Se siete divulgatori d’arte, travel content creator, guide turistiche, social media manager o responsabili della comunicazione per i musei, ormai dovreste saperlo: Instagram per chi lavora nel mondo del turismo e della cultura, è molto più di un semplice social network.
È lo spazio virtuale dove la vostra attività può farsi racconto ed il valore unico di proposte, eventi e servizi riesce a trovare forma, voce e risonanza.
Eppure, capita sempre più spesso che i contenuti restino invisibili, ignorati da un pubblico che sembra preferire altri profili.
Avete mai avuto la sensazione di parlare al vuoto?
Pubblicate con costanza, cercate la luce giusta, scrivete le didascalie che vi rappresentano per poi ottenere sempre meno like (parenti esclusi) e scarsissime interazioni.
Nel frattempo, gli altri profili sono almeno dieci passi avanti. Pubblicano contenuti impeccabili ed hanno community attive che interagiscono con entusiasmo mentre voi, sempre più perplessi, continuate a chiedervi cosa state sbagliando.
Cosa ho imparato aiutando imprese e professionisti di turismo e cultura a farsi notare su Instagram
Innanzitutto voglio dirvi che non siete soli.
Lavoro ogni giorno al fianco di imprese e professionisti del turismo e della cultura e posso assicurarvi che tutti coloro che sentono l’urgenza di comunicare con autenticità, avvertono con forza anche il timore di risultare invisibili, risucchiati dalle migliaia di contenuti che scorrono tutti i giorni dinanzi agli occhi distratti degli utenti di Instagram.
La buona notizia è che non è affatto colpa vostra. È probabile però, che qualcosa stia impedendo alla vostra comunicazione di emergere davvero.
Proprio per questo, alla luce della mia esperienza sul campo, ho deciso di raccogliere i 5 errori più frequenti che ho visto commettere anche ai profili più appassionati e tenaci, ma che ancora non riescono a brillare.
Li esplorerò insieme a voi uno ad uno, così da aiutarvi a comprendere come mai non riuscite ad emergere su Instagram.
Errore 1 di chi promuove cultura e turismo su Instagram: credere che esserci sia sufficiente
Molti pensano che basti aprire un profilo Instagram per ottenere automaticamente dei risultati.

Ma allora perché non riusciamo a farci notare?
Non basta esserci per essere visibili.
Come una vetrina spenta in una via affollata, un profilo senza un’identità visiva precisa ed una narrazione chiara, rischia di passare inosservato, anche se propone contenuti di qualità.
Prendete per un attimo in considerazione due negozi: uno con le luci accese, l’allestimento curato, messaggi chiari sull’offerta e una commessa sorridente che accoglie ogni cliente. L’altro con le serrande semi abbassate, insegne scolorite e manichini spogli. Dove entrereste?
Se non curate il modo in cui vi mostrate, se non rendete comprensibile la vostra offerta, se non date risposte concrete a chi vi osserva, nessuno si accorgerà di voi.
Errore 2 che impedisce di brillare su Instagram a chi si occupa di turismo e cultura: usare il profilo professionale come un diario personale
Il vostro profilo Instagram è esattamente come il vostro studio professionale. Riempirlo solo con foto personali, tramonti, piatti appena sfornati o meme, vi farà perdere opportunità preziose per costruire autorevolezza e connessione con il vostro pubblico.
Questo non significa che non ci debbano essere emozioni o autenticità. Anzi.
Ma ogni contenuto deve essere pensato per rispondere a un bisogno, ad un interesse o ad una curiosità di chi vi segue.
Immaginate di entrare in una libreria specializzata per preparare il vostro viaggio dei sogni. Cercate informazioni affidabili, esperienze ben raccontate e consigli utili ma sugli scaffali trovate soltanto pagine piene di foto sfocate, senza didascalie e prive di contesto. Vi fidereste di quella libreria?
La stessa cosa accade con il vostro profilo, se non lo considerate come uno strumento strategico.

