Tombe dei Re e Kato Paphos a Cipro

una delle Tombe dei Re a Paphos

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Le Tombe dei Re e il Parco Archeologico di Kato Paphos sono tra i motivi per i quali, la cittadina sulla costa sud – ovest di Cipro, è stata proclamata capitale europea della cultura per l’anno 2017 (con la città danese Aarhus).

D’altronde nell’antichità, la città di Paphos (patrimonio UNESCO dal 1980) è stata realmente la capitale dell’isola di Afrodite, poi sostituita dall’antica Salamina (i cui resti, posti all’interno di un sito archeologico, si trovano nel territorio di Cipro Nord).

Oggi, le Tombe dei Re ed il sito di Kato Paphos, costituiscono dunque le principali testimonianze del glorioso passato di questo centro abitato, ritenuto per secoli un vero e proprio ponte di collegamento tra l’Occidente e l’Oriente.

Cosa sapere prima di visitare le Tombe dei re e il Parco Archeologico di Kato Paphos

Vi suggerisco di inserire entrambi i siti archeologici all’interno del vostro viaggio a Cipro, ma meglio se in giornate diverse.

Questo perché si tratta di aree molto vaste, che richiedono circa un paio d’ore ciascuna, per essere ammirate.

Un altro aspetto da non sottovalutare inoltre, riguarda la scelta dell’orario e dell’abbigliamento.

Dovete sapere infatti che, trattandosi di scavi quasi del tutto scoperti (ad eccezione di alcuni mosaici di Kato Paphos), durante la calda estate cipriota diventa fondamentale evitare le ore centrali del giorno, per non rischiare insolazioni.

È sempre meglio indossare abiti leggeri, scarpe comode (evitate le ciabatte perché potreste inciampare), un cappellino e mettere la protezione solare.

Ho notato che il sito di Kato Paphos dispone di macchinette automatiche che distribuiscono bibite fresche ma vi consiglio comunque di portare con voi una scorta d’acqua, così da gestire le vostre necessità in assoluta autonomia.

Dal momento che Paphos si trova nel territorio della Repubblica di Cipro infine, potrete acquistare i biglietti comodamente in Euro (sia in contanti che con carta o bancomat), prima di entrare.

Per tutte le informazioni sugli orari e i giorni di apertura, consultate il sito internet del Dipartimento dell’Antichità di Cipro.

Le Tombe dei Re

Questa necropoli chiamata simbolicamente Tombe dei Re per la magnificenza dei sepolcri che ospita, è stata utilizzata per la sepoltura dei defunti durante il periodo Ellenistico e quello Tolemaico.

Si ritiene che le tombe più antiche risalgano alla fine del IV secolo a.C. mentre quelle più recenti siano da collocare nel III secolo a.C.

Il motivo per il quale sono definite reali, non deriva tanto dal fatto che accolsero i corpi di sovrani o altre personalità di spicco, ma perché si tratta di edifici imponenti e maestosi, molto simili alle tombe degli Antichi Egizi.

interni Tombe dei Re a Paphos

La struttura generale consiste essenzialmente in un dromos, un vero e proprio viale d’entrata, un atrio e camere sepolcrali con più loculi.

Una volta all’interno del sito, che conta ben 8 tombe, potrete muovervi in autonomia e aiutarvi con dei QR code, posti presso ciascun sepolcro.

Inquadrandoli con il vostro smartphone avrete modo di leggere o ascoltare (in 5 lingue diverse tra cui non figura l’italiano), alcune semplici informazioni su quanto state per ammirare da vicino.

È infatti consentito accedere all’interno dei sepolcri, prestando molta attenzione ai gradini e cercando di non sbattere la testa contro alcuni soffitti, un pò troppo bassi.

Tomba numero 1

È preceduta da alcuni gradini e presenta internamente due nicchie più piccole, che accoglievano dei bambini e cinque grandi, per gli adulti.

Le superfici interne vennero ricoperte da intonaco colorato, aggiunto anche come decorazione oltre che come rivestimento.

Tomba numero 2

Questa tomba dispone di un atrio e di un peristilio in stile dorico. L’area sepolcrale mostra due tipologie diverse di sepoltura: nicchie e tombe a pozzo.

All’entrata della camera funeraria vi è una cavità che ospitava in origine, il nome della famiglia qui sepolta.

