Uno dei luoghi più suggestivi dell’entroterra bolognese è indubbiamente l’antico borgo di Monteveglio.
Le sue alte e fortificate mura svettano sulla sommità del promontorio collinare che accoglie il visitatore lungo la strada che dal capoluogo prosegue a ovest, verso l’Appennino.
Se avete a disposizione qualche ora, vi consiglio di visitarlo, non ne resterete affatto delusi.
Scopriamolo insieme.
Il borgo di Monteveglio nella storia
Occorre innanzitutto fare una precisazione: Monteveglio non è un Comune autonomo, o almeno non lo è più dal 1 gennaio 2014, quando è diventato una delle cinque municipalità del Comune di Valsamoggia.
Mentre il borgo antico (detto Alto) sorge a ben 260 metri di altezza, il nuovo centro abitato di Monteveglio si è sviluppato essenzialmente in pianura, così da essere ben collegato alle città limitrofe.
Durante l’età medievale il territorio, che rientrava nei possedimenti della contessa Matilde di Canossa, ebbe un ruolo centrale in uno degli episodi più celebri della storia, quello dell’umiliazione.
Se volete sapere cosa accadde in quella circostanza, consultate il mio articolo:
Per vendicarsi dell’affronto subito alle porte del castello di Canossa da Papa Gregorio VII, l’imperatore mise un campo un intero esercito.
Monteveglio si trovò ad essere lo scenario di uno scontro durissimo che vide il potere imperiale sfidare quello papale.
Enrico IV, che assistette alla morte suo figlio in battaglia, capì di non avere scampo e dovette perciò interrompere l’assedio, cedendo nuovamente alla superiorità del Papa.
Alla morte della contessa, il borgo di Monteveglio finì dapprima sotto il controllo di Bologna, quindi di Modena e si ritrovò poi nuovamente al centro di episodi di importanza storica.
Nel 1527 infatti, rischiò di finire sotto il dominio dei Lanzichenecchi arruolati da Carlo V d’Asburgo, che il 6 Maggio di quell’anno avrebbero dato inizio al celebre Sacco di Roma.
Monteveglio in questa circostanza si salvò grazie alle condizioni meteorologiche. Pensate che in quei giorni di Maggio, cadde così tanta neve che le truppe dell’imperatore dovettero retrocedere miseramente.
Gli abitanti del borgo, pensando che dietro quanto accaduto, ci fosse l’intervento divino, portarono in processione un cero in onore della Madonna, fino alla pieve di Santa Maria Assunta.
Ancora oggi, nel mese di Maggio di ogni anno, questa usanza si ripete, coinvolgendo l’intera comunità.
L’antico borgo di Monteveglio
L’unico accesso al borgo di Monteveglio è un’ampia arcata, tutto ciò che rimane dell’antico Castello.
Prima di proseguire, concedetevi una sosta nei pressi della Torre castellana, che troverete alla vostra sinistra.
Vi basterà procedere lungo la scalinata che, dalla basse dell’antica torre, sale fino ai resti delle mura, dalle tipiche merlature a coda di rondine.
Potete visitare il Museo della torre, che custodisce alcuni cimeli dell’antica Rocca, oppure scattare qualche foto panoramica dei Calanchi, che caratterizzano il Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio.
Poco più avanti, sulla destra, troverete altri due edifici antichissimi, la Casa di San Benedetto, adoperata anticamente per ospitare i pellegrini e l’oratorio di San Rocco.
Alcune villette, qualche b&b e una trattoria caratterizzano la restante parte di quest’unica via asfaltata che, senza fretta, vi condurrà fino all’Abbazia intitolata a Santa Maria Assunta.
L’abbazia di Monteveglio
La presenza dell’Abbazia è attestata già in epoche remote. Si pensa che sia una delle pievi più antiche del bolognese e se ne ipotizza la fondazione nel periodo bizantino-longobardo.
Fu poi consolidata da Matilde di Canossa, per celebrare la vittoria sull’imperatore Enrico IV.
