La Pop Art in mostra a Bologna

maestri della Pop Art in mostra a Bologna

Indice dei Contenuti

Si è svolta venerdì 10 Marzo 2023 presso Palazzo Belloni a Bologna, la conferenza stampa inaugurale della mostra dedicata ai nomi più rappresentativi della Pop Art: Andy Warhol, Keith Haring e Jean-Michel Basquiat.

È la prima volta in assoluto che le opere più iconiche dei tre artisti si trovano riunite sul suolo italiano, nell’ambito della medesima rassegna.

Aperta al pubblico dall’11 Marzo al 18 Giugno 2023, la nuova esposizione curata da Next Exhibition, in collaborazione con Teatro EuropAuditorium e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, è destinata a diventare ben presto uno degli eventi di primo piano della primavera bolognese.

Pronti a scoprirne di più? Andiamo!

Pop Art in mostra a Bologna: Warhol, Haring e Basquiat

Se Warhol viene giustamente considerato il padre della Pop Art, Haring e Basquiat non possono che essere riconosciuti all’unanimità come i suoi due figli spirituali.

A loro va il grande merito di aver accolto l’eredità del maestro e di essere riusciti a declinarla in maniera totalmente inedita, originale e fuori dagli schemi.

Warhol (1928-1987) iniziò a dedicarsi all’arte contemporanea a partire dal 1960. È in questo periodo che nacquero alcuni tra i suoi capolavori, come la serie delle Campbell’s Soup e quella delle Marilyn Monroe.

Il suo stile, basato sulla ripetizione di un soggetto molto popolare, a cui venivano aggiunti colori e ombreggiature, divenne ben presto immediatamente riconoscibile.

The Factory, lo studio che l’artista aprì a New York, era una vera e propria fucina di talenti.

Del resto, Warhol all’epoca era noto con il nomignolo di Drella, neologismo creato a partire dalla crasi tra Dracula e Cinderella.

foto di Warhol a Bologna

Era un’allusione alla sua grande capacità di assorbire le idee di quanti avessero l’abitudine di frequentarlo e di stargli accanto, proprio come Basquiat ed Haring.

Basquiat (1960-1988) cominciò a realizzare graffiti sui muri di New York fin da giovanissimo, firmandoli con lo pseudonimo di SAMO.

Quando conobbe il suo mito Andy Warhol nel 1983, era già considerato un fenomeno a livello internazionale.

I due strinsero un legame fortissimo e quasi inossidabile. In seguito alla scomparsa di Warhol nel 1987, Basquiat perse il suo punto di riferimento e si avviò verso un periodo segnato dalla tossicodipendenza, che lo portò fino alla morte.

Haring (1958-1990) infine, giunse a New York nel 1978 e come Basquiat, si avvicinò fin da subito al graffitismo.

Le sue opere originalissime ben presto cominciarono a ricoprire tutti gli spazi pubblicitari della metropolitana cittadina, rendendo così la sua firma sempre più riconoscibile.

I suoi personaggi stilizzati in pochissimo tempo hanno fatto il giro del mondo, veicolando anche tematiche importanti e decisamente attuali per l’epoca come le disuguaglianze sociali, la droga e l’AIDS, a causa della quale perse la vita, all’età di soli 31 anni.

Pop art in mostra a Bologna: il percorso espositivo

Il percorso espositivo della mostra: Warhol, Haring, Basquiat. Art, Music and Fashion si apre con tre rarissime serigrafie realizzate su t shirt direttamente dal padre della Pop Art mondiale.

Imprimendo il proprio volto e quello dei suoi eredi conclamati su comunissime magliette, Warhol trasforma di fatto l’artista in un vero e proprio brand.

Lungi dall’essere un intellettuale sofisticato ed elitario, in qualità di fautore di un processo creativo destinato alle masse, l’artista diventa un vero e proprio imprenditore, che può cimentarsi anche in altri settori, come quello musicale o cinematografico.

Warhol del resto, le tentò davvero tutte.

Portava una Polaroid Big Shot sempre con sé amava immortalare amici, celebrità e anche se stesso.

Nel 1969 fondò persino un magazine, Interview. Aggiudicarsene la coloratissima copertina, per una star del cinema, della musica o dello spettacolo in generale, rappresentava un momento di svolta.

Essere ritratti da Andy Warhol significava aver finalmente raggiunto l’eternità.

Banana cover e le altre copertine più iconiche di Warhol

È con questo spirito che Warhol divenne manager e produttore della rock band The Velvet Underground, a cui nel 1966 si aggiunse la modella Nico.

Per loro disegnò forse la copertina più celebre della storia della musica mondiale, la cosiddetta banana cover, oggi in mostra a Bologna nella versione autografata.

banana cover realizzata da Andy Warhol

Pensate: la cover originale del disco, chiamato semplicemente The Velvet Underground & Nico (1967), era decisamente diversa da quella attuale.

