Potrà sembrarvi incredibile eppure da una delle finestre di Villa Griffone, sede del Museo Marconi, poco più di cento anni fa a due passi da Bologna, un ventunenne cambiò radicalmente le sorti del mondo.
Era il 1895 quando il giovane Guglielmo lanciò dalla soffitta della casa di famiglia, il primo segnale senza fili della storia, antesignano dell’odierna connessione wireless.
Da quel momento nulla fu più come prima: l’umanità si trovò al centro di una profonda rivoluzione elettronica, che perdura ancora oggi.
Ma in che modo tutto ebbe inizio? Scopriamolo insieme.
Guglielmo Marconi: breve storia dell’inventore e del museo vicino Bologna
Il 25 Aprile 2024 ricorre il centocinquantesimo anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, figlio di Giuseppe (possidente bolognese) e di Anne Jameson (irlandese, discendente da una famiglia produttrice di un noto marchio di whisky).
Nella stanza dei bachi di Villa Griffone alle porte di Bologna, quando era poco più che un bambino mise a punto un piccolo laboratorio, in cui svolgeva esperimenti elettrici.
Riceveva lezioni private e si teneva costantemente aggiornato circa le principali innovazioni in ambito scientifico internazionale poiché, oltre a conoscere bene la lingua inglese, era abbonato a specifiche riviste di settore.
Nell’estate del 1895 Marconi ebbe l’intuizione di utilizzare le onde elettromagnetiche per trasportare informazioni, sotto forma di impulsi elettrici, senza il supporto di fili.
Un colpo di fucile sparato oltre la collina dei Celestini, a circa 2 chilometri da Villa Griffone, lo avvisò della riuscita dell’esperimento.
Aveva appena realizzato il primo sistema di comunicazione a distanza senza fili, capace di superare un ostacolo naturale e dunque di funzionare perfettamente anche oltre la portata ottica.
Guglielmo Marconi da Bologna a Londra: quando l’inventore diventò imprenditore
Lasciò l’Italia per trasferirsi a Londra in compagnia di sua madre, dove brevettò l’invenzione e creò la sua società (fu un vero e proprio startupper!), deciso ad aumentare sempre di più la portata delle radiocomunicazioni.
Nel 1899 effettuò il primo collegamento radiotelegrafico internazionale, capace di attraversare il Canale della Manica.
Circa venti mesi dopo smentì gli scienziati dell’epoca, convinti che le onde radio non potessero superare la curvatura terrestre.
A soli 27 anni infatti, riuscì a collegare Poldhu, in Cornovaglia, con la città di Saint John’s, situata a ben 3.400 chilometri di distanza, sull’isola canadese di Terranova.
Preoccupato delle avverse condizioni meteorologiche e del danneggiamento delle antenne, pensò di collegare un aquilone al ricevitore.
Anche questa volta la sua intuizione fu giusta e la riuscita dell’esperimento lo consacrò in ogni angolo del pianeta, come una delle persone più influenti di inizio Novecento.
Marconi non è l’unica eccellenza emiliana che ha reso celebre l’Italia nel mondo. A Modena per esempio, è stata inaugurato un percorso museale dedicato a Pavarotti. Scopritelo nell’approfondimento di Iole!
Guglielmo Marconi: il Nobel per la Fisica e la fama planetaria
Ricevette il Premio Nobel per la Fisica nel 1909, riconoscimento che condivise con il tedesco Braun.
La sua invenzione fornì un enorme beneficio all’umanità poiché consentì alle navi che percorrevano lunghi viaggi transoceanici, di segnalare le situazioni di pericolo ed inviare prontamente richieste di soccorso.
La Marconi Company forniva tutta l’apparecchiatura necessaria per permettere ai due marconisti a bordo dei transatlantici, di gestire efficacemente le trasmissioni.
Grazie a Guglielmo Marconi 700 passeggeri del Titanic riuscirono a raggiungere incolumi la città di New York a bordo del Carpathia.
Era l’italiano più acclamato del momento ed il governo del Nostro Paese non impiegò molto a chiedergli di assumere un ruolo di spicco nella diplomazia internazionale.
