Il sito archeologico di Efeso è l’attrazione turistica più visitata della Turchia.
Stando a quanto dichiarato dal Ministero della Cultura e del Turismo, sono ben 1,4 milioni le persone che hanno raggiunto nel 2024 le rovine di una delle città antiche meglio conservate al mondo, patrimonio UNESCO da quasi un decennio.
Efeso: breve storia del sito archeologico più visitato della Turchia
Le prime tracce di insediamenti umani ad Efeso risalgono alla fine del VII millennio.
Il nucleo abitativo, all’epoca affacciato sul Mar Egeo, nel XI secolo a.C. venne conquistato da coloni della Grecia continentale e si espanse attorno al Tempio di Artemide, sul versante settentrionale del Monte Panayirdag.
Nel 546 a.C. circa la città finì sotto il dominio di Ciro il Grande, re dei Persiani, che terminò nel nel 334 a.C. con l’arrivo di Alessandro Magno, celebrato dalla popolazione come un eroe liberatore.
Lisimaco, uno dei suoi successori, spostò i confini verso la collocazione attuale e costruì la prima cinta muraria, lunga 9 chilometri.
Il centro abitato venne sostanzialmente diviso in due parti, separate dalla Via dei Cureti.
Nella Città Bassa trovavano spazio il Mercato Commerciale, il Teatro e lo Stadio, mentre la Città Alta, il vero centro politico di Efeso, ospitava l’Agorà Alta, il Pritaneo e il Bouleuterion.
Dopo la morte del re di Pergamo Attalo III (133 a.C.), Efeso divenne la capitale della provincia romana dell’Asia e si arricchì di imponenti e magnifici edifici civili.
L’accesso al mare le garantì un ruolo centrale nei commerci tra Oriente ed Occidente: era il porto più importante del Mediterraneo.
L’apostolo Paolo predicò ad Efeso tra il 52 ed il 55 d.C., prima di proseguire la sua attività di evangelizzazione a Corinto.
La città mantenne una posizione di primo piano anche durante la riorganizzazione dell’Impero di Diocleziano (284-305 d.C.).
A partire dal 230 d.C., a causa di diversi terremoti ed incursioni nemiche, cominciò un periodo di declino economico.
Nell’890 d.C. Efeso perse definitivamente la sua supremazia, in favore di Samo e di Smirne.
Dopo il progressivo abbandono della popolazione, l’insediamento confluì tra i possedimenti dei principi selgiuchidi, a cui nella metà del XV secolo subentrò la dinastia ottomana.
Mappa del sito archeologico di Efeso in Turchia: cosa vedere
Durante l’alta stagione il sito archeologico di Efeso è davvero molto affollato.
Ve ne accorgerete ancora prima di entrare, quando sarete costretti a restare in fila a lungo a bordo dell’auto, chiedendovi perché quel giorno non siete andati al mare.
Mi raccomando, però: non fate inversione di marcia ma abbiate pazienza e resistete, ne vale davvero la pena.
Una volta giunti all’ingresso principale (dista qualche minuto a piedi dai parcheggi), vi troverete al cospetto di enormi pullman turistici (ne ho contati circa 40 al mio arrivo).
Superateli e, dopo una rapida occhiata alle bancarelle di souvenir, avanzate verso la biglietteria e varcate finalmente la soglia del sito.
Visitare il sito archeologico di Efeso: l’Agorà Superiore, Via dei Cureti e il Tempio di Adriano
Preparatevi ad un’incredibile passeggiata nella storia.
Uno dei primi edifici in cui vi imbatterete è l’Odeon, antica sede del parlamento.
Arriverete poi all’Agorà Superiore, di forma rettangolare, cuore politico della città. Nelle sue vicinanze si intravedono i resti del Pritaneo, che custodiva la fiamma sacra di Efeso ed il Tempio che Domiziano dedicò al padre Vespasiano.
Imboccate la Via dei Cureti. Durante l’età imperiale questa arteria lunga 210 metri era interamente rivestita in marmo e dotata di portici, dietro i quali si aprivano le botteghe.
