Il sito archeologico di Jerash in Giordania

Arco di Adriano a Jerash in Giordania

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Il sito archeologico di Jerash costituisce, dopo quello di Petra, il luogo di interesse storico più visitato della Giordania.

Proprio come l’antica Città Rosa costruita dai Nabatei, anche la romana Gerasa vanta una storia antichissima.

Se volete lasciarvi affascinare dalle atmosfere di un passato lontano e ammirare i segni evidenti del passaggio di questi grandi popoli, non potete non inserire entrambi i siti nel vostro programma di viaggio in Giordania.

Per preparare al meglio la visita a Petra, potete consultare il mio articolo:

A seguito della recente riapertura del Regno di Amman al turismo internazionale, i dati relativi alle presenze registrate fanno già segnare un discreto incremento rispetto al 2020 e sono indubbiamente incoraggianti per il futuro.

Una curiosità: Jerash è nota anche come la Pompei d’Oriente perché, come il celebre sito archeologico italiano, anche l’antica città giordana è rimasta sepolta sotto la sabbia per secoli.

Oggi, dopo un’intensa attività di restauro, durata ben 70 anni, Jerash è senza dubbio una delle città romane meglio conservate al mondo.

Per questo motivo, non poteva non essere inserita nel programma del fam trip delle Travel Blogger Italiane, con le quali ho avuto l’opportunità di condividerne la visita.

Entriamo!

Il sito archeologico di Jerash in Giordania: storia dell’antica Gerasa

Questi luoghi furono abitati fin da tempi lontanissimi poiché collocati in un’area molto fertile, grazie alla presenza del fiume Wadi Jerash.

Il primo agglomerato urbano di una certa rilevanza si attesta con Alessandro Magno, che gli conferì le caratteristiche tipiche dell’architettura greca del tempo.

Eppure è con la conquista di Pompeo, avvenuta nel 64 a.C. e con l’annessione all’Impero Romano, che l’antica Gerasa conobbe un periodo di grande splendore.

Costituì, con altre nove città mediorientali, la Decapoli, un’alleanza commerciale e militare, che contribuì a rendere l’economia locale davvero fiorente.

Ad un primo processo di edificazione, durante il quale la città recepì le modalità costruttive tipiche del mondo romano, ne seguì un secondo.

Nel 106 d.C. l’imperatore Traiano estese nuovamente i confini dell’Impero, annettendo il regno di Nabatei e così anche l’architettura di Jerash subì delle modifiche, diventando ancora più sfarzosa e imponente.

Ad un periodo di grande splendore ne seguì però uno di forte crisi, che si protrasse per ben duecento anni, dal III al V secolo.

Soltanto quando il Cristianesimo diventò la religione ufficiale dell’Impero, Jerash conobbe un nuovo periodo di prosperità, caratterizzato dalla realizzazione di diversi edifici sacri.

Il violento terremoto del 747 tuttavia, la condannò ad un declino che sembrava definitivo, ma che fu invece interrotto dopo secoli, quando gli esploratori europei restituirono l’eterna bellezza di questa città al mondo intero.

Cosa vedere nel sito archeologico di Jerash

L’aspetto con cui si presenta oggi Jerash ai visitatori è un chiaro esempio di commistione di stili architettonici diversi, legati alle diverse fasi della sua storia.

Quello che sto per delineare è un itinerario che vi porterà alla scoperta dei principali luoghi di interesse presenti all’interno del sito archeologico.

Il mio consiglio è di dedicare almeno mezza giornata alla visita, che si svolge completamente a piedi e che, a partire dal maestoso Arco di Adriano, vi porterà alla scoperta del sito archeologico in un itinerario ad anello.

Arco di Adriano

Per celebrare l’arrivo dell’imperatore Adriano nel 129 d.C., fu costruito un imponente arco, alto circa 11 metri.

La sua facciata è caratterizzata dalla presenza di quattro colonne dai capitelli corinzi e di due arcate minori, poste ai lati dell’arco principale.

È indubbiamente uno dei luoghi più fotografati del sito archeologico di Jerash, nonché tra i preferiti dai tanti ambulanti che, sotto alla sua ampia ombra, cercano un pò di refrigerio.

L’ippodromo

Pensate che sulle gradinate dell’ippodromo di Jerash trovavano posto ben 15.000 spettatori.

Questo luogo, edificato per intrattenere la popolazione durante i momenti di svago, si estende per una superficie di 13.000 metri quadri ed ancora oggi, saltuariamente, torna ad assolvere alla sua antica funzione.

