Carnevale in Emilia Romagna: gli eventi da non perdere

uno dei carri del Carnevale di Pieve di Cento

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Avete mai assistito ad uno dei tanti eventi di Carnevale in Emilia Romagna?

Che si svolga in una grande città o in un piccolo borgo, la manifestazione più colorata dell’anno, in questa regione diventa pura magia.

È vero che i protagonisti assoluti del Carnevale restano i bambini ma, ammettiamolo: durante il freddo, grigio e spoglio inverno, questa ricorrenza rappresenta molto anche per noi adulti.

È una boccata d’aria fresca, un tocco di colore, una vampata di allegria che contagia col suo buonumore, proprio tutti.

Le origini del Carnevale

La parola Carnevale viene ricondotta all’espressione latina carnem levare, ovvero eliminare la carne e fa riferimento al lauto pasto che veniva consumato la sera prima dell’inizio della Quaresima, momento di digiuno ed astinenza.

Le prime tracce di celebrazioni dedicate al Carnevale sono da rintracciarsi nelle dionisiache greche o nei saturnalia romani, durante i quali si verificava un vero e proprio capovolgimento dell’ordine sociale.

L’usanza di mascherarsi a Carnevale viene fatta derivare da una festa in onore della divinità egiziana Iside, poi arrivata a Roma.

Si narra che, durante queste celebrazioni, si percuotesse un uomo coperto di pelli di capra, a simboleggiare il passaggio dal vecchio al nuovo anno.

In Babilonia invece venivano fatti sfilare dei carri che simboleggiavano il Sole e la Luna, ad indicare la creazione del mondo.

Tuttavia, nel Medioevo prevalse l’accezione di sovvertimento dell’ordine sociale ed è da qui che hanno avuto origine i Carnevali d’Italia, inclusi quelli dell’Emilia Romagna.

Carnevale in Emilia Romagna: storia delle più celebri manifestazioni locali

Uno dei personaggi più rappresentativi del Carnevale emiliano – romagnolo è il dottor Balanzone, antica maschera originaria di Bologna.

Saccente giurista, indossa l’abito dei professori dell’Università più antica del mondo, ovvero una toga nera con il colletto bianco, ha una grossa pancia e le guance rosse.

Chissà cosa direbbe oggi il saggio dottore, dinanzi ad alcuni tra i più originali eventi in maschera celebrati durante il Carnevale in questa regione!

L’Emilia Romagna infatti, oltre ad antichissime manifestazioni come il Carnevale di Cento, quello di Pieve di Cento, il Carnevale di Modena ed il Persicetano, vanta alcuni tra gli eventi mascherati più originali d’Italia, come quello dei Fantaveicoli di Imola ed il Carnevale sull’acqua di Comacchio.

Siete pronti a saperne di più?

Andiamo!

Cento: Carnevale d’Europa

La piccola Bologna, espressione con cui è noto il comune di Cento, si trova esattamente al confine tra il territorio di Bologna e quello di Ferrara.

Questo appellativo deriva dal fatto che, come il capoluogo di Regione, anche il centro di Cento è caratterizzato da un lungo porticato, che diventa ancora più suggestivo durante il passaggio dei grandi carri di cartapesta.

Il Carnevale di Cento è uno dei più antichi dell’Emilia Romagna.

Se ne ha testimonianza già dal 1600, grazie ad alcune opere dell’artista centese Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, che raffigurano scene di festeggiamenti e celebrazioni per le strade cittadine.

Agli inizi del 1900 venne creata una maschera che avrebbe dovuto rappresentare la comunità durante le celebrazioni.

Così nacque Tasi, da Luigi Tasini, personaggio locale un tempo realmente esistito.

Nel 1990 la manifestazione raggiunse la fama internazionale, grazie al gemellaggio con il Carnevale di Rio de Janeiro.

Come si svolge la sfilata del Carnevale di Cento

Alle sfilate dei carri di cartapesta, che si svolgono la domenica pomeriggio nelle quattro settimane che precedono l’inizio della Quaresima, partecipano alcune società carnevalesche in sfida tra loro.

