Se siete alla ricerca del posto perfetto per vedere le stelle vicino a Bologna, suggerite al navigatore della vostra auto di portarvi al Museo del Cielo e della Terra, a San Giovanni in Persiceto.
Si tratta di un complesso museale diffuso che, attraverso esposizioni temporanee, mostre e percorsi didattici, si propone di avvicinare grandi e piccini al mondo della scienza o per meglio dire, della conoscenza.
Museo del Cielo e della Terra: vedere le stelle vicino a Bologna
Dovete sapere che, il Museo del Cielo e della Terra, fondato nel 1998, attualmente abbraccia almeno tre aree del sapere.
Ad un Planetario con annesso Osservatorio astronomico, si affiancano un Laboratorio dell’insetto e la collezione Fisica Experience.
Ma non finisce qui. A San Giovanni in Persiceto trovano spazio anche il Museo della Macchina a Vapore – Franco Risi ed il Museo Archeologico Ambientale.
Non male per il piccolo borgo rotondo della pianura bolognese, vero?
Dove ammirare le stelle a Bologna: l’Osservatorio di San Giovanni in Persiceto
L’Osservatorio di San Giovanni in Persiceto, intitolato all’astronomo Giorgio Abetti, è stato inaugurato nel 1984, su una collinetta dell’Orto Botanico.
Visto dall’esterno, sembra quasi una capsula spaziale. Si presenta infatti come una costruzione minuta e di colore bianco, sormontata da una cupola a spicchi, del diametro di 4,5 metri.
La porta d’ingresso è decorata con elementi in rilievo, volti ad illustrare la stretta connessione esistente tra l’astronomia ed il mondo della navigazione.
Partendo dal basso infatti, si riconosce l’immagina di un veliero intento a solcare un mare in tempesta, mentre una stella, luminosa nel buio della notte, riesce a fargli da guida.
L’intera scena è quindi arricchita da un’ampia Rosa dei Venti, collocata esattamente al centro del portale e a sua volta sormontata dai pianeti, posti in successione.
Sui muri dell’Osservatorio rivolti rispettivamente a sud, a est e ad ovest, sono invece state riportate tre ampie meridiane.
Lo strumento principale per vedere le stelle è un telescopio di 400 mm di diametro e una lunghezza di 2 metri, a cui si affiancano un rifrattore di 150 mm di diametro e 2,25 metri di focale, per ammirare i pianeti ed un telescopio fotografico di 200 mm di diametro e 400 mm di focale.
Vedere le stelle attraverso la cupola del Planetario
L’apertura dell’Osservatorio suscitò fin da subito un enorme interesse nella popolazione locale: tutti volevano raggiungere la piccola località in provincia di Bologna, per riuscire a vedere le stelle.
Per questo motivo, negli anni successivi si procedette alla riqualificazione di una costruzione in abbandono, situata a pochi metri dalla collina con la cupola bianca.
Un viaggio nel sistema solare presso il Planetario del Museo del Cielo e della Terra
L’edificio, noto come Casa dell’ortolano di sopra, divenne la sede del nuovo Planetario di San Giovanni in Persiceto.
Si articola su due livelli. Al primo piano, vi attende una sala con cinquanta poltrone, collocata esattamente alla base di una cupola di 9,1 metri di diametro dove, grazie ad un sistema di proiezione avanzato, è possibile assistere a dei veri e propri spettacoli del firmamento.
Quando le luci si spengono, il soffitto si accende e con esso, l’intero sistema solare.
La nostra guida, Riccardo, preparatissimo e appassionato, ci ha condotto in un vero e proprio viaggio oltre i confini dell’atmosfera.
È riuscito a tradurre in maniera semplice ed accessibile a chi, come me, possiede nozioni di astronomia limitate all’ambito scolastico, le caratteristiche e le peculiarità dei pianeti, passati in rassegna dal più vicino al più lontano al Sole.
Con il naso all’insù, gli occhi spalancati e la bocca aperta in una smorfia di assoluta meraviglia, ho così ammirato le striature di Giove, i celeberrimi anelli di Saturno e quelli meno noti, ma altrettanto affascinanti, di Urano.
