JHD Dunant Hotel: dove design fa rima con accoglienza

questa esperienza presso il JHD Dunant Hotel è stata davvero splendida. Una location d'eccezione

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Avere l’opportunità di soggiornare in una location esclusiva come il JHD Dunant Hotel di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, mi ha fatto sentire davvero una persona fortunata almeno per due motivi, che voglio subito puntualizzare.

Innanzitutto perchè non avrei potuto desiderare struttura migliore per inaugurare il mio primo blogtour con la community Travel Blogger Italiane, di cui faccio orgogliosamente parte.

In secondo luogo perchè il nome di questo albergo, dalla raffinata pronuncia d’oltralpe, si ispira al vincitore del primo Premio Nobel per la pace, l’imprenditore e filantropo svizzero Jean Henry Dunant.


Chi era Henry Dunant

Noto semplicemente come Henry (Ginevra 1828 – Heiden 1910), fin da piccolo Dunant venne avviato a valori quali l’altruismo e l’attenzione ai più deboli, poiché sia sua madre che suo padre lavoravano a stretto contatto con malati, poveri, orfani.

Lasciò presto gli studi ma continuò a seguire la tradizione calvinista della sua famiglia, non tanto sui libri quanto nella pratica, facendo visita ai detenuti e occupandosi di tematiche quali l’abolizione della schiavitù.

Con gli affari però, fu tutt’altro che fortunato. Dopo aver ottenuto dal governo di Napoleone III un appezzamento di terra in Algeria, fondò una società coloniale e cominciò a costruire il primo edificio di un progetto più ampio che avrebbe dovuto terminare, con la costruzione di numerosi villaggi.

Ma così non fu. Non riuscendo a controllare le spese, Dunant decise di rivolgersi direttamente all’imperatore di Francia, per evitare di essere irrimediabilmente travolto dai debiti.

In quel periodo, nel giugno 1858, l’imperatore si trovava però sul campo di battaglia, in territorio italiano.

Dunant non si perse d’animo e, con l’unico obiettivo di perorare la sua casa, attraversò alcuni tra i luoghi più segnati da quella seconda guerra d’indipendenza, che vedeva contrapposti austriaci da un lato e franco-piemontesi dall’altro.

Tale fu l’orrore che caratterizzò i continui e feroci combattimenti tra i due eserciti, da colpire nel profondo Henry Dunant.

Arrivò a Castiglione delle Stiviere il 25 Giugno 1859, subito dopo la sanguinosa battaglia di Solferino, e vi rimase per alcuni giorni, assistendo così alle prime cure che la popolazione locale rivolse ai tanti soldati in difficoltà.

Fu allora che decise di creare la Croce Rossa, intesa come un corpo di volontari che assistono tutti coloro che necessitano di aiuto, indipendentemente dallo schieramento militare, dai colori delle divise o da quelli delle bandiere.

Il libro nel quale raccolse le terribili scene di strazio e di dolore, chiamato Un souvenir da Solferino, scosse le coscienze di molti ed è ancora oggi considerato il suo capolavoro.

Purtroppo però non riuscì mai a risollevare i suoi affari e dovette dichiarare bancarotta.

Scomparve dalle scene pubbliche e si nascose ad Heiden, dove morì nel 1910.

la statua di Henry Dunant nei pressi di Solferino dove si svolse la battaglia che lo ispirò per la creazione della Croce Rossa

Alloggiare al JHD Dunant Hotel:
un viaggio tra storia, arte e design

Solitamente quando si pensa ad una struttura dall’arredamento moderno ed eclettico, se non se ne coglie il senso profondo immediatamente, ci si sente quasi fuori posto.

Ma non al JHD Dunant Hotel.

L’albergo, situato a soli 13 chilometri dal lago di Garda, ha fatto proprio il progetto Zero Stelle, basato sull’idea che il numero di stelle collocato sulle insegne di grandi e piccoli hotel, non ne determini la qualità.

Spetta soltanto agli ospiti pronunciarsi sulla bontà dei servizi ricevuti ed esprimere il proprio giudizio, al termine del soggiorno.

