Dozza: il borgo dei murales vicino a Bologna

Two Women Chatting è uno dei dipinti meglio inseriti nel contesto abitativo di Dozza

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Annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, il comune di Dozza, celebre per i suoi coloratissimi murales, si trova a soli 30 minuti da Bologna.

Vi consiglio di inserirlo nel vostro prossimo tour alla scoperta dei dintorni del capoluogo emiliano – romagnolo, perché potreste restarne davvero colpiti.

Quella che vivrete tra le vie del borgo di Dozza sarà la magia di camminare in una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto.

Dozza e i suoi murales

Sono certa che anche voi, tra uno stipite e un androne, tra un’arcata e un sottotetto, vi sentirete come i protagonisti di uno dei racconti che adoravate da bambini.

Sarete quasi sospesi in un’altra dimensione, in attesa che faccia il suo arrivo il Bianconiglio, lamentandosi di essere in ritardo per l’ora del tè.

Dozza e la Biennale del Muro Dipinto

Tutto ebbe inizio attorno al 1960 quando, da un’idea di Tommaso Seragoli, nacque la Biennale del Muro Dipinto.

Rispetto ad altre mostre sul territorio nazionale, la Biennale di Dozza smise ben presto di essere una competizione a premi, abolendo graduatorie e classifiche.

Negli anni, sono più di duecento gli artisti che hanno adoperato i muri di Dozza come tele su cui realizzare dei veri e propri capolavori.

Inoltre, trattandosi di una manifestazione che si svolge all’aperto, non solo può essere visitata a qualsiasi ora e senza pagare alcun biglietto ma, se si è fortunati, si può persino assistere al momento in cui l’artista crea la sua nuova opera d’arte.

Ultimamente, la Biennale ha esteso anche alla vicina frazione di Toscanella la partecipazione all’evento.

È stata offerta a writer e street artist, la possibilità di esprimere tutta la loro creatività sui muri del centro abitato dislocato nei pressi della Via Emilia.

Un consiglio: i murales di Dozza sono sempre visibili ma, se volete avere l’opportunità di incontrarne gli autori e osservarli nel pieno della loro fase creativa, ricordate che la Biennale si svolge ad anni alterni, nel mese di Settembre e dura alcuni giorni.

Per rimanere sempre aggiornati sugli eventi dedicati ai murales di Dozza, vi consiglio di consultare il sito internet della Fondazione Dozza Città d’Arte.

Dal 2003 gestisce la Biennale del Muro Dipinto e organizza numerose iniziative e manifestazione per promuovere lo splendido borgo dei murales.

Arcobaleno è il murales che decora l'arco di via XX Settembre a Dozza
Arcobaleno, di A. Frasnedi

La XXIX edizione della Biennale del Muro Dipinto

L’ultima edizione della Biennale del Muro Dipinto, che si è svolta dall’11 al 17 Settembre 2023, ha visto protagonisti ben 7 artisti: Paola Babini, Emeid, Emilio Fantin, Roberta Pancera, Rossella Piergallini e Vanni Spazzoli, che hanno avuto l’opportunità di donare nuovi capolavori alle mura cittadine.

Questa volta inoltre, si è deciso anche di restaurare alcune delle opere di street art preesistenti.

Ho pensato di elencarle, specificando l’esatto punto in cui si trovano, così che voi possiate ammirarle in tutto il loro ritrovato splendore. Si tratta di:

  • Paesaggio (1960) di Giuseppe Gagliardi, in Via De Amicis, 42
  • Mungitura in Settembre (1961) di Sergio Frabboni, in Via De Amicis, 46
  • Ombre nella stanza (1965) di Berto Ravotti, in Via De Amicis, 70
  • Fantasia (1983) di Tono Zancanaro, in Via De Amicis, 23
  • Momenti di vita (1985) di Guerrino Bardeggia, in Via De Amicis, 68
  • Omaggio a Dozza (1993) di Tonino Gottarelli, in Piazza della Pace, 13
  • Come ieri (2000) di Giò Di Batte, in Piazza Rocca, 7

I murales più celebri di Dozza

Il modo migliore per lasciarsi ammaliare dai coloratissimi murales di Dozza è perdersi tra i vicoli del borgo in un itinerario che potete far cominciare nei pressi della Rocca Sforzesca, l’imponente castello cittadino.

