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Bentivoglio: il Museo della Civiltà Contadina

Villa Smeraldi a Bentivoglio vista dal laghetto

Indice dei Contenuti

Seguendo il corso del Canale Navile che da Bologna, prosegue a nord-est in direzione di Ferrara, si arriva a Bentivoglio, sede del Museo della Civiltà Contadina.

Le sale espositive si inseriscono in un contesto a dir poco suggestivo, ovvero il complesso monumentale di Villa Smeraldi, circondato da una profumatissima oasi verde.

Siete pronti a dare inizio alla visita? Cominciamo!

Villa Smeraldi a Bentivoglio: sede del Museo della Civiltà Contadina

Secondo gli storici, le origini di Villa Smeraldi risalirebbero almeno al 1783, quando il palazzo compariva all’interno dei possedimenti terrieri della famiglia Zambeccari.

Nel 1852 la proprietà passò nelle mani di Gaetano Zucchini, a cui si devono l’ampliamento della casa padronale, la realizzazione del parco, della colombaia e della ghiacciaia.

Fino a questo momento, la villa costituiva un’abitazione secondaria, adoperata soltanto nei periodi di villeggiatura.

Negli anni compresi tra il 1922 ed il 1942 tuttavia, il nuovo proprietario Rigoberto Smeraldi, ne fece la sua dimora principale ed avviò un fortunatissimo allevamento di purosangue.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la villa venne occupata prima dai tedeschi e poi dalle tante famiglie della zona, che avevano perso le loro case a causa dei bombardamenti.

Nel 1970 la provincia di Bologna acquistò Villa Smeraldi e tre anni dopo, il 26 Giugno 1973, inaugurò qui la nuova sede del Museo della Civiltà Contadina, che nel 2023 celebra dunque il suo cinquantesimo anno di attività.

Gli ambienti di Villa Smeraldi a Bentivoglio: dalla casa padronale al parco

Oltre alla casa padronale, all’interno del parco di Villa Smeraldi sono tuttora visibili:

  • Casa del fattore, oggi utilizzata come abitazione del custode. Era necessario che il fattore dimorasse all’interno della proprietà, così da gestire al meglio ogni cosa. Gli ambienti originari erano tre, tra cui una cucina, poi inglobata nel percorso di visita.
  • Torre, adoperata anticamente come magazzino per i cereali, risale alla seconda metà dell’Ottocento, quando fu fatta erigere dai conti Zucchini.
  • Stalla, già presente nel primo nucleo abitativo. Attualmente è la sede di parte dell’esposizione museale, mentre in origine oltre ad una stalla per i cavalli, era occupata anche da un fienile.
  • Colombaia, una torre isolata e destinata all’allevamento di colombi, costruita durante i lavori di ampliamento della villa, eseguiti dalla famiglia Zucchini.
  • Casa dell’ortolano, l’antico spazio adoperato per la coltivazione di ortaggi, ora noto come Locanda Smeraldi. È gestita dalla Cooperativa Sociale Anima, che si prodiga per inserire nel mondo del lavoro le persone diversamente abili.
  • Ghiacciaia, una sorta di frigorifero ante litteram. Questa piccola costruzione, in gran parte interrata, era fondamentale per la conservazione dei cibi, soprattutto durante feste e banchetti. Quando l’ambiente interno si riempiva di ghiaccio, riusciva a raggiungere una temperatura di 3-4 gradi °C. L’apertura a nord, l’ombreggiatura e la presenza di canalette di scolo per il deflusso dell’acqua, ne garantivano l’utilizzo tutto l’anno. Funzionò fino agli anni Cinquanta del secolo scorso!
l'antica ghiacciaia di Villa Smeraldi a Bentivoglio

Le ghiacciaie costituiscono un vero e proprio patrimonio storico ed architettonico del territorio bolognese. Alcune di queste, grazie all’interesse della cittadinanza, sono state riqualificate e aperte alle visite. È il caso della ghiacciaia di Villa Lambertini-Mattei. Venite a scoprirne di più!

Il parco, che oggi richiama grandi e piccini alla ricerca di un pò di relax e divertimento all’aria aperta, si configura come un giardino all’inglese.

Accanto a sentieri, collinette artificiali e alberi ombrosi, spicca il laghetto sovrastato da un ponte, a sua volta impreziosito da statue.

Il gioco di riflessi che ne deriva merita assolutamente uno scatto. È impossibile resistere!

Museo della Civiltà Contadina: le collezioni

Dovete sapere che tutti gli oggetti attualmente esposti presso il Museo della Civiltà Contadina con sede a Bentivoglio, provengono dalle collezioni private dei cittadini della zona.

L’idea di raccogliere, catalogare ed esporre dinanzi all’intera collettività, i cimeli dell’antico passato agricolo del territorio, è venuta più di quarant’anni fa, all’associazione Gruppo della Stadura.

Se desiderate effettuare una donazione, potete inviare le fotografie degli oggetti in vostro possesso a: segreteria.museo@cittametropolitana.bo.it.

Ciascun contributo verrà sottoposto all’attenzione dell’associazione e di un gruppo di esperti. Nel caso in cui si dovesse procedere al suo inserimento nel patrimonio museale, l’oggetto verrà preso in consegna dallo staff che provvederà a farne l’inventario e a catalogarlo.

Esistono persino gli elenchi dei donatori e di tutti i cimeli presenti nelle collezioni, consultabili sul sito internet del Patrimonio Culturale Emilia Romagna.

