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Rocchetta Mattei: visitare il castello incantato vicino Bologna

la Rocchetta Mattei sull'Appenino bolognese

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Tra le verdi colline dell’Appenino bolognese, si erge solitaria la Rocchetta Mattei, un antico maniero che sembra incantato.

All’apparenza, le sue mura alte e imponenti vi faranno pensare ad una solida fortezza medievale, ma ad uno sguardo più attento, non vi sarà difficile scorgere elementi appartenenti a stili e periodi storici differenti.

Torri appuntite, finestre gotiche e mosaici che richiamano il gusto moresco e che sembrano avere poco a che fare con il contesto in cui si trovano.

Rocchetta Mattei vicino Bologna: storia del castello e del conte che lo fece costruire

La storia della Rocchetta Mattei si intreccia indissolubilmente con quella del suo costruttore: Cesare Mattei (1809-1896).

Nato e cresciuto a Bologna in una famiglia agiata, Mattei ricevette il titolo di conte da Pio IX, in seguito ad una donazione, che consentì al Papa di fermare gli Austriaci e mantenere inalterati i confini dello Stato Pontificio.

Nel 1850 decise di acquistare l’antica Rocca di Savignano, un castello in rovina del XII secolo e di edificare, a partire dalle sue fondamenta, un maestoso palazzo, definito la Rocchetta Mattei.

Non solo fu lui in persona a dirigerne i lavori ma, una volta completati, vi si trasferì personalmente, facendo della Rocchetta la sua illustre dimora.

Il conte Mattei e l’invenzione dell’Elettromeopatia

In quegli anni si dedicò moltissimo allo studio e alla diffusione di una nuova medicina, l’Elettromeopatia.

La morte di sua madre, avvenuta quando il conte aveva 36 anni, lo aveva infatti toccato profondamente.

Era convinto che i medici non fossero stati in grado di curarla con i farmaci convenzionali e così cercò con tutte le sue forze di dare vita ad una medicina alternativa.

Pur non avendo mai rivelato le procedure per la preparazione dei suoi medicamenti, l’Elettromeopatia del conte Mattei si diffuse rapidamente.

Oltre al deposito centrale di Bologna (collocato presso l’odierna Strada Maggiore, 46), vennero aperti centinaia di magazzini nel mondo, così da garantire la distribuzione dei rimedi a tutti, anche a coloro che non erano in grado di pagare.

Per occuparsi a tempo pieno di quella che rappresentava ormai una missione, Mattei delegò le questioni economiche e finanziarie a suo nipote Luigi, scelta che non fu affatto vincente.

In breve tempo infatti, costui lo portò in bancarotta.

Il conte decise così di diseredarlo e di adottare il suo fidato contabile Mario Venturoli, che si rivelò fin da subito molto capace, riuscendo a risollevare le sorti del conte e del suo castello.

Nel 1889 la governante della Rocchetta Mattei ebbe una figlia dal conte, ormai ottantenne.

L’unico erede di Mattei rimase però Venturoli, che ad un certo punto fu persino cacciato via.

La sua prima moglie rumena infatti, era stata accusata di aver attentato alla vita del padre adottivo, servendogli un caffè turco avvelenato.

Alla morte di Mattei tuttavia, Venturoli impugnò il testamento e ottenne gran parte dell’eredità.

Fu lui ad occuparsi della traslazione delle spoglie del conte che, come da precisa richiesta, vennero poste in un sepolcro all’interno della Cappella della Rocchetta.

Le sorti della Rocchetta Mattei dopo la morte del conte

Durante la Seconda Guerra Mondiale, i soldati tedeschi occuparono il castello e bruciarono mobili e libri.

A ridosso degli anni Sessanta, la Rocchetta venne venduta a Primo Stefanelli, detto il Mercantone, per poi essere abbandonata del tutto, attorno al 1989.

Anche la produzione dei medicamenti elettromeopatici avviata da Cesare Mattei e portata avanti dai suoi discendenti, si interruppe definitivamente.

I laboratori vennero chiusi e del segreto del conte non se ne seppe mai più nulla.

Nel 2005 infine, la Cassa di Risparmio di Bologna acquistò la Rocchetta Mattei e, dopo un lungo e complesso iter di restauri, nel 2015 riuscì ad aprirla al pubblico.

Visitare la Rocchetta Mattei: gli interni del castello

L’imponente ingresso del castello richiama i saloni degli edifici moreschi.

Una lunga scalinata in pietra accompagna il visitatore all’entrata dell’antica residenza del conte Mattei.

