Con i suoi 169 metri di lunghezza, la facciata del Palazzo Reale di Napoli si staglia imponente tra Piazza del Plebiscito ed il celebre golfo, incantando cittadini e turisti con la sua maestosa eleganza.
Ma cosa si cela dietro quelle alte mura, protette da otto imponenti statue che raffigurano i più importanti sovrani del Regno di Napoli?
Per scoprirlo, non ci resta che entrare!
Palazzo Reale di Napoli: cenni storici
Nel 1600 Fernardo Ruiz de Castro affidò all’architetto Domenico Fontana, il compito di costruire un palazzo spazioso e confortevole, destinato a diventare prima la residenza dei viceré e poi la regale dimora dei sovrani.
Era il 1734 quando Carlo di Borbone, appena proclamato re, scelse il Palazzo Reale come la sua sede ufficiale a Napoli.
Pensate: nel complesso, le residenze borboniche nel territorio di Napoli erano ben quattro. Oltre al Palazzo Reale infatti, dobbiamo annoverare anche la Reggia di Capodimonte, quella di Portici e la famosissima Reggia di Caserta.
In questa fase si collocano diversi lavori di riqualificazione dell’edificio.
Re Carlo infatti, dopo le nozze con Maria Amalia di Sassonia, rinnovò alcuni degli appartamenti privati, le decorazioni interne e dispose la realizzazione di un giardino pensile affacciato sul Vesuvio.
Nel 1737, nelle immediate vicinanze del palazzo, Carlo fece costruire il Teatro San Carlo, celebre per essere il più antico teatro lirico del mondo.
Palazzo Reale di Napoli: dal Re Nasone ai giorni nostri
Suo figlio, re Ferdinando IV, 30 anni dopo inaugurò il Teatro di Corte, realizzato da Ferdinando Fuga.
Con il Congresso di Vienna (1816), che chiuse di fatto la parentesi napoleonica, il Re Nasone (questo era il soprannome che il popolo aveva affibbiato al sovrano borbonico) fece ritorno a Napoli con il nome di Ferdinando I, re delle Due Sicilie.
Durante la sua reggenza, che si estese per ben 65 anni, dispose che all’interno del Palazzo Reale, fossero trasferite la fabbrica di porcellane e la manifattura degli arazzi.
Il 1837 fu segnato da un terribile incendio, che devastò alcune delle stanze reali, portando re Ferdinando II a commissionare un restauro generale.
L’architetto Gaetano Genovese dunque, abbatté il nucleo originario della dimora vicereale (affacciata sull’odierna Piazza Trieste e Trento) e rinnovò interamente lo Scalone d’Onore e gli appartamenti privati, secondo uno spiccato gusto neoclassico.
Con l’annessione di Napoli al Regno d’Italia (1860), il Palazzo Reale passò nelle mani dei Savoia.
Nel 1888 re Umberto I, che si era trasferito in città dopo le nozze con Margherita, collocò sulla facciata le otto statue dei re di Napoli.
Scelse di allinearli in ordine cronologico (Ruggero il Normanno, Federico II di Svevia, Carlo I d’Angiò, Alfonso I d’Aragona, Carlo V d’Asburgo, Carlo III di Borbone, Gioacchino Murat e Vittorio Emanuele II).
Tuttavia suo figlio, Vittorio Emanuele III, nel 1919 cedette il palazzo al Demanio di Stato, che qui vi trasferì la Biblioteca Nazionale, inaugurata da Benedetto Croce nel 1927.
Le stanze del cosiddetto Appartamento Storico opportunamente preservate, sono confluite nell’attuale museo.
È un vero scrigno di tesori!
Palazzo Reale di Napoli: cosa vedere durante il percorso di visita
Il percorso di vita vi consentirà di ammirare da vicino non solo i sontuosi interni del Palazzo Reale di Napoli, ma anche gli ampi cortili e gli splendidi giardini.
Preparatevi alla meraviglia!