Nel 1919 rappresentò l’Italia a Parigi, nell’ambito della Conferenza di Pace organizzata dai Paesi vincitori della Prima Guerra Mondiale.
Ottenne numerosissime onorificenze, lauree ad honorem e fu co-fondatore della BBC e della URI (Unione Radiofonica Italiana), poi trasformata in RAI.
Si sposò due volte.
Dall’unione con l’irlandese Beatrice O’Brien nacquero Degna, Giulio e Gioia mentre la sua seconda moglie, Maria Cristina Bezzi Scali, mise al mondo Elettra.
Quello dell’ultima figlia, nel 1934 divenne anche il nome della sua nave, un vero e proprio laboratorio galleggiante.
Morì a Roma nel 1937 a causa di un infarto.
Durante i funerali, tutte le emittenti radiofoniche del mondo interruppero le comunicazioni per due minuti, in suo onore.
Le sue spoglie sono custodite presso il Mausoleo di Villa Griffone a Sasso Marconi (toponimo istituito in sua memoria nel 1938) nelle vicinanze di Bologna, attuale sede del Museo Marconi.
Il parco di Villa Griffone ed il Mausoleo Marconi
Vi consiglio di raggiungere Villa Griffone un po’ prima dell’inizio della visita, così da intrattenervi nel suo ampio giardino.
Non potrete non accorgervi della statua di bronzo alta ben 8 metri, che l’artista toscano Antonio Berti eseguì in occasione del centenario della nascita dell’inventore.
A poca distanza avrete modo di scorgere parte della chiglia dell’Elettra e la ricostruzione dell’antenna collegata al trasmettitore durante gli esperimenti condotti nel 1895.
Nel 2011 inoltre, l’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IIEE) consegnò a Villa Griffone due pietre miliari, riconoscendovi un luogo di enorme rilevanza per il progresso scientifico internazionale.
Il Mausoleo, che accoglie anche le spoglie della seconda moglie di Marconi, è stato realizzato dall’architetto Marcello Piacentini sul lato opposto dell’abitazione, ed è facilmente raggiungibile grazie ad un sentiero che si snoda in discesa, lungo la collina.
Un consiglio: se avete ancora qualche minuto a disposizione, collocatevi esattamente sotto la finestra della stanza dei bachi, riconoscibile da un’iscrizione, e scattate una foto.
Quale location migliore di questa per portare a casa un ricordo della vostra permanenza presso il Museo Marconi?
Il percorso di visita all’interno di Villa Griffone
Nel complesso, la visita guidata all’interno del Museo Marconi dura circa un’ora e trenta minuti e si svolge sostanzialmente nell’ambito di tre ambienti ben distinti.
Un viaggio nella storia delle principali invenzioni nel campo dell’elettronica e di come abbiano influito sugli esperimenti di Marconi, è quello che vi attende al Piano Terra.
All’interno dell’Aula Magna al primo piano invece, è possibile approfondire la figura dell’inventore, grazie alla visione di un filmato di alcuni minuti, dedicato all’applicazione in ambito marittimo dell’intuizione marconiana.
Tenetevi forte perché state per raggiungere la celeberrima stanza dei bachi, al secondo piano della villa, dove è stato minuziosamente ricostruito il laboratorio del giovane Guglielmo.
Questo è anche il luogo più immersivo del percorso museale.
Grazie alla presenza di diverse postazioni interattive, potrete cimentarvi con alcune delle trovate più sensazionali dell’epoca, proprio come dei provetti inventori.
Prima di avviarvi all’uscita, non dimenticate di varcare la soglia della cabina del marconista, riprodotta in uno degli ambienti del secondo livello, accanto al modellino dell’Elettra.
Museo Marconi vicino Bologna: come raggiungere Villa Griffone
Il modo più comodo per raggiungere l’ingresso del Museo Marconi, in Via Celestini, 1 a Pontecchio Marconi (frazione di Sasso Marconi), in provincia di Bologna, è in automobile.
Seguite l’autostrada A1 (uscita Sasso Marconi), quindi la SS 64 Porrettana, poi svoltate in Via Celestini (nell’ultimo tratto la strada è in parte sterrata) e lasciate la macchina nel parcheggio gratuito della villa.