Nella metà del 1300 venne affidata ai Canonici Regolari di San Frediano di Lucca, quindi dal 1455 ai Canonici Regolari Lateranensi, che vi rimasero fino all’invasione delle truppe napoleoniche (1796).
Oggi l’Abbazia è gestita dai frati francescani ed è la sede della Comunità dei Fratelli di Francesco.
È in questo periodo che l’Abbazia venne ampliata grazie alla costruzione di due chiostri e un campanile.
L’interno dell’Abbazia si sviluppa su 3 livelli:
- Primo livello, a cui si accede direttamente dalla porta d’ingresso, riservato ai fedeli. Qui è esposta una copia dell’opera Santa Maria Ascesa tra gli Angeli di Lorenzo Costa (il dipinto originale si trova presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna).
- Livello rialzato, caratterizzato dalla presenza di un altare e di un crocifisso.
- Livello interrato, decisamente il più suggestivo, caratterizzato dalla presenza di colonne antichissime. Qui si trova la cripta contenente un’acquasantiera d’età longobarda.
Sotto la guida di Giuseppe Rivani, l’Abbazia fu interessata da imponenti lavori di restauro tra il 1927 e il 1931 e venne così ricondotta all’antico aspetto tipicamente romanico.
Tra le tante azioni di ripristino se ne possono annoverare alcune, quali: l’eliminazione dell’intonaco che ricopriva le mura esterne, l’apertura delle finestre della cripta, la ricollocazione delle monofore originali dell’abside e del presbiterio.
Alcuni consigli per visitare l’Abbazia di Monteveglio
L’Abbazia di Monteveglio è visitabile gratuitamente tutti i giorni nei seguenti orari:
- dalle 09:30 alle 12:30
- dalle 15:00 alle 19:30
Il chiostro dell’Abbazia invece è visitabile solo la domenica e nei giorni festivi:
- dalle 15:00 alle 17:00.
All’interno dell’Abbazia non è consentito scattare fotografie o registrare dei video, come segnalato opportunamente dai cartelli informativi.
Dove mangiare nel borgo di Monteveglio
Al centro del piccolo borgo di Monteveglio spicca la Trattoria del borgo, un ristorante che offre ottimi piatti di cucina locale.
Devo ammetterlo, ciò che mi ha conquistata fin da subito è stato l’ampio cortile esterno, affacciato sulle colline del Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio: un vero spettacolo per gli occhi.
Gli interni del locale inoltre, sono molto ricercati. Ogni elemento è funzionale a far sentire il cliente a proprio agio, quasi coccolato.
Trattandosi di uno dei luoghi preferiti dai bolognesi durante le loro gite fuori porta, vi consiglio di prenotare anticipatamente, altrimenti rischiereste di non trovare posto.
Io ed il mio compagno di viaggio abbiamo ordinato:
- tagliatelle verdi con ragù alla bolognese e piselli;
- gramigna con salsiccia e peperoni dolci;
- ciccia, paté di tartufo, ricotta e pomodori gratinati.
Ho trovato la mise en place molto curata ed il servizio attento, veloce e cordiale. Penso che il conto, di 30 Euro a testa comprensivi anche di una bottiglia d’acqua e due calici di vino bianco, sia stato assolutamente coerente con la qualità delle materie prime.
Cosa fare nei dintorni: il Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio
Il colle su cui si erge l’Abbazia e le zone circostanti sono confluite nel 1995 nel Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio, che si propone di tutelare questo territorio.
Pensate che sono stati realizzati ben 7 itinerari tematici per riscoprire le bellezze naturali del Parco ed assaporarne l’antica storia.
I sentieri più brevi da percorrere
- Il Colle della Cucheria: si tratta di un sentiero ad anello che si sviluppa lungo le pendici del colle che fronteggia la rocca di Monteveglio. Questo colle, che ospitava la Cappella della Madonna della Cucherla, si affaccia sui caratteristici Calanchi dell’Africa ed è lungo circa 800 metri percorribili in 45 minuti.