Certo, non sono più le corse delle bighe trainate dai cavalli la sua principale attrazione ma concerti e spettacoli teatrali.

Questi eventi si inseriscono nel contesto del Festival della Cultura e delle Arti di Jerash, che quest’anno si è svolto proprio all’indomani della mia visita, nel mese di Settembre.

Il foro

Dalla caratteristica forma ellittica, questo foro avvolge il visitatore in una cornice architettonica unica nel suo genere, costituita da un fitto colonnato di ordine ionico.

il foro ellittico di Jerash in Giordania

Pensate che proprio qui nel 2017, il grande tenore Andrea Bocelli, alla presenza della regina Rania, ha incantato il popolo giordano con un meraviglioso concerto.

Il tempio di Zeus

Si trova alle spalle del foro, in un’area panoramica da cui ammirare l’intero sito archeologico.

Fu costruito nel 162-163 d.C. sui ruderi di un’antico santuario ed è raggiungibile percorrendo una gradinata.

Oggi sono ancora ben visibili le colonne corinzie che ne costituivano il peristilio.

Il teatro nord

La gradinata di questo teatro costruito nel 165 d.C., poteva ospitare fino a 1600 persone.

Più piccolo del teatro sud, il teatro nord veniva utilizzato per le assemblee del consiglio o per spettacoli di minor prestigio.

Il teatro sud

Per comprendere la reale imponenza ed importanza di questo teatro, vi basti sapere che qui trovavano posto ben 5.000 spettatori e che la platea era stata costruita in modo che i suoni potessero essere percepiti ovunque, con la stessa intensità.

Risale al 90-92 d.C., periodo che si colloca sotto l’impero di Diocleziano e conserva tuttora i segni evidenti dell’antico utilizzo.

Ancora oggi, nell’ambito del Festival della Cultura e delle Arti, il palcoscenico di questo teatro torna ad animarsi e ad incantare il pubblico con spettacoli e rappresentazioni sceniche.

Il tempio di Artemide

Dell’antico tempio dedicato ad Artemide, dea della caccia, colpiscono le undici colonne corinzie, collocate in cima ad una scalinata.

Costruito nel 150-170 d.C., quello che una volta era l’edificio più importante della città, oggi è indubbiamente uno dei luoghi più fotografati del sito archeologico di Jerash in Giordania.

Le chiese bizantine

Sono tre gli edifici di culto d’età bizantina presenti all’interno del sito di Jerash.

  • Chiesa di S. Giorgio,
  • Chiesa di S. Giovanni Battista,
  • Chiesa dei SS. Cosma e Damiano.

Tra tutte, quella conservata meglio è indubbiamente la Chiesa intitolata ai SS. Cosma e Damiano, al cui interno sono ancora visibili parti delle decorazioni musive che ricoprivano originariamente le pavimentazioni.

Il cardo massimo

Anche la strada su cui si affacciano le principali costruzioni di Jerash è un luogo di forte interesse e merita di essere guardata con attenzione.

Lungo ben 800 metri e delimitata da colonne, l’intero tracciato del cardo massimo, mostra ancora oggi i solchi lasciati dalle pesanti ruote dei carri, che lo attraversavano per spostarsi da nord a sud della città, carichi di merci.

il cardo massimo di Jerash in Giordania

Il ninfeo

È una fontana monumentale del 191 d.C. dedicata alle ninfe, di cui sono ancora ben visibili i capitelli corinzi, che caratterizzano l’imponente struttura, da cui sgorgava l’acqua, dando vita ad una scenografica cascata.

Quanto costa visitare il sito di Jerash e come prenotare la visita

Il sito archeologico di Jerash è aperto tutti i giorni ma con orari diversi a seconda del periodo dell’anno:

  • durante la stagione invernale (da marzo a novembre) apre alle 8:00 e chiude alle 16:00;
  • nei mesi di aprile e maggio apre alle 8:00 e chiude alle 17:30;
  • durante la stagione estiva (da giugno ad ottobre) apre alle 8:00 e chiude alle 18:30.

Il biglietto di ingresso ammonta a 10 JOD (circa 12,50 Euro) e può essere acquistato direttamente alla biglietteria, posta all’ingresso del sito archeologico.

Tuttavia, sappiate che la visita al sito di Jerash è inclusa nel Jordan Pass, un biglietto unico che consente di accedere a più di 40 attrazioni su tutto il territorio giordano.

