge.
  • La Galleria del Mare, forse l’ambiente più celebre della metropolitana Toledo di Napoli, opera di Robert Wilson. Mentre si procede lungo una scala mobile che scende in profondità, si viene catapultati in una vera e propria esperienza ultrasensoriale. Da un lato, le pareti rievocano le tonalità e le forme sinuose delle onde del mare mentre dall’altro, un cono centrale pare riprodurre le colorazioni più scure dei fondali, grazie a centinaia di luci a led, che vanno dal viola al blu.
metro Toledo a Napoli
  • L’uscita Montecalvario espone invece il progetto Razza Umana, di Oliviero Toscani, una raccolta di volti di persone comuni, immortalati dall’artista.

Se arrivate a Napoli in treno, vi basterà prendere la metro della linea 1 dalla stazione Garibaldi e scendere alla fermata Toledo.

Una volta arrivati, potrete fermarvi tutto il tempo che vorrete tra le sue scale mobili e le gallerie sotterranee, così da immortalarne gli angoli più affascinanti.

Per conoscere gli orari e la frequenze delle corse della metropolitana cittadina, potete consultare il sito internet di ANM, la società che gestisce il trasporto pubblico locale.

Quartieri Spagnoli: l’anima verace della città di Napoli

I cosiddetti Quartieri Spagnoli sono forse tra le zone più caratteristiche della città di Napoli.

Fu il viceré spagnolo Pedro di Toledo ad ordinarne la realizzazione nel 1536, al fine di ospitare i soldati in arrivo a Napoli per contenere le rivolte cittadine oltre che per ospitare le truppe dirette ad altre località segnate da conflitti.

Da questa vocazione militaresca dei quartieri, deriva la sua particolarissima forma reticolare, ben visibile da Castel Sant’Elmo, come racconto nel mio articolo:

Trattandosi di una zona connotata da un’elevata densità abitativa, i Quartieri Spagnoli sono stati per secoli teatro di attività criminali tra le più disparate.

Lo stesso Pedro di Toledo cercò di porvi rimedio emanando leggi finalizzate a debellare questo fenomeno, ma senza ottenere grossi risultati.

Oggi però, grazie all’attività di associazioni locali e all’apertura di attività commerciali, ristoranti tipici e botteghe, questo dedalo di vicoli è diventato uno dei luoghi non solo più visitati, ma anche più fotografati della città.

Il modo migliore per ammirarne gli scorci più caratteristici è sicuramente quello di esplorarlo vagando senza meta.

dettaglio a colori dei Quartieri Spagnoli di Napoli

Un consiglio: se avete molta voglia di camminare, percorrete i circa 400 scalini della Pedamentina e raggiungete la sommità della collina del Vomero.

Da qui i Quartieri Spagnoli ed il centro storico di Napoli si vedono nitidamente: realizzerete degli scatti fotografici sensazionali!

Piazza del Plebiscito: uno dei simboli indiscussi di Napoli

Quando penso a Napoli, le prime 2 cose che mi vengono in mente, dopo il Vesuvio naturalmente, sono: l’ottimo cibo e Piazza del Plebiscito!

Agli street food partenopei (per lo meno a quelli che ho assaporato durante il mio ultimo viaggio in città), ho dedicato un approfondimento nel mio articolo:

È quindi giunto il momento di raccontare perché quella che con i suoi 25 mila metri quadrati di estensione, è la piazza più grande d’Italia, rappresenta uno dei simboli per eccellenza della città di Napoli.

Se dovessi trovare un aggettivo per definirla, direi che è: regale.

Lateralmente la piazza è delimitata dall’imponente colonnato della Basilica di San Francesco di Paola.

Basilica di San Francesco da Paola

Non sembra anche a voi che le colonne ricordino quelle di San Pietro e che la forma della chiesa rimandi al Pantheon?

Si tratta in effetti di richiami assolutamente voluti da Ferdinando I, che fece costruire la Basilica in onore di San Francesco di Paola per ringraziarlo dopo aver riconquistato, durante il Congresso di Vienna (1815), il Regno di Napoli.

Palazzo Reale di Napoli

Sul lato diametralmente opposto a quello su cui si erge la Basilica, svetta il Palazzo Reale, che ospita anche la Biblioteca Nazionale di Napoli.

Pensate che questa era una delle quattro splendide residenze dei Borbone a Napoli (le altre erano: Reggia di Capodimonte, Reggia di Caserta e Reggia di Portici) e che oggi ne sono visitabili alcuni degli ambienti interni, adibiti a museo.