Chi preferisce spostarsi con i mezzi pubblici può prendere l’autobus 92 in partenza dall’Autostazione di Bologna.
Effettua una fermata in prossimità dello spiazzale destinato ai pullman di linea, proprio di fronte al Mausoleo Marconi.
Dopo la visita a Villa Griffone, potreste raggiungere la vicina Marzabotto ed il Parco di Monte Sole. Venite a scoprirne di più nel racconto della mia personale esperienza.
Museo Marconi: quanto costa e come prenotare
È consentito accedere al percorso museale solo attraverso una delle visite guidate, che vanno prenotate anticipatamente tramite telefono (al numero +39 051846121) o e-mail (info@fgm.it).
Il costo del biglietto standard è pari a 8 Euro, che si riducono a 7 Euro per gli over 65 e a 4 Euro per gli studenti.
Per prendere visione delle gratuità, delle soluzioni cumulative, del calendario delle visite e di tutte le iniziative in corso, vi suggerisco di consultare il sito internet del Museo Marconi.
Se desiderate inserire questa tappa nel vostro prossimo viaggio a Bologna, non dimenticate di condividere le vostre foto ricordo sui social, taggando Viaggi.Cibo.Emilia.
Personalmente, trovo che la storia di questo giovanissimo inventore e caparbio imprenditore, sia straordinariamente moderna e attuale.
E voi, cosa ne pensate?
16 risposte
Non solo incredibile inventore, quindi, ma anche imprenditore di sè stesso! Questa chicca mi mancava, e fa riflettere, in piccolo ovviamente, sul fatto che non è sufficiente avere “belle e innovative idee”, ma bisogna anche realizzarle e commercializzarle!
Marconi è davvero un personaggio di una modernità incredibile, non ha mai dubitato circa l’enorme portata della sua invenzione, superando ogni limite o convenzione.
Una delle eccellenze di cui l’Italia deve andar fiera e questo museo rende davvero omaggio al suo genio.
Verissimo. Ci sei già stata, Marina?
Sai che non sapevo praticamente nulla di Guglielmo Marconi? A parte quello che ti insegnano a scuola e che non gli rende giustizia. Incredibile pensare che avesse appena 21 anni, soprattutto se faccio il paragone con i ventunenni con cui mi capita di aver a che fare!
Interessanti anche i dettagli sulla sua vita privata che si scoprono visitando un museo come questo: un posto che mi piacerebbe molto vedere!
Una vera fonte d’ispirazione.
Mio marito è un super appassionato di tecnologia e conosce bene le straordinarie storie dei grandi inventori dell’inizio del secolo scorso come Edison, Tesla e Marconi. Ma non siamo mai stati al Museo Marconi. Organizzeremo al più presto.
Se le premesse sono queste, non vi deluderà.
Sono contenta di sapere che il Museo Guglielmo Marconi vicino a Bologna sia interessante e accessibile, al contrario della stazione Radio Marconi di San Rossore che versa in uno stato impietoso… Chissà che il museo non possa fare qualcosa e recuperare un bene così prezioso!
Ciao Eliana. La stazione di San Rossore a Pisa è di proprietà demaniale (ha anche avuto il riconoscimento di bene di valore storico ambientale). Il Museo Marconi dunque può fare poco, ma grazie per aver sollevato l’argomento e speriamo che partano i restauri finalmente.
Ho visto questo museo durante le giornate FAI qualche anno fa. E’ un luogo veramente interessante, adatto a qualsiasi età, grazie anche alle diverse postazioni interattive presenti.
Adatto davvero a tutti, la figura di Marconi può essere un esempio, la trovo assolutamente attuale.
Non conoscevo questa villa ne la sua storia. Sicuramente un luogo così importante dedicato a Marconi merita assolutamente una visita!
Messo nella mia place list
Sono contenta di averti dato uno spunto utile.
Ho letto con piacere il tuo post perché ho visto da poco la serie tv dedicata a Marconi e, leggendo le tue parole, ho ricordato molto di quello che avevo visto. Mi piacerebbe molto visitare i luoghi da te descritti. Mi salvo il post sperando di raggiungere il Museo Marconi al più presto. Grazie
Grazie a te, vedrai che il museo ti piacerà.