La reception dell’albergo

Dopo un primo e curioso sguardo all’ambiente esterno, dove spicca l’installazione di un enorme serpente di colore giallo che indica agli ignari visitatori l’ingresso dell’hotel, sono giunta davanti al bancone rosso della reception.

Un pò inaspettatamente mi è stato chiesto se, rispetto alla camera che mi era stata assegnata, avrei preferito sceglierne un’altra, potendo selezionarla tra le 78 stanze messe a disposizione dall’hotel, una diversa dall’altra.

Sarà stato il sorriso unito alla gentilezza della receptionist, sarà stato l’entusiasmo per l’avventura che mi apprestavo a vivere con le altre travel blogger italiane, ma questa prima accortezza mi ha messo davvero a mio agio.

E avrei capito poco dopo che la mia intuizione non era affatto sbagliata.

La forza della struttura è l’accoglienza.

Con queste parole, il direttore dell’albergo, Alessandro Parisi, che ho avuto il piacere di incontrare personalmente, ha sottolineato come l’intero staff del JHD Dunant Hotel lavori come un buon team, dove l’accoglienza ha un ruolo preponderante.

Pensate che persino le divise, eleganti camicie bianche arricchite da dettagli in nero, sono state introdotte a seguito della segnalazione di alcune dipendenti della reception, le quali volevano dare un tocco di glamour che fosse in linea con gli interni dell’hotel.

Vecchie valigie accatastate, antichi armadi tagliati a metà e appesi alle pareti come fossero dei quadri e quel vecchio pianoforte, al cui leggio giaceva uno spartito de Il Barbiere di Siviglia, questi gli elementi di arredo collocati negli ambienti del piano terra, splendido set per delle foto dal ricercato effetto vintage.

Una curiosità: il serpente giallo rivolto verso l’ingresso dell’albergo è un’opera di Ermanno Preti, autore di numerose installazioni artistiche presenti in diversai ambienti del JHD Dunant Hotel, e sta ad indicare il culmine del processo salvifico che, dopo molte peripezie, conduce dalla dannazione alla salvezza.

uno degli elementi di arredo che mi hanno colpito maggiormente è questo vecchio pianoforte ristrutturato e posto nei pressi della reception del JHD Dunant Hotel

I 3 piani del JHD Dunant Hotel

Se ci si colloca all’ingresso dell’albergo e si volge lo sguardo verso l’alto, è possibile scorgere alcune scritte al neon, disposte ciascuna su uno dei piani, ad indicare che le stanze che qui sono disposte, costituiscono (cito testualmente):

la continuità del suo grande pensiero

Si tratta di un chiaro riferimento al fatto che dei 3 piani dell’albergo, ciascuno è dedicato ad un momento preciso della vita di Henry Dunant.

Il primo piano (stanze 9 – 32) è un chiaro richiamo alla vita del filantropo, di cui vengono evidenziati il credo religioso e i valori della giovinezza vissuta a Ginevra.

Il secondo invece (stanze 33 – 56), celebra gli insuccessi di Dunant nei territori africani.

Significativo è, l’ampio angolo allestito con divanetti in pietra e cuscini colorati dalle fattezze che ricordano l’Africa mediterranea, così come gli altri elementi di arredo.

Si tratta di un chiaro riferimento alle imprese fallimentari condotte prevalentemente in Algeria e Tunisia.

Il terzo piano infine (stanze 57 – 78) è dedicato alla creazione della Croce Rossa, a cui Dunant si dedicò dopo i sanguinosi eventi di Solferino. Se siete curiosi di scoprire qual è l’installazione rappresentativa di questo ambiente dell’hotel, resterete davvero sorpresi perchè si tratta di un’opera in movimento.

Non potevo credere ai miei occhi quando, uscita dall’ascensore per raggiungere la mia camera, posta proprio al terzo piano, mi sono ritrovata in un parco di altalene di legno.

Secondo voi, sarò mai stata capace di resistere alla tentazione di cullarmi nell’aria, come amavo fare da bambina?

Certo che no. Ben presto mi sono accorta inoltre che alle mie spalle, su una delle pareti, campeggiavano le sagome multicolori e fluorescenti dei soldati coinvolti nella battaglia di Solferino.

