Sapere esattamente quanto costa un viaggio in Giappone è il primo passo per trasformare in realtà quello che per molti (me compresa) è il sogno di una vita.
Il fascino che il Paese del Sol Levante, patria di templi millenari e di Godzilla, suscita su noi occidentali, cresciuti a pane e cartoni animati Made in Japan, è indiscutibile.
Negli ultimi anni del resto, complici i voli diretti dall’Italia e l’enorme diffusione di contenuti condivisi dagli influencer sui social network, pare sia scoppiata una vera e propria Nippomania.
Secondo l’Ente nazionale del turismo giapponese (JNTO), nei primi tre mesi del 2025 ben 10,5 milioni di persone hanno toccato il suolo nipponico, (+23,1% rispetto all’anno precedente).
Dal momento che nel 2024 il Giappone ha accolto circa 36 milioni i visitatori (un record assoluto dal 1964, anno a cui risale la prima statistica ufficiale), è altamente probabile che nei prossimi mesi il numero di arrivi segni un altro incredibile primato.
Quanto costa un viaggio in Giappone fai da te: pianificare senza ansia
Quando ho iniziato a rivelare ad amici e parenti che quest’anno avrei pianificato in completa autonomia un viaggio in Giappone di 12 giorni, le reazioni sono state più o meno sempre le stesse.
Qualcuno storceva il naso dinanzi alla scelta dell’organizzazione fai da te, considerandola avventata e rischiosa, mentre qualcun altro aveva da ridire sulla durata.
Ma quello che più di tutto incuriosiva l’interlocutore di turno era sempre e solo un aspetto: il costo del viaggio.
Più andavo avanti nella definizione dei dettagli e più mi accorgevo che le persone attorno a me cominciavano ad aprirsi.
Molti mi confessavano di sognare il Giappone da anni ma di non avere il coraggio di prenotare.
Temevano di rimanere senza soldi e che fosse impossibile partire senza un’agenzia o con meno di 21 giorni a disposizione.
Avere questi dubbi è normale, soprattutto quando si tratta di una destinazione lontana (sia geograficamente che culturalmente) come il Giappone.
Il trucco sta nel non farsi prendere dall’ansia.
Come organizzare un viaggio in Giappone senza fare rinunce
Con qualche piccolo accorgimento, si può organizzare in modo sereno il viaggio dei propri sogni, senza correre il rischio di rimanere al verde.
A tal proposito, ho deciso di elencare alcuni punti chiave del metodo che uso abitualmente, sperando che possano esservi d’aiuto.
- Scegliete il periodo in cui partire e fissate le priorità. Se avete ferie o vacanze prestabilite, non abbiate la pretesa di vedere tutto, ma concentratevi sulle tappe che per voi sono imprescindibili.
- Definite il budget giornaliero e fate una lista delle attività che vi interessano (musei, templi, tour). Confrontare i singoli costi con il tetto massimo previsto per la spesa quotidiana, vi aiuterà a verificare la fattibilità dell’itinerario.
- Documentatevi solo su fonti attendibili e coerenti col vostro stile di viaggio. Seguite due o tre blog e canali social che rispondono alle vostre esigenze. Non dovete fare quello che fanno gli altri, ma solo ciò che vi interessa davvero.
- Leggete libri di settore. Guide turistiche, volumi tecnici ma anche saggi e romanzi possono offrire spunti preziosi e d’ispirazione per l’esperienza che vi attende.
- Monitorate i prezzi dei voli. Consultando Skyscanner o Google Voli potete tenere d’occhio le tariffe aeree e ricevere aggiornamenti sulle variazioni dei biglietti.
- Prenotate in anticipo. Alloggi, treni, attrazioni molto richieste: bloccare il posto per tempo può far risparmiare anche diverse decine di Euro.
- Informatevi circa abbonamenti, pass e biglietti cumulativi. Non sono sempre l’opzione più conveniente ma per scoprirlo, occorre documentarsi.
Se questo breve vademecum ha placato (almeno in parte) le vostre ansie, direi che siete pronti ad affrontare la pianificazione con serenità.

Un modo utile per capire quanto costa un viaggio in Giappone è analizzare i costi reali, sostenuti da chi ha fatto un itinerario simile a quello che avete in mente.
