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Galleggiare nel Mar Morto in Giordania

è splendido galleggiare nel Mar Morto in Giordania

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Immagino che molti di voi avranno visto almeno una volta, sulle pagine social di amici e conoscenti, scatti fotografici che li ritraggono galleggiare beatamente nel Mar Morto in Giordania.

Il manuale del perfetto instagrammer inoltre, prevede che il soggetto venga immortalato con un elemento di difficoltà: rimanere a galla leggendo un libro o una rivista.

Se vi state domandando se questa capacità sia il frutto di un allenamento specifico o di un talento naturale, sappiate che il merito è tutto del Mar Morto.

Io stessa ho avuto modo di appurarlo nel mio ultimo fam trip con la community delle Travel Blogger Italiane, che mi ha portato alla scoperta delle bellezze naturali e architettoniche della Giordania, nella delicatissima fase di riapertura del Paese mediorientale nei confronti del turismo internazionale.

A tal proposito, vi consiglio la lettura dell’interessante racconto di Virginia, mia compagna di viaggio, sui motivi per i quali questo è il momento giusto per visitare la Giordania.

Mar Morto in Giordania
il punto più basso della Terra

Il Mar Morto è in realtà un lago, incastonato tra Giordania, Israele e Cisgiordania.

Ha il primato di essere il bacino più basso del mondo, in quanto situato nella depressione più profonda del nostro pianeta.

Il livello dell’acqua del Mar Morto attualmente è di circa 420 metri sotto il livello del mare, divario che è necessariamente destinato ad aumentare, poiché ad una intensa attività di evaporazione corrisponde una scarsa immissione di acqua.

Gli unici fiumi che affluiscono al bacino del Mar Morto sono il Giordano e il Wadi Mujib.

Non essendoci pertanto degli emissari, il Mar Morto risulta inevitabilmente chiuso all’esterno.

Il fiume Wadi Mujib, prima di raggiungere il bacino di questo lago salato, attraversa uno dei paesaggi più suggestivi della Giordania, oggi protetto dall’UNESCO.

È possibile attraversarlo tramite alcuni percorsi escursionistici, scegliendo il più adatto alle proprie esigenze.

Potete scoprire come accedervi consultando il racconto della mia:

Pensate che uno dei due bacini in cui è suddiviso il Mar Morto non ha mai superato i due metri di profondità ed è quindi ormai prossimo a prosciugarsi completamente.

Una curiosità: il punto in assoluto più basso del Mar Morto viene definito l’Abisso e raggiunge quasi gli 800 metri di profondità (più del doppio della media dell’intero bacino).

Mar Morto: il punto più basso della Terra
1. Perché il Mar Morto è così salato
2. Come mai nel Mar Morto non ci sono forme di vita
3. Come è possibile galleggiare nel Mar Morto
4. Il Mar Morto è destinato a scomparire oppure no
5. Come raggiungere il Mar Morto in Giordania e dove fare il bagno

Perché il Mar Morto è così salato

Una delle peculiarità del Mar Morto è il suo elevato livello di salinità.

Mentre l’acqua in superficie risulta meno salata poiché a contatto con l’acqua dolce del fiume Giordano, man mano che si scende in profondità la concentrazione di sali aumenta progressivamente.

  • A 40 metri di profondità: la salinità è di 300 grammi per ciascun litro d’acqua.
  • A 100 metri di profondità: la salinità arriva a 332 grammi per ogni litro d’acqua.

Attualmente, la concentrazione di sali nel bacino del Mar Morto supera il 37%, risultando non solo decisamente più elevata della salinità media degli altri mari ma anche di quella degli oceani.

Le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi in almeno tre aspetti, ovvero:

  • la presenza di soli fiumi immissari, come il Giordano, le cui acque contengono sali minerali che, una volta diluiti nel bacino del Mar Morto, non vi fuoriescono;
  • il continuo processo di evaporazione dell’acqua;
  • la scarsità di precipitazioni sul territorio, a forte rischio di siccità.

La compresenza di questi eventi sta inoltre contribuendo al progressivo abbassamento del Mar Morto, che secondo molti è destinato a scomparire definitivamente dalla faccia della Terra.

Come mai nel Mar Morto non ci sono forme di vita

L’elevata concentrazione di sali contribuisce ad aumentare notevolmente il livello di densità dell’acqua del Mar Morto, che supera enormemente quello degli altri mari.