Qui spiccano alcuni busti, tra cui una copia del Grifone di Pisa e una figura a metà tra un’arpia e un gargoyle, intenta a reggere il mondo.

Il Cortile Centrale

Superata la porta principale, si accede all’ampio ed elegante Cortile Centrale.

L’antica fontana è stata ricavata da una fonte battesimale in arenaria di Montovolo, proveniente dalla Chiesa medievale di Verzuno.

Il balconcino della camera del Papa invece, si trovava nella Basilica bolognese di San Domenico, dove sosteneva il sarcofago di Giovanni da Legnano.

Infine il tondo con l’immagine di Niccolò Ludovisi, fu scolpito in marmo bianco da Jacopo della Quercia e collocato sull’ingresso della Scala nobile.

cortile centrale della Rocchetta Mattei

La Cappella

Uno degli ambienti più celebri e più fotografati della Rocchetta Mattei è la Cappella.

Le splendide decorazioni delle arcate ricordano chiaramente la Mezqita di Cordoba. È impossibile non restare affascinati da tanta bellezza!

L’armonia delle linee, le geometrie, i colori, vi terranno con il naso all’insù per qualche minuto, ma ben volentieri.

i soffitti della Cappella della Rocchetta Mattei

Tuttavia, ogni cosa è stata sapientemente realizzata per dare vita ad un’enorme illusione ottica.

Le decorazioni sul soffitto non sono altro che stoffe dipinte secondo la tecnica trompe-l’œil, le colonne sono fatte di gesso ed i mosaici che riproducono gli apostoli in realtà sono affreschi.

La tomba del conte Mattei

Nella loggia al di sopra dell’altare della cappella, delimitata da una balaustra di calcestruzzo (e non di legno, come potrebbe sembrare a prima vista) è custodita la monumentale tomba del conte, realizzata dalle Ceramiche Minghetti di Bologna ai primi del Novecento.

Il Cortile Pensile

Una volta fuori dalla Cappella, superando una rampa di scale decorata con motivi fitomorfi, che simulano il legno, si giunge al Cortile Pensile, a più di 400 metri di altezza.

Si tratta di una vera e propria terrazza sui monti dell’Appennino.

Il Cortile dei Leoni

Dal forte richiamo andaluso è indubbiamente il Cortile dei Leoni.

Le arcate unite alla fontana che ne occupa il centro, portano subito la mente al Patio de Los Leones della maestosa Alhambra di Granada.

il cortile dei Leoni della Rocchetta Mattei ispirato all'Alhambra

Pensate: gli azulejos colorati che ne decorano le pareti sono stati fatti arrivare dal conte direttamente da Siviglia.

La Scala nobile

Questa scala a chiocciola, che collegava il Cortile Centrale con le stanze degli ospiti, crea una nuova illusione ottica.

Due differenti fasce di colore sembrano rincorrersi, dando l’idea che le rampe siano addirittura due e non una, come è in realtà.

Non a caso, è nota anche come la Scala dell’infinità perché tra i suoi 55 gradini non si trova alcun pianerottolo.

La Sala della Musica

Di stile spiccatamente Liberty, secondo la volontà di Mario Venturoli, è invece la Sala della musica.

Qui il conte Mattei amava intrattenersi con amici (tra le sue conoscenze vantava persino il compositore Gioachino Rossini) e familiari.

La Sala Rossa

Ritenuta lo studio del conte, questa stanza viene soprannominata rossa perché pare che originariamente le due parti che la costituiscono, fossero separate da una tenda di colore rosso.

Il soffitto richiama le muqarnas, tipica soluzione decorativa dell’arte islamica.

Gli elementi piramidali che lo costituiscono non sono di legno (come potrebbero sembrare) ma di carta di giornale opportunamente pressata.

Una curiosità: i motivi sulle pareti sono stati realizzati per il film Enrico IV (di Marco Bellocchio, 1984) con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale, girato all’interno della Rocchetta.

La Sala della Pace

I lavori di realizzazione della Sala della Pace, così chiamata in occasione della fine della Prima Guerra Mondiale, vennero terminati da Mario Venturoli.

La parola PAX del resto, è ancora ben visibile sulla porta principale e sulle due porte ad angolo.

Il lampadario in stile Art Decò è in alabastro e pesa circa 45 chili.

Grazie alla presenza di ampie vetrate, da qui si vedono nitidamente le tre vette più alte di questa parte dell’Appennino bolognese: Montovolo, Monte Vigese e Vigo.

