Uno degli esempi più riusciti di riqualificazione urbana in Italia, sono i Quartieri Spagnoli di Napoli.
Dovete sapere che, già dai tempi di Pedro di Toledo, questa zona del capoluogo campano presentava una densità abitativa tale da divenire, sempre più spesso, scenario di attività criminali.
Tuttavia, grazie all’impegno delle amministrazioni locali, delle associazioni attive sul territorio e degli abitanti di questi vicoli, oggi i Quartieri Spagnoli costituiscono una delle tappe immancabili in qualsiasi itinerario alla scoperta della città partenopea.
A tal proposito, se state pianificando il vostro prossimo viaggio, potrà tornarvi utile il mio articolo dedicato a:
Seguendo qualche consiglio, sono certa che riuscirete ad ammirare molti dei principali luoghi di interesse del centro storico, pur avendo a disposizione un solo giorno.
Quartieri Spagnoli: il progetto di riqualificazione
Grazie ad Alessandra Desiderio di Cantastorie Napoli Tour, nel mio recente soggiorno a Napoli ho scoperto dell’esistenza di FOQUS (Fondazione Quartieri Spagnoli), una onlus istituita sul finire del 2012, all’interno dell’ex istituto Montecalvario, nel cuore dei Quartieri Spagnoli.
Dal 2014 si occupa dell’intero processo di riqualificazione della zona, promuovendo attività finalizzate al supporto verso le fasce sociali più fragili ed emarginate, ponendosi come nuovo punto di riferimento saldo e stabile, per l’intera comunità.
Oggi, il quartier generale di FOQUS accoglie le aule di una scuola d’infanzia, quelle di una scuola primaria e di un istituto secondario.
Vi si tengono corsi di formazione, eventi, convegni, attività ricreative, laboratori di teatro e corsi di danza, soltanto per citare alcune delle decine di attività che qui si svolgono.
Chi oltrepassa la soglia di Via Portacarrese a Montecalvario, 69 sa con certezza che qui è il benvenuto.
Una curiosità: accanto all’ingresso della sede di FOQUS, non potrete non notare una serie di riferimenti ai film più celebri di Totò e una sorta di edicola, ricavata sulla parete.
Qui sono raffigurati, corredati da relativa datazione storica, alcuni dei personaggi storici che, in qualche modo, sono stati legati alla città di Napoli.
Io ho riconosciuto subito Giacomo Leopardi, che qui trovò la morte nel 1833 a causa di un’epidemia di colera (è attualmente sepolto presso il Parco Vergiliano di Napoli).
Divertitevi a testare il livello di napolaneità dei vostri amici: sfidateli a chi riesce ad indovinare il maggior numero di identità!
Itinerario tra i murales più significativi dei Quartieri Spagnoli di Napoli
Uno dei modi più originali e, allo stesso tempo efficaci, per riqualificare le aree urbane degradate, è ricoprire le facciate di palazzi e abitazioni di coloratissimi murales.
Per quanto mi riguarda, trovo che la street art sia il modo migliore per veicolare messaggi, anche molto importanti, al maggior numero di persone possibile.
La sua immediatezza infatti, è uno strumento fondamentale per garantirne l’universalità.
Se anche voi siete appassionati di questa forma d’arte, consultate il mio articolo dedicato a:
Sono certa che Milano non l’avete mai vista più colorata di così!
Seguire un itinerario ben preciso, soprattutto quando si deve stilare un programma di viaggio che include anche altre tappe, penso sia fondamentale per ottimizzare i tempi senza fare rinunce.
Così, ho pensato di suddividere i murales che Alessandra ci ha mostrato durante il suo tour guidato, secondo delle aree tematiche ben precise.
In questo modo, ciascuno di voi potrà valutare se raggiungere per primi gli omaggi ad alcune personalità femminili, oppure soffermarsi davanti a Maradona, o ancora attraversare il coloratissimo Vico Totò.
Pronti a partire? Cominciamo!
Murales dedicati alle donne
Le donne sono le protagoniste di molti dei murales che colorano i vicoli dei Quartieri Spagnoli.
In Via Concezione a Montecalvario si trovano, a pochi metri di distanza, due opere che che hanno come protagoniste altrettante figure femminili.
Care of Knowledge: Ipazia di Mp5
Il primo si intitola Care of Knowledge ed è stato realizzato dalla street artist Mp5 sulla facciata del Palazzetto Urban, un edificio che si occupa di iniziative a supporto delle donne.
Raffigura Ipazia, filosofa e astronoma uccisa ad Alessandria d’Egitto per le due teorie scientifiche. A lei, è stato persino dedicato uno dei vicoli dei Quartieri Spagnoli, come testimonia una targa poco distante dal murale di Mp5.
