La Foresta Umbra è una riserva naturale protetta che si estende nel cuore del Parco Nazionale del Gargano. Occupa una superficie che raggiunge gli 11.000 ettari ed accoglie circa 2.000 specie vegetali e numerose specie animali.
Siete pronti a visitarla con me?
Cominciamo.
Foresta Umbra: perché si chiama così se si trova in Puglia
Io non vi conosco, ma sono quasi certa che anche voi, almeno una volta, vi siete domandati: come mai la Foresta Umbra si chiama così se si trova in Puglia?
Avendo trascorso la mia infanzia a Vieste, ricordo ancora alquanto nitidamente il giorno in cui, in seconda elementare, la maestra spiegò a me e al resto della classe le origini di questo appellativo.
Generalmente viene fatto derivare dal latino umbra, in riferimento alla sua fitta e ombrosa vegetazione.
Tuttavia, di recente ho letto che alcuni caldeggiano una seconda tesi.
Ritengono infatti che le origini del nome di questo polmone verde, siano da ricondurre alla presenza di un antico insediamento del popolo celtico degli Umbri.
Foresta Umbra: primati, record e riconoscimenti
La Foresta Umbra è la più grande foresta di latifoglie del nostro Paese nonché l’unica italiana ad essere stata inserita nell’elenco delle dieci foreste più belle del mondo (classifica elaborata da Greenme.it nel 2022).
Nel 2017 le sue faggete vetuste sono state proclamate patrimonio UNESCO.
Poiché sopravvivono anche al di sotto degli 800 metri sul livello del mare, sono in assoluto tra le faggete più basse d’Italia.
In generale, si stima che la flora della Foresta Umbra sia talmente variegata da includere circa il 33% di tutte le specie presenti sull’intero territorio nazionale.
Questo perché il clima del promontorio del Gargano, anche noto come lo Sperone d’Italia, è decisamente eterogeneo e legato sia all’altitudine (che va dai 200 agli 800 metri s.l.m.) che all’esposizione.
All’interno di questo enorme giardino botanico inoltre, è alquanto diffuso il fenomeno del macrosomatismo, che comporta una crescita spropositata di alberi e piante.
Faggi, lecci, tassi qui possono raggiungere anche svariati metri d’altezza!
E la fauna? Nella Foresta Umbra dimorano ben sei specie diverse di picchio, ma anche anfibi, chirotteri, volpi, tassi, lupi e tantissimi altri animali.
Vi è persino una specie autoctona di capriolo italico, che popola le zone boschive più fitte.
Foresta Umbra: quanto costa e quali attività si possono fare
Dopo secoli di conquiste ed espropriazioni, con la legge 1373 del 1866, la Foresta Umbra è stata dichiarata inalienabile e affidata all’Amministrazione forestale.
È aperta tutto l’anno e non prevede alcun biglietto d’ingresso.
Sono stati delineati 15 sentieri escursionistici, tutti ben segnalati, che includono anche percorsi adatti ai camminatori amatoriali e alle famiglie.
Cartine, mappe e altro materiale informativo può essere reperito presso il Centro Visitatori (chiuso nei mesi invernali), che ospita anche il Museo Naturalistico, suddiviso in tre sezioni, dedicate rispettivamente alla flora, all’archeologia e alla fauna garganica.
I più piccoli apprezzeranno particolarmente l’area ludico-didattica attrezzata Giocabimbi e quella faunistica, che ospita simpatici daini e mufloni.
I più romantici invece, si innamoreranno a prima vista del laghetto.
Si tratta dell’unico cutino (incavo del terreno che si riempie d’acqua durante le precipitazioni) ad essere visibile anche in estate.
Esteso per circa un ettaro e profondo fino a 2 metri, richiama a sé moltissimi visitatori, ansiosi di veder affiorare tartarughine e rospi.
C’è chi preferisce accomodarsi sul grande prato che si apre nelle sue immediate vicinanze per un pic nic e chi invece percorre la sua passerella di legno, così da concedersi qualche scatto a pelo d’acqua.
Come arrivare e dove alloggiare
La Foresta Umbra non è servita dai mezzi pubblici, pertanto il modo migliore per arrivarci autonomamente è in macchina.
Se provenite dall’autostrada A14, dovete prendere l’uscita di Poggio Imperiale-Lesina, quindi seguire le indicazioni per Vico del Gargano e poi per la Foresta Umbra.
