Perché amiamo i film di Natale e come possono insegnarci a comunicare meglio

film da guardare sul divano

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Vi siete mai chiesti perché ci piace così tanto rivedere i vecchi film di Natale, anche se ormai conosciamo a memoria tutte le battute?

Ripenso alle lunghe serate di Dicembre passate in famiglia.
Le cartelle della tombola sparse sul tavolo, il nonno che gridava Ambo! anche se erano usciti a malapena due numeri, io e i miei cugini con la faccia coperta di zucchero a velo e la TV accesa in attesa del film di Natale.

Non importava quale titolo fosse in programma: Miracolo nella 34esima strada, Mamma ho perso l’aereo o Una poltrona per due.
Non ci stancavamo mai di guardarli.

5 motivi per cui amiamo i film di Natale

Ancora oggi, decenni dopo, mi basta sentire l’inconfondibile risata di Eddie Murphy o le prime note di Somewhere in my memory (la colonna sonora di Mamma ho perso l’aereo), per ritornare a quei momenti semplici di vita quotidiana.

E così, anche da adulti non riusciamo a non posizionarci davanti allo schermo la sera della Vigilia, insieme ad altri milioni di italiani, per vedere ancora una volta Una poltrona per due.

È da oltre un decennio che Italia Uno trasmette il film di John Landis lo stesso giorno e puntualmente, il pubblico risponde con grande entusiasmo.

Ma perché succede? Come mai non riusciamo a smettere di guardare i film di Natale e cosa possiamo imparare da loro per comunicare in modo strategico e riconoscibile?

I film di Natale ci riportano ai momenti felici del passato

Uno dei motivi per cui amiamo così tanto i film di Natale è che ci risvegliano una dolce nostalgia per quei frammenti del nostro passato che sappiamo di non poter rivivere, se non nella memoria.

Siamo portati spesso a pensare alla nostalgia come a un sentimento negativo.

Tuttavia, ricordare i bei momenti trascorsi è anche un modo per sentirci appagati e per ritrovare un senso di continuità con la nostra storia personale.

La psicologa Krystine Batcho (docente presso Le Moyne College di Syracuse, New York) spiega che la nostalgia è un’emozione bitter-sweet, dolce e amara insieme.

Se da un lato fa riaffiorare i capitoli più felici della nostra vita, dall’altro ci ricorda che quegli istanti non torneranno più.

Ma è proprio questa ambivalenza a renderla rassicurante.

Riportare alla mente esperienze positive accresce il nostro senso di identità e stabilità interiore.

La nostalgia, oltre a ricordare, unisce il nostro ieri all’oggi, fino a farci sentire interi.

Ed è esattamente quello che dovrebbe fare la comunicazione del vostro business: riportare le persone a qualcosa che le emoziona, che evoca ricordi felici, sensazioni piacevoli o valori condivisi.

vecchio registratore per vedere i film di Natale

Guardare i film di Natale è un rito collettivo e genera fiducia

Vedere Una poltrona per due è un appuntamento che ormai diamo quasi per scontato, come se non ci fosse nemmeno il bisogno di parlarne o mettersi d’accordo.

È una tradizione che fa parte del Natale esattamente come la preparazione dell’albero o la tombolata in famiglia.
Ma cosa rende questa prevedibilità così irresistibile?

Quello che accade in questi frangenti non è una mera abitudine, ma un vero e proprio rito collettivo.

Ci sono semplici comportamenti che, ripetuti sempre uguali nel tempo, generano un forte senso di appartenenza, coesione e di comunità.

Non importa se conosciamo a memoria ogni battuta di Love actually o ricordiamo i nomi dei pestiferi cugini di Kevin McCallister: ciò che conta è farlo insieme.

Quando un racconto diventa rito, smette di appartenere a chi lo ha creato e diventa di tutti.
È esattamente ciò che dovrebbero fare anche le storie di un brand: creare spazi di appartenenza.

Un brand che sa creare momenti ricorrenti, come rubriche, format, appuntamenti a cadenze prestabilite, diventa parte della quotidianità delle persone, alla pari di un film di Natale.

La seconda possibilità: il potere del riscatto

I film di Natale ci commuovono perché parlano, in fondo, di redenzione.
Quasi tutte queste storie, da Una poltrona per due a Miracolo nella 34esima strada, ruotano attorno a un cambiamento profondo: qualcuno che sbaglia, si perde, ma poi ritrova la propria strada.

Una poltrona per due, per esempio, è una parabola moderna sul riscatto e sull’umanità ritrovata.
E ogni volta che la rivediamo, ci ricorda che non è mai troppo tardi per trasformarsi.

Questo messaggio tocca corde universali: la voglia di ricominciare, di migliorarsi, di riscoprire ciò che conta davvero.

Nel racconto di un brand, la capacità di mostrarsi in evoluzione, la predisposizione ad imparare, la forza di rialzarsi e ripartire, crea una forte connessione.