Una curiosità: durante i lavori per la realizzazione del murale, una signora offrì all’artista, che si trovava su una gru ed era impegnata con gli ultimi ritocchi, una tazza di caffè.
La Tarantina di Vittorio Valiante
A pochissima distanza dal murale dedicato ad Ipazia, è impossibile non accorgersi del coloratissimo volto della Tarantina, realizzato da Vittorio Valiante.
L’opera raffigura Carmelo Cosma ed è stata eseguita dall’artista sulla base di una fotografia, scattata da Renato Esposito.
Cosma è soprannominato la Tarantina poiché le sue origini non sono napoletane ma per l’appunto, tarantine (nacque ad Avetrana, nello specifico).
Viene considerato l’ultimo femminiello napoletano e tuttora vive all’interno dei Quartieri Spagnoli.
Pensate: a soli 11 anni lasciò il suo paese d’origine a causa delle continue umiliazioni subite dai suoi concittadini. Giunse prima a Roma, dove visse gli anni della Dolce Vita e conobbe Fellini, Moravia e Pasolini, solo per citarne alcuni.
Quindi si trasferì a Napoli, città che lo adottò fin da subito.
Nonostante l’affetto della maggioranza dei napoletani però, il murale che ritrae la Tarantina è stato imbrattato più di una volta.
Si è quindi dovuti procedere a diversi restauri e attualmente, l’opera è protetta da una teca di plexiglass.
Una curiosità: se osservate bene il murale, noterete che la protagonista stringe tra le mani il cosiddetto panariello, che contiene i numeri della tombola napoletana.
Dovete sapere che i femminielli sono da sempre collegati alla tombola scostumata, una versione più colorita della tombola tradizionale.
Eleonora Pimentel Fonseca di Leticia Mandragora
Sulla facciata dell’ex mercato di Sant’Anna da Palazzo spicca il murale che ritrae Eleonora Pimentel Fonseca, realizzato da Leticia Mandragora.
Per quanto mi riguarda, costituisce una delle più belle opere di street art che io abbia mai visto.
Lo sguardo della giornalista, tra i protagonisti indiscussi della Rivoluzione Napoletana del 1799 è profondo, malinconico e allo stesso tempo diretto, proprio come la donna che non ebbe paura di sfidare i poteri forti, pur di non rinunciare mai alla sua libertà.
Per rafforzare il grido di speranza che, dal blu del volto di Eleonora, sembra liberarsi verso il cielo, vi è una scritta:
Forse un giorno gioverà ricordare tutto ciò
Queste parole, riprese dall’Eneide di Virgilio, sono state pronunciate da Eleonora il 20 Agosto 1799, mentre veniva scortata al patibolo allestito in Piazza Mercato.
Murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli
Il murale che ritrae Diego Armando Maradona ai Quartieri Spagnoli non è una semplice opera di street art ma una meta di pellegrinaggio.
Si trova in Via Emanuele de Deo, 60 ed è stato realizzato lungo l’intera parete di un palazzo a 6 piani, in occasione del secondo scudetto del Napoli, vinto nel 1990.
L’autore, Mario Filardi, aveva 23 anni all’epoca e risiedeva lì vicino. Pare che terminò l’opera in sole due notti e tre giorni!
Negli anni a venire, in corrispondenza del volto ormai quasi sbiadito del pibe de oro, fu aperta una finestra e così un artigiano, Salvatore Iodice, si occupò dei lavori di restauro.
Il volto fu poi nuovamente rifatto da Francisco Bosoletti nel 2017.
L’opera si inserisce in un tripudio di sciarpe lasciate qui dai non solo dai tifosi del Napoli, ma da tutti gli amanti del calcio e dello sport in generale, a seguito della scomparsa del campione, avvenuta il 25 Novembre 2020.
Non mancano le bandiere dell’Argentina, il suo Paese d’origine, che vengono fatte sventolare sui balconi dei palazzi limitrofi.
I muri sono tappezzati di fotografie, poster e manifesti dedicati al grande campione. C’è persino un’edicola votiva che racchiude foto e altri cimeli legati al numero 10 del Napoli.
Sembra di trovarsi davanti ad un monumento funebre, tale è il senso di raccoglimento, quasi mistico, che si respira.
Io stessa sono stata pervasa da un’emozione fortissima, che mi ha portato quasi fino alla commozione.
Iside di Francisco Bosoletti
A pochi metri dal murale di Maradona, spicca un’opera interamente realizzata da Francisco Bosoletti, Iside.