Da qui, scegliete quale tra le due vie centrali seguire per prima: via Edmondo De Amicis o via XX Settembre, che proseguono parallelamente fino ad incontrarsi in Piazza Andrea Costa.

Quello che vi attende però, sarà tutt’altro che un percorso rettilineo.

Lasciatevi guidare dalla vostra curiosità e dai colori dell’arcobaleno che, in tutte le loro sfumature, arricchiscono di meraviglia ogni spigolo e ciascuno stipite o facciata, donando al borgo una connotazione quasi fiabesca.

Nel mio girovagare ad esempio, ho individuato dei veri e propri capolavori.

  • Arcobaleno, di A. Frasnedi, ricopre l’arco di via XX Settembre, da cui si accede a Piazza della Libertà, sede del Comune di Dozza.
  • L’Angelo di Dozza, di G. Bonazza, uno dei murales più celebri, abbellisce la parete di via XX Settembre, 41. Scattate pure una foto sotto lo sguardo benevolo di questa figura angelica, che sovrasta la porta d’ingresso dell’edificio, sarà uno dei più bei ricordi di questa giornata!
l'Angelo di Dozza è sicuramente tra i murales più noti di Dozza
L’Angelo di Dozza, di G. Bonazza
  • Two Women Chatting, di K. Tarqosz, è uno dei più sorprendenti perché è inserito perfettamente tra gli scuri di queste finestre. L’effetto wow è indubbiamente garantito!
  • Koncept Dozza, di M. Strjecek, è un gigantesco francobollo realizzato su una delle pareti di Piazza Giosuè Carducci ed è perfetto per diventare la cornice alle vostre foto più creative.
  • Il Respiro del Drago, di M. Palmieri, è in assoluto il mio preferito. Divertitevi a scovarlo tra i vicoli e a fatevi immortalare tra i colori vividi di questo drago dagli occhi verdi, che sembra faccia da guardia all’abitazione su cui è stato sapientemente realizzato.

I murales di Dozza in un’app gratuita

È stata realizzata un’app da scaricare sullo smartphone, chiamata Muro Dipinto Dozza, per fornire un valido supporto a tutti i visitatori alla scoperta del borgo.

Vi permetterà di avere le informazioni relative alle opere esposte, di approfondirne le caratteristiche peculiari e soprattutto di localizzarle facilmente sul territorio, grazie a una mappa interattiva.

Così sarete certi di non perdervene neanche una!

Cosa vedere a Dozza oltre ai murales

I murales non sono l’unica cosa da vedere a Dozza, antico borgo medievale cinto di mura nel 1086, a opera dei bolognesi.

Non potete tornare a casa senza prima aver visitato la Rocca Sforzesca e attraversato la Passeggiata degli Artisti.

Cominciamo!

La Passeggiata degli Artisti

Uno dei percorsi panoramici più suggestivi di Dozza è la cosiddetta Passeggiata degli Artisti, situata ai bordi del borgo, lungo via Sant’Anastasia.

Da un lato potrete ammirare i colori vivaci delle colline circostanti, quasi totalmente coperte da vigneti mentre al contempo, alcune installazioni disposte lungo questo sentiero di circa 250 metri, vi forniranno precise informazioni in merito ad alcuni degli artisti che hanno partecipato alla Biennale del Muro Dipinto e alle loro opere.

il Respiro del Drago è una delle opere più evocative di Dozza
Il Respiro del Drago, di M. Palmieri

La Rocca Sforzesca

La maestosa Rocca Sforzesca è l’edificio che vi darà il benvenuto all’arrivo a Dozza.

È stata costruita nel XIII secolo quando, grazie alla sua posizione strategica, si trovò ad essere fortemente contesa dai signori locali, sia bolognesi che romagnoli.

A causa delle successive modifiche, non sappiamo quasi nulla dell’impianto originario.

Tuttavia, dopo recenti lavori di restauro è stato rinvenuto l’arco che ne costituiva l’ingresso, adornato da simboli araldici.

Tipicamente medievale inoltre è l’impianto del Mastio, tuttora visibile nelle tre camere che occupano la torre della Rocca.

Pensate che si tratta di tre ambienti disposti su altrettanti livelli, collegati da una scalinata interna e adoperati come rifugio durante gli attacchi nemici, come se fossero un appartamento autonomo.

Nel XV secolo la Rocca passò nelle mani dei Riario – Sforza. A seguito di un matrimonio politico, Girolamo Riario si unì a Caterina Sforza, ricevendo da Papa Sisto IV, di cui era il nipote, il vicariato di Imola e la Signoria di Forlì.

