Escursione al Parco degli Acquedotti di Roma

dettaglio del Parco degli Acquedotti di Roma

Indice dei Contenuti

Nei giorni scorsi ho avuto l’opportunità di scoprire luoghi splendidi ma solitamente esclusi dai classici itinerari turistici, come il Parco della Caffarella e il Parco degli Acquedotti di Roma.

Quello a cui ho preso parte è un Archeo urban trekking tour, come ha sottolineato più volte colei che lo ha ideato, delineato e guidato.

Sto parlando di Isabella Calidonna, storico dell’arte, guida turistica, preparatore atletico, nonché fondatrice di Archeorunning.

Tour al Parco degli Acquedotti di Roma: il progetto

Dovete sapere che Isabella (nota ai più col diminutivo di: Isa) è risultata vincitrice dell’avviso pubblico. Attuazione di interventi di sostegno al territorio per il rilancio del turismo del Lazio.

Grazie al contributo della Regione Lazio, che ha promosso l’iniziativa al fine di valorizzare le eccellenze nei settori più disparati del turismo regionale, Isabella ha potuto creare degli eventi finalizzati a promuovere i diversi volti di Roma e del Lazio.

Accanto alle bellezze meno note della capitale e dei suoi dintorni, Isabella ha voluto inoltre sottolineare il ruolo fondamentale della guida e dell’accompagnatore turistico.

Per questo motivo, ha scelto di condurre ogni evento sempre a quattro mani, avvalendosi della professionalità di colleghi esperti e profondi conoscitori di Roma e delle zone limitrofe.

Dal Circo Massimo alla Via Appia Antica di Roma: comincia l’escursione

Il tour è partito di buon mattino dal Circo Massimo, dopo una breve sosta dinanzi a quello che viene considerato il più grande edificio adibito ad accogliere spettacoli di tutto il mondo antico.

Realizzato tra il Colle Aventino e il Colle Palatino, il Circo Massimo poteva contenere fino a 300.000 spettatori, che accorrevano numerosissimi per assistere alle corse dei carri.

un particolare del Circo Massimo con la torretta

Oggi, sul lato meridionale dello stadio, è ancora ben visibile una torretta aggiunta in età medievale dalla famiglia Frangipane, detta della Moletta.

Da qui, una volta ripresa la marcia, abbiamo proseguito per circa 2 chilometri fino alla Porta di San Sebastiano.

Via Appia Antica e Mura Aureliane

È proprio questo il punto da cui ci si immette lungo la celeberrima Via Appia Antica, considerata una delle opere ingegneristiche di maggior pregio del mondo Romano.

Nota come regina viarum (ovvero, la regina tra tutte le strade) fu realizzata a partire dal 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco, per collegare Roma dapprima a Capua e poi a Brindisi.

Dopo secoli di abbandono, finalmente sul finire degli anni Ottanta è nato il Parco Regionale dell’Appia Antica, che si estende per ben 3.500 ettari e include anche il Parco della Caffarella e il Parco degli Acquedotti di Roma.

Pur trattandosi di un’area protetta però, questa prima parte del percorso non è al momento chiusa al traffico, motivo per il quale abbiamo fatto molta attenzione, procedendo in fila indiana.

Museo delle Mura

Durante la seconda tappa del nostro tour, tra l’Arco di Druso e le Mura Aureliane, sono rimasta colpita dalla presenza di un folto gruppo di persone, intente ad accedere al Museo delle Mura.

Questa realtà museale si compone di diverse sale espositive che narrano la storia delle cinta murarie di Roma e che sono state allestite direttamente all’interno della Porta di San Sebastiano.

nelle Mura Aureliane a Roma c'è un museo gratuito

Le visite sono gratuite, ma si consiglia di consultare il sito internet del museo per eventuali aggiornamenti su orari e giorni di chiusura.

Dalla Valle della Caffarella al Parco degli Acquedotti: itinerario nella meraviglia

Ci sono poco meno di 850 metri tra la Porta di San Sebastiano e la Chiesa del Domine Quo Vadis, un piccolo edificio di culto dove abbiamo fatto una terza e breve tappa.

Chiesa del Domine Quo Vadis

Il nome di questa chiesetta risalente al 1600 è un chiaro riferimento alla leggenda secondo cui cui l’apostolo Pietro, intento a fuggire, proprio qui incontrò Gesù Cristo.

Alla sua domanda: Domine, quo vadis? (Signore, dove vai?), Gesù rispose: Venio Romam iterum crucifigi (Vengo a Roma per farmi crocifiggere un’altra volta).