Per questo, ho pensato di condividere le principali spese del mio viaggio fai da te di 12 giorni, che comprende:
- 4 giorni a Tokyo
- 2 giorni ad Hakone
- 5 giorni a Kyoto
- 1 escursione in giornata a Nara
Siete pronti a ripercorrere ogni tappa con me? Cominciamo.
Quanto costa andare in Giappone: come acquistare i voli aerei a prezzi competitivi
L’opzione di viaggio con almeno uno scalo solitamente è quella più conveniente e può aggirarsi tra i 400 e i 700 Euro.
Tuttavia, anche chi preferisce la comodità del collegamento diretto partendo da Roma (con ITA Airways) o da Milano (All Nippon Airways), può prenotare con qualche mese d’anticipo per contenere i costi.
Per il volo diretto (12 ore all’andata e 14 ore al ritorno, a causa della chiusura dello spazio aereo russo) con un bagaglio da 25 kg, io ho speso tra 900 ed 1.000 Euro, acquistando il biglietto 6 mesi prima della partenza, prevista per Maggio 2025.
Sono atterrata all’aeroporto di Haneda, uno dei due scali internazionali della capitale giapponese (l’altro è Narita), che dista solo 30 minuti dal centro di Tokyo.
Per non perdere troppo tempo all’arrivo, ho verificato prima di partire quale fosse il mezzo più comodo per raggiungere l’albergo.
Rispetto alla monorotaia (Tokyo Monorail) e al treno, il Limousine Bus effettuava una fermata esattamente davanti all’ingresso del mio hotel a Shinjuku, la soluzione perfetta per chi è appena sceso da un volo intercontinentale con un’enorme valigia al seguito.
Visit Japan Web: come risparmiare tempo prezioso negli aeroporti in Giappone
Al momento l’unico documento obbligatorio richiesto per visitare il Giappone, stando a quanto riporta il sito ministeriale di Viaggiare Sicuri, è il passaporto in corso di validità.
In realtà, subito dopo essere rientrati in possesso del vostro bagaglio da stiva, noterete una lunga fila di persone che, armate di carta e penna, si mettono alla ricerca di un angolino tranquillo e silenzioso per compilare un modulo cartaceo, necessario per le pratiche doganali e di immigrazione.
Se non volete perdere tempo, potete pre-registrarvi sul sito internet Visit Japan Web prima della partenza. La procedura è completamente gratuita e, una volta ultimata, rilascia un QR code da portare con voi.
Così facendo, dopo il consueto controllo del passaporto, non dovrete far altro che scansionare il codice e sarete liberi di lasciare l’aeroporto.
Alberghi e ryokan: quali scegliere e quando prenotare
Come per i voli aerei, anche nella scelta degli alloggi il tempismo è tutto.
Se siete al primo viaggio in Giappone e volete vedere il più possibile (come darvi torto!), potreste valutare gli hotel a tre stelle vicini alle principali attrazioni del vostro itinerario o quelli meglio collegati con le stazioni di metropolitana e treni.
Io ad esempio, per ottimizzare gli spostamenti a Tokyo, ho scelto di alloggiare a due passi dalla Shinjuku Station e a Kyoto, a meno di 15 minuti dalla stazione centrale.
Per rendere l’esperienza davvero indimenticabile, ho inoltre trascorso due giorni ad Hakone, in un tradizionale ryokan, selezionato sulla base delle recensioni, dei servizi offerti (tra cui l’onsen) e della distanza dalla stazione ferroviaria di questa località da cartolina alle pendici del Monte Fuji.
Nel complesso, ho speso quasi 500 Euro (in una camera doppia con colazione sempre esclusa, tranne che a Kyoto) prenotando con 5 mesi di anticipo.
Forse sapete già che gli standard di pulizia degli hotel giapponesi sono elevatissimi. Ma secondo voi, il wc nelle camere d’albergo è davvero riscaldato, come dicono?
Nell’articolo dal titolo: Cose da vedere e fare in Giappone che in Italia non esistono scoprirete se è davvero così o se si tratta dell’ennesima leggenda metropolitana.
Carte ricaricabili e pass giornalieri per i trasporti urbani in Giappone: quanto costano
Prima di partire per il Giappone, non facevo che imbattermi in video sui social o post blog che parlavano delle carte prepagate Suica e Pasmo come delle moderne combattenti che vestono alla marinara (Sailor Moon insegna), pronte a risolvere ogni problema con un semplice gesto.