La banana presentava una sorta di buccia adesiva, che a sua volta celava una banana rosa, accompagnata dalla scritta: Peel slowly and see (ovvero: sbuccia lentamente e vedi).

Poiché i tempi per la realizzazione (e di conseguenza per la distribuzione del disco) sarebbero stati davvero troppo lunghi, si decise di modificarla in una semplice banana gialla, quella che conosciamo tutti.

E che dire della copertina del TIME, esposta accanto ad una chitarra autografata da Michael Jackson?

Warhol realizzò questa cover nel 1984, ritraendo il Re del Pop con la celebre giacca di Thriller, il disco più venduto di tutti i tempi.

Anche la copertina più irriverente mai creata da Andy Warhol, quella del disco Sticky Fingers (1971) dei Rolling Stones, occupa un posto speciale nell’esposizione bolognese.

Ve la ricordate?

Raffigurava un paio di jeans con una zip che aprendosi, lasciava intravedere le mutande ed uno strano rigonfiamento.

Nonostante inizialmente si ipotizzò che fu Mick Jagger a fare da modello per Warhol, in realtà si scoprì in seguito che quei pantaloni attillatissimi appartenevano a Joe Dallesandro.

Dagli omini stilizzati di Haring alle cover di Basquiat

C’è spazio anche per le copertine di Haring e Basquiat nelle gallerie espositive di Palazzo Belloni.

Oltre alla cover postuma di Are you ready for the love (2003) di Elton John, Keith viene celebrato con quella di Without You (1983) di David Bowie.

Gli omini stilizzati di Haring, realizzati con un solo tratto nero mentre sono intenti ad abbracciarsi, sanno arrivare dritti al cuore con una naturalezza quasi disarmante.

Una delle sale della mostra ospita persino l’unica serigrafia su lamiera mai creata dall’allievo di Warhol. Si tratta della celebre Best Buddies del 1989, affiancata da un Baby Radiant delle serie ICONS (1990).

Una curiosità: il Bambino Raggiante, un neonato stilizzato che gattona, fu una delle immagini più diffuse sulle t shirt degli anni Ottanta.

Eppure era stata abbozzata da Keith per la prima volta quando era giovanissimo, su una parete della camera da letto della casa natale di Kutztown, in Pensylvenia.

Travolgente è infine la cover realizzata da Basquiat per l’uscita del singolo Beat Bop (1983) del duo rap Rammellzee e K-Rob. Su uno sfondo nero, le immagini sembrano quasi sovrapporsi, in maniera del tutto caotica.

Non si sa se la svista fu intenzionale, ma sembra che uno dei due rapper si arrabbiò molto nel vedere il suo nome riportato in modo sbagliato sulla copertina (Rammelzee con una sola l invece che due).

Costi e orari della mostra dedicata alla Pop Art di Bologna

I biglietti sono disponibili sul sito internet www.warholharingbasquiat.it e possono essere acquistati nella forma standard (cioè precisando il giorno e l’orario di accesso) oppure open, ovvero ad accesso libero.

Prima di finalizzare l’acquisto però, consultate le numerose agevolazioni (previste solo per i biglietti standard), riservate a determinate categorie di visitatori.

Non vi è alcun obbligo di prenotazione anticipata, è infatti possibile comprare il biglietto d’accesso anche presso il desk di Palazzo Belloni, prima di iniziare la visita.

La mostra è aperta al pubblico:

  • dal mercoledì al venerdì, dalle 10:00 alle 18:00;
  • il sabato, dalle 10:00 alle 19:00;
  • la domenica, dalle 10:00 alle 18:00.

Lunedì e martedì sono gli unici giorni di chiusura, seppur con qualche eccezione.

Nelle festività di Pasqua e Lunedì dell’Angelo, così come durante le ricorrenze della Liberazione e della Festa della Repubblica, l’esposizione sarà accessibile in via straordinaria dalle 10:00 alle 19:00.

foto di Jean Michel Basquiat a Bologna

Eventi speciali inclusi nel biglietto d’ingresso

Per celebrare il genio poliedrico e il talento estremamente trasversale di Warhol, Haring e Basquiat, all’interno delle sale espositive avranno luogo tre eventi distinti, dedicati rispettivamente all’arte, alla musica e alla moda.

Si svolgeranno al termine dell’orario di visita, dalle 20:00 alle 23:00, nelle giornate di:

  • 25 Marzo, Art Night, in collaborazione con il Cassero LGBTI+ Center di Bologna, che proporrà l’esibizione di una drag queen.
  • 15 Aprile , Music Night, a cura del power trio QADMIO, che si esibirà in alcuni brani legati alla musica newyorkese degli anni Ottanta.
  • 20 Maggio, Fashion Night, con Next Fashion School, che esporrà alcuni modelli interamente ideati dagli studenti dell’istituto.

