Museo Guerrino Tramonti a Faenza: l’arte riparte dopo l’alluvione

una delle sale del museo Tramonti

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Il racconto della riapertura del Museo Guerrino Tramonti di Faenza dopo l’alluvione del 2023, è una di quelle storie di tenacia, resilienza e solidarietà che fanno bene al cuore.

Museo Guerrino Tramonti a Faenza: la nuova vita dopo l’alluvione

L’8 Agosto 2023, a soli 84 giorni dall’esondazione del fiume Lamone, che aveva ricoperto di acqua e fango il piano terra ed il prezioso deposito della casa laboratorio del celebre ceramista faentino, quasi 2.000 opere d’arte sono tornate finalmente a vedere la luce.

Quando Marco e Milena, rispettivamente figlio e nuora di Guerrino, mi hanno accolto nell’edificio che ospita l’allestimento, facevo molta fatica ad immaginare come dovesse essere apparso loro quello stesso luogo, all’alba del 17 Maggio 2023.

Dall’abitazione di famiglia, situata al piano superiore dello stabile in cui Tramonti visse e lavorò dal 1958 al 1992, non avevano potuto fare altro che osservare inermi il fluire rabbioso e inarrestabile dell’acqua, in preda allo sconforto e all’angoscia.

Tuttavia, grazie ad un’enorme forza d’animo e a quella tempra indomita ed instancabile, tipicamente romagnola, non si sono persi d’animo.

Nei giorni successivi, conoscenti e sconosciuti provenienti da ogni parte d’Italia, hanno messo in moto una vera e propria catena di solidarietà.

opere di Tramonti dopo l'alluvione

Sono diverse centinaia le mani che, mosse da spirito di squadra e collaborazione, hanno deciso di sporcarsi di fango per donare una seconda vita al Museo Guerrino Tramonti.

Nel libro Fai per bene, realizzato con Claudia Cincotti, Milena Tramonti Camposano ne nomina moltissime, mentre ripercorre a cuore aperto ogni tappa di quel lungo viaggio, cominciato quella terribile notte di Maggio e culminato nel giorno della tanto attesa riapertura.

Guerrino Tramonti: poliedrico artista faentino nel segno della libertà e della modernità

Uno dei simboli indiscussi del Museo Guerrino Tramonti è senza dubbio il magnifico arazzo (2 x 2,50 metri), attualmente visibile nella prima sala.

Realizzato nel 1959, fino a pochi giorni prima dell’alluvione era esposto presso Palazzo Pirelli a Milano, in occasione di una mostra dedicata a Tramonti.

l'arazzo di Tramonti restaurato da Cinzia Oliva

La nota restauratrice esperta in tessuti antichi Cinzia Oliva è intervenuta prontamente sull’antico manufatto ed è riuscita a salvarlo, evitando che il fango potesse comprometterne per sempre l’integrità.

Pittore, scultore, ceramista: vi basterà guardarvi attorno per capire che Guerrino Tramonti (1915-1992) è stato un artista a tutto tondo, di quelli che sfuggono alle definizioni semplici perché finirebbero per limitarli.

È nato a Faenza, dove ha frequentato la scuola di disegno industriale e plastica per gli artigiani Tommaso Minardi e la Regia Scuola di Ceramica. Qui ha conosciuto Domenico Rambelli, che lo ha avviato all’attività artistica.

Alla sua prima esposizione (1931, aveva solo sedici anni), è seguita la partecipazione a concorsi d’arte, dove ha ottenuto i primi importanti riconoscimenti.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale ha trascorso alcuni anni a Venezia ed ha avuto modo di frequentare il pittore Filippo De Pisis.

Quindi è stato nominato prima docente di plastica presso la Scuola d’Arte di Civita Castellana (in provincia di Viterbo) e poi direttore.

Ha aperto uno studio a Faenza, dove ha conosciuto sua moglie Arpalice Carlotta Babini (dall’unione sono nati i figli Paolo e Marco).

Quando Guerrino Tramonti sfidò la censura

I decenni a seguire sono stati contrassegnati da una vastissima e poliedrica produzione artistica.

Non solo Tramonti passa con disinvoltura dalla ceramica alla pittura, ma dà vita a nuove ed originalissime modalità di fare arte, liberandosi da qualsiasi preconcetto o condizionamento.

Capirete cosa si nasconde dietro queste affermazioni, quando vi troverete al cospetto dei suoi celeberrimi dischi decorativi che, con le ceramiche policrome e le porcellane, occupano ancora la medesima collocazione scelta personalmente da Guerrino.

disco decorativo di Museo Tramonti

Sono stati realizzati con la tecnica dell’invetriatura a grosso spessore, messa a punto dallo stesso Tramonti nel 1952.

