Cosa vedere a Ravenna in un giorno

cosa vedere a Ravenna in un giorno se non il volto dell'imperatrice Teodora nella Basilica di San Vitale, uno dei mosaici più belli dell'arte bizantina

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Stabilire cosa vedere a Ravenna in un giorno non è affatto semplice poiché la cittadina romagnola custodisce numerosissimi luoghi di interesse, musei e monumenti assolutamente imperdibili.

Per questo motivo, ho pensato di delineare ben due itinerari tematici.

Il primo vi condurrà alla scoperta di 5 realtà monumentali tra le più importanti della città (nonché patrimoni UNESCO) mentre il secondo, ripercorrerà il forte legame che unisce Ravenna e Dante Alighieri.

Cosa vedere a Ravenna in un giorno:
visitare i principali monumenti della città

Uno degli elementi che favorirà la vostra visita di Ravenna è indubbiamente la sua caratteristica peculiare: è una città a misura d’uomo.

I principali luoghi di interesse sono raggiungibili a piedi oppure in bicicletta nell’arco di pochi minuti.

In questo modo, mentre vi chiedete cosa vedere per primo nell’arco della vostra gita di un giorno a Ravenna, avrete anche il tempo necessario per concedervi una sosta nella centralissima Piazza del Popolo per gustare un’ottima piadina o sorseggiare un buon caffè.

Vi consiglio di acquistare il biglietto cumulativo che permette di accedere a:

  • Basilica di San Vitale
  • Basilica di Sant’Apollinare Nuovo
  • Museo Arcivescovile e Cappella di Sant’Andrea
  • Battistero Neoniano
  • Mausoleo di Galla Placidia

È previsto un servizio di biglietteria on line, che vi permetterà di avere tutte le informazioni necessarie per prenotare la vostra visita scegliendo il giorno e la fascia oraria che preferite.

Potrete inoltre conoscere eventuali riduzioni e integrazioni al prezzo base ed evitare lunghe file davanti agli uffici.

Una curiosità: con una piccola integrazione sul biglietto cumulativo, da pagare direttamente in loco, potrete aggiungere alla vostra visita di un giorno, un’altra cosa che dovete assolutamente vedere a Ravenna.

“La bellezza ch’io vidi…”: la Divina Commedia e i mosaici di Ravenna, questo è il titolo del percorso espositivo inaugurato il 3 Settembre 2021 all’interno della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

Si tratta di una mostra volta a rivelare come l’arte dei mosaici ravennati abbia ispirato l’ultima delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante.

Il Mausoleo di Galla Placidia

La prima cosa che ho deciso di fare al mio arrivo a Ravenna nel mio tour di un giorno, è stato andare a vedere di persona il Mausoleo di Galla Placidia.

Se dall’esterno vi sembrerà una struttura semplice e austera, una volta entrati resterete letteralmente a bocca aperta o per meglio dire, con il naso all’insù, dal momento che saranno le pareti ed il soffitto ad affascinarvi, irrimediabilmente.

Lo splendido interno della cupola è completamente rivestito di tessere blu cobalto arricchite da una ruota di stelle, che culminano in una croce centrale.

Tutt’intorno immagini floreali incorniciano le figure degli Apostoli e del Buon Pastore.

Il Mausoleo fu fatto costruire a metà del V secolo dalla figlia dell’imperatore Teodosio, Galla Placidia, di cui avrebbe dovuto ospitare le spoglie.

Questo però non avvenne mai perché Galla Placidia fu sepolta a Roma, plausimibilmente nella tomba di famiglia.

cosa vedere a Ravenna: il Mausoleo di Galla Placidia

La Basilica di San Vitale

A pochissimi metri dal Mausoleo di Galla Placidia si trova la Basilica di San Vitale.

Anche in questo caso, ad una architettura esterna imponente ed austera, corrispondono degli interni completamente decorati dai mosaici, tra i più belli che io abbia mai visto.

Il punto focale della decorazione musiva è la Teofania, che raffigura Cristo imberbe tra due angeli, su un globo azzurro.