Che opera d’arte affascinante, che esposizione evocativa!

Un consiglio: se, almeno per una volta, invece dell’ascensore userete le scale, non potrete non notare la presenza di una rete metallica, collocata tra il terzo ed il secondo piano, che sembra fungere quasi da protezione.

In realtà, si tratta di un chiaro riferimento alle reti adoperate per contenere gli smottamenti tipici delle terre collinari moreniche, che caratterizzano il paesaggio di Castiglione delle Stiviere.

i tre piani del JHD Dunant Hotel sono tra loro collegati da questa iconica scritta al neon

Le 78 stanze dell’albergo

Con mia grande sorpresa, una volta arrivata dinanzi alla porta della mia camera, ho scoperto che questa, non solo era dotata di un numero (come è consuetudine per tutti gli hotel) ma possedeva anche un nome ed una breve presentazione, utile a collocare, nell’ambito della vita di Dunant, l’episodio che fornisce il nome alla stanza.

Personalmente, ho alloggiato nella stanza dalle pareti verdi (motivo per il quale l’ho scelta) con il numero 73, intitolata Le seconde madri ovvero:

Le donne di Castiglione nell’atroce sofferenza divengono madri per ogni ferito, offrendo instancabile aiuto nelle cure e donando inestinguibile conforto e sollievo. Nella corsa al capezzale di ogni dolente portano una scia di luce, di speranza e di vita, tra le anime di coloro che si librano verso il cielo e quelle di chi straziato lotta per sopravvivere

Da un enorme televisore collocato sulla parete ma perfettamente visibile dall’ampio letto matrimoniale all’aria condizionata, dagli essenziali prodotti da bagno (quali shampoo, bagno doccia e crema per il corpo) fino alla presenza dell’asciugacapelli, tutto mi faceva presagire che a quello a cui stavo andando incontro, sarebbe stato uno splendido soggiorno.

Nello specifico però, devo ammettere che ho apprezzato indubbiamente la presenza di una doccia molto spaziosa. Dopo una giornata vissuta per la prima metà in viaggio e per la restante parte in una visita guidata itinerante, attraverso i luoghi emblematici della battaglia di Solferino, è fondamentale prendersi cura di sé, magari proprio con una lunga e rigenerante doccia fresca.

Allo stesso modo inoltre, ritengo che affinchè un soggiorno sia vissuto all’insegna della tranquillità, fondamentale sia la luminosità della camera da letto.

Non so a voi, ma a me le camere scarsamente illuminate, incupiscono. Fortunatamente la stanza 73 era luminosissima, tant’è che si è prestata fin da subito, a diventare il set fotografico per le foto e i video ricordo del mio soggiorno.

Una curiosità: ho avuto la possibilità di visitare, in compagnia del direttore del JHD Dunant Hotel, una delle suites dell’albergo.

Si tratta della stanza numero 63 ovvero, La forza della lumaca.

Dal design dinamico e originale, questa camera infonde energia e movimento, anche grazie alla presenza di alcune installazioni raffiguranti delle lumache che sembrano intente a risalire le pareti o raggiungere il soffitto della camera.

Esse rappresentano la tenacia di Dunant che, proprio come un’instancabile lumaca, è riuscito a portare il tutto il mondo un semplice motto, utilizzato per incitare le donne di Castiglione delle Stiviere a prendersi cura di tutti feriti e sintetizzato in due sole parole:

Tutti fratelli

Perchè il sangue è dello stesso colore per tutti, vincitori e vinti.

le splendide altalene poste al terzo piano del JHD Dunant Hotel

La mia cena presso il JHD Dunant Hotel

Uno dei momenti che ricordo con maggior piacere nell’ambito della mia intera permanenza presso il JHD Dunant Hotel è la cena, che è stata servita a me e agli altri bloggers presso il ristorante dell’albergo.