In questo modo l’ossigeno riesce a diffondersi solo sulla superficie, meno salata, mentre già al di sotto dei 40 metri di profondità è quasi totalmente assente.

È per questo che nel Mar Morto non vivono pesci ma esclusivamente alcuni microrganismi o batteri, capaci di resistere anche in mancanza di ossigeno, sfruttando la presenza di ferro, zolfo e azoto.

Come è possibile galleggiare nel Mar Morto

Sono certa che anche voi, come me, prima di imparare a nuotare, abbiate scoperto come fare il morto a galla.

In realtà, dietro quelle dritte impartiteci dai genitori o dai fratelli maggiori, c’è qualcosa di molto serio, addirittura di scientifico.

Si tratta del principio di Archimede, secondo cui:

un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l’alto equivalente al peso del volume del fluido spostato

Nel momento in cui entriamo a contatto con il mare, spostiamo una quantità d’acqua che equivale esattamente al nostro volume corporeo.

Il peso dell’acqua spostata è però legato alla sua densità e per questo, a parità di volume, l’acqua salata (più densa a causa della maggior concentrazione di sali) pesa di più dell’acqua dolce.

In particolare, essendo la salinità del Mar Morto nettamente superiore rispetto a quella degli altri mari, galleggiare nelle sue acque risulta ancora più semplice di quanto non sia nel Mar Adriatico o nel Tirreno, per citare due tra i bacini su cui si affacciano molte delle località balneari italiane.

l'elevata salinità del Mar Morto lo rende il mare più salato al mondo

Il Mar Morto è destinato a scomparire oppure no

Sembra ormai inevitabile la progressiva scomparsa del Mar Morto.

Non sono solo l’aumento della profondità, l’elevata evaporazione e l’assenza di corsi d’acqua di ampia portata a preoccupare gli scienziati di tutto il mondo, ma c’è di più.

Le acque del fiume Giordano vengono infatti sfruttate da una cinquantina d’anni per l’irrigazione dei campi coltivati e quindi risultano irrimediabilmente private di almeno il 10% della loro già scarsa portata.

Eppure forse non tutto è perduto.

Le soluzioni proposte per salvare il Mar Morto

Nel 2013 Israele e Giordania avevano pubblicato un bando, finalizzato alla costruzione di un canale di collegamento tra il Mar Rosso ed il Mar Morto.

Il condotto della pace tra Giordania e Israele

L’obiettivo era abbastanza ambizioso perché, oltre ad aumentare il livello del Mar Morto, facendo confluire da un bacino all’altro ben 300 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, si era pensato alla creazione di un impianto in grado di estrarre il sale dall’acqua, così da renderla potabile per le popolazioni di Israele e Giordania.

Il canale sarebbe dovuto essere lungo ben 180 km, passare attraverso la Valle di Arava (in territorio giordano) e poi confluire nel Mar Morto.

L’impianto di desalinizzazione sarebbe dovuto essere collocato presso la città giordana di Aqaba.

Secondo gli accordi presi tra i due Paesi, la Giordania avrebbe ricevuto 30 milioni di metri cubi d’acqua e Israele tra i 30 e i 50 milioni.

Ben 100 milioni di metri cubi di acqua salata sarebbero confluiti infine nel Mar Morto.

Questo progetto era stato accolto con diverse critiche dalle associazioni degli ambientalisti secondo cui mescolare le acque del Mar Rosso, ricche di solfato, a quelle del Mar Morto, avrebbe potuto alterare la concentrazione di calcio, bromo e magnesio, alleati naturali contro alcune patologie delle vie respiratorie.

Il nuovo ambizioso progetto della Giordania

Il 15 Giugno 2021 però, la Giordania ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dall’accordo con Israele in merito a quello che era stato ribattezzato come il condotto della pace.

Vista l’urgenza della questione, il suo interesse è tutt’altro che scemato.

Il regno di Amman infatti sta pensando di costruire autonomamente un impianto di desalinizzazione presso il golfo Aqaba.

Diverse sono le aziende, provenienti da tutto il mondo, che hanno espresso interesse verso la realizzazione di questo ambizioso progetto (che si stima arrivi a costare circa un miliardo di dollari).

Oltre a salvare il Mar Morto, la Giordania deve garantire acqua potabile ad una popolazione in costante crescita.

La chiusura prolungata dei confini nazionali a causa della situazione pandemica mondiale inoltre, ha contribuito all’aumento della disoccupazione, altro flagello di questa terra.