Alla sua sinistra si trova San Vitale, nell’atto di ricevere la corona del martirio, mentre alla sua destra spicca il vescovo Ecclesio, che dona il modellino della basilica di cui è stato il fondatore.

Non si possono non citare i mosaici dedicati alla corte dell’imperatore Giustiniano e a quello di sua moglie Teodora, collocati uno di fronte all’altro, nei pannelli dell’abside.

Una curiosità: il volto dell’imperatrice Teodora pare abbia ispirato Gustav Klimt per il suo celebre Ritratto di Adele Bloch-Bauer.

Avete notato anche voi delle somiglianze?

Sulla volta a crociera infine, spicca l’agnello di Dio, sostenuto da quattro arcangeli posti su altrettanti globi (ad indicare che provengono dai quattro angoli del mondo), circondati da decorazioni floreali.

L’idea di edificare questa Basilica si deve al vescovo Ecclesio, di ritorno da un viaggio a Costantinopoli nel 525.

La sua costruzione venne sovvenzionata da Giuliano Argentario, noto banchiere e mecenate locale, che finanziò numerosi altri luoghi di culto in città.

Fu però il vescovo Massimiano a consacrarla nel 547 e a commissionare la realizzazione delle decorazioni musive.

la Basilica di San Vitale è indubbiamente la prima cosa da vedere a Ravenna in una gita di un giorno

La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo

Patrimonio UNESCO dal 1996, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo custodisce la più vasta testimonianza di arte musiva del mondo antico.

Non lasciatevi ingannare dalla sua facciata adorna, la navata centrale è completamente ricoperta da mosaici, risalenti ad epoche diverse.

Si possono individuare ben tre fasce decorative tra le quali spiccano le Scene della vita di Cristo e le Teorie di Martiri e Vergini.

La Basilica fu fatta costruire da re Teodorico tra il 495 e il 526, come basilica palatina.

Dopo la cacciata dei goti fu convertita al culto ortodosso e intitolata al vescovo di Tours.

Una curiosità: l’attuale nome della Basilica si deve alla traslazione delle spoglie del vescovo Apollinare, avvenuta a metà del IX secolo.

Fino a quel momento, il luogo deputato a custodirle era la Basilica di Sant’Apollinare in Classe.

Tuttavia, la persistente minaccia di incursioni nemiche, indusse la città a spostarle altrove.

Per questo motivo la Basilica designata, venne intitolata a Sant’Apollinare Nuovo.

Il Battistero Neoniano

Di forma ottagonale, il Battistero Neoniano è il più antico monumento ravennate.

Se ne cominciarono i lavori attorno alla metà del V secolo quando il vescovo Neone, stabilì che venisse restaurata la copertura del battistero del vicino Duomo, fatta erigere dal vescovo Orso alcuni anni prima.

Anche in questo caso, come per la visita al Mausoleo di Galla Placidia, sono certa che la visione della cupola vi costringerà a rimanere per diversi minuti con il naso all’insù.

Pensate che siamo di fronte alla fonte battesimale meglio conservata del mondo, non solo per la struttura esterna ma anche per le decorazioni degli interni.

Non a caso anche questo edificio è stato inserito tra i patrimoni UNESCO.

La cupola del Battistero Neoniano è ricoperta da un mosaico raffigurante il Battesimo di Cristo a opera di Giovanni il Battista.

Una curiosità: la vasca ottagonale di marmo greco che si staglia al centro del Battistero è stata rifatta completamente nel 1500, pur conservando alcuni frammenti dell’originale.

gli interni del Battistero Neoniano

La Cappella di Sant’Andrea

Non molto lontano dal Battistero Neoniano è possibile visitare la Cappella di Sant’Andrea, anch’essa inserita tra i beni patrimonio UNESCO.

Si trova all’interno del Museo e costituisce l’unico esempio di cappella arcivescovile d’età paleocristiana che si è conservata integralmente, fino ai giorni nostri.

Nello specifico, la Cappella si trova al primo piano del Museo.