- I prati di San Teodoro: questo percorso conduce alla scoperta di una corte rurale e dei campi coltivati che si trovano nei pressi. Con un itinerario ad anello, si risale lungo il colle di Monteveglio. Si possono così ammirare: le piantate (ovvero i filari di vite maritata a sostegni vivi), filari di ciliegi e i fossetti di regimazione delle acque accompagnati da salici capitozzati. È un sentiero di circa 800 metri, da percorrere in 20 minuti.
- Salita al Castello e all’Abbazia: si parte dal nuovo centro abitato di Monteveglio, in un parcheggio collocato presso viale dei Martiri, per poi proseguire all’interno del bosco che ricopre il versante del colle su cui si erge il borgo antico. Si sale costeggiando l’oratorio della Madonna di San Luca per poi arrivare presso il cimitero. Vi è un dislivello di 150 metri e la salita presenta tratti alquanto ripidi in alcuni punti. Complessivamente, l’itinerario è lungo 1 km e si percorre in 40 minuti.
I percorsi più lunghi da intraprendere
- Ciclovia dell’Abbazia: è un itinerario che parte dalla stazione di Bazzano e, passando per il centro storico della cittadina, arriva all’Abbazia di Monteveglio, seguendo la pista ciclabile che gira attorno al borgo. Quindi scende giù dal colle fino al nuovo centro abitato di Monteveglio e poi risale lungo il versante meridionale del Parco. Da qui, scende nuovamente, questa volta verso la località Tagliolina e prosegue per il Rio Marzatore. Nel complesso si tratta di un percorso di circa 27 km da percorrere in poco più di 3 ore.
- L’Africa e i vecchi coltivi: questo sentiero presenta ampi tratti di terra battuta. Si parte dall’ingresso del borgo di Monteveglio per inoltrarsi nell’area occupata dai Calanchi. Subito dopo si attraversano alcuni campi coltivati per poi ritrovarsi nei pressi del cimitero, alle porte dell’antico borgo. Complessivamente si tratta di un itinerario di 1,5 km percorribili in poco più di un’ora.
- Corte Dalbo e le pendici del Monte Morello: questo itinerario, che parte dal parcheggio dell’azienda agricola Corte d’Albo, prima scende a valle e poi risale fino a via Sant’Antonio. Quindi prosegue fino ad arrivare alle pendici del Monte Morello. Nel totale si tratta di un sentiero di quasi 4 km percorribile in circa 2 ore.
- Il rio Ramato e i calanchi dell’Africa: si parte dal parcheggio che si trova all’ingresso del nuovo centro abitato di Monteveglio e si prosegue seguendo il corso del rio Ramato, che deve il suo nome alla colorazione conferitagli dagli ossidi e idrossidi di ferro. Ad un certo punto del percorso bisogna salire lungo una ripida scalinata per arrivare in un’area una volta occupata da coltivazioni, ora da una prateria. Da qui si segue il rio Africa che porta all’interno del bacino dei Calanchi dell’Africa. Quindi, procedendo in salita, si arriva sulla vetta del monte Gennaro. Seguendo infine il limitare dei vigneti, si giunge a via Sassuolo e poi si scende per tornare al parcheggio. La lunghezza di questo itinerario è di circa 5,3 km e si attraversa in poco più di 2 ore.
Cosa fare prima di partire per uno degli itinerari del Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio
Prima di scegliere l’itinerario più adatto a voi, occorre che vi informiate in merito ad alcuni aspetti utili a evitare spiacevoli imprevisti:
- individuate il percorso più adatto a voi e alle vostre capacità;
- indossate l’abbigliamento adeguato al tipo di percorso ed alla sua durata;
- dotatevi di uno zaino nel quale riporre tutto ciò che possa essere utile in caso di emergenza;
- controllate per tempo le previsioni meteorologiche;
- non abbandonate lungo il percorso i rifiuti;
- non uscite dal tracciato.
