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Bologna: visita al Castello di Bentivoglio

particolare della Sala del Pane al Castello di Bentivoglio

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Sapevate che il Castello dei Bentivoglio, gli antichi signori di Bologna, è aperto alle visite? Si trova a poco più di 20 chilometri dalle Due Torri ed è avvolto nel silenzio della pianura, scandito dal continuo fluire del Canale Navile.

La storia di questa Domus Jocunditatis (ovvero, residenza dedita allo svago) è avvincente e tormentata, tanto quanto quella della famiglia che vi abitò.

Castello di Bentivoglio vicino a Bologna: cenni storici

Nel 1441 Annibale I Bentivoglio divenne il proprietario di una torre di avvistamento, eretta nel 1390 nel territorio di Ponte Poledrano, in prossimità del confine con i possedimenti degli Este.

Il nucleo originario, interessato negli anni da numerosi ampliamenti, nel 1481 venne trasformato da Giovanni II in una splendida residenza rinascimentale.

Tuttavia, nel 1506 Papa Giulio II costrinse l’intera famiglia all’esilio.

Quando Leone X si propose di restituire il castello, i Bentivoglio preferirono cederlo in affitto poiché, stabilitisi ormai altrove, non erano più interessati ad occuparsene.

Da questo momento in poi dunque, il castello conobbe un triste periodo di abbandono e decadenza.

Tutto cambiò solo nel 1889, quando Carlo Alberto Pizzardi lo acquistò e commissionò ad Alfonso Rubbiani, la sua completa ristrutturazione.

Purtroppo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale non risparmiarono il palazzo, distruggendo parte della vecchia torre del 1390.

Oggi l’edificio ospita l’Istituto Ramazzini, un centro di ricerca per la lotta contro i tumori, fondato nel 1987 dal Professor Cesare Maltoni.

Castello di Bentivoglio: gli interni

La visita al Castello di Bentivoglio comincia dall’ampio e luminosissimo cortile, costruito nell’ambito del progetto di riqualificazione di Giovanni II.

Prima di procedere verso il porticato coperto e salire così ai piani superiori, vale la pena varcare la soglia della Cappella.

Sulla volta, interamente decorata, sono immediatamente riconoscibili le figure dei Quattro Evangelisti e l’immagine di Gesù Cristo, collocata in posizione centrale.

Ai lati dell’altare inoltre, si trovavano due statue, che raffiguravano rispettivamente Giovanni II Bentivoglio e sua moglie Ginevra Sforza, inginocchiati, in atto di preghiera.

Pensate: costei era stata data in sposa a Sante Bentivoglio, da cui ebbe due figli. Dopo essere rimasta vedova però, sposò Giovanni II, cugino del defunto marito, e dalla loro unione nacquero ben sedici figli.

Attualmente esposte al Museo della Storia di Bologna, presso Palazzo Pepoli, le due opere in terracotta risalgono al periodo del restauro, voluto da Pizzardi.

Sono infatti state eseguite da Giuseppe Romagnoli nel 1898 (come riporta un’iscrizione ancora ben leggibile), alla stregua della Pala d’altare della Cappella Bentivoglio (Chiesa di San Giacomo Maggiore, Bologna), realizzata da Lorenzo Costa nel 1488.

Scommetto che siete curiosi di sapere cosa si cela al primo piano, non è vero?

lo Scalone Rubbiani del Castello di Bentivoglio

Vi basterà superare la splendida scalinata costruita dall’architetto Rubbiani, per raggiungere finalmente gli ambienti più sontuosi.

Sala del Pane: il ciclo di affreschi più suggestivo del Castello di Bentivoglio

Preparatevi a rimanere a bocca aperta perché oltre la Sala dei Cinque Camini, vi ritroverete nella sbalorditiva Sala del Pane.

Questa stanza prende il nome dal ciclo di affreschi che ne ricopre le pareti ed illustra, in riquadri opportunamente separati, alcune scene raffiguranti le fasi di lavorazione, produzione e distribuzione del grano nel territorio.