Se volete avere maggiori dettagli, vi consiglio di consultare il sito internet del Palazzo Reale di Napoli.

Attraversare Piazza del Plebiscito bendati: leggenda o impresa impossibile

Passeggiando lungo Piazza del Plebiscito, vi potrà capitare di notare alcune persone procedere con delle bende davanti agli occhi, arrancando nell’oscurità.

dettaglio di Piazza del plebiscito a Napoli

Se accettate la sfida, dovete cercare di attraversare la piazza con gli occhi coperti da una benda, sforzandovi di procedere in linea retta.

Partite da Palazzo Reale e, dopo alcuni metri, scopritevi gli occhi.

Non vi preoccupate se non siete riusciti nell’impresa.

La colpa potrebbe essere dell’elevata pendenza del terreno oppure della maledizione della Regina Margherita.

La sovrana era infatti solita concedere la grazia a quanti, tra i prigionieri, fossero riusciti a superare la prova di camminare secondo una linea retta lungo Piazza del Plebiscito, bendati.

Tuttavia, dal momento che nessuno ne fu mai in grado, si diffuse l’idea che vedeva in un maleficio, architettato dalla stessa Margherita, la causa di tutti gli insuccessi, non solo passati ma anche futuri, di questa leggendaria sfida.

Galleria Umberto I e la Belle Époque

Dedicata a Umberto I, che sostenne la popolazione in occasione della cruenta epidemia di peste del 1884, questa Galleria è lunga ben 147 metri, alta 35 e dispone di 4 ingressi (Via San Carlo, Via Toledo, Via Santa Brigida, Vico Rotto San Carlo).

L’entrata principale è collocata su Via San Carlo ed è arricchita dalla presenza di due gruppi di statue.

Sul lato sinistro spiccano le raffigurazioni dei quattro continenti mentre sul destro, le allegorie delle quattro stagioni.

La struttura che ricopre i due tronconi della galleria è in ferro e vetro e culmina in un una splendida cupola, in corrispondenza della quale sono stati realizzati, sul pavimento, dei mosaici ispirati ai segni dello Zodiaco.

Galleria Umberto I nel centro di Napoli

Una curiosità: se oggi l’interno della Galleria Umberto I è popolato da attività e spazi commerciali, in passato ha invece ospitato persino un piccolo teatro sotterraneo: il salone Margherita.

Qui erano soliti intrattenersi intellettuali, artisti, letterati e politici sul finire dell’Ottocento.

Oggi sono molti coloro che la attraversano con il naso all’insù, per ammirarne lo splendore.

Non mancano infine quanti preferiscono accomodarsi ad uno dei tavolini dei suoi caffè storici.

Castel dell’Ovo: dalla sirena Partenope al poeta Virgilio

Il più antico castello di Napoli si erge sullo scoglio, detto Megaride, su cui approdò Partenope, la sirena che diede il nome al primo insediamento urbano, risalente all’VIII secolo a.C.

Oggi questa zona, arricchita dalla presenza di un porticciolo, costituisce uno degli scorci più fotografati da turisti e visitatori.

Io stessa non ho resistito a farmi immortalare sul muretto del lungomare di Via Partenope, proprio in corrispondenza del passaggio che collega l’isolotto con il castello, alla terraferma.

Castel dell'Ovo è una delle cartoline più belle di Napoli

Durante i secoli d’altronde, molti furono coloro che si accorsero della posizione strategica di questo luogo.

Dapprima Lucio Licinio Lucullo vi costruì una villa, quindi Valentiniano III la trasformò in una fortezza ed alcuni monaci lo mutarono addirittura in un eremo.

Castel dell’Ovo fu la sede degli Svevi, degli Aragonesi e dei Borbone finché nel Novecento non fu trasformato in prigione militare, prima di essere abbandonato definitivamente.

Oggi, dopo ingenti lavori di restauro, non solo il castello è aperto alle visite ma l’ingresso è totalmente gratuito.

Dal momento che la prenotazione è obbligatoria, vi consiglio di consultare il sito ufficiale del Comune di Napoli, così da prendere visione di eventuali chiusure straordinarie.

Castel dell’Ovo e la leggenda dell’uovo magico di Virgilio

Sapete che c’è un legame tra Castel dell’Ovo e il poeta Virgilio?

Secondo una leggenda costui avrebbe chiuso nelle segrete del castello un uovo magico, protetto da un contenitore di cristallo.

Qualora l’uovo, per qualsiasi motivo, si fosse rotto, la fortezza sarebbe crollata e pesanti sciagure si sarebbero abbattute sulla città di Napoli.