Non ho avuto neanche il tempo di tornare, per lo meno con la mente, sulla Terra, che Riccardo ha dato il via ad un nuovo spettacolo celeste.
Questa volta, le sue parole hanno fatto da sfondo alla riproposizione, sulla cupola del Planetario, del giorno solare.
La vera sorpresa però, è arrivata alla fine.
Man mano che le luci del giorno lasciavano il posto alle ombre della notte, l’illuminazione della sala si riduceva sempre di più, fino a spegnersi del tutto.
Ero letteralmente seduta sotto un cielo di stelle, è stato davvero incredibile!
La collezione di meteoriti
Il piano superiore del Planetario ospita una collezione di circa 1.300 meteoriti, giunti qui da ogni parte del mondo e disposti ordinatamente all’interno di teche di vetro.
Tra gli altri, figurano anche numerosi campioni di tectiti, provenienti da crateri di impatto, nonché micrometeoriti, rinvenuti persino sui tetti delle case.
Il pezzo forte della collezione è indubbiamente l’insieme dei reperti di Tunguska, il fiume siberiano presso il quale, il 30 Giugno 1908, ebbe luogo quella che viene ricordata come la più grande esplosione nella storia recente della Terra.
Pensate: lo scoppio di un corpo cosmico, provocò la distruzione di un’area boschiva che occupava 2000 chilometri quadrati di superficie.
Qui sono conservati alcuni degli alberi sopravvissuti all’impatto. Grazie ai loro anelli di accrescimento, è stato possibile ricavare informazioni utili circa lo straordinario evento.
Pianificare una visita all’Osservatorio e al Planetario di San Giovanni in Persiceto: cosa sapere
Sono certa che dopo il racconto della mia esperienza, non vedete l’ora di ammirare le stelle.
Tuttavia, prima di raggiungere Via Baciadonne, 1, 2, 3, sede del Planetario e dell’Osservatorio di San Giovanni in Persiceto (Bologna), vi consiglio di informarvi circa gli eventi e le aperture in programma.
In tal senso, trovate maggiori informazioni sulla pagina Instagram del Museo del Cielo e della Terra, costantemente aggiornata.
Altrimenti, potete contattare la Segreteria organizzativa al numero 051/6871757 (attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 09:00 alle ore 16:00) o scrivere a: segreteria@agenter.it.
In prossimità dell’Orto botanico, che ospita le due sedi museali, si trova un parcheggio gratuito che dispone di numerosi posti auto.
Il percorso pedonale che da qui prosegue fino all’ingresso del Planetario e dell’Osservatorio, è scarsamente illuminato, pertanto vi consiglio di portare con voi una torcia o adoperare quella di cui dispone il vostro smartphone.
Infine, se non sopportate volentieri le punture di zanzare, non dimenticate a casa un buon repellente. Vi tornerà sicuramente utile da queste parti, durante le serate estive.
Museo del Cielo e della Terra: il Laboratorio dell’insetto
Il Laboratorio dell’insetto è il centro di studio, osservazione e divulgazione del Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto, interamente dedicato agli insetti.
In attività dal 2002, si presenta come un vero e proprio museo vivente, dove il visitatore può vedere con i propri occhi e da vicino, i comportamenti e le trasformazioni di questi piccolissimi animali.
Ci avete mai pensato? Gli insetti sono gli esseri che hanno conseguito il maggior successo evolutivo nella storia del nostro pianeta.
Grazie alle loro straordinarie capacità di adattamento, sono riusciti a diffondersi in ogni angolo della Terra, indipendentemente dalle condizioni climatiche e ambientali.
Il percorso espositivo: dalle api solitarie alla cimice assassina
L’anima del laboratorio è Simone, che alleva gli insetti del museo con la stessa cura e dedizione con cui ciascuno di noi, si relaziona al proprio animale domestico.
Il suo enorme bagaglio di conoscenze passa attraverso una chioma scompigliata di ricci ed un sorriso contagioso.