Si tratta di un omaggio alla Pudicizia Velata scolpita da Antonio Corradini nel 1572 e posta nella Cappella Sansevero.
Il velo che ricopre la donna in realtà svolge quasi la funzione opposta, poiché le sue forme appaiono ancora più evidenti.
Lo stesso autore, rifacendosi a questo contrasto tra luce e ombra, ha realizzato il murale in modo tale che la figura ritratta sia visibile completamente soltanto attraverso un filtro fotografico negativo.
Volete provare a vedere se è vero?
Prendete il vostro smartphone e, dal menu delle Impostazioni, attivate la funzione Inversione classica.
Quindi inquadrate l’Iside di Bosoletti con la fotocamera e riuscirete a vedere dettagli che, a occhio nudo sarebbero invisibili.
Un consiglio: prima di lasciare Via de Deo, guardatevi attorno.
Oltre agli omaggi ad alcuni dei calciatori più amati del Napoli, come Hamsik, Insigne e Martens, spicca un murale che ritrae Pino Daniele e Massimo Troisi, in compagnia di Totò.
Non lontano da qui c’è persino il riconoscibilissimo profilo di Lucio Dalla, accompagnato da alcuni versi della sua indimenticabile Caruso.
Stencil e adesivi sui muri: sticker street art
Non possono mancare, tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli, esempi di sticker street art. Si tratta di una tipologia di arte urbana che spopolava negli anni Ottanta e Novanta e che di recente è tornata a far parlare di sé, grazie all’utilizzo di adesivi e stencil al posto degli spray.
Napoli: omaggio all’opera di John McConnell
Nei pressi dell’uscita della stazione metropolitana Toledo, che si trova a pochi metri dalla Chiesa di Santa Maria delle Mercede a Montecalvario, è stata riprodotta la celebre scritta Napoli di John McConnell, caratterizzata da lettere quasi cadenti e instabili.
Lo stencil è stato firmato da due artisti, Zeal Off e They Live come una sorta di omaggio non autorizzato, in occasione del trentacinquesimo anniversario dell’opera di McConnell.
Nel 1984, diverti street artist provenienti da tutto il mondo, tra cui l’artista newyorkese, avevano partecipato alla realizzazione di Ventiquattro Manifesti per Napoli.
Si trattava di una serie di poster e di manifesti, che avevano l’obiettivo di rilanciare l’immagine della città nel mondo.
Utopia di Exit/Enter
L’artista toscano Exit/Enter è celebre per tappezzare le strade delle città italiane con adesivi che raffigurano degli omini bianchi, spesso accompagnati da cuori o palloncini colorati.
In Vicolo Lungo Teatro Nuovo, nei Quartieri Spagnoli, spicca la sua opera: Utopia, che raffigura un antico bastimento con la bandiera italiana, carico di migranti e di valigie di cartone.
Per sensibilizzare la comunità al tema attualissimo dell’emigrazione, l’autore ha adoperato un’immagine che nella sua semplicità, riesce a veicolare un messaggio forte e immediato.
Da spettatrice sono riuscita a creare subito una forte empatia con i protagonisti dell’opera, che ripropone una delle pagine più tristi della storia del Novecento del nostro Paese.
Nonostante gli omini di Exit/Enter siano stati raffigurati senza volto infatti, la cura di alcuni dettagli come la postura o i capelli mossi dal vento, hanno conferito loro quasi dinamicità e movimento.
Mi è sembrato quasi di poter sentire i loro lamenti, dispersi nel vento e mescolati al suono della sirena del bastimento.
La questione irrisolta della pizza con l’ananas
Non so come potrebbe reagire un napoletano, se a qualcuno venisse in mente la folle idea di offrirgli una pizza con l’ananas.
Deve essere per questo che, nei pressi dell’opera di Exit/Enter, campeggia una scatola di cartone, con la scritta:
Say no to pineapple on pizza
firmata da Pizza Activism che, in realtà, non è neanche napoletano ma originario di Barcellona, in Spagna.
Da sempre innamorato della pizza, ha spiegato di non riuscire proprio a comprendere come mai, possa esserci qualcuno nel mondo che abbia il coraggio di farcirla con questo innominabile frutto esotico.
Per questo motivo, ha cominciato la sua crociata a colpi di slogan diretti e provocatori, trascritti su magliette e, ovviamente, sulle scatole della pizza.
Murales dedicati ad attori e intellettuali di Napoli
Tra i murales in assoluto più amati dei Quartieri Spagnoli di Napoli, vi sono quelli che ritraggono alcune delle personalità del cinema, del teatro, della letteratura e della musica che hanno contribuito a rendere la città ancora più affascinante agli occhi del mondo.