Sulla porta di accesso al vestibolo campeggia uno splendido mosaico raffigurante il Cristo Guerriero con la croce in spalla, intento a scacciare le belve dell’eresia, qui rappresentate da un serpente e da un leone.

L’elemento di maggior meraviglia è, ai miei occhi, la contrapposizione tra le facciate esterne, semplici e scarsamente decorate, e gli interni della Cappella , completamente ricoperti da migliaia e migliaia di tessere colorate.

Grazie alla luce che entra dalle grandi finestre, sembra quasi che i fiori e gli animali qui raffigurati, prendano vita.

Una curiosità: questa Cappella è l’unico edificio di culto ortodosso costruito durante il regno di Teodorico, ovvero quando a Ravenna era decisamente più diffuso il culto ariano.

Cosa vedere a Ravenna in un giorno:
riscoprire i luoghi di Dante in città

In merito alla data esatta in cui Dante giunse a Ravenna non ci sono notizie certe, eppure sappiamo che il Sommo Poeta completò la sua opera più celebre, la Divina Commedia, tra le vie di questa cittadina.

Pensate che è stata identificata un’intera area, definita Zona del Silenzio, che raggruppa:

  • la Tomba di Dante
  • la Basilica di San Francesco
  • il Quadrarco di Braccioforte
  • il Centro dantesco dei frati minori conventuali

In occasione del 700° anniversario della morte di Dante, avvenuta tra il 13 e il 14 settembre 1321 a seguito di una febbre malarica, la città di Ravenna ha inoltre arricchito la sua già ampia offerta culturale, con una serie di eventi a lui dedicati.

Tra le installazioni presenti in alcuni punti della città, non lasciatevi scappare la possibilità di ascoltare, direttamente dal vostro smartphone, versi tratti dalle tre cantiche, ovvero:

  • Purgatorio 2,112
  • Inferno 26, 119
  • Paradiso 1,1

Una volta che avrete individuato i totem con la scritta: la Luce delle Parole, vi basterà inquadrare uno dei tre QR code e potrete proseguire la vostra passeggiata accompagnati dalle parole del Sommo Poeta.

Splendido, non trovate?

La Basilica di San Francesco

Si tratta dell’edificio presso il quale furono celebrati i funerali di Dante il 13 Settembre del 1321 e dove furono custodite temporaneamente le sue spoglie, all’interno di un sarcofago del IV secolo.

La Basilica risale al V secolo ma nel corso degli anni venne rifatta più e più volte.

Oggi è la sede dei monaci che la intitolarono a San Francesco (originariamente era intitolata ai SS. Apostoli).

Tra gli angoli più suggestivi posti all’interno della Chiesa c’è indubbiamente la cripta, visibile solo attraverso una piccola apertura, sotto l’altare maggiore.

Risalente al X secolo, presenta una superficie pavimentale completamente sommersa dall’acqua e decorata da mosaici.

La Tomba di Dante

Se c’è una cosa che dovete inserire nel vostro itinerario di un giorno a Ravenna, è la Tomba di Dante, visitabile gratuitamente.

È stata fatta costruire tra il 1780 e il 1781 sula base del progetto dell’architetto Camillo Morigia.

La Tomba di Dante a Ravenna

Il mistero delle spoglie di Dante

Attorno al luogo in cui vennero sepolte le spoglie del Sommo Poeta aleggiano non pochi misteri.

Queste infatti, furono loro malgrado al centro di una lunghissima contesa tra il Comune di Ravenna e quello di Firenze, durata per ben due secoli.

Pensate che, pur di non cedere i resti di Dante ai fiorentini, i francescani li spostarono dalla loro collocazione originaria all’interno della Basilica, verso un luogo che non è stato mai rivelato.

Soltanto quando la costruzione dell’attuale Tomba di Dante è stata portata a termine, i resti del Poeta sono misteriosamente ricomparsi, proprio nel luogo in cui erano stati originariamente custoditi.

Eppure anche questa volta, vi rimasero ben poco.