Si tratta di:

  • I Ragazzi del Guercino
  • I Toponi
  • Mazalora da Corporeno
  • Risveglio
  • Fantastici 100

Attraversano le strade del centro città al suono di canti e balli, per poi sostare in Piazza del Guercino.

Qui, il Patron del Carnevale introduce ciascuno dei carri e i vari ospiti provenienti dal mondo della musica e dello spettacolo che, annualmente, presiedono l’evento.

All’arrivo in Piazza inoltre, da ciascun carro parte il lancio di peluches e gonfiabili di ogni tipo e grandezza.

Tutti i presenti, presi da un improvviso senso agonistico, cominciano a sgomitare per accaparrarsi un salvagente o un pupazzo colorato.

È un momento molto divertente, nel quale accade davvero di tutto.

Pensate che questo simpatico gorilla mi è letteralmente caduto dal cielo!

questo peluche gigante mi è caduto dal cielo nel Carnevale di Cento

Durante le celebrazioni dell’ultima domenica di Carnevale, viene eletto il Carro vincitore con la lettura del testamento di Luigi Tasini e viene acceso il falò della maschera che rappresenta il re del Carnevale centese, Tasi.

Alcune curiosità sulle ultime edizioni del Carnevale di Cento

Una delle edizioni più discusse è stata quella del 2003, alla quale partecipò in qualità di ospite, l’arbitro di calcio Byron Moreno.

So che questo nome non vi è nuovo, poiché si tratta di colui che, durante i Campionati mondiali di calcio del 2002 in Giappone e Corea del Sud, eliminò l’Italia, sollevando un polverone di polemiche.

Al suo passaggio infatti, gli spettatori del Carnevale indirizzarono cori di insulti e lanci di uova e monete.

Una curiosità: dal 1947 le sfilate del Carnevale si sono sempre svolte nel centro di Cento tranne che negli anni immediatamente successivi al terremoto che sconvolse l’Emilia nel 2012.

Per mettere in sicurezza i magazzini in cui erano riposti i carri e le strade della cittadina, si decise di spostare le celebrazioni in una zona periferica.

Pieve di Cento: Barbaspein e il Carnevale

Pieve di Cento è uno dei borghi più piccoli della provincia di Bologna eppure, durante le sfilate di Carnevale, riesce a richiamare a sé centinaia di curiosi, da ogni dove.

Davanti ai carri allegorici spicca la sagoma inconfondibile di Barbaspein, simbolo del Carnevale di Pieve di Cento.

Amante del buon vino e della buona tavola, questo personaggio ha una folta barba ispida, grossi occhiali e indossa un abito a righe bianche e verdi.

Le origini di questo travestimento risalgono all’Ottocento quando, durante il Carnevale, un mendicante di nome Barbaspein veniva condotto per le vie della città, con l’aiuto di una portantina.

Grande bevitore, dai modi simpatici e di buona forchetta, costui di fatto definì le basi per la nascita di quella che oggi è la maschera più rappresentativa del Carnevale di Pieve di Cento.

Barbaspein è la maschera di Carnevale di Pieve di Cento
Le sfilate del Carnevale di Pieve di Cento

Le sfilate del Carnevale di Pieve di Cento si svolgono durante le tre domeniche precedenti l’inizio del tempo di Quaresima, nelle ore pomeridiane.

I carri allegorici scelgono ed approfondiscono tematiche legate agli ambiti più svariati, quindi vengono realizzati e presentati al pubblico, da alcune società carnevalesche locali, ovvero:

  • Bastacsìa
  • Miserabel
  • Puc e Bon
  • Sumaren
  • Caval bon
  • Avgnir-Cagnon
  • Barcon
  • Pink Lady
  • l’Ottavo Nano
  • Magnagat
  • La Busa e i Galli

Pur essendo di dimensioni ridotte rispetto a quelli dei vicini centesi, i carri di Pieve di Cento sono comunque sorprendenti.

Quando giungono nella centrale Piazza Andrea Costa, dove per l’occasione viene allestito un palcoscenico, che ospita i presentatori della manifestazione ed alcune esibizioni musicali, le creazioni di cartapesta prendono vita.