In questo periodo il castello mutò notevolmente, adattandosi alla nuova funzione di residenza nobiliare.

Quando infine, le terre di Dozza vennero cedute al Cardinale Lorenzo Campeggi, la Rocca prese le sembianze di una sede di rappresentanza feudale.

Il Cardinale ampliò notevolmente gli ambienti destinati alle residenze e fece costruire due loggiati contrapposti attorno alla corte centrale, che divenne ben presto il centro della vita di palazzo.

Visitare la Rocca Sforzesca di Dozza dopo i recenti lavori di restauro

Attualmente questa fortezza è di proprietà del Comune di Dozza, che ne ha fatto un museo.

Per verificare gli orari di apertura ed eventuali modifiche al costo del biglietto, potete consultare il sito internet della Rocca Sforzesca.

Vi sono ben tre diversi percorsi, che aiutano il visitatore a ripercorrere le diverse fasi di utilizzo della Rocca, ovvero:

  • fortezza medievale e rinascimentale (sec. XIII – XV)
  • residenza rinascimentale (sec. XV – XVI)
  • residenza settecentesca (sec. XVI – XVII)
le torri e i camminamenti della Rocca Sforzesca sanno regalare una splendida vista sul borgo

Durante la mia recente visita in compagnia di una guida locale, mi è stato possibile ammirare alcuni nuovi ambienti aperti al pubblico da pochissimo, a seguito di ingenti lavori di restauro.

Ad esempio, nei pressi della Sala Grande, documentata dal 1554 e quindi probabilmente di origine rinascimentale, è stata riportata alla luce la Cappella di Santa Barbara.

Questo ambiente, presente negli antichi documenti del castello, scomparve dalle mappe nel XIX secolo, per fare posto ad un elevatore a mano di vivande (come suggerito dalla scritta che campeggia sulla porta d’ingresso).

I lavori condotti in questa parte della Rocca, hanno permesso di far emergere l’originale apparato decorativo della cappella.

È stato davvero emozionante riuscire a scorgere, grazie alle indicazioni della guida, i tratti distintivi di alcune delle figure originali della decorazione pittorica, quali: una figura di martire sulla destra (riconoscibile dal ramo stretto in una mano, simbolo del martirio), altre due figure di Sante e alcuni motivi floreali.

Un’altra delle stanze recentemente riaperte al pubblico è il cosiddetto studiolo del papa, rimasto chiuso per ben 40 anni dopo ingenti lavori di restauro che hanno interessato la volta.

Si tratta di una stanzetta di origine settecentesca, nella quale si è riusciti a riportare alla luce i dipinti originari, che adornano totalmente la volta e il mobilio dell’epoca.

Il Centro Studi Documentazione del Muro Dipinto

Al terzo piano della Rocca Sforzesca si trova il Centro Studi Documentazione del Muro Dipinto, che raccoglie disegni e bozzetti relativi a tutte le edizioni della Biennale del Muro Dipinto di Dozza.

È qui che vengono conservati i lavori inviati prima dell’inizio di ciascuna Mostra, al fine di poter essere valutati dagli organizzatori dell’evento.

Si tratta di un ambiente costituito da più stanze e la cui visita è inclusa nel biglietto d’ingresso alla Rocca.

Una curiosità: molto probabilmente questa parte del castello fu aggiunta tra il XVI e il XVII secolo, destinata agli alloggi della servitù.

Fyrstan: un drago nella Rocca di Dozza

Mentre mi accingevo a percorrere la stretta scalinata che mi avrebbe condotto sulla Torre e i Camminamenti, mi sono imbattuta in una statua che raffigura un gigantesco drago addormentato.

Pare si tratti di un modo per omaggiare una delle tradizioni medievali più diffuse di questa terra, che ha come protagonista un mostruoso rettile, reo di seminare il terrore tra i contadini di Dozza, negli anni attorno al 1062.

Per far tornare la tranquillità nella zona, si decise di incaricare il cavaliere Cassiano Oroboni, di uccidere la creatura.

Tuttavia, la leggenda narra che quando costui e le sue truppe si trovarono al cospetto del drago, questi riuscì a schivare le loro frecce e a scappare via, facendo perdere per sempre le sue tracce.

