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Trento: dove degustare grappa e vini tipici

varietà di grappa alla Distilleria Marzadro di Trento

Indice dei Contenuti

Una delle esperienze che vi consiglio di vivere a Trento, è degustare grappa e vini tipici in compagnia dei produttori locali.

Sono costoro infatti, i veri depositari del sapere antico e profondamente connaturato allo splendido territorio che vi accingete ad esplorare.

Perché degustare grappa e vini tipici a Trento

Grazie alle sue caratteristiche morfologiche, la sola provincia di Trento vanta circa 10.000 ettari di vigneto, pari a poco più dell’1,5% della superficie nazionale.

Le viti si trovano a quote comprese tra i 200 e gli 800 metri sul livello del mare e le condizioni climatiche, scandite da inverni freddi ed estati calde, con notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte, garantiscono un’ottima maturazione dell’uva.

Gli agricoltori trentini inoltre, promuovono una viticoltura sostenibile e a basso impatto ambientale e si sforzano di offrire un prodotto di qualità elevata, riducendo l’uso di trattamenti chimici e sfruttando le sole risorse presenti in natura, in maniera oculata e responsabile.

Vi bastano queste motivazioni per inserire almeno una degustazione di grappa e vini tipici, nel vostro itinerario alla scoperta di Trento?

Se vi ho convinti ma non sapete ancora da dove cominciare, potrà tornarvi utile il racconto della mia personale esperienza.

Ripercorriamolo insieme!

Trento: degustare grappa alla Distilleria Marzadro

Quando Stefano ha accolto me e gli altri visitatori nella vecchia casa contadina di Brancolino, dove l’avventura della Distilleria Marzadro ebbe inizio più di 70 anni fa, aveva gli occhi colmi di gioia e gratitudine.

Era il 1949 quando sua zia Sabina (classe 1911), dopo aver trascorso 12 anni a Roma, tornò al paese natio, per ricongiungersi al fratello Attilio e realizzare il suo sogno: produrre dell’ottima grappa.

Sabina la fondatrice della Distilleria Marzadro a Trento

Trascorsero una decina d’anni dalla realizzazione del primo alambicco e poi Sabina lasciò le redini dell’azienda ad Attilio e a sua moglie Teresa.

Seguirono periodi di grande rinnovamento, che coinvolsero anche i sei figli della coppia, contagiati dalla passione dei genitori per il distillato.

Nel 1975 i Marzadro furono i primi a produrre grappa da un monovitigno e qualche anno dopo introdussero nel ciclo produttivo nuovi alambicchi di rame, che funzionavano a Bagnomaria (un processo lento ma che consente un riscaldamento progressivo, finalizzato ad ottenere un prodotto di qualità superiore).

Nel 2004, guidati dal desiderio di avere a disposizione uno spazio più grande, dove aprire le porte anche ai visitatori, decisero di trasferire la distilleria, i magazzini, i depositi delle vinacce e gli uffici, in una nuovissima sede a Nogaredo.

Distilleria Marzadro vicino Trento: il percorso di visita

La presenza costante di Stefano, durante l’intero percorso di visita, è stata sicuramente un valore aggiunto.

Ci è venuto incontro presso lo store per condurci nel cuore dell’azienda di famiglia.

Qui ci ha illustrato con orgoglio il nuovo impianto di distillazione, ripercorrendo ciascuna delle fasi produttive.

Gli otto alambicchi di rame sono sovrastati da una cupola in vetro che, facilitando la diffusione della luce solare all’interno della stanza, sembra annientare ogni barriera con l’esterno.

Poi ci ha scortato nei magazzini, dove ha mostrato con orgoglio alcune delle numerosissime botti adoperate per l’invecchiamento dei suoi distillati.

È stato un momento decisamente formativo, che ci ha consentito di scoprire qualcosa di più su alcuni dei prodotti più celebri della famiglia Marzadro.

Grappe Marzadro: le più iconiche

La Grappa Diciotto Lune ad esempio, è così chiamata perché invecchia in circa un anno e mezzo (18 mesi, per l’appunto).

Ne esistono diverse varietà, dette rispettivamente: Riserva Porto, Riserva Whisky e Riserva Rum, che sono sottoposte ad un ulteriore invecchiamento in botti selezionate e già adoperate per il vino Porto, il whisky scozzese e il rum caraibico.

La Grappa Anfora invece, prende il nome dal contenitore in cui viene collocata a riposare. Le classiche botti sono soppiantate da enormi anfore in terracotta, come quelle che utilizzavano le antiche civiltà per la conservazione di vino, olio, miele e altri alimenti.

le anfore adoperate per la conservazione della grappa di Marzadro

Durante la degustazione finale, alla presenza di alcuni degli altri componenti della famiglia Marzadro, il bancone dello store è stato letteralmente preso d’assalto.

Eravamo tutti curiosissimi di sorseggiare i prodotti di cui avevamo appena sentito decantare qualità e caratteristiche.

La maggior parte dei presenti ha lasciato la distilleria solo dopo qualche acquisto.

D’altronde, quale ricordo migliore di un viaggio a Trento, se non una bottiglia di ottimo distillato locale?

Una curiosità: c’è un modo infallibile per riconoscere la vera grappa trentina.

Dal 1968, l’Istituto Tutela Grappa del Trentino (che oggi conta circa trenta distillerie) si adopera, attraverso rigide misure di controllo, per garantire un prodotto di assoluta qualità.

Solo le grappe trentine che hanno superato un processo di attenta supervisione infatti, possono fregiarsi del prestigioso marchio del tridente, assegnato dall’istituto.

