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Diamante in Calabria: il borgo dei murales

murales a Diamante in Calabria

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Il piccolo borgo tirrenico di Diamante in Calabria, è ormai celebre in tutta Italia (e non solo) per i capolavori di street art che, da più di 40 anni, colorano pareti e facciate di vicoli e case.

Correva l’anno 1981 quando il pittore Nani Razetti, con il supporto dell’amministrazione comunale locale, lanciò l’Operazione Murales.

Ottantatré artisti provenienti da ogni parte del mondo accettarono il suo invito, contribuendo a trasformare le vie della cittadina, in un vero e proprio museo a cielo aperto.

Diamante in Calabria: alla scoperta del borgo dei murales

Negli anni, sono moltissimi coloro che hanno deciso di lasciare un segno del loro passaggio sui muri di Diamante.

Ciascuno ha dato sfogo alla propria creatività, ricorrendo a tecniche e stili sempre più innovativi.

Nel 2021 inoltre, in occasione del quarantesimo anniversario del progetto inaugurato da Razetti, nell’ambito dell’iniziativa Murales 40, sono giunti a Diamante alcuni tra gli street artist più celebrati del momento.

murale a Diamante in Calabria

Basquiat: il murale di Jorit a Diamante in Calabria

Tra questi, una menzione speciale va sicuramente a Jorit (al secolo, Ciro Cerullo), noto per raffigurare i personaggi delle sue opere con due strisce rosse sulle guance. Ne è un esempio il suo San Gennaro, che dal 2015 campeggia su uno dei palazzoni del quartiere Forcella di Napoli.

Il volto scelto dall’artista per omaggiare la cittadina calabrese è quello di Jean-Michel Basquiat, considerato uno dei principali esponenti del graffitismo americano.

È stato realizzato su una delle pareti del palazzo di città, sito in Via don Nicoletti, 1 e possiede una tale intensità nello sguardo, da mettere quasi in soggezione lo spettatore, che si sente come scrutato nelle viscere, fin nel profondo.

Diamante in Calabria: più di trecento murales ed un mosaico

L’associazione OSA – Operazione street art a Diamante ha realizzato una mappa (aggiornata al 2018), contenente tutti i murales più belli della città, che può fungere da guida per chi non ha troppa dimestichezza con le scalinate, gli archi e i vicoletti che rendono assolutamente iconico il borgo marinaro.

Tuttavia, se volete dare un taglio diverso al vostro itinerario, potreste trasformarlo in una divertente caccia al tesoro. O per meglio dire, caccia al murale.

D’altronde, il centro storico di Diamante è percorribile piacevolmente a piedi, nell’arco di poche ore.

Ricordatevi di procedere lentamente ma con sguardo attento poiché qui, l’arte può celarsi davvero dietro ad ogni angolo.

tra i vicoli colorati di Diamante in Calabria

Pensate che tra i più di trecento murales che impreziosiscono la cittadina, spicca persino un enorme mosaico, opera di Michele e Angiolina Esposito, che occupa una delle pareti della Chiesa madre di Diamante, intitolata all’Immacolata Concezione.

È considerato il mosaico più grande dell’Italia meridionale e ripercorre alcune delle fasi della storia della Calabria.

La narrazione comincia con il Toro di Papasidero, un graffito risalente al Neolitico, che dimostra come il territorio calabrese fosse già abitato più di 20.000 anni fa e termina con alcuni riferimenti alle ultime comunità locali, dedite principalmente all’agricoltura e alla pesca, qui diffuse fino agli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.

mosaico a Diamante in Calabria

Altamente simbolica infine, è la raffigurazione di un diamante appeso ad un filo, che spicca nella parte centrale del mosaico e connota come altamente precario l’equilibrio del piccolo borgo, tale da poter essere facilmente reciso, se amministrato in malo modo.

Diamante: i murales come strumento di riflessione

Alcuni tra i murales più apprezzati di Diamante sono quelli che affrontano tematiche sociali, come la migrazione o la violenza sulle donne.

Il murale di Attorrep (alias, Antonino Perrotta) ad esempio, rende omaggio a tutti coloro che muoiono, nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, alla ricerca di un posto migliore, dove far crescere i propri figli.

L’opera di Violetta Carpino rappresenta una donna distesa sul fondo di un’imbarcazione dorata (a simboleggiare il sogno di quanti, alla ricerca di stabilità e ricchezza, si spingono verso terre lontane, sfidando i pericoli del mare) con il suo bambino in grembo, appena nato.

Solo, che ama raffigurare i supereroi, ha invece ripreso il tema della migrazione con un tono più intimistico.

Il suo murale illustra un’anziana signora, che altro non è che sua nonna (la quale lasciò Diamante per trasferirsi a Roma), mentre sorride dinanzi al proprio figlio, un ragazzo che somiglia incredibilmente a Superman (unico tratto distintivo, un bel paio di baffi).

Costui è intento a baciarla delicatamente sulla fronte, come se le stesse dicendo addio, prima di partire per un lungo viaggio.

Dal sodalizio tra Solo e Diamond infine, è nata un’opera che denuncia la violenza sulle donne. Sul lato sinistro della parete, nella parte bassa, vi è un volto femminile, visibilmente in lacrime, intento ad invocare aiuto.

In alto invece, una figura a metà tra la sfera divina e quella mitologica, è intenta a tagliare delle spesse corde, così da liberare la donna.

Perché visitare Diamante a settembre: il festival del peperoncino

Visitare Diamante a settembre può essere un’ottima idea almeno per due motivi. Il primo è che la cittadina calabrese, situata nella suggestiva Riviera dei Cedri (così chiamata per via della diffusa coltivazione di questo agrume), durante l’estate è letteralmente presa d’assalto dai turisti.