Riuscire a portare a termine questo progetto risulta alquanto ambizioso ma, se realizzato, fornirebbe alla popolazione circa 500 milioni di metri cubi di acqua potabile all’anno.

Come raggiungere il Mar Morto in Giordania e dove fare il bagno

Il Mar Morto in Giordania è raggiungibile facilmente poiché dista solo un’ora di viaggio da Amman, capitale del regno nonché sede dell’aeroporto che serve i voli internazionali.

In alternativa, se vi trovate ad Aqaba o a Petra, le ore di viaggio diventeranno tre e sarà necessario organizzarsi per trascorrere la notte in uno dei resort presenti lungo le sue rive placide e salate.

Questa zona, decisamente turistica, è popolata soprattutto da grandi catene alberghiere pentastellate ed è praticamente impossibile trovare ostelli o b&b nei paraggi.

Accedere al Mar Morto tramite le strutture private

Per questo, il modo più semplice per accedere alle rive del Mar Morto e poter provare finalmente l’emozione di galleggiare tra le sue acque, è recarsi presso una delle spiagge private, gestite direttamente dalle strutture ricettive.

Io e le mie compagne di viaggio abbiamo alloggiato all’Hilton Dead Sea Resort & Spa, albergo dotato di una stretta spiaggia privata con regole ben precise e inderogabili.

la spiaggia privata dell'Hilton Dead Sea Resort & Spa

Una volta giunte sull’arenile, costituito da sassi mescolati a sabbia grossa e scura, ci è stato detto di:

  • entrare in acqua con calma e rimanerci non più di 15 minuti, perché altrimenti l’elevata concentrazione di sale presente nel mare avrebbe finito per causare arrossamenti all’epidermide;
  • evitare di immergersi in acqua e di toccarsi il viso con le mani dopo essere entrati a contatto con l’acqua;
  • resistere stoicamente al lieve bruciore percepito su eventuali ferite (tagli, croste, bruciature) dopo essere entrati in acqua.
La mia esperienza: sono riuscita a galleggiare nel Mar Morto

Tenendo a mente queste semplici raccomandazioni, ci siamo adagiate dolcemente su quella distesa d’acqua densa e immobile, constatando con nostra sorpresa di riuscire immediatamente a galleggiare.

Personalmente, non ho avvertito alcun fastidioso bruciore ma, impugnando saldamente l’agenda tra le mani, mi sono subito messa in posa per la foto di rito.

È stato indubbiamente uno dei momenti più divertenti e coinvolgenti tra tutti quelli condivisi con le mie compagne di viaggio.

Inizialmente cercavamo di stare attente a rispettare tutte le raccomandazioni che ci erano state impartite, ma ben presto ci siamo accorte che era praticamente impossibile.

Così abbiamo pensato solo a rilassarci e a farci cullare dal mare, almeno finché non abbiamo avvertito il bisogno di fare una doccia d’acqua dolce.

è stato molto divertente riuscire a galleggiare nel Mar Morto

Uno dei vantaggi di accedere al Mar Morto tramite una spiaggia privata è infatti senza subbio quello di avere a disposizione, nelle immediate vicinanze, delle docce di acqua non salata.

Se alcuni resort riservano le loro spiagge ai soli clienti, altri invece sono aperti a chiunque voglia semplicemente noleggiare un ombrellone e un lettino.

Vi consiglio pertanto di contattare le singole strutture per informarvi in merito all’eventualità di usufruire del solo accesso al mare, senza dover necessariamente pernottare.

Entrare nel Mar Morto dalla spiaggia libera

Prima di partire per la Giordania, mi sono imbattuta nelle testimonianze di alcuni viaggiatori, che raccontavano di aver trovato una spiaggia libera nei pressi del Mar Morto, dove poter fare il bagno gratuitamente.

Questo luogo, collocato vicino al sito archeologico di Callinrohe, non è segnalato in maniera evidente se non dalla presenza di numerose automobili parcheggiate.

Si tratta infatti di un passaggio adoperato dai locali, soprattutto uomini, per fare il bagno.

Viene sconsigliato alle donne di indossare il bikini in quanto, non essendone così diffuso l’utilizzo tra la popolazione giordana di religione prettamente musulmana, potrebbe diventare oggetto di sguardi insistenti.

Personalmente ritengo che, la mancanza di punti di ristoro, l’assenza di docce di acqua dolce e di uno spogliatoio, siano elementi sufficienti per preferire l’accesso al Mar Morto tramite una spiaggia privata.