Statene certi: dopo pochi minuti trascorsi in sua compagnia, avrete il desiderio di accarezzare alcuni dei suoi animaletti.
Io ad esempio, sono rimasta incantata dinanzi alle capacità mimetiche degli insetti stecco che, prima di allora, avevo ammirato solo attraverso lo schermo del televisore.
Non pungono e non sono capaci di volare ma riescono incredibilmente, a mimetizzarsi completamente con le foglie ed i rami degli alberi, di cui assumono persino la stessa sfumatura di colore.
Uno dei fiori all’occhiello del laboratorio è l’alveare, costruito in parte in maniera razionale (ovvero dallo staff del museo) ed in parte delle api stesse, secondo le proprie necessità ed esigenze.
Per contro, un’altra postazione è dedicata alle api solitarie, le osmie.
A differenza delle api da miele, queste ultime non sono insetti sociali, ma si riproducono autonomamente, realizzando piccole celle all’interno di cavità (come gli steli delle canne).
Non è così semplice riconoscerle in natura, poiché prediligono il clima freddo e sono contraddistinte da un volo molto rapido, quasi impercettibile all’occhio umano.
L’allevamento di osmie del laboratorio dunque, offre ai visitatori la grande opportunità di ammirare da vicino qualcosa che, in altro modo, sarebbe davvero difficile osservare.
I tunnel, realizzati con i materiali più disparati, sono infatti numerosissimi e visibili tutto l’anno.
Completano il percorso di visita un formicaio didattico ed un vespaio, oltre ad una serie di specie esotiche tra le più curiose.
Dai grandi scarafaggi del Madagascar fino agli scarabei del sole, passando per le terribili cimici assassine.
Sapete come si nutrono questi insetti predatori? Iniettano nel corpo della malcapitata preda, una tossina che ne scioglie le interiora.
Ecco da dove traggono la loro ispirazione, i registi dei film fantasy! È proprio vero: delle volte la realtà supera anche la più fervida delle immaginazioni.
Visitare il Laboratorio dell’insetto: come organizzare il tour
L’offerta espositivo-didattica del Laboratorio dell’insetto è in continua evoluzione, così da fornire alle scolaresche ed ai gruppi di visitatori, opportunità di apprendimento sempre nuove e diversificate.
La sede del museo si trova in Via Marzocchi, 15 a San Giovanni in Persiceto e dispone di un’area di parcheggio gratuito.
Le visite si svolgono sempre in compagnia di Simone, responsabile e referente del laboratorio ma vanno pianificate preventivamente.
Se volete saperne di più sull’incredibile mondo degli insetti o volete regalare ai vostri figli un momento di apprendimento altamente interattivo, contattate la Segreteria organizzativa: segreteria@agenter.it.
Museo del Cielo e della Terra: lo spazio e il tempo nel percorso espositivo di Fisica Experience
Il Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto vanta una sede espositiva interamente dedicata ai concetti di tempo e spazio geometrico.
Si chiama Fisica Experience e si trova all’interno del suggestivo Chiostro della Chiesa sconsacrata intitolata a San Francesco.
Il tour, nuovamente in compagnia di Riccardo, comincia dalla sezione del tempo, suddivisa sostanzialmente in tre sale.
Si parte dalla teoria geocentrica di Claudio Tolomeo, per passare al metodo sperimentale di Galileo Galilei e terminare con la teoria della relatività di Albert Einstein.
L’intero percorso è arricchito da pannelli informativi, dotati di un QR code che, se inquadrato con lo smartphone, consente di approfondire ulteriormente gli argomenti trattati.
Moltissime inoltre, sono le postazioni interattive, che permettono di ammirare da vicino ed in movimento, alcune delle invenzioni che hanno cambiato la nozione di tempo.
Si può ad esempio osservare la riproduzione in miniatura del sistema tolemaico, veder oscillare un pendolo e sentire i rintocchi del primo modello di orologio meccanico.
La sezione dedicata allo spazio è organizzata sostanzialmente secondo la stessa modalità.