Pensate che nel 1370, durante il regno di Giovanna I, il castello subì notevoli danni a seguito di una mareggiata.

La popolazione, pensando che si stesse per compiere la maledizione dell’uovo, andò nel panico a tal punto che la sovrana dovette proclamare di aver provveduto a sostituire l’uovo, riportando così la situazione alla normalità.

Piazza del Gesù Nuovo: benvenuti nel centro storico di Napoli

Questo piazzale è forse uno dei luoghi che ho attraversato di più durante il mio soggiorno in città, sotto la guida di Laura, che conosce a fondo Napoli ed il suo centro storico.

Per lanciarsi all’esplorazione di Spaccanapoli del resto, non si può che passare per Piazza del Gesù Nuovo.

D’altro canto, è proprio qui si erge il celebre Complesso Monumentale di Santa Chiara, noto per il chiostro maiolicato che da solo, vale quasi il biglietto per la visita!

Ma guai a considerare questa parte della città una semplice zona di passaggio!

Obelisco dell’Immacolata

Ad uno sguardo attento infatti, non potrà sfuggire l’obelisco che si erge nel centro della piazza ed è intitolato all’Immacolata.

L’opera nel suo complesso è alta 22 metri e la statua di Maria Vergine, posta sulla sua sommità, è legata ad una leggenda.

Sembra che in alcuni momenti della giornata, il suo sguardo fissi insistentemente i passanti e che sul velo che ne copre il capo, vi siano simboli di morte.

Se questo racconto vi inquieta, dirigetevi verso la Chiesa del Gesù Nuovo.

Chiesa del Gesù Nuovo

Pensate che, originariamente, non si trattava di un luogo di culto ma di una dimora nobiliare, fatta erigere da Roberto di Sanseverino, principe di Salerno e, in seguito ad una confisca, donata alla Compagnia del Gesù.

La facciata, costituita da pietre appuntite, è assolutamente stupefacente!

Pare che vi siano incise delle note musicali sotto forma di lettere dell’alfabeto aramaico e che queste, lette da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto, diano vita ad una vera e propria composizione musicale.

Non ho ancora avuto modo di verificarlo di persona perché, durante il mio viaggio a Napoli, la facciata era ricoperta da impalcature, per evidenti lavori di restauro dell’edificio.

Mi sembra un buon motivo per far ritorno in città, voi cosa ne dite?

Spaccanapoli: la via del centro storico che divide in due Napoli

Ricordo il momento in cui ho capito come mai la lunga via cittadina che, che dai Quartieri Spagnoli arriva fino a Via Forcella, viene chiamata comunemente Spaccanapoli.

Mi trovavo nei pressi del Belvedere di San Martino, sulla collina del Vomero e da lì, mi sembrava proprio di vedere uno squarcio nel tessuto urbano che divideva in due parti, da nord a sud, la città di Napoli.

È molto più facile ammirarla da quassù che cercarla sullo stradario.

Nota originariamente come Decumano Inferiore, questo lungo segmento costituiva, assieme al Decumano Maggiore e al Decumano Superiore, l’arteria principale dell’antico insediamento greco.

Nel corso dei secoli fu ampliata più volte: prima con i Romani, che la allungarono fino a Piazza del Gesù Nuovo e poi con Pedro di Toledo, che la portò a ridosso dei Quartieri Spagnoli.

Attualmente potremmo quindi suddividerla in tre parti:

  • il primo tratto è quello che da Piazza del Gesù prosegue lungo Via Benedetto Croce;
  • il secondo corrisponde invece all’attuale Via San Biagio dei Librai, dove si trova la Chiesa di Santa Luciella, nota per il culto delle anime pezzentelle e per il teschio con le orecchie;
  • il terzo infine, è il segmento che supera l’incrocio con Via Duomo e confluisce in Via Forcella, dove spicca l’iconico murale di Jorit, che raffigura San Gennaro.

San Gregorio Armeno: la via dei presepi nel centro storico di Napoli

Nota al mondo intero come la via dei presepi, San Gregorio Armeno è presa letteralmente d’assalto durante le vacanze natalizie, da napoletani e turisti di ogni età.

Questo tratto di strada, caratterizzato dalla presenza di numerose botteghe artigiane, è posto perpendicolarmente tra Via dei Tribunali e Spaccanapoli.

Chiesa di San Gregorio Armeno

In epoca romana qui si ergeva un tempio in onore di Cerere, poi sostituito da un monastero in cui vennero poste le reliquie di San Gregorio, vescovo armeno.