Nonostante tutto però, nulla esclude che, pur avendo prenotato in un resort con accesso diretto al mare, ci si possa concedere qualche ora presso la spiaggia libera.

È pur sempre un modo per entrare in contatto con la popolazione locale.

Voi cosa ne pensate a riguardo?

I miei ultimi itinerari di viaggio:

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42 risposte

  1. Un’esperienza molto particolare che volevo fare da tempo, la foto di rito ci voleva, bella anche l’esperienza dei fanghi, oltre che divertente, benefica. Il nostro fam trip in questo paese splendido è stato davvero un concentrato di emozioni e scoperte ❤️

    1. Ai fanghi dedicherò un approfondimento a parte, di prossima uscita. Galleggiare nel Mar Morto è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita e credo che questo sia il momento giusto dato che la Giordania ha appena riaperto e c’è poca gente .

  2. E’ STATO DAVVERO DIVERTENTE GALLEGGIARE NELLE ACQUE DEL MAR MORTO.
    NON SAPEVO DI QUESTO INTERESSANTE PROGETTO TRA GIORDANIA E ISRAELE PER PRESERVARE IL MAR MORTO, GRAZIE PER L’APPROFONDIMENTO.

    1. Peccato che l’accordo non abbia poi portato alle conclusioni sperare. Cerchiamo di tenere alta l’attenzione perché in Giordania il problema della siccità non è una cosa da poco.

  3. Io ho fatto il bagno lato israeliano del Mar Morto ed è stato davvero una figata! Era capodanno ed in molti ci dicevano che avrebbe fatto troppo freddo. A noi non è interessato: e quando ti ricapita di passare dal mar morto? Nel tratto di costa israeliana dove ci sia fermati c’erano docce e spogliatoi nella zona libera.

    1. Grazie del tuo riscontro , Anna . Sul lato giordano pare non ci siano punti liberi per la balneazione dotati di docce d’acqua dolce .

  4. Ho sentito tanto parlare del Mar Morto, sin da quando da ragazzina studiavo geografia a scuola. Ed è da allora che sogno di andarci e sperimentare le sue acque così saline. Mi auguro di riuscire a realizzare questo sogno la prossima primavera!

  5. Ammesso che non conoscevo assolutamente la storia e le vicende politiche, ho sempre trovato molto affascinante questo luogo. Sicuramente è una di quelle esperienza provare almeno una volta nella vita!

  6. Il mio compagno è stato diverse volte in Giordania e in una di quelle occasioni ha fatto il bagno nel Mar Morto, scattando ovviamente la foto di rito con il libro. Deve essere una sensazione davvero curiosa!
    Avevo letto in un libro/reportage in cui si parlava degli stati dell’ex Unione Sovietica di un lago con condizioni simili, però in quel caso è stato impossibile salvarlo e le condizioni sull’ambiente circostante hanno portato alla siccità della terra. Speriamo che il progetto giordano abbia un seguito.
    Parlando di cose più piacevoli, mi piace molto l’idea di accedervi attraverso un resort in modo da avere tutti i confort!

    1. Spero davvero che si riesca a trovare una soluzione per salvare il Mar Morto. Per quanto riguarda la questione pratica delle docce d’acqua dolce , purtroppo è un servizio necessario dopo il bagno nel Mar Morto e quindi bisogna passare tramite i servizi offerti dai resort in Giordania.

    2. La Giordania è uno dei Paesi che sogno di poter visitare e vivere a pieno. Il tuo blog post è pieno di informazioni utili e curiosità. Ne farò tesoro per l’organizzazione del mio futuro viaggio!!!

  7. Sono stata al Mar Morto dalla parte di Israele ma purtroppo non ho fatto il bagno perchè mancava la possibilità di fare la doccia e tu hai spiegato molto bene quanto sia importante invece averla a portata di mano! Molto interessante il progetto del canale per collegare il Mar Morto al Mar Rosso, per evitare che scompaia del tutto; speriamo che anche se l’accordo è sfumato, si trovi una soluzione alternativa

    1. In effetti la questione della doccia d’acqua dolce è una questione non da poco. Spero anche io che trovino presto l’accordo per salvare il Mar Morto .

  8. Che post super interessante! Sapevo che il Mar Morto è super salato ma tante cose che hai scritto non le conoscevo proprio! La foto poi è super carina, piacerebbe anche a me farla e galleggiare in queste acque!