Non mancano gli approfondimenti legati all’evoluzione del concetto di spazio geometrico che, partendo dagli Egizi, passa per il teorema di Pitagora, arriva a Newton e raggiunge infine la fisica contemporanea.
Le postazioni interattive, oltre ad avere uno scopo didattico, si rivelano anche molto divertenti.
È il caso ad esempio, dell’esperimento della secchia rotante di Newton, connesso al principio di spazio assoluto, che animò a lungo il dibattito scientifico dell’epoca.
Decisamente interessante è inoltre la sala espositiva dedicata alla correlazione tra lo spazio e la pittura, con un focus sulle origini della prospettiva.
La Collezione Saffaro
I corridoi del museo ospitano una collezione di ben 139 opere del fisico e matematico Lucio Saffaro (1929-1998) che raggruppa dipinti, litografie e disegni, che sviluppano i due concetti di tempo e spazio.
È stato lo stesso autore, prima di morire, ad adoperarsi affinché fosse istituita una Fondazione, con il compito di raccogliere e conservare i suoi lavori in ambito artistico e matematico.
Saffaro infatti, non aveva eredi.
Mentre gli scritti di tipo scientifico sono stati donati al Dipartimento di Matematica dell’Università di Bologna, le opere d’arte sono spesso esposte presso mostre temporanee.
Sul sito internet della Fondazione Lucio Saffaro potete trovare maggiori informazioni sulla sua figura e la sua arte.
Il Corridoio Immersivo
Una delle installazioni che piacerà di più ai bambini (ma non solo) è il corridoio immersivo.
Si chiama No Time No, Space, in omaggio al brano di Franco Battiato del 1985.
Toccando le pareti e calpestando i pavimenti di questo lungo passaggio, è possibile sperimentare nuove idee di spazio e tempo, divertendosi.
L’ultima sezione dell’esposizione Fisica Experience è dedicata ad uno dei marchi automobilistici più famosi al mondo, il cui stabilimento si trova a pochissimi chilometri da qui. Se non vedete l’ora di saperne di più, date un’occhiata al mio approfondimento dedicato al Museo Lamborghini.
Visitare Fisica Experience: informazioni su orari e biglietti
La sede museale di Fisica Experience si trova in Piazza Carducci, 9 a San Giovanni in Persiceto (presso l’ingresso del chiostro è disponibile un ampio parcheggio).
Attualmente sono previsti i seguenti orari di apertura:
- sabato dalle ore 10:00 alle ore 13:00
- domenica dalle ore 16:00 alle ore 19:00
È stata messa a punto una modalità del tutto innovativa per visitare il museo dedicato allo spazio e al tempo.
Si chiama Fisica Experience Mobile Tour ed è una web app che consente di effettuare delle vere e proprie visite virtuali, scegliendo tra quattro percorsi tematici diversi.
Museo Archeologico Ambientale: il percorso espositivo in un vecchio carcere
Silvia di Agen.Ter (Agenzia Territoriale per la Sostenibilità Alimentare, Agro-Ambientale ed Energetica) ci ha raggiunti poco prima della visita del Museo Archeologico Ambientale, per farci da guida durante l’intero tour.
Le collezioni sono esposte all’interno di Porta Garibaldi, uno dei due accessi storici di San Giovanni in Persiceto (l’altro ingresso è Porta Vittoria).
L’edificio fu costruito nel 1830 sui resti dell’antica porta medievale e fino agli anni Sessanta del Novecento fu un carcere mandamentale.
Il museo è stato inaugurato nel 2004 ed è suddiviso in tre sezioni tematiche (età romana, medievale e rinascimentale), a loro volta dislocate su due livelli.
I reperti, le collezioni ed i pannelli informativi sono stati collocati all’interno delle vecchie celle dei prigionieri, chiuse da pesanti porte di legno, dotate di grate (ed in un caso, persino del bagno).
Le prime due stanze sono incentrate sull’epoca romana (I-V sec. d.C.) ed espongono oggetti legati al mondo dell’edilizia come esagonette pavimentali e mattonelle, nonché oggetti di uso quotidiano (monete e utensili vari).
