Quando ho prenotato la visita alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali d’arte di Palazzo d’Accursio, faticavo a trattenermi dall’emozione.
Finalmente due degli elementi costitutivi dell’edificio più importante della città, sarebbero stati aperti a tutti gli amanti di Bologna.
Ho scelto l’ultimo turno serale, poiché mi avrebbe dato la possibilità di ammirare Piazza Maggiore al tramonto e vederla così indossare il suo splendido abito da sera.
Anche la luna si era fatta ancora più bella per rendere omaggio alla città e donarle, con uno spicchio che sembrava quasi un sorriso, una dolce buonanotte.
Torre dell’Orologio e Collezioni Comunali d’arte di Palazzo d’Accursio: brevi cenni storici
La Torre dell’Orologio costituisce il nucleo originario di Palazzo d’Accursio, sede storica del municipio di Bologna.
Il Comune lo acquistò infatti da Accursio, noto docente di Diritto allo Studio bolognese.
Nel 1336 divenne la sede del governo cittadino.
Sulla facciata del palazzo è ben visibile la Madonna di Piazza con Bambino di Niccolò dell’Arca (1478), accanto al portale con la statua in bronzo del pontefice bolognese Gregorio XIII, opera di Alessandro Menganti.
Per lungo tempo, Palazzo d’Accursio fu la sede del Tribunale del Torrone (il nome è un riferimento all’imponente Torre dell’edificio) e delle carceri cittadine.
Il primo piano è occupato da:
- Sala d’Ercole, il cui nome deriva da una statua in terracotta raffigurante Ercole vittorioso sull’Idra di Lerna;
- Sala del Consiglio Comunale, sede della Galleria dei Senatori;
- Sala Rossa, che prende il nome dal colore della tappezzeria con cui è stata rivestita e che oggi ospita le funzioni dei matrimoni civili.
Al secondo livello invece si trovano:
- Sala Farnese; da cui si accede alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali;
- Cappella Farnese, dove Carlo V venne incoronato re d’Italia (1530);
- Sala Urbana;
- Sala dei Cavalleggeri, anticamente destinata alla sosta della scorta al legato papale;
- Galleria Vidoniana;
- Sala Boschereccia.
Non si può infine non citare la Biblioteca Sala Borsa, situata al piano terra del Palazzo, tra Piazza del Nettuno e Via Ugo Bassi.
Si tratta di uno dei luoghi più popolati del centro città, frequentato soprattutto da studenti universitari alla ricerca di libri di testo.
È possibile scorgere, attraverso un pavimento interamente in vetro, gli antichi resti romani, portati alla luce proprio sotto le fondamenta della Biblioteca.
La Torre dell’Orologio e gli antichi automi di legno
Per consentire la collocazione dell’orologio, la torre venne rialzata di altri 10 metri, arrivando ad un’altezza complessiva di 46,20 metri.
Il Comune commissionò persino la realizzazione di un gruppo di automi in legno (alti circa un metro).
Si trattava di quattro statue raffiguranti un angelo e i tre Re Magi, che attraversavano l’orologio su un corridoio esterno, entrando ed uscendo da una porticina.
Quando gli automi si avvicinavano alla Madonna col Bambino, prima si inchinavano e poi proseguivano, fino a lasciare la scena.
È solo a questo punto che l’orologio batteva il suo rintocco.
L’installazione si mantenne in vita per ben tre secoli fino a quando, nel 1796 i francesi decisero di cambiare il meccanismo dell’orologio ed eliminarono le statue.
Gli automi vennero in parte ritrovati successivamente da Alfonso Rubbiani e oggi sono esposti nelle Collezioni Comunali d’Arte.
Torre del’Orologio: ammirare Bologna dall’alto
All’interno della torre è possibile ammirare il meccanismo che mette in funzione l’orologio, opportunamente protetto da una teca.
L’elemento centrale della visita tuttavia, resta la terrazza.
Consente di osservare da molto vicino l’imponente quadrante e le sue pesanti lancette, muoversi dettando le regole del tempo.
Offre inoltre il grande privilegio di guardare Piazza Maggiore da una prospettiva davvero senza precedenti.
Nonostante fossi molto in alto, i rumori della piazza si percepivano distintamente.
Le risate dei bambini, i segreti sussurrati all’orecchio degli innamorati, le confidenze registrate in lunghi messaggi vocali dalle giovani donne.
Guardare Bologna sapendo di non essere visti in effetti, potrebbe essere un superpotere desiderato da molti.
A me, quella piazza che prendeva vita, illuminata da uno spicchio di luna, appariva come un grande spettacolo teatrale.
Nell’ultimo periodo è diventato molto popolare sui social, l’affaccio gratuito di Palazzo d’Accursio su Piazza Maggiore. A poca distanza dall’ingresso della Torre dell’Orologio, si può ammirare liberamente il viavai di cittadini e turisti, attraverso una finestra chiusa da un’ampia vetrata.
Le Collezioni Comunali d’arte di Palazzo d’Accursio
Le Collezioni Comunali d’arte occupano le stanze che una volta erano adibite a residenza dei Cardinali Legati.
Furono istituite nel 1936, con l’obiettivo di restituire alla città gli importanti ambienti monumentali di Palazzo d’Accursio.
L’ingresso è in Sala Farnese, da cui si accede anche alla Torre dell’Orologio.
Le decorazioni risalgono ai secoli compresi tra il Cinquecento e il Settecento e sono state restaurate a partire dal 1934, sotto la guida esperta di Guido Zucchini.
Il patrimonio qui custodito deriva in parte da donazioni giunte al Comune di Bologna, che sono andate ad aggiungersi ad un già cospicuo numero di elementi di arredo, dipinti e sculture.
Nella barocca Galleria Vidoniana si colloca una delle raccolte più importanti del museo.
Sono diciotto le opere eseguite da Donato Creti tra il 1712 e il 1723 e donate dal committente, Marcantonio Collina Sbaraglia nel 1744.
La vicina Sala Urbana, realizzata nel 1630 in onore di Papa Innocenzo VIII, ha una particolarità: le pareti sono completamente affrescate con gli Stemmi di tutti i Governatori e i Legati di Bologna.
Il soffitto è invece arricchito da un’opera di Angelo Michele Colonna. Attraverso un effetto ottico, un finto colonnato sembra reggere un ulteriore soffitto, aperto in tre punti sul cielo.
Pelagio Palagi, uno dei più poliedrici artisti italiani vissuti a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, è omaggiato con una sezione delle Sale Rusconi.
Le ultime due sale infine, sono dedicate all’Ottocento e ai primi del Novecento e custodiscono merletti e ricami, propri dell’epoca.
La Torre dell’Orologio e le Collezioni Comunali d’arte: durata e costo della visita
La visita alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali d’arte di Palazzo d’Accursio richiederà un’ora e mezza o due ore al massimo.
Molto dipenderà dal tempo che deciderete di trascorrere sulla terrazza panoramica, che è il pezzo forte del percorso aperto al pubblico.
La prenotazione è obbligatoria ed il biglietto, al costo di 8 Euro, include entrambi i tour, da svolgere in autonomia e con l’ausilio di un’audioguida (dovrete collegarvi con lo smartphone).
Per prendere visione degli orari, delle riduzioni e delle scontistiche, consultate il sito internet di Bologna Welcome oppure raggiungete l’ufficio turistico, situato in Piazza Maggiore.
Come raggiungere la Torre dell’Orologio e le Collezioni Comunali d’arte di Palazzo d’Accursio
Dalla Stazione Centrale di Bologna si può arrivare a Palazzo d’Accursio in 20 minuti a piedi oppure con i bus 30 (fermata Ugo Bassi) o 25 (fermata Rizzoli).
Chi si sposta in automobile, può parcheggiare in Piazza VIII Agosto e concedersi una passeggiata di 10 minuti lungo Via Indipendenza oppure salire sui bus delle linee 11 (fermata Indipendenza) o 20 (fermata San Pietro).
Cosa fare nelle vicinanze di Palazzo d’Accursio
Avete terminato la visita alla Torre dell’Orologio e alle Collezioni Comunali d’arte di Palazzo d’Accursio e non sapete come trascorrere il resto del tempo a vostra disposizione?
Potreste mettervi alla ricerca dei 7 segreti di Bologna, piccoli e curiosi misteri cittadini, oppure scoprire quali sono i 5 punti panoramici più suggestivi del centro storico.
Entrambe le opzioni vi consentiranno di approfondire la conoscenza della città in modo divertente e vi faranno tornare a casa con magnifiche foto ricordo, da far invidia a parenti e amici.
Che aspettate a mettervi in viaggio?
7 risposte
Un interessante mostra da visitare se ci Si trova in città, soprattutto per poter vedere Bologna dall’alto e sentire i sussurri delle persone che passeggiano in piazza.
Wow!!! Che peccato non ci siano più le statue che si inchinano davanti alla Madonna, chissà che precisione nel movimento. Sai che per un attimo mi si è fermato il cuore a vedere Piazza Maggiore da quella prospettiva? Per un brevissimo periodo ho abitato in un piccolo appartamento sotto al Pavaglione con due finestrine microscopiche che affacciavano sulla piazza
Per le statue devi prendertela con Napoleone! A parte le battute, ogni tanto guardo le finestre delle abitazioni affacciate sulla piazza e mi chiedo come debba essere svegliarsi con una tale vista.
Vivo a Bologna da ormai 25 anni e la amo alla follia, l’ho scelta per la sua storia e per la sua bellezza diffusa in ogni angolo e in ogni strada. Palazzo d’Accursio è stato uno dei primi luoghi che ho esplorato, da studentessa, con lo stupore negli occhi affacciandomi dalla finestra che dà su Piazza Maggiore. Sai che però non sono ancora riuscita a salire sulla torre dell’orologio? Ma entro il 2024 mi sono ripromessa di farlo!
Siamo concittadine! Anche io sono qui da una ventina d’anni. La torre è visitabile solo dal 2021, ma effettivamente è davvero stupenda (soprattutto per la vista)
Ecco un altro luogo di Bologna che non ho ancora visitato: la torre dell’orologio è suggestiva e molto particolare mentre la collezione del museo mi intriga, del resto adoro l’arte!
Si tratta di aperture recenti che risalgono solo al 2021. La città non smette di stupire 🙂