Nel 1810 i francescani dovettero abbandonare la Basilica di San Francesco, a causa delle nuove leggi napoleoniche che vietavano le corporazioni e le associazioni ecclesiastiche, e nascosero nuovamente le preziose reliquie.

Anche questa volta non se ne seppe più nulla finché, nel 1865, durante dei lavori di restauro del convento adiacente la Basilica, venne ritrovata la cassette contenente le ossa di Dante.

Inizialmente poste in un’urna di cristallo, vennero finalmente conservate nell’attuale sepolcro, rivestito in marmo nel 1921.

Una curiosità: al centro del tempietto in cui sono custodite le spoglie del Poeta spicca la presenza di una lampada, dono del Comune di Firenze che ogni anno, provvede affinché la sua fiamma venga costantemente alimentata da olio rigorosamente toscano.

Il Quadrarco di Braccioforte

Accanto alla Tomba di Dante, non potrete non notare il Quadrarco di Braccioforte, così chiamato da un’antico racconto popolare secondo cui, in questo luogo, due ravennati giurarono invocando il braccio forte di Gesù Cristo.

Qui sono conservati alcuni sarcofagi appartenenti alle famiglie più abbienti della città oltre a un dosso che ricorda il luogo in cui furono nascoste le spoglie di Dante durante la Seconda Guerra Mondiale, affinché sfuggissero ai bombardamenti.

Una curiosità: ogni sera la campana della torre, donata dai Comuni Italiani nel 1921, ricorda con ben 13 rintocchi, il giorno della morte di Dante.

Il Centro dantesco dei frati minori conventuali

Situato nell’antico convento annesso alla Basilica di San Francesco, il Centro dantesco fu istituito nel 1964 da Severino Ragazzini, Padre guardiano del convento.

L’obiettivo era quello di racchiudere in un unico luogo, tutti i documenti e i testi scritti che in qualche modo fossero riconducibili alla presenza e all’intensa attività letteraria di Dante in città.

Attualmente il Centro dantesco ospita un Museo e una Biblioteca.

il chiostro del centro dantesco dei frati minori conventuali a Ravenna, dove ha sede il museo di Dante

Il Museo di Dante

Tra i cimeli custoditi nelle sale del Museo di Dante spicca indubbiamente una cosa che non potete non vedere nell’ambito del vostro tour di un giorno a Ravenna.

Si tratta della cassetta che, originariamente, conteneva le ossa del Poeta.

Ma non è solo un viaggio nei ricordi quello che attende il visitatore una volta varcata la soglia di questa mostra permanente.

Si tratta piuttosto di un percorso introspettivo che non si pone l’obiettivo di dare risposte, quanto quello di porre l’attenzione su alcuni degli aspetti più affascinanti e ricchi di mistero delle vicende dantesche.

La visita si articola in:

  • Sala del tempo
  • Sala del volto
  • Sala di Montevideo
  • Sala del culto
  • Sala della fama
  • Sala della Commedia

Tra questi, i più suggestivi sono:

  • la Sala di Montevideo, così chiamata perché la realizzazione delle decorazioni pittoriche del 1921 venne sostenuta interamente dagli italiani emigrati in Uruguay ed in particolare a Montevideo;
  • la Sala della Commedia, dove vi sarà possibile ascoltare alcuni tra i versi più celebri delle tre cantiche e ammirare immagini che ad esse si ispirano.

La Biblioteca del Centro dantesco dei frati conventuali

La biblioteca del Centro dantesco ospita la più grande raccolta di testi ed edizioni delle opere dantesche del mondo ed è per questo che è stata la prima cosa che ho voluto vedere nel mio ultimo itinerario alla scoperta di Ravenna in un giorno.

Fu inaugurata nel 1966 all’interno del chiostro francescano, nell’antica sala delle due colonne e successivamente ampliata e restaurata.

Pensate che, per il grande patrimonio letterario qui accumulato nel corso degli anni, nel 1981 questa biblioteca fu riconosciuta con decreto ministeriale, un luogo di eccezionale interesse storico e artistico.