Il villaggio fortificato medievale scoperto a Sant’Agata Bolognese
La seconda sezione del museo è interamente dedicata ad uno dei più importanti ritrovamenti archeologici del territorio.
Nel 1994 infatti, in località Crocetta, presso il Comune di Sant’Agata Bolognese, fu rinvenuto un villaggio fortificato (X-XI sec.).
Accanto ad un modellino che ne illustra l’assetto generale, sono stati collocati alcuni frammenti della palizzata di legno, realizzata con finalità difensive.
Sono stati trovati anche diversi utensili di uso comune, tra cui alcune macine, oltre a diverse specie di semi da frutto e cereali.
Le fornaci rinascimentali
L’ultima parte del museo invece, ospita numerosi resti in ceramica, provenienti da fornaci d’età rinascimentale (XIV-XV sec), tornate alla luce durante gli scavi tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento.
Nell’insieme, spiccano due boccali che richiamano, nella fattura come nei colori, la brocca del Mangiafagioli (1584-1585), celebre dipinto di Annibale Carracci.
Una curiosità: il Museo Archeologico Ambientale ha scelto come logo, il profilo del volto maschile di un frammento in ceramica, esposto proprio nella sezione rinascimentale.
Provate ad individuarlo!
Visitare il Museo Archeologico Ambientale: quando e come
Per conoscere i giorni e gli orari di apertura, potete consultare il sito internet del Museo Archeologico Ambientale oppure inviare un’email a: segreteria@agenter.it.
Le collezioni sono esposte all’interno di Porta Garibaldi, presso Corso Italia, 163. Nelle immediate vicinanze dell’ingresso principale, vi è un piccolo parcheggio pubblico, dove poter lasciare la propria auto durante la visita.
Avevate mai sentito parlare di Piazzetta Betlemme? È la zona più colorata di questo borgo e dista solo un paio di minuti a piedi da Porta Garibaldi. Scoprite perché dovete assolutamente raggiungerla nel mio approfondimento: Street art e non solo a San Giovanni in Persiceto.
Museo della Macchina a Vapore – Franco Risi
Il museo di San Giovanni in Persiceto dedicato interamente alla Macchina a Vapore è intitolato a Franco Risi.
Persicetano doc, classe 1934, Risi si appassionò alle macchine a vapore da piccolissimo, quando ne vide una in funzione nel piazza del paese.
Crescendo, grazie alle sue competenze in ambito sia meccanico che agricolo, cominciò a costruire dei modellini, in tutto e per tutto identici agli originali.
Poi, spinto dalla sua irrefrenabile passione, si dedicò al restauro di vere locomotive a vapore, rintracciate in varie parti del mondo e rimesse a nuovo, affinché fossero tutte perfettamente funzionanti.
Franco partecipò alla progettazione di questa esposizione ma purtroppo morì nel 2020, un anno prima dell’inaugurazione.
Tuttavia, nell’ambito del percorso di visita, è possibile entrare in quello che era il suo studio (dove nulla è stato modificato) e vedere da vicino il progetto, così come era stato delineato.
La collezione di macchine a vapore funzionanti di Franco Risi
Oltre al suo ufficio personale, gli altri ambienti destinati alle visite sono sostanzialmente due.
Il primo ripercorre, grazie a dei pannelli informativi e ad una serie di modellini e schermi a led, la storia della macchina a vapore.
Il secondo invece, che è stato realizzato nel vecchio capannone e nell’officina di Risi, espone dei pezzi da collezione.
Decine e decine di locomotive, trattori, autovetture, macchinari per la trebbiatura e per tagliare la legna.
Sembra di vedere racchiuso, in un’unica stanza, l’intero passato contadino della pianura bolognese.
Di ciascun mezzo sono indicate le caratteristiche tecniche e le informazioni legate al luogo di provenienza e all’anno di costruzione.
Grazie ad alcuni monitor inoltre, è possibile ascoltare la voce di Risi e guardare alcuni video che mostrano le diverse fasi di cui si componeva il processo di restauro.