Quindi raggiungete la Sala Rossa, ovvero la camera destinata agli ospiti che frequentavano la residenza dei Bentivoglio per partecipare a feste e banchetti.

È stata interamente rimaneggiata secondo la volontà di Pizzardi e presenta un soffitto in stile Liberty con alcune decorazioni che rimandano alla fauna locale.

Cosa vedere nelle vicinanze del Castello di Bentivoglio: Palazzo Rosso

A circa cento metri dal Castello di Bentivoglio, esattamente sull’altra sponda del Canale Navile, Carlo Alberto fece costruire il Palazzo Rosso, dove trascorse i suoi ultimi anni di vita.

Privo di eredi e particolarmente avvezzo ad attività filantropiche e di beneficienza, poco prima di morire donò tutte le sue terre all’Ospedale Maggiore di Bologna.

Attualmente le spoglie di Pizzardi sono custodite in una cappella, fatta erigere nel 1932 all’interno nell’Ospedale Bellaria.

Il Palazzo Rosso, i cui lavori cominciarono nel 1891 e terminarono attorno al 1897, è ritenuto uno dei più celebri esempi di stile Liberty bolognese.

Venne acquistato dal Comune di Bentivoglio nel 1992 ed oggi è occupato, almeno in parte, dalla Biblioteca Municipale.

Sala dello Zodiaco: mirabile esempio di stile Liberty bolognese

La scala che conduce al piano nobile è decorata con decine e decine di anatre adagiate su campi di ireos gialli o intente a spicca il volo.

Il primo livello era destinato alle stanze private di Pizzardi, nelle quali è ancora esposto l’arredamento originale, piuttosto sobrio.

Un piccolo corridoio vi introdurrà alla Sala dello Zodiaco, realizzata da Augusto Sezanne nel 1897, per rendere omaggio alla vita animale e vegetale della zona.

L’opera nel suo complesso, va letta a partire dal basso.

Sotto il livello dell’acqua i pesci nuotano tra le alghe mentre in superficie, splendide ninfee si alternano a canne palustri, su cui volano stormi di anatre.

Quindi le costellazioni, che danno il nome all’intero salone e occupano la fascia superiore, lasciano spazio all’ampia raffigurazione del soffitto, che va interpretata da est a ovest.

Ai raggi del sole, immediatamente riconoscibili da un lato, si contrappongono luminose stelle d’argento.

il soffitto della Sala dello Zodiaco del Palazzo Rosso di Bentivoglio

In posizione centrale spiccano le fasi lunari, raffigurate da volti femminili, che racchiudono a loro volta il globo terrestre, definito con un’incredibile maestria.

Sono certa che resterete esterrefatti dinanzi alla ricchezza e alla precisione con cui sono stati resi i dettagli.

Personalmente, sono rimasta a lungo, quasi incantata, con il naso all’insù.

Carlo Alberto Pizzardi ed il mulino dei Bentivoglio

Nel 1352 Guido Lambertini, proprietario di tutto il territorio di Bentivoglio (all’epoca Ponte Polderano), fece costruire un mulino presso il Canale Navile.

Ai primi del 1400 però, le sue terre passarono prima nelle mani dei Canetoli, ricca famiglia bolognese e poi ai Bentivoglio, loro nemici giurati.

Costoro erano ben consapevoli che possedere dei mulini, costituiva all’epoca un’enorme fonte di ricchezza, tant’è che Giovanni II arrivò a contarne addirittura sedici.

Ma si trovarono ben presto a fare i conti con le confische di Giulio II ed il conseguente abbandono di tutti i loro beni.

Nel 1817 però, Luigi Pizzardi acquistò la proprietà, dando inizio ad un nuovo processo di riqualificazione che conobbe, con suo figlio Carlo Alberto, un definitivo ammodernamento.

A partire dal 1889 infatti, non solo ampliò notevolmente la costruzione, ma vi installò i nuovissimi macchinari della ditta di Alessandro Calzoni.

