Mentre cercavo di capire cosa sarei riuscita a vedere a nord di Edimburgo con un’escursione in giornata, uno solo era l’interrogativo che tormentava la mia mente: ce la farò a raggiungere le Highlands?
Era infatti ormai da tempo che desideravo esplorare quelle terre incontaminate e selvagge, che si estendono a nord della Scozia.
Avendo a disposizione un solo giorno però, temevo che non sarei riuscita a spostarmi troppo lontano dalla capitale.
Ma non mi sono data per vinta.
Cosa vedere a nord di Edimburgo: in viaggio verso le Highlands
Considerando che sarei partita da Edimburgo, ho ritenuto opportuno definire innanzitutto la destinazione finale del viaggio, ovvero il punto più lontano che avrei dovuto raggiungere in un giorno.
Quindi ho individuato 5 tappe intermedie, distribuite più o meno tutte lungo il percorso, in modo da non essere costretta a fare grosse deviazioni (e perdere così tempo prezioso).
Mettersi in viaggio verso le Highlands, uno dei paesaggi più affascinanti del mondo, può voler dire anche guidare per ore senza incrociare mai anima viva.
Si tratta di un territorio con scarsissima densità di popolazione, spesso aspro e roccioso, ma allo stesso tempo ricco di cascate, fiumiciattoli e bacini che raccolgono le acque delle precipitazioni, frequenti e abbondanti.
Ora lo capite perché, pur avendo a disposizione un solo giorno, non sarei mai potuta tornare in Italia senza il ricordo di tanta bellezza?
The Kelpies: i cavalli più grandi del mondo
Due teste di cavallo alte ben 30 metri, sono diventate in pochissimo tempo una delle attrazioni più fotografate della Scozia.
Si ergono tra le cittadine di Falkirk e Grangemouth, nell’ecoparco The Helix.
Inaugurate nel 2014 col nome The Kekpies, le sculture realizzate da Andy Scott e collocate ai due lati del canale Forth and Clyde, sono ormai una tappa fissa per quanti decidono di esplorare i dintorni di Edimburgo.
Dopo il tramonto, quando l’acciaio inossidabile che le ricopre si accende di luci e di colori, sembrano prendere vita.
Se avete tempo, potete partecipare ad uno dei tour guidati che, in circa 25 minuti, conducono i turisti ad esplorarne gli interni.
In tal caso però, vi consiglio di prenotare on line anticipatamente, così da prendere visione di eventuali scontistiche o restrizioni (i cani ad esempio, non possono entrare).
Ma cosa simboleggiano realmente i Kelpies?
Secondo la mitologia celtica, sono spiriti maligni che vivono nei pressi dei laghi.
Dotati della forza di dieci cavalli, animali di cui spesso assumono le sembianze, vagano costantemente alla ricerca di vittime, che trascinano inesorabilmente sul fondo degli abissi.
Allo stesso modo, secondo Andy Scott, anche il progresso economico scozzese ha saputo evolversi, in un processo di trasformazione nel quale i possenti cavalli da tiro, hanno avuto un ruolo fondamentale.
Non a caso, le due sculture equine scozzesi sono le più grandi del mondo, almeno per il momento!
Stirling: la Porta delle Highlands
Situata nel cuore della Scozia, Stirling (così come la vicina Callander) viene spesso soprannominata: Porta delle Higlands.
È qui che hanno avuto luogo alcuni degli avvenimenti più importanti nella storia dell’indipendenza scozzese.
Nel 1297 durante la Battaglia di Stirling Bridge, William Wallace inflisse all’esercito inglese una sconfitta pesantissima, resa celebre anche al di fuori dei confini nazionali, dal film Braveheart.
Non tutti sanno che la pluripremiata pellicola del 1995, con protagonista uno strepitoso Mel Gibson, è piena di falsi storici. Se volete conoscerli tutti, consultate il mio approfondimento: 10 curiosità sulla Scozia e gli Scozzesi.
Nel 1314 invece, fu Robert the Bruce a condurre le truppe scozzesi nuovamente alla vittoria, annientando l’avanzata inglese presso Bannockburn.
Se avete la possibilità di fermarvi per qualche ora, vi consiglio di esplorare il Castello di Stirling che, come la fortezza di Edimburgo, è stato costruito sulla sommità di un’altura di origine vulcanica.
Da quassù riuscirete sicuramente a scorgere il National Wallace Monument.
È una torre di pietra in perfetto stile gotico vittoriano, alta 67 metri e aperta alle visite.