Mi ha molto incuriosito la locomotiva cingolata, costruita nel 2014. Si tratta di una macchina interamente realizzata da Franco Risi, con un motore a vapore di inizio Novecento.
Venne eseguita prendendo come modello un trattore cingolato a vapore (Hornsby Chain Track Tractor), utilizzato nel 1910 per rifornire di carbone i campi del Klondike, in Canada, dopo la grande corsa all’oro.
Ogni intervento è stato condotto con una tale maestria e cura per i particolari, da riuscire a catapultare il visitatore indietro nel tempo, verso epoche lontanissime.
Vi assicuro che, più di una volta, mi è sembrato quasi di sentire il lungo fischio che nei film, annuncia solitamente l’arrivo delle locomotive a vapore, in stazioni affollatissime e polverose.
Raggiungere il Museo della Macchina a Vapore – Franco Risi
Il Museo della Macchina a Vapore – Franco Risi si trova in Via Biancolina, 4 B/1, a circa 3 chilometri dal centro di San Giovanni in Persiceto.
È aperto alle visite nei giorni di sabato e domenica, dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle ore 15:00 alle 18.00.
Per informazioni su biglietti e riduzioni, potete scrivere a: segreteria@agenter.it.
Frammenti di colore tra cielo e terra: una mostra d’arte presso i musei di San Giovanni in Persiceto vicino Bologna
Dal 15 Settembre al 22 Dicembre 2024 avete non uno ma ben cinque motivi in più per visitare i musei di San Giovanni in Persiceto.
Per circa tre mesi infatti, le sale espositive del borgo rotondo in provincia di Bologna, ospitano la mostra diffusa Frammenti di colore tra cielo e terra della giovane artista bolognese Laura Tibaldi.
L’evento, curato da Giulia Marchesini di Agen.Ter, nasce dalla volontà di avvicinare le sedi staccate del complesso museale attraverso cinque tele che, proprio come i pezzi di un puzzle, comunicano tra di loro e con l’ambiente circostante.
Laura Tibaldi, classe 1992, è stata sempre affascinata dall’arte in tutte le sue forme ma è a partire del 2021 che inizia ad avvicinarsi al mondo della pittura, come autodidatta.
Dipingere è per lei una vera e propria terapia. Ogni volta che avverte il bisogno di esternare le sue emozioni, anche le più intime e dolorose, cerca un contatto con la tela.
L’unico modo per aprirsi davvero al mondo è adoperare il linguaggio universale dei colori, che le consente di toccare le corde più profonde dell’anima fino a farle vibrare.
In occasione della mostra, i visitatori avranno modo di ammirare cinque dei suoi ultimi lavori, collocati all’interno di altrettante sedi museali a San Giovanni in Persiceto:
- Odis(se)a (2021), nel Museo Archeologico Ambientale;
- Quiete stellare (2024), all’interno del Planetario;
- Anatomia di un inconscio (2022), presso Fisica Experience;
- Mountain – The climb (2022), presso il Museo della Macchina a Vapore – Franco Risi;
- Quadri della terra: eucalipto arcobaleno (2022-2023), nel Laboratorio dell’insetto.
Se volete saperne di più su Laura Tibaldi, date un’occhiata al suo profilo Instagram.
Giunti alla fine di questo viaggio virtuale all’interno dei musei di San Giovanni in Persiceto, non mi resta che chiedervi: siete pronti a vedere le stelle e a visitare le splendide collezioni esposte nel borgo in provincia di Bologna?
21 risposte
I planetari li ho sempre considerati un mondo nel mondo. Quando entri non sai mai cosa potrai vedere al loro interno, alcuni piccolissimi altri enormi, mi stupiscono ogni volta. Ne sono affascinata!
Non so se riuscirei a passare nel laboratorio degli insetti, ma senza dubbio mi fionderei ad ammirare subito il museo dei meteoriti. Sono sempre stata molto affascinata dai movimenti planetari e da tutto quello che è materia celeste.