Scalone d’Onore
Nel 1729 Montesquieu definì lo Scalone d’Onore di Palazzo Reale: la più bella scalinata d’Europa.
L’imponente gradinata fu realizzata da Francesco Antonio Picchiatti tra il 1651 ed il 1656, quindi restaurata a metà dell’Ottocento da Genovese.
È a questo periodo che risalgono i bassorilievi allegorici: La Vittoria tra il genio della Fama e il Valore (realizzati da Salvarore Irdi) e La Gloria tra i simboli della Giustizia, della Guerra, della Scienza, dell’Arte e dell’Industria (di Francesco Liberti).
Quattro statue raffiguranti rispettivamente: la Giustizia, la Fortezza, la Clemenza e la Prudenza, sono state collocate sulle pareti laterali dello scalone.
Accompagnano il visitatore al piano nobile, occupato dall’Appartamento Storico, a sua volta suddiviso in ben 30 stanze.
Teatro di Corte
In occasione del matrimonio di Ferdinando IV di Borbone con Maria Carolina d’Asburgo, la Sala Regia fu trasformata nel Teatro di Corte.
Le sculture in cartapesta di Angelo Viva risalgono al Settecento e rappresentano Minerva, Mercurio, Apollo e le Muse.
Il palcoscenico ed il soffitto invece, fortemente danneggiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, vennero restaurati tra il 1950 e il 1954.
Il teatro fu inaugurato con Una Serenata di Giovan Battista Basso Bassi.
Nel 1799 si scelse simbolicamente come sede per la proclamazione della nascente Repubblica Napoletana.
Appartamento di Etichetta
Il cuore del Palazzo Reale di Napoli è il cosiddetto Appartamento di Etichetta, che ingloba un elevato numero di stanze, una più bella dell’altra.
Ecco quali sono, secondo me, gli ambienti da non perdere assolutamente.
- Sala IV, ovvero la Seconda Anticamera della Sala del Trono. È affacciata sulla Basilica Reale Pontificia San Francesco da Paola, in Piazza del Plebiscito, motivo per il quale vi consiglio di non dimenticare la macchina fotografica!
- Sala del Trono (Sala VI), che espone tuttora il trono del periodo borbonico, a cui fu aggiunta un’aquila in età sabauda. Sul soffitto, figure femminili rappresentano le quattordici province del Regno delle Due Sicilie nel 1818.
- La Sala degli Ambasciatori (Sala VIII), un ambiente di collegamento tra le stanze destinate alla vita pubblica e gli appartamenti privati. Ospitava la Galleria dei quadri, condotti qui nel 1832 dalla Pinacoteca Reale.
- Oratorio (Sala X), una stanza dalle dimensioni contenute, posta accanto alla Sala di Maria Cristina. La sovrana, morta dopo aver dato alla luce Francesco II, fu sepolta presso l’antico Complesso di Santa Chiara e poi beatificata dalla Chiesa Cattolica.
- La Sala dei Fiamminghi (Sala XII). Oltre ad una serie di ritratti del Seicento provenienti dalle Fiandre, questo salone espone la macchina musicale di Charles Clay (1730). Si tratta di un rarissimo orologio che, grazie ad una serie di meccanismi, era in grado di far risuonare ben dieci melodie diverse.
- Appartamento della Regina. Mentre la Sala XIII era lo studio del re (poi adoperato da Gioacchino Murat), la Sala XIV ospita la stanza privata della sovrana, decorata con stucchi color bianco e oro, di stile rococò. Ad aver attirato la mia attenzione è stato soprattutto il leggio rotante. Del 1792, appartiene alle collezioni della Biblioteca Nazionale di Napoli e consiste in uno scrittoio dotato di un leggio rotante, che sembra quasi un mulino. Lo si poteva azionare con una manovella metallica, che consentiva agli otto ripiani di muoversi. Io lo trovo geniale, e voi?
