La Rocca di Vignola si erge, maestosa e imponente, esattamente a metà strada tra Bologna e Modena, dove la pianura cede il passo a morbide e silenziose colline.
Simbolo indiscusso dell’omonimo borgo attraversato dal fiume Panaro, la Rocca svetta solitaria tra i tetti rossi del centro ed il porticato, tipico di Vignola come di molti altri comuni dell’Emilia Romagna.
Rocca di Vignola: cenni storici
Non ci sono date certe in merito alla fondazione della Rocca di Vignola, tuttavia esistono notizie attendibili che ne rivelano l’esistenza già attorno all’anno Mille, grazie ad alcuni documenti dell’epoca.
Nel 1401 Niccolò III d’Este consegnò in dono a un altro signore ferrarese, Uguccione dei Contrari, il feudo di Vignola.
Quando nel 1575 la famiglia Contrari si estinse, il feudo tornò agli Estensi per soli due anni, prima di finire nelle mani della famiglia Boncompagni.
Con l’arrivo di Napoleone i Boncompagni decaddero e il feudo di Vignola fu incorporato nei domini di Francesco IV di Modena.
Attualmente il castello è gestito dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Vignola.
Visitare la Rocca di Vignola
Gli interni della fortezza
La Rocca di Vignola si presenta come una fortezza possente, che pare impenetrabile. Originariamente l’ingresso era protetto da un fossato ed un ponte levatoio, di cui oggi non rimane traccia.
Al contrario, sono ancora ben visibili le torri della Rocca:
- la Torre del Pennello, che trae il suo nome dalla forma della garitta posta sulla sua sommità, che da lontano sembrava ricordare per l’appunto, un pennello.
- la Torre delle Donne, così chiamata perché al suo interno venivano segregate le donne. È l’unica delle torri ad essere dotata di una scala capace di metterla in collegamento con tutti gli ambienti del castello.
- la Nonantola, la più antica nonché quella più ampia.
Gli ambienti del castello sono strutturati su cinque piani (inclusi i sotterranei) e secondo le ricostruzioni storiche dovevano essere così suddivisi:
- il piano terra ospitava le cerimonie e i banchetti, ovvero gli aspetti pubblici della vita di corte;
- il primo piano era occupato dagli appartamenti nobiliari;
- i piani superiori verosimilmente accoglievano la servitù, le truppe e gli ambienti di servizio.
I sotterranei
Nei sotterranei vi sono due saloni: la Sala dei Grassoni e la Sala dei Contrari. Quest’ultima, a forma di elle presenta un soffitto con volta a botte e durante la Seconda Guerra Mondiale diede rifugio a molti cittadini in cerca di riparo dai bombardamenti.
Grazie a ingenti lavori di restauro, queste sale sono state messe a disposizione di eventi o congressi e sono state intitolate alle due famiglie che hanno influito di più sulla storia della Rocca.
Oggi sono visitabili sono su richiesta.
Sala dei Leoni e dei Leopardi
Uno degli elementi che ha destato in me maggior meraviglia, sono i numerosi affreschi che decorano le pareti degli interni i quali, dopo ingenti lavori di rimessa a nuovo, oggi vengono orgogliosamente mostrati durante le visite.
Ne è un esempio il primo ambiente a cui si accede al piano terra: la Sala dei Leoni e dei Leopardi.
Questa stanza è decorata con raffigurazioni dell’impresa estense del Worbas (il leone) nonché di quella del Pardo (il leopardo), attribuita a Uguccione Contrari e vuole rappresentare così l’alleanza tra i Contrari e gli Estensi.
Sulla volta è visibile lo stemma estense (aquila con ali abbassate), mentre in cima ad una delle finestre è raffigurato lo stemma della famiglia Contrari.
Sala delle Colombe
Segue la Sala delle Colombe, arricchita da uno splendido camino, anch’esso affrescato. Le colombe che decorano le pareti si stagliano con le ali spiegate su uno sfondo rosso e blu.
Sulla volta di una delle finestre sono raffigurati il Volto di Dio , l’Annunciazione e l’Incoronazione della Vergine Maria.
Sala degli Anelli
Il nome dell’ultimo ambiente del piano terra è un chiaro riferimento alle raffigurazioni di tre anelli intrecciati che ne ricoprono per intero le pareti.
Questo simbolo caratterizzato da tre punte tra loro interconnesse e intrecciate, la cosiddetta triquetra, in età medievale indicava la Trinità.
I colori di ciascuno dei triangoli inoltre, erano un chiaro riferimento alle virtù teologali: Fede (bianco), Speranza (verde), Carità (Rosso).
Sala degli Stemmi
Una volta giunti al primo piano, si viene accolti dalla Sala degli Stemmi, che è totalmente dedicata alla famiglia Contrari.
Le pareti di questo ambiente infatti, sono interamente rivestite con l’arma inquartata, simbolo dei Contrari, posta su uno scudo e circondata da decorazioni floreali.