La partecipazione a questi eventi speciali non prevede alcuna prenotazione o costo aggiuntivo, ma è inclusa nel biglietto valido per la visita di una delle tre giornate interessate.

Dove si trova l’esposizione e come arrivare

La mostra dedicata ai tre massimi esponenti della Pop Art si trova a Bologna, presso Palazzo Belloni, in Via de’ Gombruti, 13/a.

foto di Keith Haring esposta a Bologna

Il modo più piacevole per raggiungerla è sicuramente concedendosi una passeggiata a piedi, tra le vie del centro del capoluogo emiliano-romagnolo.

Se arrivate da fuori città, potete comunque usufruire dell’efficiente rete di autobus urbani in partenza dalla Stazione Centrale e dall’Autostazione, che prevede due fermate nelle vicinanze della mostra.

La prima è in Piazza Malpighi (bus 21) e la seconda è in Via Ugo Bassi (servita dai bus 30 e 25), a poche centinaia di metri dall’edificio che ospita l’esposizione.

Cosa fare a Bologna dopo la mostra dedicata alla Pop Art

Non avete fretta di tornare a casa e volete approfittare di questo anticipo di primavera per perdervi tra le vie di Bologna?

Mi sembra davvero un’ottima idea!

Potreste cominciare lanciandovi alla scoperta dell’antico Ghetto Ebraico cittadino.

Grazie ad una recente e profonda opera di riqualificazione, questo dedalo di vicoli saprà sorprendervi ed emozionarvi allo stesso tempo.

Quindi, proseguite esplorando la Casa Museo di Giorgio Morandi, uno dei più grandi pittori italiani del Novecento.

Avrete l’occasione di ammirare la sua camera studio e vedere da vicino gli oggetti adoperati per le sue celeberrime nature morte.

La mostra dedicata ai maestri della Pop Art vi aspetta a Bologna. E voi, cosa aspettate a visitarla?

Articoli consigliati

Se non siete ancora mai stati all’interno dell’abitazione di un Premio Nobel, potreste seriamente considerare l’idea di visitare la Casa Museo di Giosuè Carducci a

Con una superficie di 7.730 metri quadrati, il Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo è il teatro lirico più grande d’Italia ed il terzo d’Europa,

Una splendida mostra fotografica, dedicata agli interventi di copertura eseguiti sui canali di Bologna nel corso del Novecento, è stata allestita presso l’Opificio delle Acque.

Se avete sempre pensato che l’unica cosa da fare a Ibiza in un giorno di pioggia sia restarsene chiusi in camera in attesa del sole,

Non si può dire di essere stati a Cipro se non si è trascorso almeno qualche giorno presso la bella cittadina di Larnaca, adagiata sulla

Tra i monumenti commemorativi più importanti di Napoli, non posso non annoverare la tomba dei poeti Virgilio e Leopardi, nel Parco Vergiliano a Piedigrotta. Questo

Indice dei Contenuti

Mi presento

Sono Libera Salcuni, consulente di comunicazione turistica e travel designer. Insieme possiamo valorizzare musei, destinazioni e itinerari culturali con strategie di comunicazione mirate, pensate su misura per far emergere la tua unicità e attrarre il pubblico giusto. 

Scopri come possiamo dare voce alla tua realtà e rendere la cultura più accessibile e coinvolgente

Condividi l'articolo
Facebook
X Twitter
LinkedIn
WhatsApp

11 risposte

  1. Bologna si conferma ancora una volta una vera capitale per l’arte e la cultura: mi piace molto la pop art e questa potrebbe proprio essere l’occasione giusta per tornarci e ammirare i suoi monumenti e partecipare a questa mostra!

  2. Ho avuto la fortuna di vedere alcune delle opere di Andy Warhol a una mostra organizzata nella bellissima location della Torre di Barbaresco, vicino a casa mia. Invece le opere di Haring, Basquiat e Warhol tutti insieme le ho viste qualche mese fa al Moco di Barcellona: un’esperienza davvero coinvolgente. Un ottimo motivo per andare a Bologna!

  3. Una mostra davvero spettacolare visto il calibro dei tre artisti e per una volta, in quel periodo, sarò in Italia! Magari riesco a fare una capatina a Bologna per vedere dal vivo le opere di questi geni artistici.

  4. Ci andrò sicuramente perchè proprio per merito della Pop Art e dei suoi artisti, all’ultimo esame di Storia dell’Arte all’Università, ho preso il massimo dei voti. Come minimo li devo andare a ringraziare 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *