Potrà sembrarvi strano, eppure esiste una Venezia insolita e poco conosciuta, dove c’è più di qualcosa da vedere in maniera totalmente gratuita, anche per chi ha una sola giornata a disposizione.
So già che molti di voi avranno strabuzzato gli occhi, dopo aver letto queste prime righe.
Effettivamente, se c’è una località italiana nota per non essere propriamente economica, quella è proprio la città lagunare.
Inoltre, chi non è mai stato a Venezia, almeno una volta nella vita? Il cinema, la televisione, la musica e la letteratura hanno contribuito a trasformare nel tempo, la Serenissima Repubblica di Venezia, in qualcosa di leggendario.
Pertanto, è ancora possibile che vi sia qualcosa di questa splendida città, tanto insolito da non essere ancora stato svelato?
Venezia insolita: cosa vedere gratis a piedi in un giorno
Nonostante il centro storico di Venezia sia decisamente raccolto e molto compatto, non pensiate che sia così facile gestire gli spostamenti.
Per raggiungere il cuore della città infatti, dovrete muovervi rigorosamente a piedi in un dedalo di strettissime calli, intervallate in alcuni punti da campi (piccole piazze) e caratteristici ponti.
È molto elevato dunque, non solo il rischio di perdersi ma anche quello di rimanere imbottigliati tra gruppi di vacanzieri in crociera ed influncer d’assalto, che spesso bloccano i punti panoramici, per le loro foto ricordo.
Per questo motivo, il mio consiglio è quello di non selezionare troppi punti di interesse da raggiungere.
Se cercate un modo per evitare di spendere una fortuna in attività davvero troppo turistiche e non avete alcuna intenzione di perdere tempo in lunghe file davanti ai musei, indossate scarpe comode e proseguite nella lettura.
Scopriamo insieme cosa vedere a Venezia per vivere un’esperienza assolutamente insolita ed originale.
Venezia insolita: la Libreria Acqua Alta
Alla Libreria Acqua Alta, sita in Calle Lunga Santa Maria Formosa, spetta sicuramente il titolo di libreria più originale d’Italia, non solo di Venezia.
Fondata nel 2004 da Luigi Frizzo (vicentino di nascita e veneziano d’adozione), oggi è indubbiamente una delle location più fotografate della città.
Con l’avvento dei social network infatti, gli originalissimi gradini fatti di libri, realizzati per consentire ai visitatori di affacciarsi sui canali, hanno fatto in poco tempo il giro del mondo.
Oggi del resto, l’entrata della libreria è presidiata da diversi cartelli (rigorosamente in inglese, in veneto e in italiano), al fine di gestire al meglio il flusso dei visitatori, che continua ad essere decisamente elevato.
L’ingresso è totalmente gratuito e non c’è alcun obbligo di acquisto. Una volta varcata la soglia infatti, potete vagare negli stretti corridoi della libreria, alla ricerca di qualche titolo che vi possa incuriosire.
Dimenticate le classificazioni dei generi o la suddivisione in ordine alfabetico.
I libri sono tantissimi e sono stati accatastati ovunque, persino all’interno di vecchie gondole, trasformate così in originalissimi scaffali.
Pensate che tra un volume e l’altro, si nascondono anche dei simpatici gattoni. Si vede che ormai sono abituati alle attenzioni degli umani e si lasciano coccolare, senza opporre alcuna resistenza.
Durante la mia visita, a causa dell’eccessivo afflusso di curiosi, non è stato possibile effettuare il classico scatto instagrammabile, seduti sulle scalinate di libri.
Tuttavia, non me ne rammarico affatto.
Quello che mi ha colpito di più della Libreria Acqua Alta infatti, è stata l’uscita. Accanto a pareti ricoperte di libri, spicca un vecchio televisore, che mostra in loop le immagini di uno dei momenti forse più difficili, degli ultimi anni.
Sto parlando del fenomeno dell’acqua alta del Novembre 2019 e delle conseguenze che ebbe sulla città di Venezia ed in particolare sull’attività del signor Frizzo.
In quell’occasione, il livello dell’acqua si alzò circa 50 centimetri in più di quanto previsto e molti dei volumi dovettero essere gettati via.
Il naufrago di Banksy tra i canali di Venezia
Nel Maggio del 2019, mentre tutti i riflettori erano puntanti sull’inaugurazione della Biennale di Venezia, all’altezza di Campiello Mosca 2, è apparsa una nuova opera di street art, attribuita a Banksy.