Concedetevi una sosta dinanzi al Tempio di Adriano, donato nel 118 d.C. da un ricco cittadino e alle Terme di Scolastica, che devono il loro nome a colei che ne finanziò la restaurazione nel V secolo.
Biblioteca di Celso: il monumento più fotografato del sito archeologico di Efeso
Esattamente all’incrocio tra le due strade principali di Efeso, si staglia il monumento simbolo del sito archeologico: la Biblioteca di Celso.
L’imponente facciata a due piani dell’edificio eretto da Gaio Giulio Aquila tra il 110 ed il 135 d.C. in memoria di suo padre Celso Polemeano (sepolto sotto il muro occidentale), è letteralmente presa d’assalto dai turisti alla ricerca del selfie perfetto.
Quelle che vedete all’interno di nicchie sono le copie di quattro statue, che rappresentano le personificazioni delle virtù intellettuali.
La biblioteca conteneva 12.000 pergamene, distrutte dai goti durante l’invasione del 262 d.C.
Domus Terrazzate: un tesoro nascosto nel cuore di Efeso
Tra le più grandi scoperte che ho fatto durante la visita al sito archeologico di Efeso in Turchia, vi sono indubbiamente le Domus Terrazzate.
Queste antiche case romane dalle pareti splendidamente affrescate si trovano a pochi metri dalla Biblioteca di Celso, eppure vengono praticamente ignorate dalla maggioranza dei turisti.
So che può sembrarvi incredibile ed effettivamente stentavo a crederci anche io, mentre mi muovevo completamente da sola, tra un livello e l’altro dell’edificio, tuttora oggetto di scavo.
È vero che, per accedere alle Domus Terrazzate è necessario un biglietto separato, ma forse molti non sanno che ai possessori del MuseumPass (Türkiye e-card e The Aegean e-card), non è richiesta alcuna ulteriore spesa.
Su tre terrazzamenti alle pendici del monte Koressos, precedentemente occupati da un cimitero, durante l’età ellenistica (200 a.C.) vennero costruite sei abitazioni con ingresso autonomo.
Nella prima età imperiale romana (20 d.C.) gli ambienti, che disponevano di riscaldamento a pavimento e del necessario approvvigionamento idrico grazie ad un sistema di canali, si affacciavano su un cortile a peristilio.
Dopo il terremoto del 270 d.C., l’area rimase disabitata e sui ruderi delle case originarie vennero costruite nuove e più modeste dimore.
Domus Terrazzate di Efeso: il percorso di visita
Visitare le Domus Terrazzate di Efeso vuol dire camminare all’interno di un cantiere ancora aperto, procedendo lungo passerelle e gradinate trasparenti, con l’ausilio di pannelli informativi (in turco, inglese e tedesco).
Per conservare le pitture occorrono restauri frequenti, che vengono condotti a porte aperte, davanti allo sguardo curioso dei turisti.
Godetevi il percorso con calma, anche perché si tratta dell’unico luogo al coperto nell’intero sito di Efeso.
Prima di guadagnare l’uscita, intrattenetevi per una tappa fotografica davanti a:
- la Sala dei Marmi, un elegantissimo salone dagli arredi marmorei, destinato ai banchetti;
- la Basilica, con abside a volta a botte;
- la Sala delle Muse, con i mosaici pavimentali e gli affreschi sulle pareti splendidamente riportati alla luce.
Non trovate anche voi che siano assolutamente magnifici?
Via Marmorea e Via Arcadiana: quattro passi nella storia di Efeso
Mentre la Via Marmorea collegava l’Agorà Inferiore al Teatro Grande, costruito sfruttando la naturale pendenza del terreno, la vicina Via Arcadiana (deve il nome all’imperatore bizantino Arcadio che la ristrutturò nel V secolo) si protraeva fino alle Terme del Porto e al Gymnasium.
Seguendo la segnaletica, arriverete alla Chiesa di Maria, sede del terzo concilio ecumenico, voluto dall’imperatore Teodosio II nel 431 d.C.
Una curiosità: a circa 9 chilometri da qui si trova quella che, secondo la tradizione, fu la casa in cui la Vergine Maria (Meryem Ana Evie) trascorse il resto dei suoi giorni, in seguito alla morte di Gesù Cristo.