Raggiungerla in bassa stagione, vi consentirebbe di ammirarne le bellezze con molta calma e senza stress, complici le temperature ancora piacevoli e le molte ore di luce.

Ma non solo.

Dovete sapere che Diamante prende molto sul serio il suo titolo di: città del peperoncino.

Diamante città dei murales e del peperoncino

È infatti la sede dell’Accademia italiana del peperoncino ed ha istituito un Festival interamente dedicato al peperoncino, che si svolge solitamente durante la prima metà di Settembre.

Io ho visitato il borgo proprio durante l’edizione del 2022 (7-11 Settembre), che ha animato con bancarelle, manifestazioni, eventi e spettacoli di artisti di strada, le vie del centro e le sponde del fiume Corvino.

Il primo Festival del Peperoncino risale al 1992 quando, in occasione del cinquecentesimo anniversario della Scoperta dell’America (1492), si decise di dedicare un’intera kermesse, rigorosamente gratuita, alla spezia più piccante che Cristoforo Colombo portò con sé, in Europa.

Una curiosità: tra i momenti più attesi del festival, vi è la finale del campionato italiano di mangiatori di peperoncino.

Il vincitore è colui che in soli trenta minuti, senza allontanarsi mai dal tavolo, riesce a ingurgitare il maggior quantitativo di peperoncino crudo.

Diamante durante il festival del peperoncino

Dove si trova Diamante e come arrivare

Diamante è un borgo di poco più di 5.000 abitanti, situato sulla costa tirrenica nord-occidentale della Calabria, in provincia di Cosenza.

A partire dal 2021 è stato insignito della Bandiera Blu, il prestigioso riconoscimento che spetta alle località turistiche costiere che, rispettando una serie di requisiti stabiliti a livello europeo, garantiscono un turismo di qualità.

Le sue spiagge si estendono per circa 8 chilometri e sono lambite da acque limpide e freschissime.

L’aeroporto più vicino al Comune di Diamante è quello di Lamezia Terme, che prevede frequenti collegamenti diretti con le principali città italiane.

Da qui, si deve proseguire in automobile prima lungo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria fino a Falerna, poi per la SS 18 (il tempo di percorrenza complessivo è di circa 1 ora e 50 minuti), fino a Diamante.

Il treno potrebbe essere un’alternativa, anche se le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Scalea (per chi arriva da nord) e di Paola (per chi proviene da sud).

Il lungomare di Diamante, oltre ad essere una vera e propria terrazza sul mare, dispone di aree destinate alla sosta dei veicoli. Potrete comunque trovare almeno un altro paio di parcheggi, dislocati in punti diversi del centro abitato nonché nei pressi della foce del fiume Corvino.

murale di Diamante che omaggia la Calabria

Borghi dei murales: i più belli vicino a Bologna

Non so voi, ma io sono una vera amante della street art e ritengo che trasformare in enormi tele alcune pareti delle città, possa essere decisamente utile a riqualificare quei centri urbani dimenticati, abbandonati o semplicemente un pò ingrigiti.

Pertanto, credo che passeggiare attraverso queste gallerie d’arte a cielo aperto, possa fare decisamente bene allo spirito e al buonumore.

A circa 30 minuti da Bologna, la città in cui vivo, ad esempio, ci sono ben due borghi a contendersi il titolo di capitale emiliana dei murales.

  • Dozza, piccolo centro collinare a pochi passi dalla Via Emilia, noto per la Biennale del Muro Dipinto, che richiama tra i suoi stretti vicoli artisti da ogni parte del mondo;
  • San Giovanni in Persiceto, con la sua coloratissima Piazzetta Betlemme, capace di catapultare il visitatore in uno scenario quasi fantastico, che sembra uscito da un libro di racconti per bambini.

Se anche a voi piace andare alla scoperta dei borghi più colorati della nostra Penisola, non posso che chiedervi: avete già visitato Diamante in Calabria?

I miei ultimi itinerari di viaggio:

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14 risposte

  1. Sono una appassionata di murales, li adoro; tutte le volte che sono in giro per il mondo non manco di fotografare quelli che vedo. Questi che compaiono nelle tue foto sono particolarmente affascinanti, mi piacerebbe vederli di persona!

  2. Conosco Diamante per la sua fama: i suoi murales sono celebri in tutto il mondo e sono assolutamente dei capolavori! Non ci sono mai stata ma sono sicura che mi piacerebbe moltissimo!

  3. La street art è stata e sarà uno strumento potentissimo per valorizzare periferie urbane e paesi dimenticati e con abitazioni un po’ tristi, e come dici nell’articolo, per riflettere su temi importanti. Non ho ancora avuto occasione di visitare Diamante, ma spero di farlo presto!

  4. Mi mangio le mani a pensare a quante estati ho passato in Calabria e solo ora sto scoprendo le sue vere chicche! Ho intenzione di tornare e fare un bel giro approfondito per vedere tutto quello che non sono riuscita a vedere quando ero più piccola!

  5. Trovo che quella dei murales sia una forma d’arte meravigliosa. Innanzitutto è fruibile da tutti, poi è varia e facilmente intuibile. Ho apprezzato molto le idee di dedicare i murales ai migranti, coloro che sognano un mondo migliore e quelli che non ce la fanno a raggiungerlo.

  6. Amo la street art, anche perchè è un modo bellissimo di valorizzare i nostri borghi. Conosco San Giovanni in Persiceto, mentre non ho mai visitato Dozza. Bisogna recuperare al più presto!

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