Il celebre artista di Bristol ha realizzato, tra Campo di San Pantalon e Sestiere Dorsoduro, un giovane migrante che indossa un giubbotto di salvataggio ed impugna in una mano, ben distesa verso l’alto, un razzo segnaletico.
Il punto in cui l’opera è stata eseguita, con la consueta tecnica dello stancil da muro, non è affatto casuale.
Si trova in una delle zone più frequentate della città ed è assolutamente impossibile non notarla.
Il ragazzino ha i piedi immersi nell’acqua e la scia che si innalza sopra la sua testa, è di colore rosa fluorescente.
Tra l’altro, dal momento che questo è uno dei tratti più attraversati dai taxi a motore, è molto frequente che si creino delle alte onde e che queste finiscano per infrangersi sulla parete, enfatizzando la precarietà della condizione di naufrago del giovane.
Una curiosità: l’edificio su cui Banksy ha realizzato l’opera, pur essendo alquanto fatiscente, è in vendita. Poiché costituisce uno dei palazzi più fotografati di Venezia, il suo valore di mercato è notevolmente cambiato.
Si parla di cifre da capogiro, di poco inferiori a cinque milioni di Euro, quasi come un appartamentino affacciato sul Ponte di Rialto!
Alla scoperta dell’unica via di Venezia
Se c’è una cosa davvero insolita da vedere a Venezia, allora quella è la sua unica via.
Si chiama Via Garibaldi e taglia nettamente in due la parte orientale della città, il cosiddetto Sestiere Castello. È stata realizzata nell’Ottocento in seguito all’interramento di un canale (forse è per questo che è così larga).
All’epoca era intitolata Via Eugenia, in onore del principe francese Eugène de Beauharnais, nominato da Napoleone viceré d’Italia.
Dopo l’impresa dei Mille tuttavia, si ritenne più opportuno modificare l’intestazione sullo stradario, scegliendo di omaggiare Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi.
Per la sua vicinanza alla Riva degli Schiavoni, oggi questa è una delle zone in cui i veneziani amano maggiormente passeggiare.
Io stessa ci sono arrivata quasi per caso, cercando una via di fuga dall’affollatissima Piazza San Marco.
Una curiosità: se a Venezia esiste una sola via, sicuramente vi starete chiedendo come si chiamano le altre strade. Sono le celeberrime calli (dal latino callis, sentiero), stretti viottoli spesso senza uscita, che si incastrano tra loro, come in un grande labirinto a cielo aperto.
Venezia insolita e stregata: la casa con la sveglia
Superato il Ponte dell’Accademia, che sovrasta il Canal Grande, vi ritroverete nel sestiere di Dorsoduro. Raggiungete la stretta Calle Toletta e aguzzate la vista.
Tra antiche botteghe, qualche bacareto e coloratissimi negozi di souvenir, spicca una piccola sveglia, posta all’interno di una teca trasparente.
Quell’oggetto vintage, collocato sulla parte più alta di una delle pareti dell’edificio, al numero civico 1196, non solo è alquanto insolito ma è persino stregato.
Si narra che in questa palazzina ci abitasse una fattucchiera e che adoperasse la sveglia per segnalare l’ora esatta in cui avrebbe compiuto i suoi incantesimi.
Negli anni tuttavia, la sveglia originale è stata più volte sostituita e non senza conseguenze.
Quando la parete restava vuota infatti, nell’intero quartiere si verificavano eventi soprannaturali e strani incidenti.
Tutto tornava a posto, solo dopo che una nuova sveglia veniva collocata nel punto esatto in cui si trovava la precedente.
Anche se vi dichiarate assolutamente non superstiziosi quindi, vi consiglio di limitarvi a fotografarla.
Venezia insolita: i 4 ponti più instagrammabili e meno affollati
Tra gli elementi architettonici che rendono davvero unica e riconoscibile la città di Venezia nel mondo, vi sono senza dubbio i suoi circa 436 ponti.
Alcuni sono famosissimi e non hanno certo bisogno di presentazioni.
D’altronde, chi di noi non conserva in casa una cartolina ingiallita con l’immagine del Ponte di Rialto oppure del Ponte dei Sospiri, ricordo di una vecchia gita scolastica?
Eppure, io vi garantisco che ci sono almeno 4 ponti quasi totalmente sconosciuti, che sapranno regalarvi degli scorci meravigliosi, al pari di quelli che avete sempre e solo ammirato su una cartolina.