Tomba numero 3

L’atrio è circondato da uno splendido portico in stile dorico mentre il dromos è arricchito dalla presenza di un pozzo, simbolo di passaggio dal mondo dei vivi a quello sotterraneo.

L’acqua inoltre garantiva la purificazione del corpo, motivo per il quale il loculo è stato collocato subito a destra del pozzo.

io all'interno del sito archeologico delle Tombe dei Re

Tomba numero 4

Questo sepolcro è preceduto da una scalinata costituita da ben 13 gradini. Ancora una volta a colpire immediatamente il visitatore è il cortile porticato, con colonne in stile dorico.

La presenza di un atrio colonnato era un espediente per replicare l’architettura tipica delle case cittadine, poiché si riteneva che vi fosse un’altra vita, dopo la morte.

Tomba numero 5

Il cortile di questa tomba è circondato da 12 pilastri, che sostituiscono le colonne viste nei sepolcri precedenti.

Se a nord del dromos c’è il sepolcro vero e proprio, a sud invece vi è la camera in cui si svolgevano i rituali legati alle offerte funerarie.

In totale, la tomba numero 5 occupa ben 390 metri quadri e, a differenza delle altre, colloca il pozzo nel bel mezzo dell’atrio.

Una curiosità: in età medievale parte della struttura funebre fu distrutta per costruire una fornace, adoperata per la produzione di ceramica.

particolare delle Tombe dei Re a Paphos

Tomba numero 6

Pensate che il dromos di questa tomba misura ben 20 metri ed è il più lungo mai scoperto a Cipro!

Vi sono due sepolcri davanti al pozzo, a cui si accede tramite una scalinata e un altare votivo destinato alle offerte.

I loculi sono quattro e originariamente erano delimitati da un muro, su cui vennero dipinte delle porte.

Tomba numero 7

La tomba numero 7 (che per un periodo fu persino trasformata in una chiesa) presenta anche uno spazio occupato da un ossario, oltre al pozzo e a ben due camere sepolcrali.

Tomba numero 8

L’ultimo sepolcro è uno dei più interessanti in assoluto, poiché mostra alcune peculiarità assenti nelle tombe viste prima.

Vi è infatti una roccia rettangolare, alla base della quale sono state realizzate le camere sepolcrali.

Gli archeologi qui hanno rinvenuto alcune statue di marmo, che raffigurano molto probabilmente delle aquile, il simbolo dei Tolomei.

In alternativa, qualora fossero dei falchi, starebbero invece ad indicare la divinità egizia Horus, che secondo l’antica civiltà del Nilo fungeva da traghettatore delle anime verso gli Inferi.

Dove si trovano le Tombe dei Re e come arrivare

Il sito archeologico delle Tombe dei Re si trova appena fuori dal centro abitato di Paphos, lungo Tombs of the Kings Avenue.

Per questo, vi consiglio di raggiungerlo in automobile, approfittando del parcheggio gratuito antistante l’ingresso.

Non sarà difficile orientarvi all’interno del parco, delimitato su un lato (dove si trovano le tombe 6 e 7) da un’enorme resort e su un altro da una passeggiata pedonale, che percorre questo tratto di costa per confluire a Venus Beach.

Tombe dei Re nei pressi di Paphos

Sito archeologico di Kato Paphos e l’antica Nea Paphos

Prima di cominciare la visita del sito archeologico di Kato Paphos, occorre fare alcune precisazioni.

Quest’area è così chiamata perché collocata all’interno del centro abitato di Paphos, o per meglio dire nella parte inferiore della città, detta Kato Paphos e contrapposta a Ktima, la città superiore.

È questo il cuore pulsante della città, dove si trovano i principali luoghi di interesse e dove un tempo sorgeva Nea Paphos (letteralmente, Paphos Nuova).

Fondata alla fine del IV secolo a.C., dunque essenzialmente contemporanea alle prime aree sepolcrali delle Tombe dei Re, Nea Paphos divenne quasi subito uno dei porti principali del regno dei Tolomei.

A partire dal II secolo a.C. fu quindi nominata capitale di Cipro e tale rimase anche dopo l’arrivo dei Romani nel 30 a.C.

Kato Paphos: un parco archeologico a cielo aperto

Kato Paphos è un vero e proprio parco archeologico a cielo aperto.

Dovete sapere che una parte dei monumenti storici è custodita all’interno di un’area di scavi ben definita e accessibile acquistando un biglietto d’ingresso.