Nella mia recente visita, ho avuto il piacere di ammirare alcuni tra i manoscritti più antichi qui conservati, stampati tra il 1472 ed il 1497.

Tra tutti, non può che aver attirato la mia attenzione la prima edizione della Divina Commedia, stampata a Foligno l’11 aprile del 1472.

la prima edizione della Divina Commedia, pubblicata a Foligno nel 1472

Mi è stato inoltre possibile venire a conoscenza di uno dei documenti più preziosi custoditi nella biblioteca.

Si tratta della minuta di una lettera di Girolamo Benivieni, testimonianza chiara e decisa della volontà degli intellettuali di Firenze di portare via da Ravenna le spoglie del Sommo Poeta.

Nell’epistola, indirizzata da Benivieni a Papa Leone X per conto di Lucrezia dé Medici, si leggono chiare accuse a Bernardo Bembo.

Costui, agli occhi dei fiorentini, non solo era reo di non aver assecondato la volontà di Lorenzo il Magnifico di riportare le spoglie di Dante a Firenze ma aveva anche la colpa di aver fatto restaurare la tomba ravennate, alla quale venne aggiunto un bassorilievo marmoreo di Pietro Lombardo.

Alla luce di ciò, Benivieni chiedeva al Papa di intervenire in prima persona, affinché le spoglie di Dante fossero finalmente spostate a Firenze.

Purtroppo al di là di questa stesura, non si seppe più nulla dell’invio dell’epistola di Benivieni a Leone X.

L’unica certezza è che le spoglie di Dante non lasciarono mai più la città di Ravenna dove costituiscono ancora oggi, un vanto per i suoi abitanti e per tutti i visitatori.

Come raggiungere Ravenna per una visita di un giorno e dove parcheggiare

La città di Ravenna può essere raggiunta comodamente in treno, poiché la stazione si trova a pochi minuti dal centro città e dai principali luoghi di interesse.

Tuttavia, se preferite essere autonomi, vi consiglio di arrivare in città in automobile, seguendo l’autostrada A14 da Bologna in direzione Ancona e imboccando l’uscita per Ravenna.

In città ci sono inoltre numerosi parcheggi, tra cui vi segnalo quello di Rocca Brancaleone, situato presso l’omonimo edificio, completamente gratuito e spesso non esageratamente affollato.

Da qui, raggiungere la centrale Piazza del Popolo richiederà una passeggiata di 10-12 minuti.

Cosa vedere nei dintorni di Ravenna in un itinerario di un giorno

Dopo aver individuato cosa vedere assolutamente a Ravenna in un itinerario di un giorno, non posso che consigliarvi almeno uno dei borghi che, situati in una delle provincie più belle dell’Emilia Romagna, meritano di essere visitati.

Sto parlando di Brisighella, la cittadina che si erge su ben tre colli.

Sono certa che ne resterete affascinati.

Per sapere come raggiungerla, cosa vedere nell’arco di una giornata e dove provare i tipici curzul, consultate il mio articolo dedicato a:

Mi raccomando, fatemi sapere quale dei due itinerari relativi a cosa vedere a Ravenna in un giorno vi incuriosisce di più, sono davvero ansiosa di conoscere la vostra preferenza.

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46 risposte

      1. Ravenna è una città unica, che ho visitato più volte e che ancora mi ispira per un ritorno!

        La ho visitata, come te, rigorosamente a piedi e per gli spostamenti più ” lunghi, ho utilizzato i bus, efficentissimi!

        Ravenna non stanca mai davvero!

        1. Questo articolo su Ravenna cade proprio a pennello. Sto organizzando vari weekend fuori porta e Ravenna è una delle città che voglio assolutamente visitare. Il tuo articolo è fonte di ispirazione! Grazie per i preziosi consigli

  1. Wow, con te c’è sempre da scoprire cose nuove! Io sono stata a Ravenna ma un giretto veloce… Complimenti anche per questo articolo!! 🙂

  2. Una città che non ho ancora avuto modo di visitare ma il tuo fantastico articolo mi ha fatto venir voglia di rimediare subito!