Tuttavia, molti conoscono questo edificio di culto anche come Chiesa di Santa Patrizia poiché qui nel 1864, vennero portati i resti della Santa.

Oggi, dopo vari rifacimenti, il Complesso monumentale di San Gregorio Armeno costituisce, con il suo stupefacente soffitto a cassettoni, la più grande testimonianza dell’arte fiamminga di Teodoro d’Errico a Napoli.

Non da meno è il chiostro barocco, caratterizzato da una fontana in marmo che rappresenta Gesù Cristo e la Buona Samaritana.

Se avete voglia di visitarlo con calma, non esitate ad entrarvi: l’ingresso è gratuito.

San Gregorio Armeno: presepi tutto l’anno nel cuore di Napoli

Col tempo si diffuse l’usanza di commissionare, agli artigiani della zona, alcune statuette che dovevano riprodurre, in occasione del Natale, la Sacra Famiglia.

Oggi, è ormai consuetudine per ogni famiglia napoletana, trascorrere le giornate di festa tra le coloratissime bancarelle di Via San Gregorio Armeno dove, accanto ad angioletti e pastorelli, non mancano i protagonisti del mondo dello spettacolo, dello sport e della politica.

dettaglio delle bancarelle con le statuine di San Gregorio Armeno nel centro storico di Napoli

Vi svelo un segreto: le statuine del presepe qui sono esposte tutto l’anno, non solo a Natale!

Se avete in mente di visitare Napoli ed il suo centro storico in estate quindi, non rinunciate ad una passeggiata per Via San Gregorio Armeno.

Potreste trovare nuovi personaggi per rendere unici ed originali i vostri addobbi natalizi!

Duomo di Napoli e culto di San Gennaro

Non si può lasciare la città senza visitare il Duomo di Napoli, noto più comunemente come Duomo di San Gennaro.

È qui che si trovano, all’interno di una Cappella, i resti del vescovo di Benevento che con i napoletani ha persino siglato un patto alla presenza di un notaio, promettendo di proteggerli da calamità, catastrofi naturali ed epidemie.

Per questo è importante che il miracolo della liquefazione del sangue del Santo dei Santi si verifichi tre volte all’anno, affinché la sciagura non si abbatta sulla città e sui suoi abitanti.

Una precisazione: il Duomo è visitabile gratuitamente così come la Cappella, mentre il Museo del Tesoro di San Gennaro, in cui sono esposti i pezzi più preziosi della collezione, è accessibile a pagamento.

busto di San Gennaro nella Cappella di Napoli

Se siete indecisi sul da farsi, vi racconto la mia personale esperienza nell’articolo dedicato a:

Sono certa che inserirete questa tappa nel vostro itinerario cittadino!

Stazione della metropolitana Duomo e il progetto di Fuksas

Una delle fermate della metropolitana della linea 1, è la nuovissima stazione Duomo, progettata dal celebre architetto Massimiliano Fuksas.

È stata inaugurata solo nel 2021 in Piazza Nicola Amore e, una volta che saranno terminati i lavori alla cupola, esporrà i reperti archeologici rinvenuti durante i lavori di realizzazione.

Costituisce un vero e proprio museo a cielo aperto!

Un consiglio: se non avete fretta di fare ritorno a casa, concedetevi una passeggiata nella vicina Piazza Mercato.

Questa è una zona fuori dalle solite tratte turistiche, ma allo stesso tempo ricca di suggestioni leggendarie e aneddoti legati ai grandi protagonisti della storia di Napoli.

È il posto giusto per un ultimo saluto alla città.

Anche se sono convinta che non sarà un addio, piuttosto un arrivederci. Non è forse vero?

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28 risposte

  1. Anche noi abbiamo girato Napoli a piedi ed il nostro giro è stata la tua seconda opzione con Spaccanapoli e via san Gregorio Armeno. Però abbiamo anche visto Castel dell’Ovo ed il lungomare!

  2. Sono stata a Napoli solo di passaggio e ho visto davvero molto poco della città, giusto il Duomo e Piazza Plebiscito, ma ero poco più che ragazzina e non ricordo praticamente niente. Post molto accurato, grazie per tutte le info che fornisci!

  3. Mi sono salvata il tuo articolo, il mio sogno è di fermarmi qualche giorno a Napoli e visitarla con calma; non conosco mole delle cose che hai menzionato, nè sapevo che il centro storico di Napoli fosse Patrimonio Unesco!