La Sala dei Novanta

Qualcuno afferma che il conte Mattei fece costruire questo salone da ballo perché avrebbe voluto festeggiare qui i suoi 90 anni con altri ottantanove novantenni.

In realtà, pare che la Sala dei Novanta sia stata invece progettata dal conte come mausoleo in onore della Regina Vittoria, celebre acquirente dei suoi medicamenti.

Una vetrata riproduce il volto di Mattei e indica la sua data di nascita.

Rimaneggiata da Venturoli, oggi la Sala dei Novanta appare come una mescolanza di stili, che vanno dal moresco al Liberty.

Come prenotare la visita e raggiungere la Rocchetta Mattei

Riuscire ad accedere alla Rocchetta Mattei può rivelarsi una vera e propria impresa.

Questo perché l’antica dimora del conte Mattei è visitabile soltanto nei fine settimana e in compagnia di una guida, già inclusa nel costo del biglietto.

La prenotazione anticipata è obbligatoria e non sono ammessi cani o altri animali.

Per raggiungere la Rocchetta, situata lungo la SP62 a Riola Ponte, nel Comune di Grizzana Morandi, il mezzo più comodo è l’automobile.

Da Bologna occorre circa un’ora, seguendo la Strada Statale Porrettana (SS64) in direzione Riola e procedendo come da indicazioni.

In alternativa, potete prendere uno dei treni della linea Porrettana, che partono dalla Stazione Centrale di Bologna e impiegano 60 minuti prima di arrivare a Riola.

Da qui il castello dista appena un chilometro e può essere raggiunto a piedi in breve tempo.

Le stanze vuote della Rocchetta Mattei: dove si trovano mobili e arredi

Una delle cose che vi balzerà all’occhio durante la visita guidata della Rocchetta Mattei è che le stanze aperte al pubblico sono inesorabilmente vuote.

Dove sono finiti i mobili, gli arredi e i preziosi rimedi elletromeopatici di Cesare Mattei?

Sul finire degli anni Novanta, tra la popolazione locale cominciò a farsi largo un certo malumore nel vedere la Rocchetta Mattei silenziosa e abbandonata.

I cittadini cercarono di dar vita a manifestazioni ed eventi che potessero richiamare l’attenzione delle istituzioni sulle sorti del castello, ormai ridotto ad un rudere.

Al contempo, ritennero opportuno darsi da fare per rintracciare il materiale medico del conte ed i suoi oggetti personali, spesso finiti sulle bancarelle dei mercati o nelle abitazioni di qualche collezionista.

Grazie al loro impegno e alla loro caparbietà, oggi è possibile accedere a documenti, componenti d’arredo, dipinti e altri cimeli appartenuti al conte, senza allontanarsi troppo dalla Rocchetta Mattei.

Archivio Museo Cesare Mattei

L’Archivio Museo Cesare Mattei A.P.S. è stato istituito nel 1997 da un gruppo di soci volontari e oggi ha sede in Via Ponte, 21/D a Grizzana Morandi (a soli 700 metri dalla Rocchetta).

L’anima di questo archivio, che oggi vanta migliaia di documenti legati alla storia del castello e all’elettromeopatia, è Claudio Carelli.

kit di medicamenti di elettromeopatia di Cesare Mattei

Oltre ad aver contribuito attivamente a salvare la Rocchetta dall’oblio e dalla decadenza, si intrattiene volentieri con quanti varcano la soglia del museo, mostrando loro i pezzi più pregiati e svelando aneddoti, dettagli e curiosità.

La maggior parte dei reperti viene acquistata da privati oppure giunge qui da donazioni.

L’obiettivo dell’Archivio Museo Cesare Mattei è quello di far conoscere l’operato di Mattei e lo splendore della sua Rocchetta, attraverso la pubblicazione di testi dedicati e la realizzazione di eventi sul territorio.

Gruppo Studi Cesare Mattei

Il Museo Mattei è stato inaugurato dall’associazione Gruppo Studi Cesare Mattei nel 2019.

La collezione, che raccoglie il materiale medico e divulgativo del conte, dei suoi discendenti e del castello, è custodita presso due sedi espositive.

Museo Cesare Mattei – Elettromeopatia presso il Mulino Cati

Il Museo Cesare Mattei – Elettromeopatia è situato presso il Mulino Cati, in località Ponte di Verzuno (Camugnano), a poco meno di 3 chilometri dalla Rocchetta.

Custodisce oggetti e cimeli relativi alla medicina alternativa di Cesare Mattei, opportunamente illustrati da Fabrizio Risi.