Salone d’Ercole
Realizzato nell’Ottocento, il Salone d’Ercole sostituì l’antica Sala dei Viceré. L’attuale allestimento risale al periodo sabaudo e consiste in una serie di arazzi dedicati alle Storie di Amore e Psiche di Pietro Duranti, che riprendono la nota vicenda amorosa narrata da Apuleio.
Cappella Reale
Intitolata alla Madonna Assunta, la Cappella Reale è stata realizzata da Picchiatti sul finire del Seicento.
L’altare barocco impreziosito da pietre e rame dorato, proviene dalla Chiesa di Santa Teresa degli Studi.
Davvero notevole!
Galleria del Genovese
Questo ambiente, edificato nell’Ottocento ma aperto alle visite solo a partire del 2021, prende il nome dall’architetto che la realizzò, in seguito all’incendio del 1837, Gaetano Genovese.
Consentiva ai sovrani di raggiungere il palco reale del Teatro San Carlo, direttamente dagli Appartamenti di Etichetta.
Pensate: il passaggio è stato chiuso solo nel 2008, durante i lavori di riqualificazione del teatro, per ragioni di sicurezza.
Oggi i suoi 350 metri quadri ospitano esposizioni e mostre temporanee.
Giardini
I Giardini del Palazzo Reale costituiscono una vera e propria oasi verde nel cuore di Napoli.
Non a caso, sono molto amati dai visitatori, che vi si intrattengono sempre con grande piacere.
Giardino Italia
La piccola area verde che si affaccia su Piazza Trieste e Trento è il Giardino Italia, dedicato all’Unità d’Italia, celebrata da una statua di Francesco Liberti.
Giardino Pensile
La realizzazione del Giardino Pensile si colloca nel periodo di ampliamento del Palazzo Reale, inaugurato da Carlo di Borbone al suo arrivo a Napoli.
Tuttavia l’attuale assetto è quello creato da Genovese nella prima metà dell’Ottocento.
Le aiuole sono separate tra loro da un vialetto coperto con un pergolato mentre lo spazio centrale è abbellito da panche in marmo di Carrara.
Un lungo lavoro di restauro, terminato nel 2018, ha riportato nel giardino le specie vegetali originarie, tra cui gli agrumi e le rose.
Essendo affacciato sul Golfo di Napoli, costituisce indubbiamente uno degli angoli più visitati dell’edificio reale.
Cortili
Persino i tre cortili del Palazzo Reale di Napoli meritano di essere osservati con grande attenzione.
Scopriamo insieme il perché.
Cortile d’Onore
Oltre a essere il più antico, costituisce di fatto il primo ambiente dell’edificio al quale accede il visitatore. A pianta quadrata, è chiuso da un doppio loggiato, delimitato da possenti pilastri in stile dorico.
Non potrete non notare la Fontana della Fortuna, collocata in un’ampia nicchia e ben visibile dall’ingresso principale del palazzo.
La statua, realizzata da Giuseppe Canart, era stata commissionata da Carlo I nel 1754 per la fontana del Molo Grande e fu spostata qui alla metà dell’Ottocento.
Cortile delle Carrozze
Di forma rettangolare, il Cortile delle Carrozze risale al 1760, quando fu costruito il braccio nuovo di Palazzo Reale.
È così chiamato per la sua vicinanza alla rimessa delle carrozze, interamente rinnovata nel 1832 da Giacinto Passaro e quattro anni dopo da Genovese, che cercò di armonizzare la facciata per adattarla al nuovo stile dell’edificio.
Cortile del Belvedere
Il Cortile del Belvedere era stato concepito come una corte affacciata sul mare ma fu più volte modificato fino ad aggiungere l’aspetto attuale caratterizzato da un corridoio prospettico, che consente l’accesso a vari punti del palazzo.
Sul lato orientale, un ampio terrazzamento consente di ammirare il golfo ed il Vesuvio.
Visitare Palazzo Reale: biglietti e orari
La mia visita al Palazzo Reale di Napoli è stata organizzata un pò per caso, un pò per necessità.