Distilleria Marzadro: dove si trova e cosa sapere prima della visita

La Distilleria Marzadro si trova in Via per Brancolino, 10 a Nogaredo, una località a una ventina di chilometri a sud di Trento, non lontano da Rovereto.

Potete arrivarci comodamente in automobile e parcheggiare nell’ampio spiazzale posto presso l’ingresso dell’azienda.

Prima di mettervi in viaggio però, vi consiglio di dare un’occhiata al sito internet, così da prendere visione degli orari di apertura, che variano a seconda del periodo dell’anno.

Sono previste due tipologia di visite della durate di un’ora e l’ultimo accesso è consentito un’ora prima della chiusura.

Al tour standard, che include sempre una degustazione, si affianca un percorso dal nome emblematico: I cinque sensi, che si propone di incuriosire il visitatore abbinando la grappa a gustosissime varietà di cioccolato.

Fossi in voi, ci farei seriamente un pensierino!

Trento: assaporare i vini tipici a Palazzo Roccabruna

Dal 2007 l’Enoteca provinciale del Trentino ha una nuova sede, l’affascinante Palazzo Roccabruna.

È qui che appassionati e curiosi possono assaporare alcuni dei vini tipici della provincia di Trento, in compagnia di guide esperte e profonde conoscitrici del territorio.

Le proposte presenti nel calendario dell’enoteca del resto, sono tantissime.

Oltre alle degustazioni dei ricercatissimi vini trentini, vengono organizzati seminari, laboratori enogastronomici e corsi di formazione, volti a promuovere la lunga tradizione dei vini Trento D.O.C.

L’intera programmazione è consultabile sul sito internet di Palazzo Roccabruna.

Degustare i vini Trento D.O.C. presso l’Enoteca provinciale di Trento

Durante la visita, io e gli altri viaggiatori siamo stati affidati alle mani sapienti di Marina, che ci ha prima illustrato e poi versato, un calice di diverse tipologie di vini.

bottiglie dei vini tipici di Trento

Ce ne sono almeno tre, che ho apprezzato particolarmente.

  • Trentino D.O.C. Müllet Thurgau, coltivato nella Val di Cembra, dal gusto secco, leggero e piacevolmente aromatico.
  • Trentino D.O.C. Marzemino, arrivato a Trento da Cipro e apprezzato persino da Mozart, è un vino tipico del territorio di Rovereto. Dal colore rosso rubino, con aromi di frutti di bosco e sfumature floreali che ricordano la viola.
  • Trentino D.O.C. Nosiola, un’uva bianca diffusa nella zona a nord del Lago di Garda. Ha un profumo molto delicato, fruttato e dal gusto piacevolmente fresco.

Al termine della degustazione, ci è stato possibile esplorare parte dello storico edificio che ospita l’enoteca, situato nel cuore del centro storico di Trento.

Siamo stati condotti nella Sala del conte di Luna, al piano nobile della residenza cinquecentesca della famiglia Roccabruna.

In questa camera dal soffitto a cassettoni, durante il Concilio soggiornò l’ambasciatore di Filippo II di Spagna, detto per l’appunto conte di Luna.

Dove si trova Palazzo Roccabruna

Palazzo Roccabruna si trova in Via Santa Trinità, 24, nel cuore del centro storico di Trento.

Si tratta di una zona a traffico limitato, da esplorata a piedi, lasciandosi affascinare dai principali punti d’interesse, tutti collocati nelle vicinanze.

Se è la prima volta che fate un salto in città e siete curiosi di sapere cosa non può davvero mancare nel vostro itinerario di viaggio, consultate il mio approfondimento: 5 cose da vedere a piedi a Trento in un giorno.

Oltre a spunti utili su luoghi imperdibili, troverete anche consigli su dove mangiare e alloggiare e qualche suggerimento su come arrivare e spostarsi.

Direi che a questo punto, non vi resta che partire!

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14 risposte

    1. Ti rispondo con una frase di Guccini: “dopo la guerra c’era una voglia di ballare che faceva luce”. Direi che queste parole descrivono perfettamente l’aria che si respirava all’epoca e la voglia di ripartire e di ricostruire.

  1. Da non amante dei super alcolici, ti dico che assaggerei però queste grappe esperienzali, specialmente durante un tour nelle bellissime cantine!
    Incredibile come dietro a questo super alcolico ci siano tante donne! Penso anche a uno dei competitor, di cui non faccio il nome, frutto del lavoro di tre generazioni di donne.

    1. La storia della famiglia Marzadro è incredibile, penso possa essere un vero e proprio modello per chi abbia voglia di farsi strada nella vita, al di là dell’ambito professionale.

  2. Non amo particolarmente la grappa però una visita alla distilleria la farei comunque – chissà, magari potrei cambiare idea! Non avrei dubbi invece sulla cantina e sulla degustazione dei vini perché quelli del Trentino mi piacciono moltissimo.

  3. Non sono una grande amante di grappa, ma al mio compagno piacerebbe tantissimo visitare una distilleria! E poi, la degustazione di vini rientrerebbe sicuramente nei miei gusti: quindi due piccioni con una fava!

  4. Sono stata a Trento recentemente, peccato non aver avuto questa tua guida! Me la salvo per la prossima volta. Mi interessa molto assaggiare i vini e i distillati locali. Mi incuriosisce particolarmente la grappa in anfora, non sapevo che questo metodo si usasse anche per i superalcolici.

  5. Ottimo che la produzione di questi alcolici sia sostenibile, vuol dire un’attenzione in più all’ambiente e al cliente! Sicuramente saranno anche più corposi e gustosi, ottima scelta!

  6. Da amante degli alcolici (non scambiarmi però per alcolizzata eh? ) non posso che apprezzare e leggere con molto interesse questo articolo. Un motivo in più per ritornare presto in Trentino.

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