Al Planetario ci sono circa 1.300 meteoriti, è un vero paradiso per gli appassionati come te.
Da amante dello spazio e dell’archeologia, direi che a San Giovanni in Persiceto troverei molte cose interessanti, soprattutto mi piace moltissimo il museo archeologico collocato nell’antico carcere.
Le collezioni esposte sono decisamente interessati, ottima scelta.
Un museo davvero a tutto tondo che non conoscevo affatto! Nella parte dedicata agli insetti mi sentirei davvero a mio agio dato che sono una grande appassionata di libellule, quindi capisco bene il sentimento di Simone verso gli insetti!
Simone è entusiasta del suo laboratorio, sono certa che si fermerà con piacere a chiacchierare con te ed illustrarti il suo museo vivente dedicato agli insetti.
Ho visitato un museo simile a Mosca, dove però purtroppo mi sono persa tante cose perché non c’era una guida ad accompagnarci lungo il percorso, per cui abbiamo potuto fare affidamento solo sui cartelli esplicativi in un inglese molto stringato. Ma ciò non toglie che l’astronomia sia una scienza che trovo molto affascinante, nonostante anche io ne abbia una conoscenza scolastica.
Eviterei invece il laboratorio degli insetti perché sono terrorizzata da vespe-farfalle-falene: e non ho tutti i torti data la pericolosità della cimice assassina 😉
Il laboratorio degli insetti, per me che non ne vado proprio matta, è stata una piacevole sorpresa, non lo scarterei a priori.
Amo guardare le stelle, anche se qui mi capita sempre di rado per via delle troppe luci. Non sono mai stata all’interno di un Osservatorio ma è un’esperienza che mi piacerebbe fare. Tra l’altro ci sono davvero musei interessanti come quello degli insetti che non avrei mai preso in considerazione.
Giusta osservazione, vedrai che ti piaceranno tutti i musei di San Giovanni in Persiceto.
Da quando sono bambina sono affascinata ed innamorata dei Planetari, andrei subito ad ammirare le stelle all’osservatorio e non mi perderei il museo dei meteoriti!
Sicuramente non riuscirei ad entrare nel Museo degli insetti. Solo guardando la foto che hai inserito nell’articolo mi vengono i brividi di freddo. Devo però ammettere che c’è un bel pò da fare e da vedere qui! Hai fatto bene a specificare di controllare gli orari di apertura. Io vado spesso a sentimento e molte volte torvi siti e monumenti chiusi.
La pianificazione spesso aiuta anche se molte volte le bellezze scoperte per caso sono forse quelle che danno più soddisfazione 😉
Siamo stati a San Giovanni in Persiceto tanti anni fa x vedere i celebri murales, ma non sapevo ci fossero tutti questi musei. Mi attira molto il Planetario… mentre il Museo dell’Insetto lo lascio agli appassionati!! Scherzo😁😁
Con la mostra d’arte che c’è in questo periodo, la visita ai musei è ancora più suggestiva.
Bravissima Libera! Finalmente sento parlare di San Giovanni in Persiceto non solo per i suoi pur belli murales!
Da appassionata di astronomia, penso che perderei la cognizione del tempo al Planetario Museo del Cielo e della Terra, ma anche anche al Museo delle Meteoriti. Ma quanti musei a tema scienze ci sono in questo paesino vicino Bologna!
Ti aspetto!
Non mancherò di venire, prima o poi
Avevo sentito parlare di San Giovanni in Persiceto ma di certo non mi sarei aspettata che ospitasse un planetario con osservatorio annesso!
Lo spettacolo della sala alla base della cupola dev’essere davvero emozionante, soprattutto con un’esperto a spiegare il tutto.
Il laboratorio dell’insetto forse lo salterei, peró la Fisica Experience mi intriga con le sue postazioni interattive.
Dev’essere interessante anche il Museo Archeologico e scoprire il modellino del vecchio villaggio fortificato.
Dei bellissimi musei da segnarsi sicuramente se si è in zona.
Una località che merita davvero una visita.