Un violento temporale si era abbattuto sulla città da diverse ore, impedendo di fatto a me e a Laura di dare seguito al programma del nostro viaggio, che prevedeva alcuni tour all’aperto.
In realtà, quell’imponente edificio che si frappone tra Piazza del Plebiscito ed il mare, aveva già suscitato in me un grande fascino.
Aspettavo solo l’occasione giusta per varcarne la soglia.
I biglietti possono essere acquistati in loco (dovrete mettervi in fila ed i tempi di attesa possono essere ache molto lunghi, soprattutto nei week end) oppure on line.
A differenza di quanto avviene presso la biglietteria del palazzo, i biglietti acquistati on line sono disponibili solo nella soluzione aperta, quindi non è possibile scegliere il giorno e la data della visita.
L’ingresso standard alle più di 30 stanze che compongono l’Appartamento Storico, prevede un costo di 10 Euro (eventuali riduzioni e scontistiche sono riportate sul sito internet).
L’accesso al Giardino Pensile richiede un supplemento di 2 Euro sul biglietto standard ed è consentito solo in caso di prenotazione anticipata on line.
Chi non è già munito di biglietto infatti, potrà entrare nel giardino esclusivamente se non è stato già raggiunto il numero massimo consentito di 25 persone per volta.
In merito agli orari di accesso, l’Appartamento Storico ed i tre cortili sono aperti al pubblico tutti i giorni dalle ore 09:00 alle ore 20:00 (il tour vi richiederà un’ora o un’ora e mezza al massimo).
Al contrario, i giardini osservano orari di apertura tra loro anche molto diversi, motivo per il quale vi consiglio di consultare il sito internet, così da evitare spiacevoli sorprese.
Come arrivare al Palazzo Reale di Napoli
Il modo più semplice e veloce per arrivare al Palazzo Reale di Napoli è a piedi o con la metropolitana.
Se raggiungete la città in treno, dalla vicina Stazione Garibaldi dovete prendere la metro della linea 1 in direzione Piscinola.
Scendete alla fermata Municipio e proseguite a piedi per circa 500 metri lungo Via Vittorio Emanuele III e Piazza Trieste e Trento. In pochi minuti sarete in Piazza del Plebisicito, 1, dinanzi al palazzo.
Tuttavia, se avete tempo e cercate qualcosa da fare a Napoli prima della visita, il mio consiglio è di scendere dalla metro alla fermata Toledo.
Da qui infatti, avrete modo di raggiungere con facilità i celeberrimi Quartieri Spagnoli, cuore pulsante della città partenopea.
Vi ho già convinto a prenotare il prossimo viaggio a Napoli?
26 risposte
Sono stata a Napoli qualche anno fa ma ho fatto solo una toccata e fuga e ho visto soltanto gli esterni del Palazzo Reale. Peccato perché mi mostri davvero tanto da vedere al suo interno, sarà per la prossima volta!
Mi sembra un ottimo motivo per tornare a Napoli.
Grazie LIbera!
Saremo in Campania a fine giugno, ma dedicheremo a Napoli solo un giorno e mezzo. Credi che il Palazzo sia da inserire assolutamente nell’itinerario, o meglio sfruttare il tempo a disposizione con un tour della città, magari Napoli Sotterranea, Museo Archeologico, Madre e Museo della Scienza?
Ciao Teresa. Se non siete ancora stati a Napoli e avete a disposizione solo 24 ore o poco più, potreste scegliere almeno un museo da affiancare alla visita del centro storico e della città sotterranea. So che tu viaggi con tuo figlio, quindi dovremmo cercare di capire quale, tra i musei che hai individuato, sia più in linea con i gusti della tua famiglia. Se vuoi possiamo sentirci, così mi spieghi meglio le tue esigenze.
Per me il Palazzo Reale è stata una vera sorpresa. Apparentemente era una delle tante cose da verdere nel mio tour napoletano, ma solo una volta varcato il portone e salite le scale ho capito di aver sottovalutato il luogo. Alla fine ci sono stata dentro quasi quattro ore persa tra le decorazioni degli appartamenti e la bellezza del giardino pensile.