Nell’ampia sala, dove spicca un enorme tavolo a spirale posto nei pressi di un murale che ricorda la sanguinosa battaglia di Solferino, sono stata accolta con il sorriso e la gentilezza che avevo contraddistinto il mio ingresso in hotel quella stessa mattina.

il menù, che prevedeva pietanze realizzate con prodotti del territorio, era costituito da:

  • Mosaico di salumi e formaggi con focaccia calda, un gustosissimo piatto con le prelibatezze del mantovano.
  • Tortelli mantovani ripieni alla zucca al burro nocciola e crumble di amaretti, dal gusto inebriante. Il ripieno dei tortelli era abbondante e la zucca dolcissima, una vera delizia per il palato.
  • Mantecato alla crema con sciroppo al Lambrusco e frutti rossi, la conclusione perfetta per un pasto eccellente.

Abbiamo scelto di sorseggiare un buon Bardolino, vino rosso tipico della zona, per omaggiare lo splendido convivio a base di soli prodotti a chilometro zero.

Il servizio in sala è stato impeccabile, i piatti abbondanti e davvero gustosi.

Perchè consiglio il JHD Dunant Hotel

Il JHD Dunant Hotel è il primo Aiden hotel della nota catena alberghiera Best Western presente sul territorio italiano.

Pur avendo elementi di arredo comuni agli altri hotel Best Western, l’albergo di Castiglione delle Stiviere si presenta come una struttura unica nel suo genere, grazie ad un perfetto connubio tra arte e storia, tra modernità e accoglienza, il JHD Dunant Hotel è capace di abbracciare i propri clienti con calore e vicinanza, proprio come Henry Dunant cercò di fare, fino alla fine dei suoi giorni, con la sua missione filantropica.

Prevalentemente scelto da una clientela business (questa zona è ricca di fiere ed eventi che attirano visitatori da tutta Italia), penso che possa essere la scelta giusta per chi:

  • vuole trascorrere le vacanze nei pressi del lago di Garda ma allo stesso tempo alloggiare in una struttura lontana dal caos e dalle folle di turisti;
  • vuole approfondire la conoscenza degli avvenimenti storici qui collocati, come la battaglia di Solferino, uno degli eventi cruciali del percorso che condusse al raggiungimento dell’indipendenza dell’Italia;
  • vuole conoscere da vicino la storia di Henry Dunant, il fondatore della Croce Rossa;
  • vuole concedersi un’occasione davvero unica per sentirsi parte di un’enorme opera d’arte: il JHD Dunant Hotel.

Inoltre, se siete curiosi di conoscere gli aspetti salienti della battaglia di Solferino e di visitarne i luoghi che sono depositari della memoria dello scontro cruento che ispirò Henry Dunant al punto tale da creare la Croce Rossa Internazionale, vi consiglio di leggere il mio articolo dedicato.

Come raggiungere il JHD Dunant Hotel

In automobile: da Bologna bisogna prendere l’autostrada in direzione Milano, uscire a Verona, quindi proseguire e uscire a Mantova Nord, imboccare la strada statale Goitese fino a via Donatori di Sangue, dove si trova l’albergo.

Il tempo totale di percorrenza è di poco meno di due ore. Una volta arrivati, avrete la possibilità di lasciare l’auto del parcheggio all’esterno della struttura oppure nel garage coperto.

In treno: da Bologna potete prendere il treno ad alta velocità fino a Verona e poi da lì raggiungere Desenzano del Garda con un treno regionale. In alternativa, potete prendere il treno regionale da Bologna a Verona ma dovete stare molto attenti alle coincidenze in partenza per Desenzano del Garda. Il regionale impiega più tempo a raggiungere Verona ed in caso di ritardo, potreste perdere il successivo per Desenzano.

Una volta arrivati a Desenzano del Garda, dovreste prendere un autobus oppure un taxi per Castiglione delle Stiviere, opzioni alquanto scomode poiché nel primo caso i tempi di percorrenza sarebbero davvero lunghi e nel secondo il conto potrebbe essere troppo salato.

Raggiungere Castiglione delle Stiviere in automobile mi sembra quindi la soluzione migliore. Considerate inoltre, che ci troviamo esattamente tra le provincie di Mantova, Verona e Brescia, in una terra davvero ricca di tesori dal punto di vista paesaggistico, architettonico e gastronomico.

Quale occasione migliore se non questa, per concedervi un bel viaggio on the road tra queste bellezze?