Fu riscoperta nel 1891, restaurata e aperta al pubblico.
Cosa vedere dopo la visita al sito: il Museo Archeologico di Efeso
A pochi più di 3 chilometri dal sito turco, nel cuore della cittadina di Selçuk, si innalza il Museo Archeologico di Efeso (l’ingresso è compreso nel MuseumPass).
L’allestimento è organizzato secondo sezioni tematiche ed espone reperti provenienti dalle Domus Terrazzate e da altri edifici dell’antica città.
Accanto alla raffinata statua in marmo di Marco Aurelio (II secolo d.C.), spiccano le due raffigurazioni della dea Artemide, una statuetta di Priapo (molto fotografata, come immaginerete), il fregio del Tempio di Adriano, alcuni resti del Monumento dei Parti (situato nelle vicinanze della Biblioteca di Celso).
Il mio consiglio è quello di esplorare il Museo di Efeso dopo la visita al sito archeologico. Il tour, che potrete svolgere autonomamente, non vi impegnerà più di un’ora o un’ora e mezza al massimo.
Se non avete troppa fretta di rientrare, raggiungete quello che resta del Tempio di Artemide, annoverato tra le sette meraviglie del mondo antico e situato a poco meno di due chilometri da qui.
Era stato eretto su di un tempio preesistente, dedicato a Cibele, ma venne distrutto quasi completamente e privato di gran parte dei suoi elementi architettonici costitutivi.
La stessa sorte del resto, toccò alla Basilica di San Giovanni, nel cuore di Selçuk.
Realizzata nel luogo della sepoltura dell’apostolo Giovanni, a causa degli assalti nemici fu in gran parte rasa al suolo.
Informazioni pratiche per la visita: durata, costo del biglietto e cosa portare
Potreste impiegare dalle due alle tre ore per completare la visita al sito archeologico di Efeso. La durata è estremamente variabile e condizionata dalle temperature.
Dovete sapere infatti che, ad eccezione delle Domus Terrazzate, l’intero percorso si svolge sotto il sole, motivo per il quale consiglio di portare acqua fresca, coprirsi con un cappellino e cospargersi frequentemente di crema solare.
Procedete adagio perché in alcuni punti la pavimentazione di marmo, liscia e levigata, può risultare scivolosa.
Quanti preferiscono evitare le ore più calde, possono considerare l’idea di arrivare qui all’apertura (ore 08:00) oppure dopo il tramonto (il sito chiude alle 22:30 e l’ultimo ingresso è alle 21:30).
Il biglietto standard ha un costo di 40 Euro (a cui sarebbero da aggiungere 15 Euro per accedere alle Domus Terrazzate) ma, se avete intenzione di visitare altri siti archeologici o musei turchi, l’opzione migliore resta il MuseumPass.
Questa soluzione cumulativa consente di accedere ai musei e ai siti storici turchi, risparmiando tempo e denaro.
Dove si trova il sito archeologico di Efeso in Turchia e come arrivare
Il sito archeologico di Efeso si trova nell’entroterra della Turchia occidentale, ad una decina di chilometri dal Mar Egeo.
Se non volete essere costretti a guidare per più di 5 ore, dopo essere atterrati ad Istanbul vi conviene salire su un volo interno per Smirne.
Da qui occorrono solo 45 minuti per arrivare ad Efeso (le strade sono larghe ed in buono stato).
Decidere di fermarsi a Smirne è un’ottima scelta anche per chi vuole visitare Pamukkale, la celebre collina di travertino bianchissimo, nota per le sue acque termali. Scoprite perché dovete assolutamente farci un salto!
Chi non ha intenzione di noleggiare un’auto, può spostarsi con i mezzi pubblici.
Selçuk è servita quotidianamente da treni (da Smirne) e autobus (da Istanbul, Smirne, Denizli, Kusadasi, Sirince). Una volta a destinazione, si può proseguire in taxi fino all’ingresso del sito.
Prendere parte ad un tour organizzato in compagnia di una guida infine, resta una valida alternativa per chi non ama l’organizzazione fai da te.
Cosa vedere nei dintorni: il villaggio turco che sembra uscito dal musical Mamma mia!