Tra i più sorprendenti, vi è sicuramente il baule termico adoperato dal conte per trasportare i suoi medicamenti al deposito di Bologna, dove Venturoli si sarebbe occupato del packaging e della distribuzione.

Quindi diversi cofanetti, che contenevano kit costituiti da sei boccette, i granuli ed un vademecum in cinque lingue diverse, fondamentale per la corretta assunzione del rimedio elettromeopatico.

Su uno scaffale trova posto persino la celebre caffettiera turca con cui la moglie di Venturoli, avrebbe preparato il caffè avvelenato per Mattei.

la caffettiera turca con cui si cercò di avvelenare il conte Mattei

Un consiglio: nei pressi di questo museo è stata aperta la Locanda di Mulino Cati, che serve gustosi piatti tipici del territorio in un ambiente accogliente e immerso nella natura. Potreste valutare di fermarvi qui per il pranzo, poiché nelle immediate vicinanze della Rocchetta non vi sono ristoranti.

Museo Cesare Mattei – Vita a Rocchetta a Palazzo Comelli

Sulla soglia di Palazzo Comelli, edificio del Comune di Camugnano letteralmente affacciato sul Lago di Suviana, abbiamo incontrato Alessandro Rapparini, appassionato e profondo conoscitore della figura di Cesare Mattei.

Con grande entusiasmo, ci ha condotti alla scoperta di oggetti, dipinti e preziosi documenti del conte.

Ha spalancato per noi le ante di un armadio contenente decine di fogli ingialliti dal tempo ed ha estratto la carpetta contenente i documenti originali dell’adozione di Venturoli.

Ci ha persino mostrato il magnifico pianoforte di Mattei, originariamente collocato nella Sala della Musica.

pianoforte del conte Mattei esposto a Palazzo Comelli

Se desiderate approfondire realmente la figura del conte e saperne di più sul suo castello, raggiungete entrambe le sedi museali dopo la visita alla Rocchetta.

I tour si svolgono solo su prenotazione ed in compagnia di un componente dell’associazione.

Sono certa che non ve ne pentirete!

Cosa vedere nei dintorni della Rocchetta Mattei: Borgo La Scola

Cesare Mattei ricavò parte del materiale costruttivo della Rocchetta dalle cave di Montovolo.

L’intero territorio del resto, vanta la presenza di interi borghi realizzati con questa pietra di arenaria, da squadre di scalpellini, che lavoravano rigorosamente a mano.

Ne è un esempio Borgo La Scola, un agglomerato di case torri medievali, con antica funzione difensiva, interamente rimodellato dai Maestri Comacini.

Se volete saperne di più su questa località che sembra sospesa nel tempo, date un’occhiata al mio approfondimento dal titolo: La città di pietra vicino a Bologna.

E ora ditemi: avevate mai visto nulla di simile alla Rocchetta Mattei prima d’ora?

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43 risposte

  1. Che incanto! Vivere in un castello si, perché no…ma non mi piacerebbe fare la principessa! Intanto mi piacerebbe arredare tutte le camere del castello con stili diversi nessuna uguale all’altra.

  2. Volevo visitare Rocchetta Mattei proprio quest’autunno ma il DPCM mi ha presa alla sprovvista. Spero di poterlo fare prima dell’anno nuovo. Sarebbe un buon segno.

    1. Te lo auguro. Speriamo sia una chiusura momentanea … non possiamo vivere senza l’arte e la cultura. Sarebbe come privare le nostre vite della bellezza, che ci è invece indispensabile per dare un senso a tutto.

  3. ma che tipo originale questo Mattei! Chissà perché questa voglia di riprendere i decori moreschi.. grazie per la dritta, è un luogo che non conoscevo e mi attira molto la visita

    1. Te lo consiglio, è un vero gioiellino dell’appennino bolognese.Mi raccomando, prenota con largo anticipo (io ho trovato il primo posto libero dopo un mese dal giorno della prenotazione) perché è aperto solo nei week end ed è molto visitato.

  4. Sono passata dalla Rocchetta Mattei meno di anno fa, incuriosita da questo edificio e dalla sua storia particolare. Il luogo è meraviglioso, ma non sono riuscita a visitarlo poiché era obbligatoria la prenotazione. Vorrei tornarci questa primavera, perché vale la pena approfondire.

    1. Come ho scritto, cara Paola, quando ho prenotato ho trovato posto solo dopo un mese. Non solo devi prenotare ma devi essere certa di poterla visitare nel week end. Nell’articolo c’è il link per la prenotazione

  5. Che posto particolare mi ha fatto conoscere Libera, leggere l’articolo è stato un pò come visitarlo. La Sala dei 90 poi… Peccato che il conte non sia riuscito ad utilizzarla

    1. Contenta che ti sia piaciuto . Se decidi di venire a visitarlo, ricordati di prenotare con largo anticipo. C’è il link nell’articolo .