È in questo momento che comincia il lancio di peluches, gonfiabili e doni per i più piccoli, che tendono le braccia verso l’alto, nella speranza di poter tornare a casa con un soddisfacente bottino carnevalesco.

Carnevale di Modena e lo sproloquio di Sandrone

Anche Modena vanta una gloriosa e sorprendente tradizione carnevalesca.

L’apice delle celebrazioni cittadine si raggiunge indubbiamente il Giovedì Grasso quando la folla in festa, radunata in Piazza Grande, attende il celeberrimo sproloquio di Sandrone.

Questo personaggio, oggi considerato la maschera più rappresentativa della città della Ghirlandina, fu creato dal burattinaio Luigi Rimini Campogalliani nel Settecento.

Un altro burattinaio, Giulio Preti, gli attribuì in seguito una moglie, Pulonia ed un figlio, Sgorghiguelo.

I tre personaggi costituirono così la famiglia Pavironica.

Sandrone si caratterizzò fin da subito come un contadino rozzo che, pur sforzandosi di esprimersi in maniera corretta, finisce per perdersi in lunghi sproloqui, pieni di strafalcioni.

Nonostante ciò i suoi discorsi, pronunciati rigorosamente in dialetto modenese, contengono spesso spunti arguti e riflessioni profonde, che toccano tematiche di attualità, politica e costume.

Dal Secondo Dopoguerra inoltre, vengono autorevolmente pronunciati dal balcone del Palazzo Comunale di Modena.

Sandrone e la famiglia Pavironica protagonisti del Carnevale di Modena

Nel giorno del giovedì grasso, le tre maschere fanno il loro arrivo in città dal leggendario Bosco di Sotto.

Partendo dalla stazione ferroviaria, sfilano in corteo attraverso le principali vie modenesi e giungono in Piazza Grande, dove salutano la cittadinanza accorsa per il consueto discorso di Sandrone.

Sono immediatamente riconoscibili poiché ancora oggi indossano gli abiti della tradizione carnevalesca.

Pulonia porta una parrucca con boccoli d’oro ed una cuffietta, mentre Sgorghiguelo è rossiccio e ha un berretto marrone.

Sandrone, dai lunghi capelli, ha il capo coperto da una lunga cuffia, molto simile a quella del personaggio bolognese di Fagiolino, seppur di colore diverso.

Il merito di aver trasformato questa maschera in una persona in carne e ossa, spetta alla cosiddetta Società del Sandrone.

Nata nel 1870 e divenuta nel frattempo un’associazione molto attiva nel territorio modenese, si impegna quotidianamente per portare avanti l’antica tradizione carnevalesca locale.

San Giovanni in Persiceto: il Carnevale Persicetano

Il borgo di San Giovanni in Persiceto, noto per i coloratissimi murales di Piazza Betlemme, ospita uno dei Carnevali più antichi dell’Emilia Romagna: quello Persicetano.

Pensate che, anche se la sua prima edizione risale al 15 febbraio 1874, se ne attestano le celebrazioni anche negli anni addietro.

Il protagonista assoluto del Carnevale di San Giovanni in Persiceto è Bertoldo.

Uscito dalla penna dello scrittore persicetano Giulio Cesare Croce nel 1606 nell’opera Le sottilissime astuzie di Bertoldo, costui incarna l’aspetto più peculiare del Carnevale, inteso come sberleffo e irriverenza.

Tuttavia, gli organizzatori del Carnevale diedero al personaggio di Bertoldo una valenza del tutto nuova.

Diventò il sovrano amante della buona cucina, del gioco e del divertimento, caratteristiche che lo allontanarono sempre più dal personaggio creato da Croce.

Le sfilate del Carnevale Persicetano

Le celebrazioni del Carnevale Persicetano si tengono durante due domeniche: la prima è detta domenica degli Spilli mentre la seconda, è soprannominata domenica delle Premiazioni.

È Re Bertoldo ad aprire la manifestazione cittadina, recitando un discorso in dialetto locale, nella centralissima Piazza del Popolo.