  4. Ricordo di aver fatto più o meno il secondo tour dato che alloggiavo non distante da San Gregorio Armeno! essendo stata solo una toccata e fuga non mi resta che tornare e provare anche il secondo itinerario!

  5. Da napoletana posso dire che questo articolo racchiude sapientemente tutti i punti essenziali per scoprire il centro storico di Napoli: come hai accennato, non è difficile girarlo a piedi ma, nonostante ciò, è ricchissimo di particolari che non basta una vita intera per snocciolarlo! A me piace anche sempre consigliate il cimitero delle Fontanelle nel Rione Sanità, un altro pittoresco quartiere che racchiude tantissima storia!

    1. Ti ringrazio molto e dato che sei napoletana il tuo commento vale doppio. Purtroppo il cimitero delle fontanelle è chiuso , non vedo l’ora che lo riaprano così da poterlo visitare.

  6. Un bignami sulla città davvero notevole! Napoli è un gioiello che ogni volta mi sorprende! Complimenti per l’articolo, dettagliato e molto avvincente!

  7. Sto raccogliendo un po’ di informazioni perchè tra fine fine settembre ed inizio ottobre vorrei tanto fare una vacanza tra Campania e Basilicata, il programma è abbastanza ricco e non so ancora se Andrea riuscirà a prendere le tre settimane che gli ho chiesto. Leggendo questo tuo dettagliato post ho subito modificato gli appunti che avevo preso sulla visita di Napoli per ottimizzare meglio i percorsi e soprattutto vedere più luoghi possibili. Sono rimasta affascinata dalla descrizione della stazione metro Toledo : è un concentrato di opere d’arte moderna e contemporanea che meritano di essere viste! A volte nelle stazioni metro ci si passa di fretta, sono solo punti di passaggio mentre qui vale la pena fermarsi ad ammirarla

    1. Che bello leggere le tue parole: sono queste le soddisfazioni più appaganti per me, riuscire a essere utile a chi legge i miei itinerari. Grazie!

  8. Napoli è una città che adoro: appena riesco a trovare una scusa, corro a farci un giro. Ho “camminato” tra le tue parole per i viali napoletani, “rivedendo” scorci di ricordi di tanti lunghi weekend rubati al lavoro. Napoli è sempre una bellissima idea.

  9. Tutti i luoghi iconici della città, direi che li ho visti tutti tranne la stazione duomo. Napoli è una città che mi piace molto per tanti tratti ricorda la mia Genova con i vicoli e il centro storico così colorito, poi non parliamo del cibo

  10. Molto interessante questo post. Mia sorella ha vissuto cinque anni a Napoli e questo mi ha permesso, andandola a trovare, di visitare molti dei luoghi che hai così ben descritto. Me ne mancano diversi ancora e spero un giorno di poterci tornare per visitarli.

  11. So di dire qualcosa di impopolare, ma Napoli non mi attrae per niente ed infatti non l’ho ancora visitata. Sicuramente dovrò farlo perchè a detta di tutti è bellissima, e seguirò i tuoi itinerari.

    1. Apprezzo la sincerità anche se, da viaggiatrice, non condivido affatto il tuo modo di pensare. Sul blog ci sono più di 200 articoli sulle destinazioni più svariate e la domanda sorge spontanea: che senso ha scrivere un commento del genere di un luogo che non hai mai visitato? Non credo possa essere utile a qualcuno. Detto questo, ti invito ufficialmente a venire con me a Napoli così almeno se dovrai dire che non ti piace potrai farlo con cognizione di causa.

  12. Napoli e bellissima ……. lo visitata veloce ad agosto …….tra dicembre e gennaio torno x 10 giorni cosi la visiterò meglio con piu tranquillità

    1. Napoli durante le vacanze natalizie deve essere ancora più bella, soprattutto la via dei presepi, San Gregorio Armeno. Mi sembra un ottimo periodo per visitarla.

  13. Grazie per questi tuoi bellissimi articoli su Napoli. Sto organizzando un fine settimana e i due itinerari a piedi nel centro storico sono davvero perfetti, ricchi di notizie e anche con ottimi consigli per una pausa golosa. Già mi vedo a divorare il babà di Gambrinus!

  14. Buon giorno
    Vi scrivo dalla Slovenia per capodanno vado a Napoli
    e vorrei visitare più possibile Napoli
    Vorrei anche andare a Pompei
    a Napoli vado con l aereo per ciò sarò a piedi come e
    la miglior possibilità per arrivare a Pompei

    1. Buon pomeriggio e grazie di avermi scritto. La faccio ricontattare quanto prima tramite mail direttamente dalla guida. Cordialità.

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