Si erge in un punto altamente panoramico: è da qui che William Wallace diede l’ordine di attaccare gli inglesi, prima della Battaglia di Stirling Bridge.
Al suo interno inoltre, opportunamente protetta da una teca, è esposta la spada di Wallace, alta 167 centimetri e dal peso di circa 3 chilogrammi.
Vi ho già convinti ad inserire questa tappa nel vostro tour a nord di Edimburgo? Se la risposta è affermativa, date un’occhiata al sito internet del National Wallace Monument per prendere visione di costi e orari.
Glencoe: la valle incontaminata delle Higlands scozzesi
Uno dei luoghi simbolo delle Highlands scozzesi è sicuramente la valle di Glencoe (o Glen Coe, letteralmente: valle del fiume Coe).
In tutta la mia vita, non avevo mai visto niente del genere!
Le montagne, che la cingono tutt’intorno, sembrano dipinte con colori vividi e tonalità che vanno dal verde chiaro al marrone scurissimo.
Le cime, quasi totalmente attraversate da fiumiciattoli ghiacciati, assumono le sembianze di volti rigati dalle lacrime.
Fate una sosta davanti alle imponenti Three Sisters di Glencoe.
Questa montagna, alta circa 1150 metri, presenta tre cime (dette: le Tre Sorelle) appuntite e modellate dal tempo.
Grazie alla presenza di una piccola piazzola di sosta sul lato della strada, è possibile fermarsi al suo cospetto, così da scattare delle foto in totale sicurezza.
Se avete voglia di cimentarvi con uno dei tanti percorsi di trekking disseminati lungo l’intera valle invece, recatevi al Centro Visitatori, situato alle porte del piccolo villaggio di Glencoe.
Sapranno sicuramente fornirvi tutte le informazioni utili per la vostra escursione.
Massacro di Glencoe
Glencoe è tristemente nota anche come valle delle lacrime, perché il 13 Febbraio 1692 fu teatro di un vero e proprio massacro.
Re Guglielmo aveva deciso di risparmiare i clan ribelli delle Highlands, soltanto se i loro capi avessero giurato pubblicamente fedeltà alla corona inglese, entro e non oltre il 1 Gennaio 1692.
Il capo dei MacDonald di Glencoe, inizialmente ostile, cambiò idea ormai allo scadere del tempo e partì dunque con un certo ritardo per compiere il giuramento.
Considerandolo un affronto, il re ordinò a Robert Campbell, da sempre nemico dei MacDonald, di sterminare l’intero clan infedele.
Costui si mise in cammino con tutti i suoi uomini alla volta di Glencoe, dove chiese ospitalità per la notte, senza svelare il reale motivo del viaggio.
All’alba del 13 Febbraio dunque, i Campell sgozzarono nel sonno tutti i MacDonald, mettendo in atto uno dei crimini più atroci mai ricordati nelle Highlands scozzesi.
Glenfinnan Viaduct e il treno di Harry Potter
Una delle scene più iconiche di Harry Potter e la Camera dei Segreti vede il protagonista della saga a bordo di una Ford Anglia volante, mentre cerca di raggiungere il treno per Hogwarts che, proprio in quel momento, sta attraversando il Gelfinnan Viaduct.
Questa imponente opera ingegneristica risale al 1901, quando le sue 21 arcate furono costruite sul fiume Finnan, nelle Highlands scozzesi.
Oltre a fotografare il viadotto da diversi punti panoramici, disseminati un pò ovunque lungo la strada, avrete la possibilità di salire sul treno ispirato ai racconti di J. K. Rowling, Jacobite Steam Train.
Questo mezzo a vapore collega Fort William a Mallaig in due ore, con un paio di corse al giorno (solitamente almeno una alla mattina e l’altra al pomeriggio), ed è attivo solo in primavera ed in estate.
Inutile dirvi che bisogna prenotare on line con larghissimo anticipo, trovare un posto libero è quasi impossibile.
I pochi fortunati che riescono ad acquistare il biglietto, possono persino aggiungere degli extra, scegliendo tra cioccolatini oppure the e biscotti.
Un consiglio: il Jacobite Steam Train impiega circa 25-30 minuti per raggiungere il Glenfinnan Viaduct dopo aver lasciato la Stazione di Fort William.
Vi conviene scegliere con cura il miglior punto di osservazione, così da poter immortalare il passaggio della locomotiva.
Commando Memorial all’ombra del Ben Nevis
Il monumento noto come Commando Memorial si trova sulla strada che da Spean Bridge porta ad Inverness.
Questo memoriale è stato eretto in onore dei commando caduti durante la Seconda Guerra Mondiale, i cui componenti sono qui raffigurati simbolicamente con i visi rivolti al Ben Nevis, la montagna più alta del Regno Unito (1345 metri).
Ma cosa si intende propriamente con il termine commando?
Si tratta di forze speciali, istituite da Winston Churchill nel 1940 per contrastare l’avanzata nazista.
Durante il conflitto molti di loro persero la vita ed altrettanti tornarono a casa gravemente feriti.
Il memoriale fu inaugurato il 12 Settembre 1952 alla presenza della regina Elisabetta, nel punto esatto in cui i militari, che erano soprattutto volontari, si sottoponevano a durissime sessioni di addestramento.
A pochi metri dal monumento è stata creata di recente un’Area della Memoria.
Oltre ad accogliere le ceneri di molti dei caduti della Seconda Guerra Mondiale, è evidente l’omaggio anche a coloro che hanno perso la vita nei conflitti più recenti (Falkland, Iraq, Afghanistan).
Loch Ness e il mostro marino delle Highlands
Lo ammetto: uno dei motivi per i quali desideravo visitare così tanto le Highlands scozzesi è proprio Loch Ness, il celeberrimo lago infestato da un orribile mostro marino, Nessie.
Questo bacino d’acqua dolce, stretto e lungo ben 37 chilometri, è così profondo da risultare davvero molto scuro in superficie, quasi nero.
Nelle sue vicinanze sorge un solo piccolo villaggio, chiamato Fort Augustus e popolato da alcune centinaia di persone.
Oltre a negozi di souvenir e ristoranti tipici (presi d’assalto dai turisti in visita al lago), potrete ammirare da vicino la Chiusa del Canale Caledonia, che collega la costa occidentale scozzese a quella orientale.
Avrete modo inoltre di effettuare una crociera sul lago oppure preferire una passeggiata lungo il sentiero pedonale che costeggia il bacino (durante la stagione invernale è quasi interamente ghiacciato, diventa importante procedere adagio).
La leggenda del mostro di Loch Ness
Sembra che la leggenda del mostro di Loch Ness fosse già nota nel 566 poiché nella Vita Sancti Columbae, si narra di come un uomo fu assalito da una misteriosa creatura marina.
Da quel momento però, per secoli non se ne seppe più nulla.
Nel 1933, in concomitanza con l’inizio dei lavori di costruzione della strada che costeggia il lago, ripresero improvvisamente gli avvistamenti.
L’anno successivo venne addirittura scattata la prima foto di Nessie, chiamata la fotografia del chirurgo.
Pensate: solo nel 1994 è stato ufficialmente stabilito che si trattava di un falso, realizzato ad arte presumibilmente adoperando un sottomarino giocattolo.
Effettivamente però, nonostante i continui studi e sopralluoghi, non è mai stata portata alla luce alcuna prova scientifica dell’esistenza del mostro.
La possibilità che ci troviamo dinanzi ad una trovata pubblicitaria ben riuscita, è decisamente elevata.
Tuttavia, i turisti che ho incontrato a Fort Augustus mi hanno detto di aver visto qualcosa muoversi in penombra, nell’oscurità del lago.
Che abbiano risvegliato l’ormai millenaria Nessie?
Come andare da Edimburgo alle Highlands per una gita di 1 giorno
Visitare le Highlands con un’escursione in giornata da Edimburgo rischia di diventare una missione impossibile, se non si sceglie il giusto mezzo di trasporto.
È ovvio che, chi ha deciso di noleggiare un’automobile per l’intera durata del viaggio in terra scozzese, non avrà alcun problema ad arrivare a Loch Ness (se non la guida a sinistra ed il fantomatico mostro marino).
Ma allora, chi ha pensato di usufruire dell’efficentissima rete di trasporti pubblici locale? Sarà costretto a prendere un’auto a noleggio, per una solo giornata?
Assolutamente no. Sarebbe davvero oneroso.
Consideriamo dunque l’eventualità di prendere il treno, uno dei mezzi di trasporto più comodi per spostarsi da una parte all’altra della Scozia.
Le corse in partenza dalla stazione ferroviaria Edinburgh Waverley purtroppo, contemplano collegamenti giornalieri con due sole cittadine delle Highalnds, Fort William ed Inverness.
I tempi di percorrenza inoltre, sono davvero molto lunghi (dalle 3 alle 5 ore) e prevedono sempre uno o più cambi.