Sala dei Tronchi d’albero
In questo salone sono ancora ben visibili le nervature in cotto, realizzate a forma di tronchi con tanto di nodi.
Dal momento che qui è stato rinvenuto un passaggio che metteva in collegamento la Sala dei Tronchi d’albero e la Torre delle Donne, si è pensato che questa stanza fosse la camera da letto della signora del palazzo.
Sala del Padiglione
La Sala del Padiglione è detta anche Sala del Talamo poiché una delle pareti è arricchita da un ampio affresco che raffigura le nozze celebrate nel 1461, tra Ambrogio Contrari e Battistina Campofregoso, figlia del doge di Genova, Lodovico.
Sala delle Dame
Con molta probabilità questa stanza era destinata alle dame di palazzo. È infatti impreziosita da alcuni degli stemmi delle donne che sposarono i feudatari di Vignola.
Una curiosità: tra i diversi stemmi legati alle famiglie che amministrarono la Rocca di Vignola, ce n’è uno che non sembra avere a che fare con il castello: lo stemma di Pico della Mirandola, in merito al quale non pare vi siano collegamenti con la famiglia dei Contrari.
La Cappella Contrari
L’ambiente più suggestivo dell’intera Rocca di Vignola è la Cappella Contrari, completamente affrescata con episodi della storia di Cristo.
Nelle lunette sono infatti raffigurate, rispettivamente: la Resurrezione, l’Ascensione, la Pentecoste, l’Assunzione della Vergine.
Nelle vele a crociera spiccano invece le figure dei quattro Evangelisti, con altre scene della vita di Cristo, che sembrano proseguire la narrazione delle lunette.
Camminamenti
Attraverso una ripida e stretta scalinata, si accede infine ai piani superiori, i più panoramici.
Qui si trovano infatti i Camminamenti, ovvero i corridoi lungo i quali i soldati effettuavano i loro giri di ronda. Pensate che inizialmente furono costruiti senza copertura e che, solo alla fine del Cinquecento, fu aggiunta la merlatura a coda di rondine.
È possibile percorrere interamente il perimetro dei Camminamenti, che mettono in collegamento tra di loro le tre torri della Rocca di Vignola e ammirare dall’alto alcuni degli edifici più importanti del borgo, tra i quali spicca indubbiamente l’alto campanile della Chiesa intitolata ai Santi Nazario e Celso.
Come prenotare la visita alla Rocca di Vignola
Pensate che la visita a questa imponente fortezza è totalmente gratuita e può essere prenotata direttamente sul sito della Fondazione di Vignola.
In alcune fasce orarie, è inoltre possibile effettuare, sempre a titolo gratuito, la visita del castello in compagnia di una guida.
Come arrivare alla Rocca di Vignola e dove parcheggiare
Il mezzo più comodo per raggiungere la Rocca di Vignola è l’automobile. Il castello dista circa 45 minuti sia da Modena che da Bologna.
Se arrivate dalla città della Ghirlandina, vi basterà seguire la SP623 mentre se partite dal capoluogo di Regione, il percorso più veloce prevede che seguiate la SP569.
Nei pressi del castello, in via Zenzano, si trova inoltre un parcheggio molto ampio, che costeggia una delle rive del fiume. Sono certa che non avrete alcun problema a trovare un posto libero.
Un’alternativa altrettanto valida può comunque essere il treno, dal momento che la stazione ferroviaria di Vignola è ben servita dai treni regionali in arrivo da Bologna (il tempo di percorrenza è circa un’ora) e si trova a poche centinaia di metri dalla Rocca.
Cosa vedere nei dintorni della Rocca di Vignola
A soli 14 minuti dalla Rocca di Vignola potrete ammirare uno dei borghi più colorati dell’Emilia Romagna: Castelvetro di Modena.
Questo piccolo centro, insignito della bandiera arancione dal Touring Club Italiano, conserva intatto il fascino del suo passato medievale tutto l’anno, ma è durante la stagione autunnale che riesce a dare il meglio di sé.
Dovete sapere infatti che il paesaggio collinare che circonda il borgo è totalmente occupato dai filari delle viti e che durante il periodo del foliage, si trasforma in una vera e propria tavolozza dalle sfumature accese che vanno dal rosso, all’arancione fino al giallo.
Se volete sapere come pianificare la visita e cosa vedere nel centro storico della cittadina, consultate il mio articolo:
Sono certa che ne resterete ammaliati e mi raccomando, non dimenticate a casa la macchina fotografica!
5 risposte
Che meraviglia, sono davvero incantevoli questi affreschi. DI fronte ad un luogo o ad una persona fredda cerco in qualche modo di scaldare l’ambiente, non amo il freddo 😀
Davvero un luogo suggestivo ! Ne è valsa la pena andare oltre il “freddo” aspetto esterno.
Adoro questi posti! Sembrano quasi intrappolati in un tempo passato e super suggestivo!
Non conoscevo questo posto e sono felice di aver letto questo articolo perché mi hai dato un’ottima idea per un weekend fuori porta!
Mi fa piacere.