Pietro, colpito da quelle parole, decise di tornare indietro. L’immagine di Cristo però era già svanita e ne trovò soltanto le impronte sulla strada.

Una volta ripreso il nostro cammino, abbiamo voltato a sinistra e imboccato Via della Caffarella, un vero paradiso per runner e ciclisti.

Il sole era quasi già alto e, man mano che procedevamo in avanti, la natura si mostrava a noi in tutte le sue più belle sfumature primaverili.

Mausoleo di Annia Regilla

Dopo poco più di un chilometro, ci siamo fermati presso il Mausoleo di Annia Regilla, fatto erigere qui da suo marito, Tiberio Claudio Attico Erode.

il Mausoleo di Anna Regilia è uno dei monumenti più significativi della Paro della Caffarella

Pare che costui l’avesse sposata solo per interesse, poiché la donna oltre a essere nobile, era imparentata con l’imperatrice Anna Galeria Faustina, moglie di Antonino Pio.

Pensate che alla sua morte, avvenuta in circostanze misteriose nel 160 d.C., i parenti della defunta arrivarono persino ad accusare Attico di averla uccisa in maniera violenta.

Il mausoleo inoltre, non ha mai ospitato le spoglie di Annia Regilla ma è stato costruito come un monumento sepolcrale e venne usato a lungo, nei secoli successivi, come fienile.

Tra le antiche proprietà di Attico e Annia Regilla oggi custodite nel Parco della Caffarella, bisogna annoverare anche il Ninfeo di Egeria.

Si trova a soli cento metri da qui e non potevamo certo esimerci dal farvi una sosta.

Ninfeo di Egeria

Secondo la tradizione, Egeria era una delle Ninfe Camene, nonché moglie di Numa Pompilio, il secondo dei sette re di Roma.

Alla sua morte, costui pianse così tanto che la dea Diana decise di trasformarla in una sorgente.

In realtà questa costruzione è una vera e propria opera idraulica, costituita da un ambiente principale in cui sgorgava l’acqua proveniente da condutture, una stanza rettangolare con volta a botte e nicchie semicircolari sul fondo.

Nell’ammirare questa struttura circondata dalla vegetazione rigogliosa del parco, non ho potuto che chiedermi quanto dovesse essere suggestiva, una volta messa in funzione.

il Ninfeo di Egeria nel Parco della Caffarella a Roma

Chissà a quali giochi d’acqua, di luce e di colore era possibile assistere a quei tempi!

Dal Parco di Torre Fiscale al Parco degli Acquedotti: ultimi chilometri del percorso

Dopo esserci inebriati dei profumi che, prepotentemente, invadevano il nostro incedere, abbiamo imboccato le trafficate Via dell’Almone e Via Demetriade, fino a raggiungere il Parco di Torre del Fiscale.

La grande particolarità di quest’area verde è che tra fiori, piante e sentieri, spiccano i resti degli antichi acquedotti romani.

È proprio vero: a Roma la storia si respira in ogni dove!

La Torre del Fiscale

La Torre del Fiscale deve il suo nome a colui che la prese in gestione nel 1600, ovvero mons. Filippo Foppi, tesoriere (da qui il termine: fiscale) dello Stato Pontificio.

È alta 30 metri e svetta proprio in uno dei punti d’intersezione tra gli acquedotti Claudio e Marcio, a cui si aggiunse in età rinascimentale l’acquedotto Felice, così chiamato in onore di Felice Peretti, Papa Sisto V.

Parco degli Acquedotti: uno dei posti più instagrammabili di Roma

Dopo aver attraversato parte del parco, siamo quindi giunti alla destinazione finale della nostra escursione, ovvero il Parco degli Acquedotti.

Lo ammetto: questo è stato il tratto di strada che mi ha emozionato di più.

Lo scenario che si è aperto davanti ai miei occhi sembrava l’opera di un pittore impressionista.

Me lo immaginavo seduto lì, in mezzo all’erba, tra i papaveri, intento a definire le luci del tramonto tra le colonne delle antiche arcate dell’acquedotto.

Già perché, dovete sapere che ciò che resta dell’antico sistema idrico dell’Impero Romano costituisce oggi uno dei luoghi più instagrammabili di Roma.

Non c’è posto più romantico ed insolito allo stesso tempo della capitale se non il Parco degli Acquedotti!

Se volete sorprendere la persona amata, portatela ad ammirare il sole mentre scompare, al tramonto, oltre le arcate dei resti spogli dell’acquedotto.