Chi si trova in villeggiatura presso una delle località turistiche del Gargano è indubbiamente facilitato poiché la Foresta Umbra si estende in ben cinque comuni del promontorio: Vieste, Peschici, Monte Sant’Angelo, Vico del Gargano e Carpino.
Avrete modo di parcheggiare nell’area di sosta Baracconi, compresa tra la trattoria ed il mercatino di prodotti artigianali, a pochi metri dal laghetto Falascone.
Se volete farvi davvero ammaliare dai rumori della natura, valutate l’idea di trascorrere la notte qui, presso una delle strutture ricettive presenti:
Una valida modalità per approfondire la conoscenza del territorio garganico inoltre, potrebbe essere quella di concedersi un pranzo a base di prodotti tipici, presso la Trattoria Foresta Umbra.
Quando andare e cosa sapere prima di visitare la Foresta Umbra
È indubbio che la Foresta Umbra riesce ad essere assolutamente meravigliosa 365 giorni all’anno.
Mentre durante la bella stagione richiama turisti alla ricerca di un pò di refrigerio, in autunno è il paradiso del foliage ed in inverno, si lascia ricoprire delicatamente da un soffice manto di neve bianchissima.
Per la buona riuscita della vostra gita, diventa fondamentale osservare qualche piccolo accorgimento.
Se optate per un pranzo a sacco, portate con voi i rifiuti e mantenete un comportamento rispettoso nei confronti di tutti gli esseri viventi che dimorano tra questi alberi secolari.
Non urlate ed evitate di infastidire gli animali.
Indossate capi di abbigliamento comodi e ricordate di mettere nello zaino una felpa e un k way: qui le temperature sono sempre più basse rispetto alle aree costiere.
In merito alla scelta delle scarpe e degli altri accessori, trovate un ampio approfondimento nell’articolo: Escursioni nel Pollino, dedicato al percorso di trekking che mi ha condotto al Giardino degli Dei.
Dimenticate la connessione internet, disponibile soltanto nell’area più vicina al laghetto ed i bagni (le uniche toilette presenti sono quelle della trattoria).
Evitate di accendere fuochi (è vietato!) e di inoltrarvi lungo sentieri non segnalati.
Visitare la Foresta Umbra con Luisa guida naturalistica del Gargano
Se state valutando l’idea di partecipare ad un’escursione organizzata, affidatevi a Luisa Arena, guida ambientale AIGAE del Gargano.
Luisa crea percorsi ad hoc anche per grandi e piccoli esploratori, collabora attivamente alla realizzazione di progetti di educazione ambientale nelle scuole e attività di monitoraggio della fauna selvatica.
Tra i suoi osservati speciali ad esempio c’è il lupo, presenza importantissima in questo ecosistema.
Vive stabilmente a Vieste, ma ammette di non riuscire a stare troppo tempo lontana dalla Foresta Umbra, nella quale ha persino abitato con la sua famiglia, quando era solo una bambina.
L’amore che nutre per questo luogo e per tutti (e sottolineo, tutti) gli esseri che lo popolano, non è solo evidente ma anche contagioso.
Durante la passeggiata, Luisa ci ha insegnato a riconoscere tracce e impronte degli animali e ad ascoltare il suono delle piante, trasformando anche i momenti più spiccatamente didattici, in occasioni di apprendimento coinvolgenti e divertenti.
Per conoscere più da vicino la sua attività, date un’occhiata alla pagina Facebook, dove trovate anche il calendario aggiornato delle prossime iniziative.
Cosa vedere nei dintorni
Avete appena lasciato la Foresta Umbra e non sapete come trascorrere il resto della vostra permanenza sul Gargano?
Vi consiglio tre esperienze da vivere in altrettante località del promontorio.
- Raggiungete Monte Sant’Angelo, uno borghi più belli d’Italia, celebre in tutto il mondo per il Santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio UNESCO) e per i vicoli bianchi del Rione Junno.
- Gustate un aperitivo davanti al tramonto di Peschici, assaporando ottimi piatti a base di pesce e lasciandovi cullare dal rumore del mare.
- Tuffatevi nelle acque limpide che lambiscono le spiagge di Vieste. Per la sua posizione, la città del Pizzomunno affianca ampie distese di sabbia dorata, dominate dai trabucchi a piccole baie di ciottoli, circondate da bianche falesie e ombrose pinete.