Se siete curiosi di sapere di più sul borgo di San Giovanni in Persiceto, consultate il mio articolo:

I protagonisti della sfilata sono dodici carri che rappresentano altrettante società:

  • Ocagiuliva
  • Jolly & Maschere
  • I Gufi
  • Mazzagatti
  • Accademia della Satira
  • I Corsari
  • Angeli
  • Afidi della scarpa
  • Figli della baldoria
  • Treno
  • Brôt e Catív
  • Maistóf

Uno dei momenti clou del carnevale Persicetano è lo Spéll. Con questo termine nel dialetto locale tipico dell’Ottocento, si indicava la capacità di fare magie, trasfigurazioni e creare illusioni.

Oggi, durante lo Spéll, ciascuno dei carri svela il significato della sua allegoria e lo fa mettendo in scena un vero e proprio spettacolo, avvalendosi di attori e scenografie.

Dopo che si sono esibiti tutti, la giuria del Carnevale sceglie la miglior performance, premiandola con il Gonfalone.

Una curiosità: Nel lunedì successivo alle manifestazioni carnevalesche, si svolge in Piazza del Popolo il cosiddetto processo del Lunedì, un momento di confronto tra vincitori, vinti e giurati.

Imola: Carnevale dei Fantaveicoli

Il Carnevale di Imola è sicuramente uno tra i più originali dell’intera Emilia – Romagna.

Si decise di istituire una manifestazione fuori dal comune nel 1998, omaggiando il famosissimo Autodromo Enzo e Dino Ferrari, che rende questa cittadina della provincia di Bologna nota in tutto il mondo.

Con il termine fantaveicolo tuttavia, non si indicano le vetture che sfrecciano nel circuito, piuttosto dei mezzi di trasporti creati dalla fantasia, assemblando i materiali più disparati.

La sfilata, che attraversa le vie della cittadina, prevede due tipologie di carri in gara, suddivisi per lunghezza: i fantaveicoli standard e i maxi fantaveicoli, che superano i 3,5 metri.

Oltre a dover realizzare veicoli sempre più sorprendenti, i partecipanti al Carnevale di Imola devono anche sincerarsi che le loro creazioni siano completamente ecologiche e ad emissioni zero.

Una curiosità: il Carnevale di Imola è gemellato con la Kinetic Sculpture Race, un evento che si svolge a Ferndale, in California, a cui prendono parte veicoli fantasiosi ed ecofriendly, proprio come i fantaveicoli imolesi.

Comacchio: Carnevale sull’acqua

Antichissimo borgo lagunare, Comacchio è uno dei centri più suggestivi del Delta del Po.

Attraversato da canali, il centro storico è visitabile seguendo l’itinerario tracciato da piccoli ponti.

La particolarità del Carnevale di Comacchio è che si svolge interamente sull’acqua.

Se pensate di approfittare delle sfilate carnevalesche per visitare il borgo, consultate il mio approfondimento dedicato a:

Le maschere di cartapesta non vengono trainate da carri, ma sono collocate su delle imbarcazioni e sospinte a remi lungo i canali comacchiesi.

I temi delle barche allegoriche vengono individuati e accuratamente messi in scena dalle associazioni del territorio, coinvolgendo anche le scuole e le famiglie.

Nonostante si tratti di una manifestazione nata solo nel 2012, ogni anno migliaia di persone si riversano ai lati dei canali che attraversano la cittadina per accaparrarsi un posto in prima fila ed assistere all’evento.

A conferma del grande successo di pubblico, il Comune di Comacchio ha deciso fin da subito di riproporlo anche durante la stagione estiva.

Come si svolge il Carnevale di Comacchio

Essendo uno dei Carnevali più originali dell’Emilia Romagna, è indubbiamente la manifestazione che genera maggior stupore sui volti dei visitatori.

Tutti scalpitano in attesa di scoprire chi ci sarà alla guida della batana in arrivo.

Tuttavia, tratto evidente di questa manifestazione, è anche la voglia di condivisione ed il senso di comunità che, seppur coperti da una maschera, riescono a manifestare i comacchiesi.