Sono certa che ne sarà entusiasta.

Per quanto mi riguarda, c’è stato uno scorcio che, più di tutti, mi ha davvero colpito nell’anima.

Dovete sapere che parte del Parco degli Acquedotti costeggia la linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli.

uno degli scorci più malinconici del Parco degli Acquedotti

Nello specifico, passando nelle vicinanze dei binari, non ho potuto non notare un antico rudere, stagliarsi da solo e quasi impassibile tra la vegetazione.

In qualche modo, nonostante i frenetici processi di urbanizzazione abbiano avuto conseguenze tragiche sugli antichi acquedotti romani, lui sembrava dirmi: ce l’ho fatta.

È stato un momento che mi ha davvero emozionato e che, sono certa, ricorderò a lungo.

Perché fare un’escursione con Archeorunning

Ho avuto modo di conoscere Isabella e di vivere da vicino la sua passione per l’attività all’aperto, unita alla scoperta delle realtà urbane e delle loro bellezze storico-artistiche.

Se siete curiosi di conoscere la nostra esperienza, ne parlo approfonditamente nell’articolo:

Già all’epoca, avevo colto nei suoi occhi quel luccichio che solo chi fa le cose con passione, determinazione e dedizione, possiede.

Isabella, oltre a essere una professionista appassionata e coinvolgente, è molto preparata e competente.

Originaria della Calabria ma romana d’adozione, è stata capace di realizzare, per il suo ultimo progetto, decine di itinerari, tutti diversi tra loro, eppure accomunati da un unico, grande obiettivo.

Valorizzare ciò che solitamente viene lasciato fuori dalle solite rotte turistiche, in una città dove la grande bellezza (per parafrasare un celebre film) è nascosta in ogni dove, è stata la mission di Isabella.

Isabella di Archeorunning con parte del gruppo di escursionisti

Ed io, posso affermare a gran voce, che l’ha centrata in pieno!

Se anche voi, volete conoscere più da vicino le escursioni e i tour proposti da Isabella, potete consultare:

Sono certa che, dopo un tour con Isabella di Archeorunning, Roma non avrà più segreti nemmeno per voi!

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Sono Libera Salcuni, consulente di comunicazione turistica e travel designer. Insieme possiamo valorizzare musei, destinazioni e itinerari culturali con strategie di comunicazione mirate, pensate su misura per far emergere la tua unicità e attrarre il pubblico giusto. 

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17 risposte

  1. Ho sentito parlare del parco degli acquedotti ma purtroppo le mie visite a Roma si sono sempre limitate al centro ! Questo itinerario è davvero molto interessante. La prossima volta mi piacerebbe visitare i dintorni della capitale , i castelli e ostia

  2. Ma sai che l’ultima volta che sono stata a Roma avevo proprio pensato di visitare l’Appia antica e il parco degli acquedotti? Poi alla fine abbiamo scelto i musei capitolini, ma mi appunto l’archeorunning che la prossima volta vorrei partecipare

    1. La prossima volta che vai a Roma contatta Isabella di Archeorunning , vedrai che saprà guidarti attraverso splendidi tour .

  3. Bello, bellissimo il tuo articolo! me lo sono goduto dalla prima all’ultima parola, io che sono un’appassionata di storia romana. Non ho ancora avuto modo di visitare il Parco degli Acquedotti (mentre ho adorato l’Appia Antica) e mi riprometto di fare al più presto il tuo stesso entusiasmante percorso

  4. Bellissimo itinerario nella storia e nell’archeologia romana, già da mesi sto pensando ad un viaggio a ROma e queste tappe sono sicuramente da considerare.

  5. Nonostante io sia vicinissima a Roma e nonostante io sia spesso in città non ho mai avuto modo di fermarmi ed esplorare il parco degli acquedotti. Devo promettermi di farlo presto, soprattutto perchè è un’icona storica della città e dell’Italia intera, simbolo della grande maestria industriale e ingegneristica del popolo romano.

    1. Mi raccomando, se decidi di fare il tour contatta Archeorunning. Isabella è davvero bravissima e molto preparata sulle bellezze della capitale.

  6. Sono stata a Roma cinque volte ma non sono ancora riuscita a vedere il Parco degli Acquedotti, zona molto frequentata dai romani stessi che vogliono godersi il relax che offre. Da visitare senza dubbio!

  7. Davvero interessante questo percorso! E poi hai davvero ragione: le foto che hai fatto al Parco degli Acquedotti sono davvero belle!!!

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