Le persone non vogliono storie perfette, ma storie vere in cui potersi identificare facilmente.
Mostrare le fragilità, riconoscere gli sbagli, raccontare il proprio percorso: sono questi i momenti in cui iniziate a farvi ascoltare davvero.

I film di Natale rafforzano il senso di comunità: nessuno si salva da solo

Nei film di Natale, il protagonista non agisce mai da solo.
C’è sempre qualcuno che lo aiuta, lo incoraggia, o gli mostra un nuovo modo di vedere le cose.

È il potere delle relazioni: ci salvano, ci rafforzano, ci fanno sentire parte di un tutto.

Nella comunicazione, questo significa che la vostra voce non deve essere un monologo.
Se parlate solo di voi stessi, prima o poi perdete la connessione con chi vi sta attorno.

Un brand è forte quando crea dialogo, quando valorizza i clienti, la community, i collaboratori.
Proprio come nei film di Natale, il protagonista non è chi fa tutto da solo, ma chi riesce a coinvolgere gli altri nella sua storia.

I valori universali non passano mai di moda

Ci avete mai pensato? I film di Natale emozionano pur senza ricorrere a grossi trucchi o effetti speciali di ultima generazione.

Ci riescono perché parlano di valori universali, quali: amore, fiducia, gentilezza, perdono, speranza.

Sono storie che ci convincono che la bontà può ancora cambiare le cose, che un gesto generoso riesce davvero a fare la differenza.
E anche se sappiamo che nella realtà non sempre va così, continuiamo a guardarle proprio per questo: ci fanno credere di nuovo.

Lo stesso vale per la comunicazione.
Un brand che sa mettere in luce i propri valori in modo concreto (non solo con le parole), diventa credibile e riesce a farsi ricordare, anno dopo anno.

casa addobbata per le feste di Natale

I film di Natale più amati dagli italiani e le lezioni che potete applicare subito nella vostra comunicazione

Secondo la classifica pubblicata da Preply, questi sono alcuni dei film natalizi più amati dagli italiani.
Ognuno racchiude una lezione che potete utilizzare fin da subito per trasformare la vostra strategia di comunicazione.

  • Mamma ho perso l’aereo (1990). Kevin è rimasto a casa da solo. Ha paura, ma scopre che può cavarsela con quello che ha a disposizione: creatività, ingegno e un po’ di coraggio. Voi avete la vostra voce, la vostra visione, la vostra storia. Usatele per difendere ciò che avete costruito. Anche se vi sentite soli, potete fare la differenza.
  • Una poltrona per due (1983). Louis in un giorno perde tutto quello in cui credeva: lo status, la ricchezza, la sicurezza. Ma invece di arrendersi, si allea con Billy Rey e cambia le regole del gioco. Non potete controllare tutto, ma potete scegliere come reagire. Cambiare prospettiva, quando tutto attorno sembra capovolgersi, può trasformare il modo in cui raccontate la vostra storia.
  • Love Actually (2003). Le vicende di dieci sconosciuti si incrociano a Londra. Ognuna racconta una sfumatura d’amore diversa, ma solo insieme danno vita a un’unica grande storia.
    Il vostro brand non cresce quando parla di sé, ma quando lascia che siano le persone a raccontarlo. Date spazio alle loro voci: renderanno la vostra storia autentica (e non autoreferenziale).
  • Nightmare Before Christmas (1993). Jack è il re di Halloween. Stanco della solita festa, vuole provare a essere qualcun altro, ma le cose non vanno esattamente come aveva immaginato. Essere diversi non è un difetto, ma una forza. Restate fedeli a ciò che siete: nessuno può replicare la vostra voce.
  • Miracolo nella 34esima strada (1994). Kris afferma di essere il vero Babbo Natale. Nessuno gli dà retta, ma la sua fede finisce per accendere anche quella degli altri. Se non ci credete voi per primi, non ci crederà nessuno. Non dovete convincere gli altri con le parole, ma incarnando esattamente i vostri valori. È il solo modo per costruire fiducia.

Ogni anno, quando si torna a guardare i film di Natale, non si cercano sorprese, ma conferme.
Si vuole ritrovare quella sensazione di casa, di autenticità, di appartenenza.

Anche nella comunicazione accade lo stesso: non bisogna inventare per forza qualcosa di nuovo, ma si può ripartire da quello che già c’è.

E ora tocca a voi, quale di questi 5 lezioni vorreste mettere in pratica nella vostra strategia di comunicazione?

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Sono Libera Salcuni, consulente e formatrice in comunicazione, progettazione turistica e culturale e strategia digitale. Insieme possiamo valorizzare destinazioni, imprese, musei e itinerari con strategie di comunicazione mirate, pensate su misura per far emergere la tua unicità agli occhi del tuo pubblico.

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