  6. Una delle dimore italiane ho ho in lista da moooolto tempo!!! Quanto vorrei visitarla… mi affascina infinitamente attraverso i racconti e foto delle persone che ci sono state, non immagino quando la visiterò con i miei occhi

    1. Mi raccomando , prenota qualche settimana prima perché essendo visitabile solo nel week end , è molto difficile trovare subito posto.

  7. Ho visto tante foto della rocchetta ma non sono mai riuscita a visitarla. Mi affascinano i suoi lati simili alle costruzioni dei mori, mi ricordano tanto la Spagna, come giustamente scrivi anche tu! Spero di riuscire a visitarla presto

  8. Ci sono finalmente stata lo scorso settembre, era in lista da parecchio tempo e sono rimasta molto soddisfatta anche della visita guidata davvero interessante

  9. Questo luogo sembra davvero incredibile e mi pare quasi assurdo che non l’abbia ancora visitato (e pensa che sono originaria di Modena). L’ho scoperto per caso su Instagram qualche anno fa e ad oggi non sono ancora riuscita ad organizzare una gita. Comunque prima o poi riuscirò a visitarla.
    Grazie anche per il suggerimento di visitare le grotte e il lago di Suviana, di cui, tra l’altro, non avevo mai sentito parlare.
    Devo assolutamente rimediare!

    1. Mi fa piacere di averti dato qualche spunto . Mi raccomando, quando decidi di visitare la Rocchetta , prenota subito la visita così non rischi di fare un viaggio a vuoto.
      Il lago di Suviana è una vera chicca!

  10. Mi piacerebbe molto visitare Rocchetta Mattei. Avrei voluto visitarlo durante le vacanze natalizie tornando dal Piemonte, ma purtroppo era chiuso in quei giorni e non era possibile prenotare la visita. Speriamo in un prossimo futuro!

    1. Ciao ! Al di là delle vacanze natalizie , la Rocchetta è aperta solo in determinati giorni della settimana, quindi devi necessariamente prenotare. Ti consiglio di farlo con largo anticipo, in modo da non dover rinunciare di nuovo .

  11. Bellissima Rocchetta Mattei, il primo fine settimana che ho libero con mio marito voglio andare a visitarla, Grazie per tutte le info, ci siamo già innamorati di questo luogo!

  12. Ho letto volentieri l’articolo perchè è un pò che programmo una visita alla Rocchetta Mattei. Spero di riuscirci questo autunno, è vicina a casa mia quindi con un pò di organizzazione ce la posso fare. la voglio visitare, la sua architettura mi incuriosisce tantissimo.

    1. Ottima idea! Visita anche i musei che si trovano nei paraggi se vuoi vedere mobili e documenti della Rocchetta, purtroppo vuota, e del conte.

    1. Ciao Veronica, non lo ha acquistato il comune ma una banca, come è scritto nell’articolo. C’è stato un grande movimento cittadino, che ha cercato in tutti i modi di salvare la Rocchetta dal degrado, sensibilizzando le istituzioni e gli enti presenti sul territorio, pubblici e privati.

  13. Non avevo mai sentito parlare di questa elettromeopatia. sapere che è nata in questa meravigliosa dimora non fa altro che accrescere la mia voglia di passare a farci un salto. Adoro le decorazioni interne di questo castello, lo fa sembrare davvero incantato.

    1. Pensa che l’elettromeopatia di Mattei in India è ancora molto praticata. Se ti incuriosisce, inserisci anche la visita dei musei nel tuo tour del castello.

  14. Un castello eccezionale, la sua fama lo precede letteralmente! Non ho ancora avuto modo di visitarlo ma sono sicura essere davvero una perla con le sue architetture eclettiche e un po’ bizzarre!

    1. Comincia a dare un’occhiata alla disponibilità per le visite, così hai più possibilità di trovare la data più adatta a te.

  15. Sono anni che cerco di andarci, ma decidendo sempre all’ultimo minuto inevitabilmente trovo già il tutto esaurito! E niente, una volta o l’altra mi toccherà pianificare per bene e con ampio anticipo!

  16. È da tanto tempo che ho in mente di visitare questo castello, ma purtroppo non è semplice perché è parecchio distante da casa nostra. Non sapevo dei musei… grazie dell’informazione così quando programmerò la visita li includerò nel mio giro.

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