    1. Sono contenta sia stato per te un approfondimento utile. Ora non ti resta che prenotare il tuo viaggio per la Giordania : aspettiamo la foto mentre galleggi .

  9. Sicuramente un’esperienza da fare almeno una volta nella vita anche per me che non amo l’acqua! Mi ha affascinato molto il contesto naturale unico al mondo e ho amato costeggiare le scogliere per raggiungere il nostro hotel.

  10. Tante informazioni interessanti sul mar morto che non conoscevo, e una foto galleggiante super divertente, sicuramente un’esperienza da fare almeno una volta nella vita

  11. Ho provato la meraviglia di galleggiare senza annaspare in Israele. La particolarità di questo immenso lago è che la morte che si trascina dietro per il suo sale sia in realtà una particolarità che lo mantiene vivo. Bell’articolo!

    1. Purtroppo però rischia di scomparire, non si sa se e fino a quando resterà “vivo”, come dici tu . Speriamo che riescano a trovare una soluzione .

  12. Come sempre nei tuoi articoli non trovo solo splendidi ricordi di viaggio (in questo caso per mia fortuna condivisi) ma anche interessanti curiosità e approfondimenti: non sapevo, ad esempio, del progetto israelo-giordano di creare un canale dal Mar Rosso. Speriamo si riesca col tempo a “salvare” il Mar Morto, è un posto davvero unico e… quella curiosa esperienza di galleggiare senza fatica e sentirsi ribaltare come un’omelette quando si cerca di spostarsi non si prova proprio ovunque! 🙂

  13. Solo a leggere l’articolo mi sembra alquanto divertente questa esperienza, non vedo l’ora di provarla a gennaio, anche se sarà più freddino! Stavo appunto cercando di capire se entrare attraverso una spiaggia libera o privata di un resort, grazie per i chiarimenti.

    1. Io se dovessi tornare in Giordania , sceglierei di nuovo di alloggiare in un resort . Ce ne sono alcuni che offrono la possibilità anche solo di entrare alla spiaggia pagando l’ingresso, senza l’obbligo di dormire lì . Potete fare una ricerca mirata e poi confrontare i prezzi. La spiaggia libera vera è propria qui non si esiste , anche se ci sono alcuni tratti aperti a tutti . In questi casi però bisogna accertarsi che ci siano docce di acqua dolce nei paraggi, è fondamentale idratare la pelle dopo il bagno nel Mar morto .

  14. Un’esperienza decisamente particolare ed interessante, anche se non so se sarei capace di seguire la regola del non toccarmi il viso per quei pochi minuti. Di sicuro la foto di rito, vale la tiritera.
    Un vero peccato che il contratto tra Giordania e Israele per salvare il Mar Morto sia scemato.

    1. Vedrai che ce la fai a non toccarti il viso, ne vale assolutamente la pena. Purtroppo sugli accordi per salvare il Mar Morto la situazione è tutta in divenire. Speriamo si riesca a fare qualcosa per salvarlo .

  15. Uno dei miei rimpianti del mio viaggio in Giordania di ormai più di 10 anni fa è di non essermi portata il costume e non aver così fatto l’esperienza del bagno nell’acqua così salata. Sono rimasta a guardare e ho solo pucciato i piedi. Che peccato.
    Non sapevo del progetto di un condotto per salvare il Mar Morto. Sarebbe stata un’opera ingegneristica importante, forse un po’impattante anche dal punto di vista naturalistico, ma sicuramente utile alla popolazione. Peccato che sia venuto meno l’accordo però.

    1. Spero si trovi una soluzione per salvare il Mar Morto. Peccato che non hai potuto fare il bagno , un buon motivo per tornare in Giordania.

  16. Anche io quando sono stata in Giordania ho voluto fare questa esperienza che è da provare una volta nella vita, più che altro per la particolare sensazione che si prova a galleggiare in quel modo.

  17. La cosa che mi ha colpito maggiormente del Mar Morto è immaginare tra non molto potrebbe scomparire. Come tante altri luoghi ed ecosistemi sul nostro pianeta, questo mare così unico e così fragile potrebbe non esserci più, portandosi via anche tutte le esperienze speciali che vi si possono vivere. Siamo state fortunate, in questo viaggio, a vivere questa e altre esperienze in maniera privilegiata

    1. Anche a me questa precarietà colpisce molto , tant’è che ne ho scritto un ampio approfondimento . Spero che si riesca a trovare una soluzione per salvare il Mar Morto. Nel frattempo , meglio approfittare prima che scompaia definitivamente.

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