Siete pronti ad attraversarli con me? Cominciamo!
Prima tappa: Ponte San Boldo
Il piccolo ponte in pietra e mattoni, detto San Boldo, collega Fondamenta del Parucheta a Campo San Boldo. Prende il nome dalla chiesa parrocchiale di Sant’Ubaldo, comunemente chiamata di San Boldo.
L’edificio sacro, costruito nel XI secolo, dopo essere stato completamente rinnovato nel Settecento, venne demolito circa un secolo dopo.
Sosta panoramica sul Ponte San Polo
San Polo è il nome del ponte che unisce Calle dei Saoneri e Salizada San Polo.
Pensate che si è scelto di intitolarlo all’apostolo festeggiato dalla Chiesa Cattolica il 29 Giugno perché, proprio quel giorno nel 1343, Venezia fu colpita da un terribile sisma, che provocò il crollo di molte abitazioni di questa zona.
Una curiosità: quattro mascheroni di pietra adornano i fianchi del ponte, divertitevi a scovarli tutti!
Ponte Bernardo e il Campanile dei Frari
Il minuscolo ponte Bernardo che, da Calle del Scaleter porta a Calle de Cà Bernardo, nasconde una sorpresa.
Procedete con calma e aguzzate la vista: tra le pareti delle palazzine che si ergono ai due lati del canale, vedrete apparire la splendida silhouette del campanile della Basilica dei Frari, alto ben 70 metri.
Realizzato in cotto, è impreziosito da alcune pietre bianche, che dividono gli archi e le colonne. Nel 1490 fu gravemente danneggiato da un fulmine. È allora che la cuspide posta sulla sua sommità venne sostituita da un tamburo di forma poligonale.
Scorcio da cartolina: il Ponte del Modena
Il piccolo ponte del Modena sul Rio di San Boldo, conduce chi arriva da Calle del Modena fino alla Salizada de la Chiesa. Prende il nome da un certo Giacomo Modena, che abitava proprio lì vicino.
Forma un piccolo arco a sesto acuto, incorniciato sulla sommità da una balaustra in ferro battuto.
Il punto migliore dal quale fotografarlo è il Ponte del Forner, anche detto di Sant’Antonio poiché nelle sue vicinanze è stato collocato un tabernacolo (detto capitello), con l’effigie del patrono di Padova.
È o non è forse uno degli scorci più belli che abbiate mai visto?
Cosa vedere nei dintorni di Venezia: Chioggia
A poco più di 50 chilometri da Venezia si erge la bella Chioggia.
Molti di voi forse la conosceranno come Piccola Venezia, espressione abbastanza in voga per etichettare (in maniera un pò troppo approssimativa, a mio parere) alcune località d’Italia (come l’emiliana Comacchio) ed estere (Mykonos o Bruges, ad esempio).
In realtà, solo accostandosi all’odierna Clodia con mente libera di pregiudizi, si potrà cogliere e comprendere appieno l’anima più vera e sincera di questa città.
Perdetevi tra le sue 74 calli, ascoltate la storia del Gato de Ciosa e godetevi un bel giro sul tipico bragozzo fino a raggiungere Sottomarina.
Se vi ho incuriosito, non aspettate oltre. Date un’occhiata al mio approfondimento dedicato a: Cosa vedere a Chioggia a piedi in una giornata
Sono sicura che ne sarete immediatamente conquistati!
Ora che sapete cosa vedere a Venezia gratis nell’arco di una giornata, ditemi: lo avreste mai detto che, sotto molti aspetti, è ancora una meta decisamente insolita e ancora tutta da scoprire?
23 risposte
Ad averla avuta prima questa guida sarei andata in cerca sia dei ponti più belli e meno affollati sia del Naufrago di Bansky. Però non mi sono persa la visita, e l’acquisto di libri, da Acqua Alta.
Motivo per tornare 😉
bellissimi suggerimenti! Quelle foto dei ponti sono uno spettacolo. Devo però dire che la Libreria Acqua Alta non è poi tanto sconosciuta ai turisti, io ho fatto una fila lunghissima solo per entrare e anche all’interno era impossibile guardare i libri tanta era la folla. No comment sugli influencer che bloccano il traffico nelle calli: ho sentito degli improperi dai veneziani che passavano che meriterebbero un libro!