La mia esperienza al JHD Dunant Hotel di Castiglione Delle Stiviere è stata splendida

Desidero ringraziare la community Travel Blogger Italiane per avermi permesso di vivere questa splendida esperienza ed i miei compagni di viaggio, che si sono rivelati non solo bloggers competenti ma anche persone splendide.

Sto parlando di:

Alla prossima avventura!

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39 risposte

  1. Storia pazzesca e luogo incredibile! Non conoscevo questo Hotel, ma lo utilizzerò sicuramente come base nei prossimi viaggi. Anche perchè, come dici tu, è in un punto di snodo fra province con luoghi bellissimi da visitare!

  2. Bellissimo questo tuo post. Sai che non conoscevo la storia dietro la creazione della Croce Rossa? Mi piace moltissimo poi la filosofia dell’hotel delle zero stelle e il loro modo di raccontare la storia di Dunant. Sicuramente da visitare!

  3. Mi dispiace moltissimo di non aver potuto essere dei vostri durante questo blog tour, ma avevo già preso un impegno per quella data. Spero di poterci essere la prossima volta!

  4. Bella la vostra esperienza di gruppo, e veramente molto interessante la politica di questa struttura, e non da meno i piatti che hai fotografato.

  5. Sicuramente avete vissuto una bellissima esperienza di gruppo. Hotel molto particolare e il fatto che sia fuori dal caos lo rende ideale per una vacanza in zona. Che bello poter scegliere in quale stanza dormire!

  6. Alla faccia di quegli hotel anonimi dove non ti sccorgeresti nemmeno di aver abagliato stanza. Qui tutto ha ina sua personalità e alloggiare in una stanza che è unica è unviaggio nel viaggio, come il tema che ricollega l’hotel al contesto storico dei luoghi per un’immersione completa

  7. Che esperienza magnifica! Sono molto curiosa e affascinata dal design e dalla cura dei dettagli di questo hotel, ma anche le foto dei piatti che avete provato non mi lascia indifferente!

  8. Un botel fuori dal comune, proprio la scelta che farei se dovessi viaggiare in queste zone! Così alla moda e con una mission davvero condivisibile, non resta che prenotare!

  9. Soggiornare all’Hotel Dunant è stata davvero un’esperienza unica. Ci siamo divertiti moltissimo anche grazie alla tua compagnia e a quella degli altri blogger! L’ospitalità della struttura ha davvero reso caloroso questo hotel come non mai. Sicuramente un posto da consigliare di cuore a chiunque passi da Mantova e dintorni!

    1. Grazie ancora per l’invito, Paola. È stata davvero una splendida avventura. L’hotel Dunant dopo questa esperienza, per me è già una garanzia: design, ospitalità e cortesia.

  10. Complimenti! Hai perfettamente raccontato la nostra bellissima esperienza in questo blog tour super spassoso! E chissà che non torniamo in questo splendido hotel!

  11. Il progetto è bellissimo. Condivido in pieno la mission dell’hotel sul concetto delle zero stelle. Ho seguito le vostre avventure sul vari social, avete raccontato al meglio questa magnifica struttura.

  12. Immagino che sia stato un soggiorno molto piacevole 🙂 Quelle altalene sono molto particolari e carine.
    Non conoscevo questo hotel, così come non conoscevo il vincitore del Premio Nobel per la pace che hai menzionato.
    Grazie per aver parlato di questo hotel. Mi hai dato un buon suggerimento per la prossima volta che andrò a visitare queste zone 🙂

  13. Mi piacciono molto gli alberghi dove ogni stanza è diversa dall’altra perché non si ha l’impressione di essere in una “catena di montaggio”. In un posto del genere ognuno si sente un ospite speciale. E poi la cosa della non classificazione con le stelle mi incuriosisce molto perché a volte non si capisce bene quali siano i criteri utilizzati, e spesso capita che un tre stelle sia puù bello di un quattro stelle.

    1. Concordo su quanto da te sottolineato. Tra l’altro, da non sottovalutare la possibilità, presso il Dunant Hotel di scegliere la stanza (non è una cosa scontata). È un’esperienza da fare, te la consiglio!

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