Sbaglio o non vedete già l’ora di mettervi in viaggio?
16 risposte
Non ne avevo mai sentito parlare, ma sarò da quelle parti tra un mesetto e l’ho appena inserito nell’itinerario del nostro viaggio on the road!
Mi fa piacere, non ti deluderà.
Famosissima la Foresta Umbra per la sua bellezza e per il suo delicato ecosistema. Non ho ancora avuto il piacere di scoprirla ma sicuramente sarebbe uno dei motivi per cui scenderei in Puglia!
Mi sembra un ottimo motivo.
Un posto che mi piacerebbe visitare in autunno, non solo per godermi la frescura tra le fronde degli alberi, ma per ammirare il meraviglioso foliage. I colori autunnali della natura sono meravigliosi. Spero di riuscire ad andare durante la prima metà di ottobre.
Te lo auguro. Come hai scritto tu, in quel periodo è ancora più suggestiva con il foliage.
Che spettacolo le forme dei tronchi degli alberi che hai fotografato! Sembrano quasi corpi aggrovigliati nel verde! La Natura sa sempre dare spettacolo e la Foresta Umbra pugliese è uno di quei luoghi da non perdere assolutamente! Mi hai fatto venir voglia di tornarci!
Merito di Luisa, una guida esperta che sa condurre i visitatori alla scoperta della Foresta Umbra, mostrando quanto quest’ultima sia viva e in mutamento continuo.
Bellissima, non l’avevo mai sentita nominare ma mi piacerebbe esplorarla con uno dei quindici sentieri escursionistici, magari uno di quelli più facili.
Sono contenta di avertela fatta scoprire, allora 🙂
Ben documentato nell’esporre le bellezze della nostra unica foresta nel suo genere, per chi ha avuto modo di leggere venite a contemplare questa bella realtà della natura, rispettare alla lettera tutte le raccomandazioni suggerite.
La ringrazio molto, evviva la Foresta Umbra.
Ho passato molti ferragosto, a fare il pic nic in foresta e a cercare punte di selce intorno al ” cutino”….antica fabbrica litica dei nostri antenati! Posto tra i più belli d’ Italia, sicuramente da visitare se si va in Puglia!
Ciao Giovanna e grazie per aver condiviso il tuo ricordo della Foresta Umbra, luogo davvero unico e ricco di suggestioni.
Ciao, ho letto in più siti della leggenda di Gargara, sai dirmi qualcosa del “Millacero” della storia? Ovviamente si parla di mito, ma magari tu sai se c’è, all’interno della Foresta Umbra (che conosco abbastanza bene e amo molto) un acero bianco che si dice sia proprio quell’acero… Grazie!
Buongiorno. Ho girato la tua domanda a Luisa, la guida ambientale che mi ha accompagnato alla scoperta della Foresta Umbra. Ecco la risposta: “Al di là della fantasiosa storia di Gargara e Millacero, esisteva realmente una pianta di acero monumentale tale che i Borboni fecero incidere il loro stemma sulla corteccia.
In un epoca i cui gli alberi della Foresta venivano tagliati, Re Ferdinando II di Borbone lo salvò dal taglio dichiarandolo monumento nazionale. Tra il 1885 ed il 1915 nel Gargano furono distrutti ben 16.000 ettari di boschi.
Fra questi un maestoso albero con un diametro di 4 metri, forse un Acero campestre o un Acero opalo , venne stupidamente e meschinamente abbattuto nel 1870 e venduto per 175 lire.
Al segretario della Prefettura di Foggia, Gennaro Rocco, gli venne negato dall’allora Ispettore Forestale, l’abbattimento di alcuni alberi per il mobilio casalingo. Preso da stizza, rancore e vendetta, riuscì a farsi assegnare dal Ministero ad un prezzo irrisorio, la vendita del più e monumentale albero della Foresta: il Millacero.
Il popolo di Vico del Gargano organizzò una sommossa non appena apprese la notizia e giunto sul posto per difendere l’albero, trovò uno schieramento di forze e nulla poterono”.
Luisa Arena guida naturalistica Gargano
Informazioni tratte da Parco Nazionale del Gargano di Lauriola-Palmieri – Schena Editore