Potete verificare voi stessi sul sito internet di ScotRail.
Una valida alternativa quindi, potrebbe essere prendere parte ad un viaggio organizzato in pullman.
È vero che le tappe sono prestabilite e solitamente molto turistiche, ma vi assicuro che ormai l’offerta è talmente ampia, da includere anche itinerari specifici o di nicchia.
Ne è un esempio ScoziaTour.com, che organizza diversi tour guidati in lingua italiana, con cancellazione gratuita fino a 24 ore prima della partenza.
Questa opzione, che costa sicuramente meno di un’auto presa a noleggio, richiede allo stesso tempo un’elevata soglia di tolleranza.
Ricordiamoci che ci stiamo accingendo a trascorrere molte ore seduti in compagnia di almeno cinquanta sconosciuti.
Ecco, quasi dimenticavo: ci vuole anche una buona dose di fortuna!
17 risposte
Anche io sono stata molto poco sulle Highlands e solo di passaggio per raggiungere Skye e poi Fort Williams: i paesaggi che ho potuto immortalare però sono indelebili e credo che siano tra i più suggestivi che abbia mai visto e che possa vedere in vita!
Concordo pienamente! Sono luoghi che ti emozionano nel profondo.
Territori decisamente intriganti, tra arcano e realtà. Che meraviglia le sculture enormi a forma di teste di cavallo, e che meraviglia questo susseguirsi di paesaggi pazzeschi! Rimango però del parere che il modo migliore per non perdersi nessun angolo di questi luoghi è facendo un road trip degno di nota! Seguirò i tuoi consigli per la visita.
Il road trip è indubbiamente il modo migliore per vedere più luoghi possibili la Scozia. Tuttavia, spero che dopo aver letto la mia personale esperienza in questo post, chi ha prenotato un viaggio breve, magari con base ad Edimburgo, non si faccia scoraggiare. Visitare le Highlands in un giorno è possibile 😉
Edimburgo è bellissima, ma una escursione nelle Highlands è ancora più bella. Io ne ho uno splendido ricordo, soprattutto di Glencoe e di un paesino minuscolo chiamato Pitlochry, dove ci siamo fermati per ammirare una abbazia diroccata e prendere un tea in una autentica sala da tea molto British!
Vien voglia di partire subito per le Highlands e rimanerci una vita! Davvero splendide le immagini che hai postato ed i dettagli che hai condiviso di questo angolo fatato a nord di Edimburgo! Dovrò recuperare andandoci al più presto!
Territorio unico al mondo, da visitare assolutamente.
In un giorno sicuramente è un po’ una sfacchinata, ma data la bellezza di questi posti ne vale sicuramente la pena, anche per farsi un’idea di dove tornare con più tempo. Sono stata in Scozia diverse volte ma devo dire che non mi stanca mai. Hai detto benissimo: le montagna della vallata di Glencoe sembrano sembrano dipinte! Mi manca invece all’appello il viadotto del treno di Harry Potter.
Paesaggi da sogno, tra i più belli al mondo. Non si può raggiungere la Scozia e non vedere le Highlands, anche se solo per un giorno.
Questo è uno di quei percorsi che vorrei fare da tantissimo, soprattutto per prendermi il tempo di esplorare il Glenfinnan Viaduct e aggiungerei anche Inverness. Noi siamo riusciti a vedere per pochissimo Fort William e Loch Ness proprio con un tour organizzato che però ha fatto una breve sosta per farci fare delle foto a dei cervi in libertà!
Deve essere stato magnifico. Secondo me, anche se si ha a disposizione un solo giorno, vale assolutamente la pena di raggiungere le Highlands.
Che bel giro che siete riusciti a fare, avete visto tantissimo! Piacerebbe davvero molto anche a me organizzare una visita come la vostra!
Magnifico articolo! Ho avuto la sensazione di leggere un li to di storia o di avventura e mi hai fatto venire voglia di Scozia che ho visitato qua do ero troppo giovane per apprezzare certi dettagli
Ti ringrazio molto.
Io purtroppo non mi sento di guidare “all’incontrario” e questo a volte mi penalizza. Dovrei trovare un compagno di viaggio per un viaggio on the road nelle Highlands. Ma quanto km sono in totale?
Ciao Marina. Puoi partecipare ad un tour organizzato così non sei costretta a guidare. Da Edimburgo a Loch Ness sono circa 250 chilometri.
io avevo preso proprio un tour organizzato con il bus, ormai tanti anni fa. Ci tornerei volentieri per l’incredibile bellezza dei paesaggi..