È davvero impossibile non lasciarsi contagiare!

Ciascuno sceglie di raccontare una storia tratta dalla letteratura o dal mondo delle fiabe, dalla politica o dalla storia locale e tutte le imbarcazioni vengono decorate con materiale riciclato.

Il punto nevralgico della manifestazione è Piazzetta Trepponti, dove si erge anche l’omonimo ponte comacchiese.

Qui, già dalla prima domenica di Carnevale, si alternano spettacoli di magia e intrattenimento per i più piccoli.

Poco dopo le 14:00, cominciano ad arrivare le prime imbarcazioni, che vengono di volta in volta accompagnate da un sottofondo musicale a tema ed introdotte dal presentatore dell’evento.

Durante l’ultima domenica del Carnevale viene quindi eletta la barca più bella e premiata dalla forcola di Comacchio, una scultura realizzata da un artista locale, Pierluigi Mangherini.

uno dei carri più originali del Carnevale di Comacchio

E ora tocca a voi: avete mai assistito ad uno degli eventi di Carnevale della vostra regione di appartenenza?

C’è qualche manifestazione in costume che, a vostro parere, non bisogna assolutamente perdere?

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42 risposte

  1. Ricordo la storia di Moreno, ne avevo sentito molto parlare. Mi piacerebbe molto partecipare ad uno di questi eventi, in particolare quello di Comacchio, mi sembra davvero caratteristico!

    1. Son belli tutti e in effetti quello di Comacchio è davvero caratteristico poiché totalmente in acqua . Inoltre è un’occasione speciale per visitare questo splendido borgo .

  2. Abitando a La Spezia, sono molto vicina a Viareggio, e nemmeno a dirlo è uno dei più belli d’Italia!
    Però anche l’Emilia Romagna non è così lontana, magari riesco quest’anno a vederne uno nuovo, davvero interessante quello di Comacchio!

    1. Spero che quest’anno il Carnevale si possa celebrare. Non appena usciranno le date provvederò ad aggiornare l’articolo. Nel frattempo, incrociamo le dita.

  3. Non sono una grandissima fan del Carnevale, infatti cerco sempre di visitare città in quel periodo che hanno poco a che fare con questa tradizione. Sarà che quando sono stata a Colonia per il Carnevale era tutto chiuso o quasi e quindi la festa mi è venuta un po’ in odio!

  4. Ho vissuto alcuni anni in Emilia e conosco molto bene il Carnevale di Cento e quello di San Giovanni in Persiceto, anzi ho alcuni ex colleghi tra gli organizzatori volontari di queste manifestazioni molto sentite. Mi piacerebbe andare al Carnevale di Comacchio, deve esser molto suggestivo sull’acqua

  5. Non son o mai stata molto amante del Carnevale, ma sono un Halloween addict. Anche da bambina ho sempre preferito la tetra tradizione americana. Dovrei invece spingere di più mia figlia all’approccio con queste spettacolari manifestazioni, soprattutto in Italia. Sembrano molto affascinanti.

  6. Non ho mai amato molto il Carnevale forse anche perché nella mia zona non ci sono manifestazioni come quelle che hai descritto tu. Da bambina ricordo solo qualche carro allegorico triste e spoglio!
    Mi ispira molto quello di Comacchio perché sui canali deve essere uno spettacolo.

  7. Mi è sempre capitato di andare in Emilia Romagna durante l’estate quindi non ho mai assistito ai festeggiamenti di Carnevale. Quello di Comacchio, sull’acqua, deve essere molto bello!

  8. Sinceramente, il Carnevale non è una festa che amo molto e nella mia vita ho partecipato solo una volta al Carnevale di Venezia. Tra quelli che hai citato tu, l’unico che ho sentito nominare è quello di Cento.

