Comunicare un evento culturale sui social può sembrare un’operazione semplice, soprattutto per chi pensa che sia sufficiente condividere una locandina su tutti i profili istituzionali, abbozzare una didascalia di circostanza e ricorrere a qualche hashtag generico.
Ma siamo proprio sicuri che un contenuto così statico e freddo riesca a risvegliare l’attenzione di chi scrolla velocemente tra un post ironico e l’ennesimo reel motivazionale?
Una locandina, da sola, non racconta nulla. Non spiega perché qualcuno dovrebbe esserci, non crea aspettative, non fa sentire le persone coinvolte.
Vi siete mai chiesti quanti, tra gli eventi che sulla carta sembravano ben organizzati, sono passati inosservati perché non li avete raccontati con la giusta attenzione?
Comunicare un evento culturale sui social: Tracce di Libertà e la sfida ai pregiudizi
Chi si occupa di comunicare eventi o manifestazioni nel settore turistico e culturale ha un compito molto importante.
Deve riuscire a trasformare un semplice appuntamento sull’agenda in un’esperienza da ricordare.
Per farlo, iniziare il racconto sui social molto prima dell’apertura delle porte, può non essere sufficiente.
Occorre adoperarsi per accendere la curiosità delle persone e accompagnarle per mano al giorno dell’evento.
La buona notizia è che si può fare, anche senza disporre di un grosso budget, ma è necessario costruire una strategia mirata.
Ne ho avuto la prova con Tracce di Libertà, l’evento che ho ideato e condotto nell’ambito della rassegna estiva della Certosa di Bologna.
Parlare di un percorso notturno in un cimitero monumentale, per quanto denso di storia e significato, richiedeva qualcosa in più di una semplice locandina con l’orario, il tema dell’evento e l’indicazione del punto di ritrovo.
Dovevo trovare il modo di stimolare l’interesse, ribaltando il pregiudizio secondo cui, un luogo come la Certosa di Bologna non potesse ospitare un’esperienza culturale insolita e coinvolgente.
Così, ho costruito la narrazione strategica sui social puntando su foto e video capaci di evocare emozioni e raccontare cosa accadeva dietro le quinte, lasciando trapelare qualche anticipazione.
In pochi giorni sono arrivate le prime 20 prenotazioni alle quali, dopo un secondo contenuto (si trattava di un reel realizzato durante uno dei miei sopralluoghi), se ne sono aggiunte altre 20.
Inoltre, nel periodo post evento, grazie ad un reel emozionale e ad un carosello contenente alcuni feedback ricevuti dai partecipanti, ho registrato 16 nuove iscrizioni alla newsletter, oltre a richieste di collaborazione e messaggi in direct.
Promuovere la cultura sui social: le azioni strategiche per farlo bene anche se non c’è budget
I social possono diventare strumenti potenti per comunicare la cultura, promuovere le iniziative sul territorio e costruire una relazione duratura con il pubblico.
Ma vanno usati in modo consapevole e strategico.
Ed è per questo che ho deciso di condividere con voi quello che ho imparato sul campo.
Ho individuato alcune semplici azioni che potete mettere in pratica per comunicare bene il vostro prossimo evento culturale sui social, anche se non avete un budget elevato per le sponsorizzate.
Comunicare la cultura sui social: cosa raccontare prima di un evento
Invece di pubblicare il volantino e aspettare che succeda qualcosa, provate a condividere un post con una domanda aperta, una citazione legata al tema dell’evento oppure una foto evocativa del luogo dove si svolgerà.
In alternativa, potreste alzare il sipario e mostrare i sopralluoghi, i preparativi, i materiali che state studiando nelle story o in un reel, per far sentire le persone parte integrante del vostro processo creativo.

Se state per inaugurare una mostra ad esempio, potreste pubblicare una breve intervista al curatore, riprendendolo con lo smarpthone mentre spiega la scelta del tema o del titolo.
L’utilizzo di brevi sondaggi o quiz inoltre, vi permetterà di interagire e di conoscere meglio i follower, conducendoli passo dopo passo, verso quell’esperienza.
Durante l’evento: come coinvolgere attivamente chi partecipa
I contenuti condivisi da voi o dal vostro team durante l’evento non solo raccontano ciò che accade in tempo reale, ma guidano lo sguardo del pubblico, accorciando la distanza tra chi c’è e chi sta seguendo da casa.
Mostrare l’attimo in cui si aprono le porte, accogliere chi è online con un messaggio di benvenuto o condividere un dettaglio inedito dell’allestimento, rende l’esperienza accessibile e può spingere chi non è presente a non voler perdere la prossima occasione.
Ricordate però che l’obiettivo non è documentare tutto, ma creare una connessione autentica, senza interferire con la fruizione dell’evento dal vivo.
Evitate dirette troppo lunghe o riprese invadenti: meglio poche story ben curate, che raccontino l’atmosfera, l’emozione nei volti, un dettaglio suggestivo.
Spesso sono proprio i partecipanti a condividere contenuti spontanei: una story in cui taggano il museo, una frase scritta accanto all’opera preferita, un dettaglio che li ha colpiti.
Tutti questi gesti contribuiscono a costruire una narrazione corale, più credibile e coinvolgente di qualsiasi post istituzionale.
La comunicazione non finisce dopo l’evento: come consolidare il rapporto col pubblico
Il momento in cui l’evento finisce segna l’inizio di una nuova fase all’interno della strategia di comunicazione.
È l’ora di consolidare il legame con chi ha partecipato e incuriosire chi non c’era.
Scegliete brevi video (dettagli, scorci, persone in cammino o in ascolto), accompagnati da descrizioni che restituiscono il senso profondo dell’esperienza vissuta.
Se avete raccolto dei feedback, condividetene i più significativi, integrandoli con fotografie, oppure affidate il vostro personale racconto alle story.
Spiegate qual era il vostro stato d’animo durante l’evento, cosa vi ha colpito e cosa proprio non vi aspettavate.
Chi vi ascolta o legge quelle parole, si sentirà parte della vostra storia.

Sapete bene quanta cura ci sia dietro l’organizzazione di un evento.
Dalla scelta della data alla logistica, dal programma alle collaborazioni, ogni passaggio richiede tempo, attenzione ed energie.
Eppure, tutto questo lavoro rischia di passare inosservato a causa di una comunicazione improvvisata, frettolosa o incoerente.
Non lasciate che accada.
Cominciate da azioni semplici e sostenibili, come quelle che vi ho appena suggerito.
Ascoltate il vostro pubblico, sperimentate, trovate il vostro stile.
Se vi sentite demotivati perché i risultati non arrivano o non sapete proprio da che parte cominciare, scrivetemi: posso aiutarvi a costruire una strategia narrativa adatta alla vostra impresa o attività professionale.
Ogni evento merita una comunicazione all’altezza della passione e della cura con cui è stato progettato, anche il vostro.