Avete deciso di alloggiare a Smirne e, dopo aver visitato il sito archeologico di Efeso, vi è venuta voglia di inserire una giornata al mare nel vostro viaggio in Turchia?
A circa un’ora dalla città si estende una lingua di terra e sabbia, vicinissima all’isola greca di Chio, sulla sponda opposta dell’Egeo.
È qui che si trova Alaçati, una località turistica frequentata soprattutto da Turchi, che sembra uscita dal musical Mamma mia!
Se non mi credete, incamminatevi fino a Kemalpasa Caddesi e guardatevi attorno: mulini a vento, case basse dalle pareti bianche e blu, bouganville profumate che spuntano da ogni dove.
I vicoli pullulano di b&b, negozi di artigianato, caffè e ristoranti alla moda.
Terminata la passeggiata, salite in auto, spostatevi in direzione del porticciolo della vicina Çesme e sgranchitevi le gambe lungo Inkilap Kaddesi.
Arrivati al castello cittadino, costruito nel 1508 dall’imperatore ottomano Beyazit II, visitate il piccolo museo (espone reperti rinvenuti sul territorio ed è incluso nel MuseumPass) al suo interno.
Percorrendo gli antichi camminamenti di ronda, ammirerete dall’alto l’intera baia.
La spiaggia più rinomata della penisola è nota come Altinkum Beach e dista 15 minuti dal castello di Çesme.
Il litorale è quasi interamente occupato dagli ombrelloni ma l’acqua è limpida e freschissima, sarà impossibile resistere alla tentazione di tuffarsi.
13 risposte
Ricordo ancora l’emozione incredibile di trovarmi a camminare sull’acciottolato di Efeso, calpestato anche da San Paolo prima di me. Incredibilmente non ho memoria delle Domus terrazzate (forse non erano disponibili al momento della mia visita) e trovo che siano bellissime. Hai fatto proprio bene a godertele lontano dalla folla concentrata sulle foto alla biblioteca. Sempre molto utili le tue info pratiche
le Domus Terrazzate sono una vera chicca. Un motivo per tornare ad Efeso.
Un altro posto magnifico da aggiungere alla lista delle cose da vedere in Turchia. L’unica cosa che mi spaventa un po’, oltre alla folla, è il caldo, ma in effetti la possibilità di visitare il sito al mattino presto o dopo il tramonto mi sembra una buona soluzione. Ottimo il suggerimento finale per una giornata al mare e un tuffo nell’acqua fresca!
Pare che al momento, la proposta sperimentale di tenere il sito aperto fino a tarda sera, stia dando gli effetti sperati. Chissà che non diventi una consuetudine.
Un altro meraviglioso sito da riuscire a vedere durante il mio viaggio in Turchia. Spero di far rientrare tutto nei sei giorni stabiliti e soprattutto che non ci siano condizioni meteo proibitive nel mese di marzo, che possano impedire la visita.
Te lo auguro.
Andare in questa zona della turchia e non vedere Efeso sarebbe un vero peccato, brava che hai dato ottimi consigli per visitare al meglio questa meraviglia
Ho visitato Efeso due volte, ormai parecchi anni fa, ma non ricordo che il biglietto costasse così tanto! Entrambe le volte ci sono stata d’estate, temevo che il caldo sarebbe stato più insopportabile, invece per fortuna era secco e ventilato. Certo andarci dopo il tramonto dev’essere più piacevole…
Il motivo del rialzo dei prezzi è che da qualche tempo la Turchia ha un tasso di inflazione molto elevato.
Efeso è uno dei luoghi cardine dell’archeologia europea e mediorientale e sicuramente una delle città antiche più importanti e valevoli: hai fatto bene a visitarla e vedo che ne vale davvero la pena!
Ho studiato Efeso per l’esame di archeologia delle province romane e ho sempre sognato di visitarla, ma purtroppo ancora non ci sono riuscita. Grazie per questa visita virtuale!
La Turchia è nella mia lista dei desideri. Sogno di fare un viaggio in auto on the road alla scoperta di questo Paese meraviglioso e devo ammettere che dopo aver letto questo articolo ho ancora più voglia di visitarlo!
Me ne sono innamorata.