Omaggio a Bud Spencer e Sophia Loren da parte di Mario Casti Farina
In Largo Barracche, ad esempio, Mario Casti Farina, ha dedicato un murale a Bud Spencer e Sophia Loren intitolato: E scugnizz de’ quartier.
L’opera risale al 2019 e rientra di un progetto di riqualificazione di un’antica galleria sotterranea, utilizzata come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Tra i volti dei due grandissimi attori napoletani, celebri in tutto il mondo, spicca il Vesuvio, uno dei simboli indiscussi di Napoli.
Luciano De Crescenzo ritratto da Michele Quercia e Francesco Avolio
L’opera si intitola O pallone miez ‘e machine e ritrae, rigorosamente in bianco e nero, Luciano De Crescenzo da un lato e un gruppo di ragazzini intenti a recuperare un pallone finito sulla sommità di un’edicola votiva, dall’altro.
Per la raffigurazione, realizzata da Michele Quercia e Francesco Avolio, è stata adoperata anche una comunissima scopa, a conferire ulteriore veridicità alla scena che ha per protagonisti il gruppo di adolescenti.
Il volto di De Crescenzo, uno dei più grandi intellettuali del panorama italiano, oltre che napoletano, è stato riprodotto ad un anno esatto dalla sua morte, avvenuta il 18 Luglio 2019.
Accanto al suo sorriso, è stato riportato uno dei suoi aforismi più celebri:
Io penso che Napoli sia ancora l’ultima speranza che ha l’umanità per sopravvivere
A spasso per Vico Totò: murales dedicati al principe della risata
Le opere di street art dedicate al principe della risata, Antonio de Curtis, in arte Totò, sono talmente tante che il vicolo che le ospita, Via Portacarrese a Montecalvario, viene ormai soprannominato Vico Totò.
Il celebre attore, poeta e commediografo italiano, protagonista di centinaia di pellicole cinematografiche, trascorse la sua infanzia nel Rione Sanità di Napoli.
Ciononostante, la sua figura si lega indissolubilmente ai Quartieri Spagnoli, che a lui hanno dedicato più di venti opere.
Accanto a Totò, non mancano alcuni degli attori che lo hanno affiancato nei suoi film più celebri, come Nino Taranto e Peppino De Filippo.
Potrete ammirare persino la riproduzione della tipografia Lo Turco, del film La banda degli onesti!
Il primo artista ad omaggiare l’attore partenopeo è stato Lino Ozon, che lo ha ritratto con il celebre travestimento da donna, sfoggiato in Totò truffa ’62.
Luca Carnevale con i suoi Humanheroes invece, ha trasformato Totò nei supereroi pop più amati del mondo dei fumetti.
Ringrazio Alessandra perché è riuscita a costruire con questo tour, qualcosa che va ben oltre la solita visita guidata.
Oltre ad arricchire i suoi racconti con aneddoti, fatti storici ed episodi di costume legati alla sua città, Napoli, è riuscita a catapultare me, Laura e le nostre compagne di viaggio, in una dimensione parallela, dove l’arte prende vita.
Se desiderate contattare Alessandra o volete conoscere la sua attività di guida turistica, consultate il mio articolo dedicato alla Chiesa di Santa Luciella e teschio con le orecchie.
Qui potete trovare tutti i suoi riferimenti, oltre ad un resoconto su uno dei tour più suggestivi che io abbia mai fatto, in sua compagnia.
4 risposte
Bellissimi tutti questi esempi di street art, ma ci credi che la cosa che mi è rimasta più impressa è la crociata di Pizza Activism contro la pizza con l’ananas (che peraltro mi trova assolutamente d’accordo)? Non sapevo che fosse di Barcellona tra l’altro, proverò a cercare altre informazioni in più! 🙂
Contenta di averti incuriosito! Pizza Activism lo trovi su Instagram, così puoi seguire la sua crociata 😉
Cara Libera, i tuoi articoli sono sempre bellissimi da leggere ma questo in particolare mi ha catturato come una galleria in cui sfilano tutti i personaggi dei murales di Napoli con le loro storie e le loro vite. Sono certa che in autunno andrò a Napoli e mi terrò ben care le tue descrizioni per capire davvero le rappresentazioni sui muri dei quartieri spagnoli che stanno vivendo un nuovo splendore grazie alla street art, un pò come il quartiere Ortica di Milano
Mi fa molto piacere leggere le tue parole. Se segui la mia pagina Instagram, nei prossimi giorni scoprirai le date di settembre del mio progetto dedicato a Napoli e potrai venire in viaggio con noi.