Allo stesso tempo però, vi sono diversi punti d’interesse storico dislocati all’interno del centro abitato e visitabili gratuitamente.

Per farvi un’idea, potrà tornare decisamente utile la mappa che riceverete presso la biglietteria, all’ingresso del sito.

Questa infatti, tratteggia un perimetro che ingloba anche i monumenti che si trovano all’esterno delle recinzioni ma all’interno di Kato Paphos.

Pensate che, per mettere in collegamento queste due diverse anime dell’antico passato cittadino, è stata persino creata una passerella pedonale sopraelevata.

In questo modo, oltre ad ammirare parte del sito dall’alto, raggiungerete agevolmente il Teatro ellenistico – romano e gli altri antichi edifici cittadini posti al di fuori del parco.

Cominciamo!

I mosaici di Nea Paphos

Il pezzo forte del parco archeologico di Kato Paphos sono degli splendidi mosaici che, da soli, valgono ampiamente il costo del biglietto.

Sono stati scoperti per caso nel 1962 da un contadino, che stava coltivando il suo terreno, quando si è imbattuto in queste antichissime decorazioni musive pavimentali.

Casa di Aion

Il primo ritrovamento a cui si accede partendo dall’ingresso del sito è la Casa di Aion, risalente al III – V secolo a.C.

Include essenzialmente il salone d’ingresso del palazzo, decorato con figure geometriche e floreali.

Quindi si passa alla camera principale, il cui pavimento si presenta decorato con scene di origine mitologica e culmina nella parte centrale con Aion, la personificazione del tempo.

mosaico Casa di Aion a Paphos
Casa di Teseo

Il mosaico della Casa di Teseo, dimora risalente al II – IV secolo a.C. è uno dei più belli che io abbia mai visto, e non solo a Paphos.

La figura dell’eroe greco che ha sconfitto il Minotauro grazie all’aiuto di Arianna, è immediatamente riconoscibile e occupa il centro della decorazione, affiancato dagli altri personaggi del mito e dalla personificazione di Creta e del Labirinto.

dettaglio del mosaico di Casa di Teseo

Pensate che nel complesso, la Casa di Teseo occupa una superficie di 9.600 metri quadri, organizzati in ben 100 stanze.

Prima di proseguire, soffermatevi ad ammirare il mosaico che raffigura il primo bagno di Achille, probabilmente collocato sul pavimento di uno degli ingressi principali dell’abitazione.

Nonostante parte della decorazione sia danneggiata, si riesce a scorgere la figura del neonato Achille e di sua madre Teti.

Casa di Orfeo

È una dimora tipicamente romana risalente al II secolo d.C.

Ne sono tornati alla luce alcuni mosaici, tra i quali la raffigurazione di Ercole nella sua prima fatica, ovvero l’uccisione del leone di Nemea e una vasta decorazione che illustra Orfeo intento a suonare la lira attorniato da diverse figure animalesche.

Casa di Dioniso

Preparatevi alla meraviglia perché state per accedere alla Casa di Dioniso, la più estesa collezione di mosaici mai rinvenuta in un’abitazione all’interno del sito.

Questa abitazione è stata realizzata alla fine del II secolo a.C. e distrutta, molto probabilmente da un terremoto, nella prima metà del IV secolo a.C.

Occupa un’area di ben 2.000 metri quadri di cui 556 metri quadri sono interamente ricoperti da mosaici!

La prima decorazione pavimentale che si può ammirare in realtà non è un mosaico vero e proprio ma è un’opera, collocata nell’età ellenistica, realizzata con ciottoli e dedicata al mostro marino della mitologia greca: Scilla.

Tra gli altri mosaici, vi segnalo: la personificazione delle Quattro Stagioni ed il Ratto di Ganimede, oltre a decorazioni dai motivi geometrici e illustrazioni di scene di caccia.

Ratto di Ganimede a Paphos

Sono certa che ne resterete assolutamente affascinati.

Agorà, Asklepeion e Odeon

Oltrepassate le antiche abitazioni impreziosite da mosaici pavimentali, si giunge in quello che doveva essere il nucleo di Nea Paphos, costituito essenzialmente da tre elementi:

  • Agorà, la piazza centrale della città, realizzata attorno II – III secolo a.C.;
  • Asklepeion, ovvero il santuario di Asclepio, affiancato da un centro destinato alla cura degli ammalati;
  • Odeon, teatro d’età ellenistico – romana, attualmente allo studio degli archeologi.
Faro

Il faro di Paphos spicca proprio alle spalle dell’antico Odeon. Risale al 1888 e fu installato dal governo britannico per agevolare la navigazione delle imbarcazioni verso il porto cittadino.

faro di Paphos dietro l'Odeon

Tutt’ora funzionante, non è visitabile internamente ma, grazie ad una scala esterna, è possibile guadagnare una posizione alquanto favorevole per scatti panoramici della costa di Paphos.