Il percorso espositivo

Varcare la soglia del Museo della Civiltà Contadina di Bentivoglio vuol dire ritrovarsi improvvisamente all’interno di uno di quei racconti che si sentivano spesso, durante le lunghe serate invernali, a casa dei nonni.

Gli ambienti espositivi, spaziosi e luminosissimi, sono suddivisi per tematiche.

Fotografie in bianco e nero e pannelli informativi illustrano sapientemente l’origine e l’utilizzo di ciascun utensile o attrezzo.

parte dell'esposizione del Museo della Civiltà Contadina di Bentivoglio

Oltre che in lingua italiana, i termini propri del mondo contadino sono trascritti anche in dialetto bolognese, consentendo così il recupero e la conservazione dell’antico linguaggio locale.

Al piano terra vi è un’importante sezione dedicata alla vita nel podere.

Vengono quindi passati in rassegna i vari mestieri, diffusi nella pianura bolognese.

Tra questi, ve ne sono alcuni decisamente curiosi, come il fabbricante di scope (granadlèr) o il contoterzista (muturésta, ovvero colui che utilizzava le macchine a vapore, noleggiate dai contadini per i lavori agricoli).

Sono esposti persino gli abiti da lavoro, accompagnati da utilissime didascalie, fondamentali per comprenderne l’effettiva utilità.

Il piano superiore illustra la vita all’interno della corte colonica e propone un interessante excursus sulla famiglia contadina, con la ricostruzione della camera da letto del reggitore (la stanza più grande dell’abitazione).

Ad aver attirato la mia attenzione è stato l’angolo del bucato. Ricordo di aver sentito parlare spesso gli anziani, circa l’utilizzo della cenere per la pulizia di capi di abbigliamento e biancheria.

Mi raccomando, non lasciate il museo senza esservi soffermati qualche minuto presso la sala che ospita la storia della canapa, la cui coltivazione è stata a lungo il fiore all’occhiello della pianura bolognese.

La ruota del mulino Leone Aposa di Bologna

Con mia grande emozione, durante la visita ho potuto ammirare da vicino la ruota a pale del mulino Leone Aposa, originariamente collocato lungo il Canale delle Moline di Bologna.

la ruota del mulino Leone Aposa in mostra al Museo della Civiltà Contadina di Bentivoglio

L’esatta posizione occupata dalla ruota è ancora intuibile in Via Capo di Lucca, 12/A, oggi sede di uno studio di grafica.

Ad un occhio attento non sfuggirà la presenza di un notevole dislivello presso la cancellata che delimita l’edificio, un tempo sede dei locali interrati del mulino.

Anche il piccolo ponte, sovrastato dall’ingresso che consentiva di accedere agli ambienti superiori, è ben visibile nella struttura della costruzione, poi trasformata in un opificio, funzionante fino alla seconda metà del Novecento.

Il centro storico di Bologna è ricco di affacci su alcuni dei tratti scoperti dei canali che attraversano la città. Volete sapere dove si trovano esattamente? Date un’occhiata al mio approfondimento dedicato a 6 Piccola Venezia da vedere in Italia e nel mondo.

Museo della Civiltà Contadina a Bentivoglio: orari e biglietti

Il Museo della Civiltà Contadina è aperto alle visite secondo i seguenti orari:

  • dal lunedì al venerdì, dalle ore 09:00 alle ore 12:30;
  • il martedì ed il giovedì, dalle ore 14:30 alle ore 17:00;
  • la domenica, dalle ore 15:00 alle ore 19:00 (da Ottobre ad Aprile) e dalle ore 16:00 alle ore 20:00 (da Maggio a Settembre).

Il biglietto intero ha un costo di 4 Euro. Potete acquistarlo esclusivamente in contanti, presso l’ufficio situato all’interno dell’antica casa padronale di Villa Smeraldi (per informazioni su riduzioni, scontistiche e visite guidate, consultate il sito internet).

In alcuni degli spazi del parco, il museo organizza eventi tematici, percorsi formativi e attività didattiche. Vi piacerebbe saperne di più? Il calendario di tutte le attività è disponibile on line.

Dove si trova il museo e come arrivare

Villa Smeraldi si trova in Via San Marina, 35, presso la frazione San Marino di Bentivoglio, in provincia di Bologna.

Potete raggiungerla in automobile seguendo la SS64 Bologna-Ferrara oppure l’autostrada A13 Bologna-Padova (uscita Interporto).

È consentito lasciare l’auto all’interno della tenuta, in un’area destinata al parcheggio.

Il nome Bentivoglio è un chiaro riferimento alla famiglia che governò a lungo sul territorio bolognese. Grazie ad una notevole opera di restauro e riqualificazione, oggi la loro antica e sontuosa dimora è aperta alle visite. Scoprite come fare per esplorarla nell’articolo: Visita al Castello di Bentivoglio.

In alternativa, potete prendere la bicicletta e immettervi nella ciclovia che costeggia il Canale Navile, pedalando fino all’ingresso del parco.

Mi sembra un ottimo modo per familiarizzare con lo splendido paesaggio della pianura bolognese.

I miei ultimi itinerari di viaggio:

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3 risposte

  1. Adoro visitare i musei contadini perché mostrano quanto un tempo il lavoro fosse duro e come anche macchine semplici hanno davvero aiutato i nostri avi e le persone del posto. Un patrimonio da preservare assolutamente!

  2. In generale non amo molto i musei, talvolta li trovo noiosi; questo però potrebbe davvero piacermi, visto che celebra delle tradizioni così tipiche del nostro bel paese!

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