Come vestirsi per visitare Jerash

Le temperature in Giordania, soprattutto in primavera ed estate, possono essere molto elevate.

Per questo motivo, vi consiglio di cominciare la visita al sito di Jerash dalle prime ore dopo l’apertura e di indossare abiti leggeri e comodi.

Ricordate di coprirvi la testa con un berretto o in alternativa, di acquistare la tipica kefiah presso il bazaar che si trova nelle vicinanze della biglietteria.

Portate con voi la crema solare ed una scorta d’acqua e scegliete calzature comode.

Dove mangiare a Jerash in Giordania

Durante il mio soggiorno in Giordania, ho avuto la possibilità di pranzare presso il ristorante Artemis, situato a soli 5 minuti dall’ingresso di Jerash.

Il locale dispone di un’ampia terrazza coperta posta in una posizione panoramica e serve piatti della tradizione locale.

Nei pressi della porta d’accesso è stato collocato un forno a legna, dove viene preparato il pane taboon, una focaccia tipica di questi luoghi, poi servita in tavola.

È stata una piacevolissima scoperta!

Come arrivare a Jerash

Il sito archeologico di Jerash dista circa 50 chilometri da Amman, capitale della Giordania, e si raggiunge in poco più di un’ora, seguendo la strada 35.

Un’alternativa al noleggio di un’automobile, sono gli autobus.

In questo caso, vi consiglio di dare un’occhiata all’offerta di Jett Bus, tra le compagnie che coprono questa tratta.

la platea del teatro di Jerash in Giordania

Se volete sapere di più sul mio viaggio con le Travel Blogger Italiane, consultate l’articolo di una delle mie compagne d’avventura, Silvia, in cui vengono elencate tutte le tappe del nostro itinerario tra cui l’antica Jerash, uno dei principali luoghi d’interesse della Giordania.

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24 risposte

  1. Leggere questo articolo mi ha riportato alla mente che avevo studiato Jerash per l’esame di Archeologia delle province romane!!! Quanto mi piacerebbe visitarla, perché un conto è studiare le cose sulla carta, un altro è poterle vedere dal vivo.

    1. Penso che sia uno spreco limitarsi ad ammirare certi edifici sui libri di storia : meglio prenotare un bel viaggio e andare ad ammirarli di persona .

  2. Bocelli fa concerti in luoghi sempre meravigliosi c’è da dire! Che incanto tutto questo, io adoro la storia e vedere questi luoghi che la lasciano trasparire da ogni lastra di pietra è emozionante.

  3. Una tappa imperdibile per chiunque visiti la Giordania! Una meravigliosa città archeologica perfettamente conservata e venuta alla luce proprio come una Pompei giordana. Non vedo l’ora di vederla!

  4. Ho visitato Jerash qualche settimana fa durante il mio viaggio in Giordania. E’ stata un’esperienza bellissima, perché era una splendida giornata e c’erano pochissimi visitatori. Il clima era perfetto, ma non oso immaginare di visitare questo sito nei mesi più caldi…

  5. Jerash è indubbiamente un sito che merita una visita durante un viaggio in Giordania. Sono contenta che abbiamo avuto modo di averla tra le nostre tappe. Sicuramente vorrei tornare per una visita più tranquilla e approfondita

  6. Dal viaggio delle travel blogger italiane, la mia lista della cose da vedere in Giordania si è allungata con tanti nuovi posti, ora grazie al tuo interessante articolo ho aggiunto anche questo sito archeologico di Jerash!

  7. Sono stata in Giordania in aprile e mi sono innamorata di questa terra. Tra le altre cose, anche noi abbiamo visitato Jerash e mi è piaciuta moltissimo; l’unico problema è stato il caldo allucinante, penso che ci fossero almeno 35 gradi se non di più.

  8. Stavo leggendo di Jerash proprio questa mattina (che caso!) e da quello che trovo in internet non capisco se tutti questi monumenti che citi fanno parte di un unico parco archeologico (con biglietto di entrata unico, diciamo) o se sono sparpagliati e li si vede uno ad uno camminando per strada. Mi illumini, per favore? 😀

    1. Jerash è un sito archeologico . Se leggi l’articolo, troverai tutte le informazioni per la visita. Se dopo aver letto, ti restano dei dubbi, contattami pure.

      1. Mi ero letta tutte le cose da vedere, ma mi ero persa il trafilo sul bilgietto d’ingresso! 😀 per quello non capivo se era tutto un blocco unico o no. perfetto, grazie!

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