La ciminiera è stata abbattuta in via preventiva durante la Seconda Guerra Mondiale, poiché sarebbe potuta diventare un bersaglio facile per le truppe tedesche.

Tuttavia, il Mulino Pizzardi è rimasto perfettamente in funzione fino agli anni Sessanta del secolo scorso.

interni del Mulino Pizzardi a Bentivoglio

Al suo interno, sotto una coltre di polvere, tutto è esattamente com’era, durante quell’ultimo giorno di attività!

Effettuare la visita con l’Associazione Succede solo a Bologna

Le visite al Castello di Bentivoglio includono sempre anche l’accesso al vicino Palazzo Rosso ed al Mulino Pizzardi.

Sono gestite dall’Associazione Succede solo a Bologna e si svolgono in presenza di una guida abilitata.

Nel complesso, impiegherete poco meno di 2 ore a terminare il tour, che si svolge a piedi, con l’ausilio di radioline.

Il punto d’incontro è Via di Saliceto, 1 a Bentivoglio, ovvero dinanzi al castello. Qui troverete anche un parcheggio gratuito, dove lasciare l’auto per l’intera durata del tour.

Scommetto che non vedete l’ora di cominciare!

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13 risposte

  1. E’ davvero triste pensare a queste residenze così belle e fastose che vengono lasciate all’abbandono o addirittura distrutte da catastrofi naturali o tragici eventi storici; per fortuna questo castello è stato recuperato!

  2. Non conoscevo questo Castello di Bologna, nonostante ci sia stata diverse volte! Sono rimasta incantata dalle fasi lunari e dal globo terrestre, penso che anche io come te sarei rimasta un tempo infinito con il naso all’insù!

    1. Davvero incredibile! Bentivoglio è a pochissima distanza da Bologna, la prossima volta che passi da queste parti, prenota una visita. Te lo consiglio.

  3. Ce l’ho in lista da un sacco di tempo questo castello anche perchè ho una fissa per tutti quei posti che sono stati ristrutturati da personaggi come Rubbiani o d’Andrade.
    Avrei però una domanda: ma voi di Bologna che oggi vivete questi luoghi storici ristrutturati in ottica neo-qualcosa tra ottocento e novecento, come li vedete? Vi piacciono o pensate che sarebbe stato meglio lasciarli com’erano senza un restauro ricostruttivo che ha sì ridato bellezza al luogo ma ne ha anche cancellato parte dell’originalità storica?
    In sunto: ma voi, se al giorno d’oggi si riproponesse una corrente di pensiero di questo tipo, la fareste finire la facciata di San Petronio, o la lascereste così?

    1. Carlo Alberto Pizzardi è stato un grande benefattore e filantropo e ha fatto tantissimo per la città, dunque i bolognesi non possono che volergli bene. Ha ripreso in mano il castello dei Bentivoglio e gli ha ridato nuova vita, tenendo comunque conto della struttura originaria, pertanto secondo la mia opinione, c’è solo da ringraziarlo. Non è lui ad aver cancellato l’originalità storica del castello perché il palazzo era già caduto in uno stato di abbandono e degrado. Dunque Pizzardi ha solo meriti, in tal senso. Per quanto riguarda la Basilica di San Petronio invece, voglio rassicurarti: tutti coloro che hanno proposto di terminare la facciata, si sono beccati un sonoro: NO. Ci piace così.

  4. Non conoscevo affatto il Castello di Bentivoglio ma come sai sono amante della storia e dei castelli quindi non posso farmi scappare l’occasione di tornare a Bologna e di visitare i sui dintorni includendo anche il Castello di Bentivoglio!

  5. Adoro tutti i Castelli del mondo, ma il Castello di Bentivoglio a Bologna, ancora non ho avuto modo di visitarlo. Sarà assolutamente in cime alla lista delle cose da vedere a Bologna appena riesco a venirci, Grazie per le info dettagliate

  6. Quante cose interessanti mi stai facendo conoscere di Bologna, città che adoro. Penso che dovrò programmare una visita più lunga ed approfondita di tutti i suoi tesori.

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