È davvero splendido, proprio come evidenziato dalla tua testimonianza.
Sono stata a Napoli varie volte, tante di passaggio per andare a Ischia. Apprezzata sin da subito per le sue prelibatezze dolciarie , l’irrinciabile pizza, taralli e lasciamo il resto. Le tante piazze , fontane, chiese , vicoli che straripano di vita. Tanto da vedere. Napoli è un teatro a cielo aperto. Il palazzo reale mi mancava , sempre posticipata per altri ritorni. Mi hai incuriosita abbastanza per la prossima visita .
Sono contenta di averti incuriosito. È proprio vero: a Napoli ogni angolo nasconde bellezza. Non si può mai dire di aver visto tutto e meno male, così si ha sempre un buon motivo per tornare.
Sinceramente non pensavo fosse così immenso, stupendo. Oltretutto a Napoli non ci sono mai stata, e visitare questo palazzo è sicuramente un buon motivo per andarci.
Te lo consiglio vivamente.
Sono stata a napoli per un week end ma ci sono talmente tante cose da vedere….e troppe cose a cui dare priorità. Purtroppo il tempo è volato e non sono riuscita a visitare Palazzo Reale.
Napoli è davvero il regno della bellezza, una di quelle città che non si finisce mai di scoprire.
hai ragione, infatti sto programmando una nuova vista per il prossimo autunno, e ho inserito Palazzo Reale tra le mete da visitare. Non mi perderei questo edificio per nulla al mondo.
Ti piacerà, ne sono certa.
Che meraviglia Napoli e che grande bellezza il suo Palazzo Reale! Sono stata a Napoli diverse volte, perchè anche i miei genitori amavano tantissimo la città partenopea. Quando ho iniziato a viaggiare da sola, ci sono andata visitando anche questo splendido Palazzo/Reggia, ma è passato davvero tanto tempo! Ecco un motivo per tornare a Napoli! Mi saranno utilissime le tue info super aggiornate. Grazie
Palazzo Reale di Napoli l’ho solamente fotografato dall’esterno, ma non ho avuto il tempo di fare la visita all’interno del palazzo, questa cosa mi dispiace molto perché so di essermi persa tanto!
Adoro castelli e palazzi, soprattutto se conservano l’arredamento originale. Mi sono incantata a guardare le foto del tuo articolo e mi auguro di riuscire a vedere di persona tanta bellezza!
Penso che tutte le residenze borboniche siano assolutamente da vedere (e non solo perchè alla reggia di Caserata ci hanno girato Guerre Stellari… anche se quello è un plus!) ma il palazzo reale per me ha un fascino speciale proprio grazie al fatto che è collegato al San Carlo.
Tra i miei sogni nel cassetto infatti c’è quello di riuscire a percorrere il corridoio dall’appartamento di etichetta al teatro San Carlo… e se poi ci fosse pure un’opera lirica in scena sarebbe il massimo!
Vero, il Palazzo Reale ha un fascino innato.
Sono stata a Napoli ma ho visto Palazzo Reale solo dall’esterno. Merita sicuramente! Ho visto un documentario di Alberto Angela in merito ed era davvero una meraviglia!!
È davvero uno scrigno di meraviglie.
Mi hai convinta, senza dubbio! Anche perché sono stata a Napoli una sola volta anni fa per un viaggio di lavoro, quindi non ho visto praticamente niente. Il castello l’ho ammirato solo da fuori (come la maggior parte delle cose da vedere in città) quindi direi che è uno dei tanti motivi per tornare.
Mi sembra un ottimo motivo 😉
Ho scoperto il Palazzo Reale il mese scorso, quando sono stata a Napoli per lavoro, e proprio causa meeting e cene non sono riuscita a ritagliarmi abbastanza tempo per visitarlo. Dovrò decisamente tornare per visitarlo perché sembra davvero bellissimo, aggiungerei anche il biglietto per il giardino pensile!
Merita assolutamente una visita.