Le persone vi seguiranno per ciò che rappresentate, per la vostra visione, per il valore che offrite, non perché trovano carine le foto dell’ultimo piatto che avete mangiato.
Errore 3 che rende invisibili su Instagram coloro che si occupano di turismo e cultura: adottare la logica del copia-incolla
Fare come gli altri può sembrare rassicurante, ma il rischio è quello di perdere la propria voce.
Adottare la logica del copia-incolla in modo spregiudicato, applicato con frequenza e senza considerare il pubblico di riferimento, porta a fallimenti e a contenuti che non funzionano.
La chiave è personalizzare in modo strategico i propri contenuti così da renderli unici, facendo leva su quello che ci distingue dagli altri e sul perché il nostro pubblico per soddisfare le proprie aspettative, esigenze e necessità, dovrebbe scegliere noi e non qualcun altro.
Date un’occhiata ai profili Instagram del Museo Archeologico di Venezia e del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze.
Si tratta di due realtà molto diverse, ma capaci allo stesso modo di distinguersi con strategie uniche e ben riconoscibili.
Entrambi i profili sono un esempio eccellente di strategia narrativa: contenuti coerenti, coinvolgenti, autentici. Scoprite come hanno fatto questi due musei a trovare la loro voce.
Errore 4 che ostacola la visibilità su Instagram di coloro che operano del turismo e nella cultura: ignorare le stories
Coloro che si concentrano esclusivamente sui post del feed di Instagram, dimenticano l’incredibile potenziale delle stories, un canale di comunicazione dinamico che consente di entrare nella quotidianità dei follower.
Pensate a cosa accade durante il lancio di una nuova serie TV su Netflix. Ci bombardano con trailer emozionanti, post sui social, contenuti esclusivi (come interviste agli attori, dettagli sulla produzione e scene in anteprima).
Raccontano aneddoti e curiosità, con alcuni dei protagonisti che rispondono alle domande dei fan.
Attraverso le stories su Instagram, sembra che non esista più alcuna barriera tra lo spettatore e la serie TV.
Da osservatore passivo, il pubblico diventa parte attiva di un’esperienza coinvolgente, che va ben oltre il prodotto finito.
Allo stesso modo, dovreste coinvolgere i follower ogni giorno, raccontando storie autentiche che li avvicinano al vostro mondo, fino a farli sentire come se fossero dietro le quinte della vostra attività o impresa.
Le interazioni continue e il coinvolgimento costante sono ciò che crea una connessione duratura.

Le stories sono un’opportunità unica per conoscere il pubblico più a fondo, scoprendo i suoi interessi e costruendo relazioni più solide attraverso domande dirette, sondaggi e quiz, e condividendo momenti esclusivi, che stimolino la curiosità.
Errore 5 che ostacola la visibilità su Instagram di attività turistiche e culturali: usare le solite frasi fatte
Quante volte avete letto frasi come: destinazione sottovalutata, esperienza unica o vacanza perfetta?
Sono espressioni che ormai si trovano ovunque e risultano inevitabilmente troppo generiche, finendo per non aggiungere alcun valore alla vostra comunicazione.
Analizziamo il caso della Rocca di Bazzano, nel comune di Valsamoggia, vicino Bologna.
Durante il mio sopralluogo in compagnia della guida, sono rimasta colpita dalla scoperta che Ugo Foscolo, il celebre poeta italiano, fu imprigionato per un breve periodo in una cella del castello.
Questo dettaglio mi ha talmente affascinato che ho deciso di raccontarlo attraverso un reel Instagram, suscitando grande curiosità tra i follower.
La reazione del pubblico infatti è stata straordinaria e sono arrivati moltissimi commenti di stupore per una curiosità inaspettata, che ha reso quel luogo davvero speciale.
Quando raccontate una destinazione, sforzatevi di far emergere le emozioni che vi suscita, condividendo dettagli che possano stimolare la curiosità e facciano scattare il desiderio di replicare la stessa esperienza.
Non basta pubblicare: per essere visibili su Instagram serve una strategia
Vi siete mai trovati a vagare per una città sconosciuta, imboccando vicoli ciechi e camminando a lungo senza arrivare da nessuna parte?
È esattamente ciò che succede quando un profilo Instagram non ha una strategia chiara.
Senza una direzione precisa, ogni pubblicazione diventa un passo nel vuoto.
Ma cosa significa davvero avere una strategia?
- Monitorare e migliorare: osservare cosa funziona (e cosa no) e avere il coraggio di cambiare rotta quando serve.
- Pianificare a lungo termine: non pubblicare in modo sporadico, ma seguire un piano editoriale realistico e sostenibile, in linea con i vostri obiettivi.
- Stabilire obiettivi chiari: ogni contenuto deve rispondere alla domanda: Cosa vogliamo ottenere con questo post?
- Creare contenuti di valore: che raccontino una storia, ispirino emozioni, e parlino direttamente al vostro pubblico.
- Sperimentare linguaggi diversi: caroselli, stories, reel, quiz, sondaggi. Diversificare i contenuti aiuta a parlare a più persone in modi più efficaci.
- Pubblicare con coerenza e tempismo: senza strafare, ma neppure sparire. Capire quando postare può fare la differenza.
Lo so, tutto questo può sembrare impegnativo ed effettivamente lo è.
Costruire una presenza online efficace richiede tempo, competenze e una visione d’insieme che spesso sfugge, soprattutto se si è immersi nelle mille responsabilità quotidiane.

Se sentite che è arrivato il momento di fare ordine, trovare chiarezza e costruire una strategia davvero sostenibile, sappiate che non dovete farlo da soli.
A volte, quello che serve davvero non è fare di più, ma fare meglio, con una direzione chiara e qualcuno al vostro fianco che sappia indicarvi i passi giusti da compiere.
È il motivo per cui sono qui: supportarvi nel trasformare le vostre idee in una presenza digitale che vi rappresenti davvero.
Il vostro progetto turistico o culturale merita di farsi notare, emergere e di brillare con la propria luce.
Io non vedo l’ora di iniziare e voi?