Contenta di averti dato qualche spunto interessante.
Sono stata più volte a Venezia e, seppur amandone gli scorci insoliti, ne detesto il flusso turistico fuori controllo. L’unico posto che sono riuscita a godermi durante le mie visite è stata proprio la libreria Acqua Alta. Tra fusa e odore di carta.
Torno sempre a volentieri, anche perché ogni volta scopro angoli e posti nuovi! Ora devo tornare per vedere i ponti di cui hai parlato.. conoscevo già la Libreria Acqua Alta, che in effetti è abbastanza conosciuta, e la Via Garibaldi!
Contenta di averti dato qualche spunto utile.
Ho vissuto a Venezia per sei mesi per motivi di lavoro e devo dire che la città ha perso per me ogni forma di poesia. Ma è fuori di dubbio che a molti possa piacere!
La libreria acqua alta è tra i miei luoghi preferiti di Venezia, ci avrei passato delle ore, non me ne sare più andata via!
Confermo, non volevo più uscire da lì.
Ci sono persone come te che riescono a scattare foto romantiche di Venezia e io, che non riesco a vedere questo lato della città, le trovo sempre incredibili.
Vedo le tue foto e mi dico: “Ci sono passata mille volte in quel posto! Perchè per me non è così?”
Non frainterdiamoci, io amo Venezia ma le tue foto e le cose che scrivi mi fanno capire che non è una questione di itinerari ma proprio di occhi! Ti invidio perchè riesci a vedere e fotografare cose che io non sento e non vedo proprio!
Ti ringrazio molto, davvero, delle tue parole.
Venezia ha sempre il suo fascino, puoi tornarci varie volte e scoprire sempre luoghi non visti, belle questi spunti sui vari ponti, la libreria dell’Acqua Alta è uno dei punti davvero più affascinanti, non ho invece visto il Naufrago di Banksy, motivo per tornare
Vero, è una città in continuo divenire.
Ma quanti bei consigli! Sono stata a Venezia diverse volte da bambina e ci sono tornata qualche anno fa ma molte cose non le ho viste quindi vorrei tanto tornarci. Segno i tuoi consigli perché amo andare alla scoperta dei luoghi più particolari quando visito un luogo. E poi che meraviglia gli scorci dai ponti che hai suggerito! 🙂
Ti ringrazio molto.
Un’escursione in giornata davvero valevole e poi Venezia è sempre ricchissima di luoghi particolari e unici che si possono scoprire a piedi e in una sola giornata. Sai che non sapevo dell’esistenza del murale di Banksy? Mi hai fatto scoprire una cosa nuova, grazie!
Sono contenta di averti dato uno spunto in più per tornare a Venezia.
Sono stata a Venezia una volta sola (e un po’ me ne vergogno) tantissimi anni fa e ora mi fai tornare in mente che proprio lo scorso autunno mi ero ripromessa di organizzare un weekend “il prima possibile”. E invece niente. La libreria è una tappa che non vorrei perdermi, ma nemmeno la casa stregata perché le storie di questo genere mi affascinano tantissimo.
Venezia è una di quelle città dove pensi di aver visto tutto e invece c’è sempre qualcosa da scoprire.
Che bel articolo!! Venezia è suggestiva e nasconde bellezze anche nelle calli più nascoste. Infatti consiglio di non limitarsi alle attrazioni che tutti suggeriscono di visitare, se avete tempo a disposizione, dedicatelo per perdervi tra i ponti a osservare scorci di vita quotidiana veneziana. Solo così potrete cogliere l’essenza della Serenissima oltre che alla magnificenza dei monumenti che ne fanno parte.
Grazie mille. Anche una città così turistica come Venezia nasconde angoli poco conosciuti ma non meno affascinanti di quelli più noti e patinati.
Conosco la sveglia nella custodia di vetro ma non sono mai riuscita a cercarla e sicuramente sarà una delle tante tappe che mi mancano a Venezia. Ma non conoscevo per nulla sulla storia del nome di via Garibaldi!
La laguna è una di quelle città che bisogna ritornarci diverse volte e ogni volta focalizzarsi su qualcosa di particolare perché è impossibile vedere tutto in una volta sola.
Proprio in questi giorni, Venezia è ritornata alla ribalta a causa dell’annuncio relativo alla chiusura del Fondaco dei Tedeschi: io salivo sempre sulla terrazza panoramica ed era un luogo fantastico!