Come arrivare a Monteveglio e dove parcheggiare
Monteveglio dista 28 km da Bologna e 29 km da Modena.
In entrambi i casi, non impiegherete più di 30 minuti a raggiungere l’antico borgo medievale in automobile.
Per quanto mi riguarda, partendo dal capoluogo di Regione, ho seguito l’Asse attrezzato Sud – Ovest e ho preso lo svincolo per Valsamoggia, quindi ho proseguito per via Bazzanese (SP569) e poi via Cassola (SP 27).
Una volta arrivata nei pressi del nuovo centro abitato di Monteveglio, ho proseguito lungo via Abbazia, una strada in salita che mi ha condotto fino al parcheggio gratuito, situato nei pressi del cimitero, a pochi metri dall’arco d’ingresso dell’antico borgo medievale.
In alternativa, dall’Autostazione di Bologna potete prendere uno tra gli autobus gestiti da Tper: 654, 656, 657, 658, che effettuano fermate nel nuovo centro abitato di Monteveglio.
Se dopo aver visitato il borgo, intendete proseguire la vostra gita fuori porta, vi consiglio di fare una sosta a:
Questo borgo si trova a soli 10 chilometri da Monteveglio e merita assolutamente di essere visitato.
In alternativa, potete prendere in considerazione l’eventualità di raggiungere il centro di Bologna e concedervi un tour d’eccezione, che vi porterà a scoprire:
Pensate che oltre ad entrare nella Chiesa simbolo della città, intitolata al vescovo Petronio, potrete provare l’emozione di passeggiare al di sopra dell’altare maggiore e vedere il foro gnomico della Meridiana Cassini, la camera oscura più grande del mondo.
Può essere l’occasione per rendere davvero unica questa giornata, approfittatene!
12 risposte
Peccato che non si possono scattare foto nell’Abbazia, sono curiosa di scoprire com’è il suo interno. Però devo ammettere che questa potrebbe essere una scusa per visitarla di persona!
È un luogo davvero molto interessante, d’altronde è tra le pievi più antiche del bolognese .
Libera stamattina mi porti un dolce ricordo… Sai che mi sono sposata proprio all’abbazia? Ho dormito la notte precedente nel B&B del borgo e poi al mattino sono salita all’abbazia con l’abito da sposa e le mie ballerine ai piedi ed alcuni bimbi, figli di amiche. La particolarità della chiesa con l’altare in cima alla scalinata è davvero bello!
Ma che bello , Federica. Hai scelto una location davvero suggestiva . Grazie per aver condiviso questo splendido ricordo .
Adoro immergermi in questi piccoli angoli di paradiso! Peccato non poter fare le foto interne dell’abbazia. Devo ammettere che non mi sono mai recata in questa zona dell’Emilia, risulta ancora non assaltata dai turisti a mio parere, quindi penso che ne valga ancora di più la pena visitarla il prima possibile
Il bolognese nasconde dei veri gioiellino e Monteveglio è uno di quelli .
Che bel borgo mi hai fatto scoprire! Mi piace molto approfondire la conoscenza dell’Appennino Bolognese (partendo da Prato si raggiunge facilmente) per cui penso che proporrò Monteveglio all’altra metà del blog per una gita fuoriporta.
Ottima idea!
Sono stata invitata a Modena per una visita ad un acetaia, e credo proprio che approfitterò per visitare i dintorni. Rimango sempre affascinata dai chiostri delle abbazie e mi piacerebbe molto visitare questa da te proposta. Sembra regalare davvero emozioni uniche
Monteveglio è un vero gioiellino.
Eccola qui Libera che mi spara dritta al cuore, no anzi alla gola! come hai scritto tu il piccolo borgo di Monteveglio ospita la Trattoria del borgo, una delle mie preferite in assoluto
che buono !
Sei già stata a Monteveglio ?! Un luogo davvero stupendo , che ha il potere di riconnetterti con la natura .