  9. Ciao Libera!
    Una bellissima vetrina dei Carnevali in Emilia Romagna, il tuo. Non ne ho ancora visto nessuno, fra quelli che hai citato, però sono molto tentata dal Carnave di Comacchio! Mi rifarò

  10. Da sempre penso che viareggio sia una delle mie tante città del cuore, e oltre al mare e alle vetrine dei negozi a Viareggio si respira il carnevale, ci sono stata spesso e in generale mi piace partecipare alle sfilate dei carnevali

  11. Conoscevo solo il carnevale di Cento, e dire che sono romagnola! Bellissimi tutti, ci sarebbe da fare un giro in ogni cittadina! Bell’articolo, grazie di avermi fatto scoprire questa tradizione anche nostra 🙂

  12. Non conoscevo nessuno di questi eventi e spesso dimentico che Balanzone è una maschera tutta bolognese! Mi piacerebbe partecipare ad almeno uno di questi carnevali, considerando che non festeggio da anni perché qui non si usa festeggiare.

  13. E’ interessante sapere che anche in Emilia Romagna viene festeggiato un evento come il carnevale. Dove abito io in Puglia ci sono grandi maestri cartapestai che riescono a realizzare delle opere fantastiche.

  14. Da anni mi riprometto di visitare il carnevale di Comacchio, perché mi è stato riferito che si tratta di un evento particolarmente sentito e originale, visto che si svolge nei canali della cittadina. Sono stata anni fa al carnevale di Busseto ed è stato molto bello. Cento è un carnevale storico e importante: sicuramente riuscirò a vederlo prima o poi.

  15. Non pensavo che il Carnevale avesse origine così antiche e non pensavo ce ne fossero di così belli in Emilia, l’anno prossimo magari può essere una scusa per una domenica fuori

  16. In questi anni non mi è mai capitato di prendere ferie durante il Carnevale, solitamente le faccio prima o dopo. Chissà che nei prossimi anni non scelga proprio questo periodo e, oltre alla visita di posti nuovi, vada a esplorare qualche Carnevale di antica tradizione come quelli dell’Emilia Romagna.

  17. Sebbene sia emiliana, non conoscevo né il carnevale di Imola né quello di Comacchio e non vedo l’ora di andarli a vedere perchè amo tantissimo il carnevale!
    In passato c’era un bellissimo carnevale a Busseto, vicino a Parma, con sfilate di carri in cartapesta davvero grandi, poi per alcuni anni non si è più riusciti a farlo e adesso dovrebbe essere ricominciato, anche se non so se sia davvero grande com’era in passato perchè negli ultimi anni o ero ad altri carnevali o ero malata…

  18. Ma che belli questi Carnevali così antichi e pittoreschi! L’anno scorso mi sono dedicata alla Sartiglia di Oristano, quest’anno pensavo di vedere Varallo o Borgosesia in Piemonte, ma devo dire che questi Carnevali sono davvero intriganti, soprattutto quello di Comacchio!

  19. Il Carnevale è una festa che non ho mai considerato se non da bambina, quando mia mamma invitava da noi tutta la classe e organizzava pomeriggi di gran festa. Ancora i miei amici delle elementari si ricordano quelle feste, erano favolose piene di colori, risate e musica.

  20. Non siamo mai stati al Carnevale in Emilia, anche perchè abitiamo vicino a Viareggio e ogni anno partecipiamo a quello. Ma il Carnevale di Comacchio deve essere interessante e particolare, potrei andarci quest’anno!

  21. Quanti belle manifestazioni per il carnevale nella tua regione, non le conoscevo, mi piacerebbe vedere Comacchio perché sicuramente così in acqua è molto diverso. In generale però mi piace il Carnevale per cui tutte queste località meriterebbero una visita

  22. Incredibile come io sia Romagnola, viva in Romagna e non abbia mai assistito a nessuna di queste feste locali!! Sembrano tutte davvero carine ed accurate. Recupererò senza meno anno prossimo, intanto grazie per aver condiviso questo articolo!

  23. Anche io amo particolarmente questo periodo dell’anno soprattutto il carnevale, partecipo ogni anno a sfilate in maschera ma ho un debole per i carri allegorici. Li adoro e mi piace un sacco vederli sfilare! I consiglio un giro in Toscana o nel Piemonte in questo periodo ci sono piccole ma splendide realtà

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