Una curiosità: durante la settimana della Biennale di Dozza la torre che custodisce il drago Fyrstan si anima, grazie all’arrivo di illustratori e artigiani che mostrano e mettono in vendita alcune delle loro opere.

A seguito del recente interesse mostrato verso il mondo del fantasy, è stato istituito un nuovo evento nel calendario delle manifestazioni di Dozza: si tratta di Fantastika, che apre ufficialmente le porte del borgo alle nuove professioni creative del mondo digitale.

L’Enoteca Regionale

Nei sotterranei della Rocca Sforzesca ha sede l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna che dal 1978, si pone l’obiettivo di valorizzare e far conoscere i vini del territorio.

Attualmente conta ben duecento associati e più di mille etichette diverse.

Al suo interno c’è un Wine Bar che organizza numerosi eventi di degustazione, finalizzati a far riscoprire le eccellenze del territorio, ma anche corsi per specializzarsi su tutti gli aspetti dell’enogastronomia locale.

Un consiglio: l’Enoteca Regionale non effettua orario continuato quindi, prima della vostra visita, consultate il sito internet, così da evitare spiacevoli sorprese.

la Rocca Sforzesca di Dozza nei secoli ha cambiato spesso la sua utilità e funzione

Come arrivare a Dozza e dove parcheggiare

Il mezzo più comodo per raggiungere Dozza è l’automobile.

Da Bologna, vi basterà seguire la Via Emilia in direzione sud, verso Imola.

Arrivati a Toscanella, frazione pianeggiante del nostro borgo, lasciatevi alle spalle l’apparente monotonia della pianura e abbracciate il nuovo paesaggio fatto di verdi colline e rigogliosi vigneti.

Proprio lì, adagiato su un crinale, sorge il piccolo borgo di Dozza, con i suoi tetti rossi e le pareti quasi interamente decorate con degli splendidi murales.

Lasciate la vostra automobile in uno dei parcheggi gratuiti situati a ridosso del centro storico, visitabile esclusivamente a piedi.

Ve ne segnalo almeno un paio:

  • Parcheggio con sosta camper in Piazza Fontana;
  • Parcheggio di Via Calanco.

Il Comune di Dozza è inoltre servito da una linea di autobus.

Dall’autostazione di Bologna potete prendere la linea 101 fino a Toscanella e da qui la linea 147 fino a Dozza. Sarete a destinazione dopo circa un’ora e mezza di viaggio.

Cosa vedere nei dintorni di Dozza

Dal momento che il borgo di Dozza si visita in mezza giornata, ho pensato di proporvi ben tre itinerari alternativi che, sono certa, vi faranno perdutamente innamorare della provincia di Bologna.

La prima proposta è dedicata agli amanti dei murales che, nel fiabesco borgo di San Giovanni in Persiceto, a circa 55 minuti da Dozza, potranno trovare nella coloratissima Piazzetta Betlemme, lo scenario perfetto per i loro scatti super instagrammabili.

Se vi incuriosisce, potete consultare il mio itinerario:

La seconda è indicata a tutti gli amanti della natura, ai quali consiglio una sosta rigenerante nei pressi della Cascata di Moraduccio, a 37 minuti da Dozza.

Qui, oltre a fare il bagno nei pressi della cascata, potrete avventurarvi in un’escursione fino a Castiglioncello, un borgo abbandonato situato nelle vicinanze.

La terza infine, è una località adatta sia agli amanti della storia e dell’architettura che agli estimatori delle attività outdoor.

Sto parlando di Monteveglio che, oltre a essere la sede di un’antichissima Abbazia, si trova all’interno di un Parco Regionale e presenta diversi sentieri di trekking che si snodano lungo il caratteristico paesaggio dei Calanchi.

Se questa è la meta perfetta per voi, consultate il mio itinerario:

Ora però non posso non chiedervi quale, tra gli splendidi murales di Dozza, è il vostro preferito.

Sono davvero curiosa: avete mai visitato un luogo così variopinto?

Io adoro andare a caccia di borghi e se sono così colorati come quello di Dozza, penso che potrei partire anche subito.

D’altronde, davanti a tanta bellezza, perché aspettare?

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43 risposte

  1. Mi piace molto Dozza, ed è davvero un museo a cielo aperto. Mi piace molto, come murales anche se sono tutti molto belli e particolari, l’angelo di Dozza. Mi piacque molto la passeggiata degli artisti. Adoro il tuo modo di raccontare, mi hai fatto tornare lì

    1. Ti ringrazio tanto . L’angelo è davvero splendido e anche molto romantico . Dozza è un luogo magico , sono contenta di averti fatto tornare lì tramite il mio racconto .