Castello Saranta Kolones

Il Castello Saranta Kolones (letteralmente: Quaranta Colonne, quanti sono i pilastri rinvenuti) venne fatto erigere dalla famiglia Lusignano ed ebbe vita breve.

Fu completamente raso al suolo da un terremoto nel 1222 e oggi non ne rimangono che pochi resti.

Castello Saranta Kolones a Paphos
Teatro ellenistico – romano

Uscite attraverso i tornelli, posti lungo la recinzione che delimita l’antico parco archeologico e salite sulla passerella pedonale, così da arrivare in pochi minuti dinanzi al Teatro ellenistico – romano, considerato il più antico dell’isola.

Venne costruito dai Tolomei attorno al 300 a.C. presso un’altura, denominata Fabrica.

Il motivo per il quale è così vicino ad abitazioni private, villette ed hotel è che qui gli scavi sono iniziati solo da pochi anni.

Per ammirarlo nella sua interezza, vi consiglio di raggiungerne la parte più alta, così da riuscire a scattare anche qualche foto.

Catacombe Agia Solomoni

Percorrete a piedi Agias Kyriakis e svoltate a destra su Apostolou Pavlou Avenue. Non potrete non notare un albero quasi totalmente ricoperto da brandelli di stoffa.

In realtà si tratta di panni votivi lasciati qui per commemorare la scomparsa di sette fratelli, martirizzati attorno al 174 a.C.

Agia Solomoni, da cui questo luogo prende il nome, era la madre dei giovani, santificata in seguito al loro sacrificio.

Basilica di Chrysopolitissa

Lasciatevi Apostolou Pavlou Avenue alle spalle e imboccate Pafias Afroditis fino ad intravedere la cupola della Basilica di Chrysopolitissa.

Prima di entrare nell’edificio sacro costruito nel XIII secolo nel luogo anticamente occupato da un’antica basilica cristiana, vi consiglio di soffermarvi sul cortile esterno.

L’intera area è infatti attraversata da passerelle (purtroppo al mio arrivo erano inagibili) così da consentire ai visitatori di ammirare da vicino le decorazioni musive pavimentali.

Basilica di Chrysopolitissa a Paphos
Pilastro di San Paolo

Si narra che presso questo pilastro, collocato a poca distanza dalla Basilica di Chrysopolitissa, San Paolo sia stato fustigato dal console Sergio Paolo, per aver cercato di convertirlo al Cristianesimo, nel 45 d.C.

Cosa fare dopo la visita alle Tombe dei Re e a Kato Paphos

Non ho dubbi su cosa consigliarvi di fare al termine del vostro tour storico – archeologico delle Tombe dei Re e di Kato Paphos. È arrivato il momento di concedervi un pò di sano relax presso una delle baie dorate che caratterizzano le coste isolane.

Prima di indossare il costume da bagno, consultate il mio articolo dedicato a:

Sono certa che vi ammalieranno a tal punto che non saprete quale raggiungere per prima!

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8 risposte

  1. Non sapevo dell’esistenza di queste tombe, ma penso che una visita in questi luoghi debba essere affascinante. Alcune delle foto mi hanno fatto ricordare dei templi egizi che ho visto durante la crociera sul Nilo.

  2. Ci sono stata il giorno dopo del mio arrivo e ho visitato prima Kato Paphos e poi le Tombe dei Re: davvero un’esperienza straordinaria che ho molto apprezzato nonostante il caldo torrido! Sono anche riuscita a vedere la fauna locale e scattare delle belle foto!

  3. I mosaici sono davvero spettacolari!!! Stavo facendo un pensierino a Cipro avendo un po’ di ferie a settembre (sono appassionata di archeologia e misteri, pensa che ho scoperto Kato Paphos, ma ho dovuto rimandare… Sicuramente ci sarà occasione più avanti! Bello e ben dettagliato l’articolo, me lo salvo e mi tornerà utile più avanti!

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