    1. Di parchi in zona ce ne sono molti , non so se ti riferisci a Mirabilandia o a qualcos’altro . Comunque la città è anche a misura di bambino . Sono certa che vi piacerà .

  3. A dire la verià non saprei quale dei due itinerari scegliere, nel senso che vorrei farli entrambi. A Ravenna sono stata in gita secoli fa, e allora avevamo visitato i monumenti principali: sono passati anni ma ricordo ancora benissimo i mosaici della Basilica di San Vitale, che vorrei tanto rivedere. Non avevamo visto però i luoghi di Dante, e per questo mi piacerebbe anche fare questo itinerario. Mi sa che a questo punto dovrei fermarmi due giorni così non dovrò essere costretta a scegliere!

    1. Ravenna sarà la prossima meta in Italia. Ho sentito parlare tanto di quanto dia bella, comferma il tuo articolo dettagliato e completo. Spero di andarci tra marzo ed aprile!

  4. Sono anni che voglio andare a Ravenna e questo itinerario è pazzesco. Soprattutto i rifermenti all’arte come Klimt, mi piacciono e incuriosiscono molto. Lo terrò bene a mente per la prossima gita!

  5. Ho ancora negli occhi la bellezza della volta blu del Mausoleo di Gallia Placidia! Non ho fatto però il percorso dedicato a Dante e mi piacerebbe davvero tornare per approfondire i sui rapporti con la città

  6. Sono stata a Ravenna un paio di volte tantissimi anni fa, e sempre in gita scolastica. Purtroppo non sono riuscita a vedere molto di questa splendida città, ma mi piacerebbe tornarci con mio marito per poterla esplorare a fondo!

  7. Non conoscevo il mistero delle spoglie di Dante!! 🙂 Grazie.
    Sono stata a Ravenna durante l’estate 2020 ma purtroppo è stata una toccata e fuga piuttosto rapida..direi che dovrò assolutamente tornare e approfondire.
    Avevo visitato la basilica di San Vitale e l’ho trovata meravigliosa!
    Da non perdere anche il murales di Dante realizzato da Kobra..favoloso!!!

  8. Sono stata a Ravenna quando ero piccola e poi non ci sono più tornata,malgrado abitassi abbastanza vicina, leggendo il tuo articolo mi rendo conto che spesso ci scordiamo le meraviglie del nostro incredibile paese

    1. Penso che sia una delle città italiane con il patrimonio culturale più imponente . Poi è a misura d’uomo e questo rende la visita indubbiamente piacevole.

  9. Nonostante sia stata in Romagna diverse volte, Ravenna non sono ancora riuscita a visitarla. Ha davvero tante cose da vedere, deve essere una città bellissima. Mi colpicono molto i luoghi di Dante.

  10. Mi hai fatto fare un viaggio artistico, storico e culturale meraviglioso!!! Non ho mai visto Ravenna, anche se è da tempo nella nostra lista dei luoghi assolutamente da vedere… mi hai fatto venire una voglia matta di andarci

    1. Sono davvero molto felice di questo , Stefania . È una città splendida e dalle tue parole percepisco che quando la visiterai , farai entrambi gli itinerari. Vedrai che non resterai affatto delusa .

  11. Sono stata a Ravenna per una mezza giornata tanti tanti anni fa e non la ricordo proprio benissimo, motivo in più per utilizzare questo articolo come guida per il mio prossimo viaggio verso la città dei mosaici!

  12. Sono stata a Ravenna da ragazzina con i miei genitori parecchi anni fa. Abbiamo visitato alcuni dei luoghi che hai descritto tu, ma ci tornerei volentieri per vedere il tutto con l’occhio da adulta. Speriamo…

  13. Sono proprio in procinto di visitare Ravenna e pertanto ho letto con piacere quest’articolo di grande ispirazione, avrò giusto un giorno e penso che lo dedicherò ai mosaici speriamo però di riuscire anche a vedere qualcosa su Dante, confido nella mia organizzazione per vedere il più possibile ma sono con amici per cui non so se reggeranno il mio ritmo!

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