Oltre ai colori, così vividi che è assolutamente impossibile non notarli, sono certa che in alcuni casi anche i bordi non passeranno inosservati, perlomeno agli osservatori più attenti.

Alcuni dei dischi celano delle vere e proprie invettive che Tramonti, anarchico convinto, era solito rivolgere alla politica locale in modo schietto e diretto.

Una curiosità: in occasione del già citato allestimento presso Palazzo Pirelli, sede della Regione Lombardia, due grandi vasi del 1961, sono stati addirittura censurati.

i vasi di Tramonti censurati a Palazzo Pirelli

Per oscurare alcune frasi ritenute un po’ troppo colorite, si è pensato di ricoprirle con il nastro adesivo.

In poco tempo però, la notizia ha fatto il giro del web ed è apparsa su alcune importanti testate giornalistiche, inducendo la Regione Lombardia ad un ripensamento in extremis .

Museo Guerrino Tramonti: come arrivare e prenotare la visita

Il Museo Guerrino Tramonti è stato allestito dallo stesso artista nel 1987, cinque anni prima della sua morte ed ha ottenuto il rinomato marchio di Case e Studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna.

Conta circa 390 opere, distribuite in sette ambienti individuati al primo piano della palazzina di Via Fratelli Rosselli, 8 a Faenza.

Potete arrivare fino a qui in automobile e parcheggiare nei pressi del museo oppure in treno.

La stazione ferroviaria di Faenza dista 20 minuti a piedi e sono numerosi i collegamenti giornalieri che collegano la cittadina a Bologna e Ravenna.

Il museo è aperto gratuitamente al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle ore 14:30 alle ore 18:30.

Quanti desiderano effettuare una visita guidata, possono inviare un’email a:  museo@tramontiguerrino.it, così da concordare tutti i dettagli.

Cosa fare dopo la visita al museo: esplorare i dintorni di Faenza

Avete appena terminato la visita al Museo Guerrino Tramonti ma non siete ancora pronti a tornare a casa?

Niente paura, vi consiglio almeno tre mete da raggiungere nelle vicinanze:

  • Brisighella, con i suoi tre colli e la Via degli Asini, è uno dei borghi più caratteristici dell’intera provincia di Ravenna, perfetto per una passeggiata.
  • Imola, molto più che la città dei motori, è un piccolo scrigno di storia, arte e cultura che vi conquisterà.
  • Ravenna con i suoi meravigliosi 5 patrimoni UNESCO è pronta ad ammaliarvi come nessun altra città al mondo. Mi raccomando, non dimenticate di visitare anche la Basilica di San Francesco e la Tomba di Dante!

E voi conoscevate il Museo Guerrino Tramonti di Faenza e la sua incredibile storia di rinascita dopo l’alluvione?

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10 risposte

  1. Non conoscevo per nulla le opere di Guerrino Tramonti e ho fatto con te una bellissima scoperta, davvero un grande artista poliedrico e coraggioso. Fortunatamente le sue opere sono state salvate dal disastro che ha colpito la Romagna

  2. Censurare i vasi? Suvvia! L’arte è arte, anche se un pò sconcia. Sono rimasta davvero colpita dalla quantità e dalla qualità delle opere del Tramonti. Non ti nego che i miei preferiti sono i dischi decoratici. Non oso immaginare il prezzo, semmai dovessero metterli in vendita.

  3. Che bello poter leggere di un museo che dopo pochi mesi dall’alluvione è tornato al suo splendore e ha riaperto i battenti. Segno della voglia di riscatto dei famigliari che si sono rimboccati le maniche e hanno vinto una sfida difficilissima. Quando passeremo da Faenza lo visiteremo volentieri. Grazie

  4. Una storia di resistenza e di resilienza, di vittoria e trionfo: non oso immaginare che cosa voglia dire perdere tutto nel giro di pochi istanti e ritrovare la forza per andare avanti ma la storia del Museo Guerrino Tramonti ci dimostra che la volontà e la voglia di fare sono più forti di qualunque disgrazia! Avanti tutta e complimenti! Grazie di averci raccontato questa storia!

  5. Che storia commovente e potente quella del Museo Guerrino Tramonti. È incredibile vedere come, nonostante la devastazione, la forza d’animo e la solidarietà hanno riportato alla luce un patrimonio così prezioso. La determinazione di Marco e Milena, insieme all’aiuto di tante persone, è un esempio straordinario di resilienza e amore per l’arte e la cultura Complimenti per aver raccontato questa rinascita con tanta sensibilità.

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