  2. Ho sentito molto parlare di Dozza e dei suoi bellissimi Murales tanto che me lo sono segnata per la prossima volta che sarò nei dintorni di Bologna. Non conoscevo però l’app da scaricare nè cos’altro ci fosse da vedere degno di noto. La rocca mi ispira moltissimo devo dire.

    1. Te lo consiglio ! Poi se capiti a Dozza durante le celebrazioni di Fantastika, vedrai che con il drago Fyrstan i tuoi bimbi si divertiranno ancora di più .

  3. Dozza è diventato super famoso in questo ultimo periodo e soprattutto super instagrammabile! La mia home questa estate era piena di murales di Dozza! Sicuramente una passeggiata con tanti colori e arte è sempre piacevole!

    1. Non lo metto in dubbio ma non ci sono solo murales . È un borgo ricco di cultura, arte e storia, spero di averlo trasmesso con questo mio itinerario che alla street art affianca le bellezze custodite dalla Rocca Sforzesca , oltre che dai dintorni del borgo

  4. Molto interessante il fatto che ci sia un’applicazione come supporto. Un brogo dove non manca nulla. Un museo a cielo aperto, dove potersi rifocillare con una visita all’enoteca alla fine della visita!

  5. Bella Bella Dozza! Ci siamo state quest’estate ed è un borgo magico per l’aria creativa che si respira. Non abbiamo visitato la Rocca per mancanza di tempo, ma abbiamo cenato proprio di fronte ed è stata un’esperienza che sicuramente rifaremo!

    1. La Rocca Sforzesca merita assolutamente di essere visitata . La prossima volta fateci un pensierino , il biglietto costa pochissimo .

  6. Lo confesso: ancora non sono stata né a Dozza, né nell’altro borgo di cui hai già scritto, San Giovanni in Persiceto.

    Mi piacerebbe sapere quale, fra i due borghi ornati ed abbelliti dai murales, ti e’ piaciuto maggiormente e perché.

    Ovviamente “non solo murales” , pero’ mi sa che sono maggiormente conosciuti grazie a loro!

    1. In entrambi gli articoli sottolineo come i murales , seppur belli , non siano la sola cosa da vedere . Addirittura quello di San Giovanni l’ho chiamato “non solo street art”. Sono posti completamente diversi : uno in pianura e l’altro sui colli, uno con una Rocca medievale diventata nel tempo una residenza nobiliare e oggi un museo e l’altro un centro con un museo all’avanguardia . Ti propongo di visitarli entrambi , ne resterai assolutamente soddisfatta .

  7. A Bologna ci sono stata di passaggio e sinceramente spero di andarci per quqlche giorno. Leggendo quest’articolo mi hai convinto ancor di più! Io adoro questi borghi rivalutati e diversi dai soliti. Che dirti grazie!

  8. É da molto tempo che voglio visitare Dozza, la sua fama ormai ha superato i confini dell’Emilia Romagna ed è giunta anche all’estero. Spero di poterla vedere prestissimo, amo la street art!

  9. Vado letteralmente matta per i borghi adornati dai murales! Questo lo conoscevo solo di nome ma ora sono assolutamente convinta di volerlo visitare anche di persona! Qui nel Lazio abbiamo Sant’Angelo, il paese delle fiabe, che grazie ai murales è diventato una vera e propria attrazione turistica!

  10. Ultimamente vedo spessissimo Dozza in ogni social, e questo mi fa immensamente piacere. Personalmente la conoscevo più per la sua splendida rocca, ma alcuni scatti mi hanno fatto letteralmente innamorare di alcuni murales che voglio assolutamente vedere dal vivo. Fortunatamente Bologna non è lontana da casa mia.

  11. Ma che spettacolo che sono le tue foto! Mi sono davvero incantata a guardarle! Sono una appassionata di street art e di murales, mi meraviglio di non aver mai sentito parlare di questo paese!

  12. Ma che meraviglia! Ho visitato Dozza da adolescente e grazie al tuo articolo così ben scritto e dettagliato, mi hai fatto tornare la voglia di tornarci. Ho appena scaricato l’app, così non mi perderò nessuno di questi fantastici murales, grazie 🙂

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