Ma andiamo con ordine e partiamo dalle presentazioni.
Pasmo e Suica sono due carte prepagate ricaricabili della durata di 10 anni, che i turisti possono acquistare esclusivamente in contanti (yen), all’arrivo in Giappone.
L’attivazione è personale e richiede un deposito cauzionale pari a 500 yen, che viene restituito al momento della riconsegna (con l’applicazione di una trattenuta pari a 220 yen).
Per ricaricarle, basta inserire le banconote nelle macchinette automatiche che ne espongono il logo, presenti nelle principali stazioni giapponesi.
Il loro utilizzo è finalizzato soprattutto a velocizzare il pagamento dei biglietti di treni (tranne gli Shinkansen e i Limited Express), metropolitana o autobus, come per i piccoli acquisti nei negozi, konbini o ristoranti.
Contrariamente a quanto si pensa però, l’utilizzo di Pasmo e Suica non garantisce sconti.
Se intendete usufruire spesso della metropolitana, potrebbe essere più conveniente l’acquisto di biglietti giornalieri a tariffe agevolate, come Tokyo Metro Card o Hakone Free Pass.
Personalmente, spostandomi molto a piedi e prendendo al massimo un paio di mezzi al giorno, non ho ritenuto opportuno comprare tessere giornaliere.
La carta ricaricabile prepagata però mi ha fatto molto comodo per evitare perdite di tempo davanti ai tornelli delle stazioni e sui bus.

Ho scelto la Welcome Suica che, a differenza della più celebre Suica, non prevede alcun deposito cauzionale o trattenuta.
È una tessera fisica (un ottimo souvenir da portare a casa), ha una durata di 28 giorni e si può acquistare comodamente presso le macchinette automatiche (incluse quelle dell’aeroporto di Haneda).
Non essendoci costi di gestione, ho preferito ricaricarla gradualmente (circa ogni 2-3 giorni), in modo da verificarne l’effettività utilità.
In definitiva, la spesa che ho sostenuto per i trasporti urbani in Giappone è stata di circa:
- 16 Euro a Tokyo,
- 25 Euro a Kyoto,
- 9 Euro per raggiungere Nara,
- 30 Euro per l’Hakone Free Pass.
Prendere il treno in Giappone: come scoprire se il Japan Rail Pass conviene davvero
Se vi mostrassi la foto di un treno giapponese e vi chiedessi quali sono le prime due cose che vi vengono in mente guardandola, sono quasi certa che mi rispondereste: la puntualità e il Japan Rail Pass.

È inutile girarci attorno, i treni in Giappone sono efficientissimi e rappresentano indubbiamente il miglior mezzo di trasporto per visitare il Paese.
Sul Japan Rail Pass invece, nutro più di un dubbio.
Molti viaggiatori e influencer consigliano a priori di attivarlo, poiché consente di viaggiare illimitatamente sui treni del Japan Railway Group.
Nell’ultimo anno tuttavia, le tariffe hanno subito un notevole aumento ed oggi ammontano a circa 300 Euro (validità 7 giorni), 485 Euro (14 giorni), 610 Euro (21 giorni).
Prima di acquistarlo pertanto, è meglio confrontare questi prezzi con i i biglietti singoli, previsti per i treni su cui intendete viaggiare in Giappone.
Per salire sullo shinkansen che copre la tratta Tokyo-Kyoto per esempio, ho speso 196 Euro (a/r) e, considerando che i mezzi locali, i rapidi, gli Express e i Limited Express hanno costi piuttosto contenuti, l’acquisto del Japan Rail Pass per me sarebbe stato solo uno spreco di soldi.
Un consiglio: le stazioni ferroviarie di Tokyo e Kyoto sono enormi e caotiche. Fate in modo di arrivare anche con 30-40 minuti di anticipo rispetto all’orario di partenza, così da essere sicuri di raggiungere il binario giusto per tempo.
I biglietti dei treni proiettile (shinkansen) sono acquistabili anche on line, a partire da 30 giorni prima della partenza.
La prenotazione anticipata del posto però, non esclude l’eventualità di stampare l’e-ticket (come è successo a me), una volta giunti in stazione.
Inconvenienti come questo spesso emergono solo all’ultimo minuto, dunque è meglio avere più tempo per gestirli senza rischiare di perdere il treno.
Quanto costa un viaggio in Giappone: assicurazione e connessione internet
Quando si pianifica un viaggio in Giappone, l’assicurazione sanitaria, anche se non è propriamente obbligatoria, va comunque sottoscritta.
Il Giappone vanta un sistema sanitario eccellente, ma le cure per i visitatori stranieri sono interamente a carico del paziente e possono avere costi molto elevati.
L’ideale sarebbe attivare una copertura con un massimale adeguato (o meglio, illimitato) per le spese mediche ed il pagamento diretto alle strutture sanitarie, l’assistenza e l’annullamento viaggio.
Sul mercato se ne trovano tantissime, anche a costi piuttosto bassi.
Io ho preferito rivolgermi alla mia compagnia assicurativa di fiducia, sostenendo una spesa di 110 Euro, con la certezza di poter contare su un consulente competente e qualificato, in caso di bisogno.
E per la connessione internet? Come per il viaggio in Turchia, anche per il Giappone ho attivato una eSIM card con Holafly (37 Euro).
Si tratta di una SIM digitale da installare direttamente sullo smartphone, senza la necessità di disinstallare la scheda principale.
La procedura di attivazione è molto semplice ed i costi variano sostanzialmente in base al Paese che si intende visitare e alla durata del viaggio.
Giappone quanto ci costi: musei, templi e ristoranti
A Tokyo ci sono decine e decine di musei, che allestiscono mostre temporanee esclusive e curate nei minimi dettagli, ma sono incredibilmente economici.
Fa eccezione il celeberrimo e super instagrammabile teamLab Borderless (costa circa 25 Euro) che, assieme al Museo Ghibli, è l’unico museo della capitale nipponica da prenotare con largo anticipo.
Nel totale, tra Tokyo e Kyoto (escludendo Hakone, dove le esposizioni museali sono comprese nell’Hakone Free Pass) ho speso 33 Euro per visitare 5 musei.
Più di 20 sono invece i templi e i santuari da cui mi sono lasciata ammaliare in tutte e quattro le tappe del mio viaggio, al costo complessivo di soli 60 Euro (rigorosamente in contanti, unica modalità prevista).
Ed il cibo? Ho deciso di lasciarlo per ultimo perché è stata la vera rivelazione del viaggio.

Un pasto tipico giapponese, come una ciotola di ramen fumante o dell’ottimo sushi preparato al momento, può costare anche 10 Euro a persona a poca distanza dal centro di Tokyo o di Kyoto.
Tra la colazione (un croissant o una fetta di torta e un cappuccino o matcha latte), un pasto principale completo e qualche spuntino comprato nei konbini, ho speso dai 240 ai 360 Euro per nutrirmi durante i 12 giorni del viaggio.
Un suggerimento: alle 20:00 davanti ai migliori locali c’è già una lunga fila di clienti affamati in attesa di entrare. Se non volete aspettare anche più di due o tre ore, giocate in anticipo e cenate attorno alle 18:00.
I templi e gli altri principali luoghi da visitare chiudono tra le 16:30 e le 17:30, dunque direi che è un ottimo orario per sedersi a tavola ed impugnare le bacchette.
È ora di fare una botta di conti: che ne dite di riepilogare tutte le voci di spesa menzionate in questo articolo?
- Voli aerei: c.a. 1.000 Euro
- Alberghi e ryokan: c.a. 500 Euro
- Shinkansen: c.a. 196 Euro
- Trasporti urbani: c.a. 80 Euro
- Assicurazione: 110 Euro
- Internet: 37 Euro
- Musei: c.a. 33 Euro
- Templi e santuari: c.a. 60 Euro
- Cibo: c.a. 240-360 Euro
- Totale: c.a. 2.300-2.400 Euro
Alla cifra finale vanno ovviamente aggiunte le spese extra come i souvenir, i tour organizzati, le visite guidate e le esperienze con i local.
È meglio stare un po’ larghi con il budget, così da non doversi trovare in difficoltà o essere costretti a rinunciare a qualcosa.
Ora che sapete quanto costa un viaggio in Giappone, vi sentiti più sereni o siete ancora intimoriti all’idea di organizzarlo da soli?
Se avete domande o dubbi, lasciate un messaggio nei commenti: sarà un piacere per me, darvi una mano a realizzare il vostro sogno.
Tutti i costi riportati in questo articolo sono indicativi e riferiti agli anni 2024-2025.